Seven times in
their lives
<< Io e te siamo una coppia di potere
>>
<< …Che? >>
<< Insieme possiamo fare tutto. Con le
nostre voci possiamo condurre il glee club alla vittoria nazionale ed essere
famosi in tutto il mondo e… >>
<< Jessie,buona notte >> e la ragazza
gli chiuse il telefono in faccia,ma con un piccolo sorriso.
Perché anche lei era sicura che loro
due,insieme,potevano davvero fare di tutto.
<< Che fai qui,Berry? Vieni a spiare la
concorrenza? >>
<< Ero solo…curiosa. Kurt e Mercedes mi
hanno detto che fai l’insegnante. O qualcosa di simile >> fece la ragazza
facendosi avanti dal fondo dell’auditorium della Carmel.
<< Dirigo i Vocal Adrenaline >>
<< T i
mancavano troppo? >>
<< Mi mancava l’Ohio >>
<< Sul serio? >> l’occhiata che Rachel gli rivolse era parecchio
scettica.
<< Più o meno. Mi mancava qualcosa di questo
posto >>
<< Cosa? >>
<< Tu >>
Si fissarono per qualche secondo,finché la bruna
non ce la fece più e abbassò lo sguardo,sui suoi orribili sandali fuori moda.
<< Mi sposo,Jessie >>
<< Congratulazioni >>
Il ragazzo si voltò,il sorriso improvvisamente
sparito dal suo viso.
<< Jessie >>
<< Che ci fai qui allora? Che cosa vuoi da
me se presto sposerai quell’idiota di Hudson? >> si voltò di scatto,quasi
urlandole contro.
<< Non lo so. È solo che…quando mi hanno
detto che eri qui… >>
<< Stai giocando con me e con lui,di nuovo
>> e detto questo lui si girò di nuovo e,presa la sua borsa,fece per
andarsene.
<< Jess…io non volevo…mi manchi >> ma
ormai non c’era più nessuno a sentirla.
Jessie si guardò intorno,nella hall della
scuola,con un sorriso.
Finalmente ce l’aveva fatta,finalmente era entrato
in quella scuola che racchiudeva tutti i suoi sogni,anche più di quanto
pensasse.
C’erano voluti anni e tanti sbagli ma ora era lì
per il suo primo giorno e stava promettendo a sé stesso che questa volta non
avrebbe fatto casino.
Solo che adesso non aveva la più pallida idea di
dove andare.
<< Scusa,sono nuovo qui e non so dove
andare. Sai dov’è l’aula della signorina July? >>
La bruna,dai lunghissimi capelli vagamente
mossi,che aveva fermato si voltò con un leggero sorriso sulle labbra,che svanì
all’istante alla sua vista.
<< Jessie >>
E tra tutte le persone che frequentavano quella
scuola il ragazzo si chiese perché mai avesse dovuto fermare proprio lei.
<< Rachel >>
Forse era destino.
<< Che ci fai qui? >>
<< Sono stato ammesso. Al 6° tentativo credo
>>
<< Frequenterai anche tu la Nyada? >>
<< Così pare. Wow,sei… >>
<< Che cosa? >>
Rachel lo guardò quasi diffidente,quasi spaventata
dall’averlo di nuovo lì,nella sua vita.
<< Bellissima. Ma strana >>
<< Che significa? >>
<< Non sembri più tu >>
La ragazza si allontanò di un passo,offesa e
irritata.
<< Come…che ne sai tu? >>
<< Conoscevo molto bene la vecchia
Rachel,quella ragazzina dell’Ohio che sognava New York…e credo che questa nuova
abbia perso sé stessa >>
<< Sono cresciuta e la ragazzina dell’Ohio ha realizzato il suo sogno
>>
<< Ma non è più sé stessa,non sei più tu >>
Rachel lo fissò risentita per un solo attimo,poi
si voltò e se ne andò.
Forse,la verità faceva troppo male.
<< Ciao >>
<< Ciao >>
<< Sono Rachel >>
<< Lo so >>
<< Come…? >>
<< Riconoscerei la tua voce tra mille,Rach. E non ho mai cancellato il
tuo numero >>
<< Mi dispiace >>
<< Per cosa? >>
<< L’altro giorno,alla Nyada. Non volevo…non
volevo sentirmi dire quelle cose >>
<< Va bene,forse non avevo il diritto di
dirtele >>
<< Credo tu abbia ragione però,non sono più io >>
<< … >>
<< Jessie? >>
<< Si? >>
<< Posso cercare di recuperare la vecchia
Rachel? >>
<< E io che centro? >>
<< Usciresti con me? >>
E Jessie sorrise,al telefono.
<< Ti passo a prendere alle 8 >>
<< Jessie? >>
<< Mmm? >>
<< Pensi mai a come sarebbe stato vivere in
un’altra epoca? >>
<< Che intendi? >>
<< Tipo ai tempi di Shakespeare,o dei
romanzi della Austen o… >>
<< Sai dove ti vedo? >>
La ragazza scosse la testa,curiosa.
