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Autore: Liberty_    04/04/2013    3 recensioni
C’erano così tante cose che avrebbe voluto dirle, ma quella non era una parte della loro relazione. Così le scrisse delle lettere, senza l’intenzione di fargliele leggere. Fino a che, un giorno, Kate non le trovò per sbaglio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Nanny McDead

Una volta digerita la prima lettera, il silenzio calò sulla conversazione che questa aveva generato. Castle aveva iniziato a scrivere quel diario così tanto tempo prima che non riusciva nemmeno a ricordare ciò che aveva scritto nei primi due anni, e sperava tanto che nessuna di quelle lettere fosse troppo appiccicosa o poco profonda. Ma fin’ora, non era così male.

La prima lettera era stata relativamente diretta, senza doppi sensi (per gran parte), e non troppo profonda o emotiva. Anche se altre lo erano. Alcune le conosceva parola per parola, semplicemente perché era così distrutto quando le aveva scritte che le frasi sarebbero rimaste impresse nella sua mente per sempre. Erano quelle, davvero, di cui era più preoccupato, non solo perché i suoi sentimenti sarebbero indubbiamente riemersi, ma perché avrebbe riportato alla mente vecchi ricordi anche a lei.
Ricordi che era riuscita ad accantonare solo recentemente, ora che la cospirazione attorno alla morte di sua madre si era finalmente risolta.

Ma avrebbero fatto fronte a quelle quando sarebbe stato il momento. Per ora, Castle si stava addirittura divertendo a leggere ciò che aveva scritto sei anni prima.
Per così tanti anni aveva documentato la loro storia con le sue parole. Ogni giorno continuavano a scriverla, insieme. Ma questo… era come se stessero leggendo la loro storia da fuori. Ed era qualcosa di nuovo e diverso.
Sentì Kate muoversi contro di lui, il suo gomito gli urtò il braccio mentre lei girava lentamente la pagina.
“Stai bene?” le chiese dolcemente.

Lei annuì, sfiorando la sua guancia con quella di lui, mentre si decidevano a leggere la prossima lettera. “Sì.”

Kate,

Ho imparato alcune cose su di te oggi. La gente dice che sei il miglior detective di New York City. Dopo questo ultimo caso, sono completamente d’accordo. Sono sicuro che per te non è stato facile. Cavolo, era difficile per me guardare, e non ero realmente coinvolto. Ma il modo in cui l’hai gestito mi ha colpito.

Quando interroghi qualcuno, sei dura e intimidatoria (in un modo incredibilmente sexy). Ma oggi con Chloe… eri completamente diversa. Eri compassionevole e comprensiva, ed era la prima volta che vedevo questo lato di te. Sapevo che doveva essere lì, sotto il guscio duro che hai fuori. E ora che l’ho visto, sono ancora più curioso di sapere la causa di quella corazza che hai tirato su, nascondendo la tua parte più dolce in un posto lontano. 

Di cosa hai paura, Kate? Chi ti ha fatto questo, causandoti così tanta pena da costringerti a nasconderti?
D’altra parte, sono uno scrittore. Forse sto costruendo la mia storia qui, leggendo troppo nelle tue azioni. Forse quella corazza è solo una parte dell’essere un poliziotto.
Sinceramente, non lo so. Non riesco a leggerti bene, e forse perchè tu non vuoi che lo faccia. So che non sei entusiasta di questa situazione, lo sottolinea il fatto che non mi vuoi chiamare e ti trattieni dallo spararmi. Ma io sono emozionato a riguardo.  Sono emozionato dall’imparare di più, non solo su di te, ma anche sul lavoro che fai. 
E' piuttosto divertente, essere legati non solo per il lavoro ma anche a livello affettivo durante gli interrogatori e le liti e altre cose simili.
E non vedo l’ora di avere un’altra occasione per scoprire la tua storia, per scavare più a fondo. Questa nuova parte di te mi ha incuriosito, invogliandomi a cercare una spiegazione.
So che da qualche parte ce n’è una, nel profondo dentro di te, e dubito fortemente che tu sarai disposta a condividerla con me. Ma se c’è una cosa in cui sono bravo, è mettere insieme i pezzi di un puzzle.

Finora ne ho tre.

