Chiedo scusa solo a me stessa, ora. Per aver inciampato, in scalini costruiti da me. Mi auto lesiono, quando invece sarei capace di fuggire lontano. “Lontano da chi?” Mi chiede il mio subconscio.
Da Lui. Dal suo volto così sfacciato, che prenderei a schiaffi per tutto il sangue impregnato nelle mie unghie, per essermi aggrappata con la forza disperata di un gattino alla nostra storia. Andata a monte. Le sue labbra sono capaci di sputare veleno, ma le prenderei a baci se solo me lo permettesse.
Inutile cancellare i messaggi, li ricordo a memoria. Inutile resettare il Pc, la mia voce è ancora capace di cantare le nostre canzoni. “Nostre” mie, tue, una condivisione equa non trovi?
Non dormo, rifarei quel sogno, e non sarei capace di reggere. Tengo stretto, barcollo ma non cedo. Il vuoto si intrufola tra i miei pensieri , se non farò qualcosa dentro me solo vuoto rimarrà. Ma come combattere i mostri del mio passato(?) Non sono Dio, non ho neanche l’ Alzamer. Mi dicono “Stringi i denti”, ma mi basterebbe stringere la sua mano. Semplicemente mi prendono per pazza. Mi passa accanto le parole di veleno di quelle ragazze “Povera illusa, pensi di essere importante per lui, quando invece non ti caga di striscio.!Apri gli occhi, non cerca mica amore.” Se fossi stata una ragazza normale avrei ascoltato e preso in considerazione i loro consigli. Decido di rischiare, posso vincere questa sfida.
Dimostrami che ne vale la pena.