<< Negli anni 20,a cantare in un locale con
quei vestiti tutti pieni di cose luccicanti e una piuma in testa,tra i riccioli
tenuti da uno chignon basso. E io ovviamente sarei un elegante gentiluomo di
cui tu ti innamoreresti perdutamente >>
<< Amore,credo che tu abbia visto troppe
volte Moulin Rouge >>
<< Veramente io pensavo alla puntata di ieri
di The Vampire Diaries… >>
<< Jess!!! >>
<< Che ne dici di questo? >>
<< Per chi? >>
<< Kurt >>
<< Stai scherzando? Non possiamo regalare un
libro di dolci a Kurt,lui segue una dieta rigorosissima,che se ne farebbe?
>>
Jessie fissò il volume con aria interessata.
<< Allora posso averlo io? >>
<< Metti giù quell’affare St.James >>
<< Ok,ok,allora…un libro sulle armi a
Santana? >>
<< E perché mai?
>>
<< Quella tipa mi fa paura… >>
Rachel alzò gli occhi al cielo per l’ennesima volta.
<< Ricordami perché ti ho portato con me a
scegliere i regali di Natale >>
<< Spiegami perché quest’anno ti sei fissata
coi libri >>
<< Bhé,perché a me piace leggere e… >>
La voce della ragazza,dall’altra parte dello
scaffale,si bloccò e il marito si affrettò a raggiungerla.
Era ferma a fissare un libro che faceva bella
mostra di sé,un libro sulla gravidanza e sui bambini,sulla cui copertina stava
la foto di un neonato,e Rachel sembrava quasi incantata.
<< Rach? >> Jessie la
chiamò,sfiorandole un braccio e lei si riscosse,voltandosi e riprendendo a
percorrere il corridoio.
<< Si,andiamo >>
Ma il ragazzo rimase fermo lì ancora un paio di
secondi,a guardare quel libro e sorrise.
Sapeva cosa avrebbe regalato per Natale a Rachel
quell’anno.
<< Professor St.James >>
<< Signorina Berry >>
<< Posso parlarle un attimo? >>
<< Prego >>
I due entrarono nell’ufficio dell’uomo,alla
Nyada,dove ormai da diversi mesi insegnava canto e in un secondo Rachel si
sedette sulla scrivania,prendendo in mano con aria scettica una pila di compiti
in classe da correggere.
<< Sul serio St.James? Teoria della musica?
Insegni canto,te l’hanno detto? >>
<< E a te hanno mai detto che sei davvero
saccente? Mi chiedo come facciano i tuoi registi a sopportarti? >> poi si
avvicinò tanto da strofinare il naso contro il suo con una piccola smorfia
<< Mi chiedo come faccia io a sopportarti da 8 anni a questa parte
>>
<< Chiedi il divorzio >> rispose acida
la bruna incrociando le braccia al petto,mettendo il broncio e portandosi più
indietro.
<< Hmm…la cosa sarebbe alquanto complicata.
Che ne sarebbe di Barbra? Mica posso lasciarla con una madre pazza come te
>>
Rachel prese un libricino abbastanza sottile
poggiato sul tavolo accanto a lei e prese a tirargli colpi sulla testa e sul
braccio,facendolo scoppiare a ridere.
<< Ehi! Ok,ok,basta. Basta,amore,ti prego!
>>
La Berry sollevò ancora una volta la sua “arma” a
mezz’aria,fissandolo truce.
<< L’hai finita di prendermi in giro?
>>
<< Si >>
Rachel poggiò il libro,restando però offesa.
<< Dai piccola,scusa… >> Jessie si
avvicinò a lei,carezzandole dolcemente i capelli << Mi perdoni? >>
E Rachel si lasciò sfuggire un piccolo sorriso.
Ma proprio quando si stavano per dare un bacio,la
porta dell’aula si aprì.
<< Professore? Disturbo? >>
Jessie alzò gli occhi al cielo e Rachel ridacchiò
appena,scendendo dalla cattedra con un lieve sorriso verso il ragazzo e
avvicinandosi alla porta.
<< Ricordati che sei il mio professore
preferito >> la bruna fece l’occhiolino al marito,che sorrise dolcemente.
<< Ci vediamo a cena >>
<< Se riesci a liberarti dalla scuola
>>
E Rachel sparì,lasciando Jessie a ricordarsi
quanto fosse stato fortunato a fermare proprio lei all’ingresso della Nyada 8
anni prima.
S.d.A.:
Hola! Questa shot in teoria era per il compleanno
di Jonathan Groff (dato che avevo deciso di fare una one-shot per ogni
compleanno del cast),ma sono un pochino in ritardo,visto che era il 26 marzo…
Ho utilizzato tutti i prompt della St.Berry week
perché avevo promesso alla mia Tatiana di partecipare e invece mi si è rotto il
pc…e bhé,dato che i prompt mi piacevano mi dispiaceva non scriverli!
Spero che vi piaccia,e per qualsiasi spiegazione
chiedete pure nelle recensioni! :)
A presto,nessie <3