1. Qualcosa di brutto è accaduto a qualcuno molto vicino a te.

2. Qualunque cosa fosse, è stato doloroso per te.

3. Aver sofferto quella pena è parte di ciò che ti ha resa un buon poliziotto perché sei capace di identificarti nelle vittime. Una cosa così non può essere insegnata. E’ una cosa che impari per esperienza.

Come dicevo, pezzi di puzzle. Così adesso sono seduto a casa mia, in attesa del nostro nuovo caso, per vederti in azione di nuovo. Per trovare il prossimo pezzo, per capire come si collega agli altri.
Un gioco come questo è intrigante.

E un giorno, capirò come tutto questo si incastra insieme al resto. 


-RC

Kate sollevò lentamente la testa, segno che aveva finito di leggere, ma non disse nulla.
"Uh, umm..." cominciò Castle imbarazzato.
"Hmmm?"
"Sì, quello probabilmente non è stato il mio momento migliore. Fare di tutto un gioco, intendo.”

Sorprendentemente, non era così arrabbiata come avrebbe dovuto essere. Forse perché erano cose successe in passato e sapeva che lui era cambiato da allora, sapeva che ciò che avevano ora non era del tutto un gioco. Ma forse era anche perché, gioco o no, almeno ora capiva perché Castle era così interessato all’inizio. Perché era stata in grado non solo di capire il suo interesse, ma anche di conservarlo. 
Una volta lui le aveva detto che era un mistero che non avrebbe mai risolto ma sul momento Kate non credeva seriamente che il suo interesse fosse nato così presto nella loro collaborazione. Apparentemente l’aveva sottovalutato, sotto tanti punti di vista.
"Eri praticamente morto," rispose dolcemente lei, mentre i suoi pensieri ritornavano alla lettera, alle parole di lui durante il loro vero primo caso.
"Come ho detto, pezzi del puzzle."
"Forse dovresti avere un incarico segreto come profiler o qualcosa del genere.”

"Oh, cavolo, non avresti neanche dovuto scoprire queste cose,” la prese in giro lui, mentre le faceva il solletico ad un fianco, facendola morire. "In realtà io lavoro per l’FBI, mi basta scrivere e farti da ombra nel tempo libero.”
Kate rise, rise davvero, buttando indietro la testa contro la sua spalla, il suono forte, luminoso, musicale che riempiva la stanza. Era bellissima, contagiosa, e si diffuse rapidamente su di lui.  
"Davvero, però, come hai fatto a inquadrarmi così velocemente?” gli chiese come smisero di ridere.
"Sono un autore, Kate. Ho passato anni a scrivere su morti e omicidi e pazzi assassini. E se c’è una cosa che ho imparato, è che ogni azione, ogni decisione presa, ha una ragione psicologica dietro. Per la maggior parte, le persone non uccidono tanto per… a meno che non abbiano problemi o cose del genere. Uccidono perché sono arrabbiati o gelosi. Si chiudono perchè qualcosa che è accaduto loro in passato li ha feriti o li ha spaventati. E’ una decisione, cosciente o no, che ognuno prende.”

"Pensaci," continuò lui, facendo una pausa per prendere fiato. “Tu cerchi un movente ogni volta che guardi i sospettati. Il movente è soltanto ciò che ha causato – una volta presa la decisione – il processo successivo.” 

Kate annuì lentamente, pensierosa. “Credo di non averla mai pensata sotto questo punto di vista.”

"Beh, per questo sono io il creativo tra noi due.”

Kate lo raggiunse dietro, schiaffeggiandolo sul braccio. "Sta’ zitto, Castle."
Lui sorrise. "Ah sì? E cosa ottengo se lo faccio?”

Si mise a sedere, si voltò tra le sue braccia fino a quando non si ritrovò in ginocchio davanti a lui.
"Se lo fai," allacciò le braccia dietro il suo collo seducentemente, attirandolo per un breve bacio prima di parlare a bassa voce, le loro labbra si sfioravano ancora, “Ti farò vedere quanto posso essere creativa.” 



Angolino di Ari & Fede
Buonaseraaaaa! 
Eccoci, come promesso, con il secondo capitolo!
Vi lasciamo il link del secondo capitolo in originale: http://www.fanfiction.net/s/7928392/2/Spiral-Bound nel caso vi andasse di leggerlo! ;) 
Grazie ancora alla nostra sorellona Ivi <3 
Ci sentiamo Lunedì con il prossimo!  
Baciiii,
Ari & Fede.
 
  
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