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Autore: Lady Anya    25/10/2007    0 recensioni
Una nuova indagine per gli agenti speciali dell'NCIS e un nuovo elemento entrerà a far parte della squadra. Semplice e senza pretese. Mia prima ff. Commentate per favore.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza scampo

- Gibbs!- chiamò Ziva dalla stanza in fondo a sinistra del corridoio.

- che c’è?- domandò lui entrando - Santo Cielo…- non c’era un angolo della stanza che non fosse tappezzato di fotografie della Morris.

- già…- concordò la donna. - è stato lui ad ammazzare Johnson… sicuro… guarda qui…- disse spostando con il piede uno dei vestiti per terra. - sangue… probabilmente gli abiti che ha usato quando ha ucciso il capitano.- poi indicò una specie di fagotto poco più in là. Gibbs si avvicinò per osservare meglio. La borsa di Penny.

- bastardo.- mormorò.

- deve averla rapita…- disse piano Ziva. - Nessuna notiz…?-

- no, nessuna notizia.- la interruppe brusco Gibbs.

- e Tony?-

- si è appena ripreso. Tim lo sta tenendo d’occhio.-

Poi il cellulare dell’uomo squillò. I due trasalirono. Gibbs rispose.

- allora, Abby?- domandò minaccioso. - cosa?! Ottimo lavoro!- esclamò sollevato. Poi guardò Ziva:

- sappiamo dove l’ha portata.-

***

Carlyle si fermò e guardò Penny negli occhi. Era nuovamente lucido.

- da quando mi ha lasciato medito vendetta… e pochi giorni fa ho avuto la possibilità di metterla in atto.-

- come?-

- devi sapere, agente Sanders, che ho… diciamo che ho mantenuto i contatti con il capitano Johnson… così ho scoperto che aveva chiamato Lauren… e mi sono nascosto nella casa accanto… quella della signora Hodge, che era vuota… e ho sperato che arrivasse… e sono stato accontentato.-

- ma come facevi a sapere che…- cominciò Penny.

- a te la posso dire la verità… non la potrai più svelare a nessuno… sapevo che la casa vicina sarebbe stata libera… non sono finito agli approvvigionamenti per sbaglio, ho falsificato le prove fisiche per poter rimanere qui e… poterlo spiare… e tenere d’occhio tutta la zona.-

Penny era sbigottita.

- e… e poi?-

Carlyle aveva ricominciato a camminare avanti e indietro.

- ho aspettato… ma ad un certo punto mi sono addormentato… mi sono addormentato… assurdo… assurdo… quando mi sono risvegliato era buio e da Johnson c’era quel nuovo ragazzo di Lauren… un idiota… un idiota… preferire lui a me… quando se n’è andato, mi sono introdotto nella casa… il capitano era in bagno… niente di più facile… niente di più facile… ho riempito un bicchiere di scotch… quello adorava lo scotch… lo scotch… la sua fine… e ci ho messo alcune pasticche… poi mi sono nascosto.- si era fermato nuovamente. - quel bastardo lo ha bevuto ed è svenuto subito.- Carlyle sorrise malvagio - mi sono messo i guanti e ho preso il coltello più grande che ho trovato. Mi sono avvicinato e ho affondato il coltello.-

Penny rabbrividì

- ti inquieta, vero?- le chiese. Negli occhi aveva una luce folle. - l’ho affondato e il sangue è schizzato fuori. Non si è neanche mosso. E poi è morto. E adesso morirai anche tu.-

Il ragazzo si avvicinò minacciosamente sollevando la pistola.

- NO!- urlò Penny - aspetta!-

Carlyle si fermò.

- cosa… cosa hai fatto dopo?- gli domandò lei tremante.

- non vuoi proprio morire, eh?- la derise. -ho pulito ogni cosa. Prima di tutto i coltelli. Mi sono tagliato, mentre lo facevo, per questo ho messo la fasciatura. Ho trovato sul divano un capello biondo. Un capello di Lauren. L’ho infilato nell’impugnatura di quello che ho usato. Poi ho ripulito il pavimento, i mobili, tutto. Ho eliminato ogni traccia di me. Ogni piccola, insignificante impronta e anche il sangue che avevo perso io. Sei contenta? E adesso, se vuoi perdonarmi…-

La bloccò contro il cofano, sollevò ancora una volta la pistola e gliela premetta sulla fronte. Penny chiuse gli occhi. Forse ora sarebbe finita veramente.

Poi sentì delle sirene e in pochi istante la banchina buia fu illuminata a giorno.

- metti giù quell’arma e le mani bene in vista!- gridò una voce conosciuta in un punto imprecisato intorno a loro.

***

- metti giù quell’arma e le mani bene in vista!- gridò Gibbs.

Erano arrivati di corsa al porto di Baltimora. Abby era riuscita ad individuare la posizione di Penny. Tony si era ripreso (aveva solo un leggero mal di testa, del tutto comprensibile data la violenza dell’urto con il soprammobile) e aveva deciso di andare anche lui a salvare la collega. Erano arrivati a sirene spiegate, Tony e McGee avevano guidato l’auto alle spalle di Carlyle, Gibbs e Ziva proprio di fronte, e avevano acceso tutti i fari.

Il guardiamarina trascinò Penny davanti a lui, facendosene scudo.

- state lontani o l’ammazzo!- urlò lui brandendo la pistola.

- quattro agenti federali ti tengono sotto tiro e bloccano le vie di fuga! Lasciala andare! Non hai scampo!-

***

Penny non vedeva nulla: i fari delle auto dell’NCIS la accecavano. Avrebbe voluto essere d’aiuto, ma non riusciva a pensare cosa potesse fare con le mani e i piedi legati.

- lasciala andare!- intimò di nuovo Gibbs a Carlyle.

Ma lui avanzò, scrollando la ragazza a destra e a sinistra. Allora Penny ebbe un’idea: cerco di infilare i piedi tra quelli del guardiamarina, il ragazzo perse l’equilibrio e allora la giovane si buttò su di lui con tutto il suo peso, facendolo cadere per terra. In pochi secondi furono circondati dagli agenti federali.

- guardiamarina Philip Carlyle la dichiarò in arresto per omicidio e sequestro di persona.- fece Gibbs tirando su il marinaio, sbattendolo contro l’auto e ammanettandolo. - McGee- aggiunse - leggigli i suoi diritti e portalo in macchina.-

Poi si voltò verso Penny e aiutò Tony a metterla in piedi. Ziva si era intanto avvicinata, tirò fuori il suo pugnale e liberò mani e piedi della ragazza.

- come stai?- chiese a quel punto Gibbs.

- sono stata meglio… ma sto bene.- rispose lei massaggiandosi i polsi.

- perfetto - disse l’uomo compiaciuto e le diede uno scappellotto.

- ehi!- fece Penny sorpresa toccandosi la parte colpita.

- per esserti addentrata in casa di Carlyle da sola.- la rimproverò. Ma non ci mise troppo impegno: era molto sollevato di essere arrivato in tempo per salvarla. - avanti, torniamo all’NCIS.- concluse incamminandosi.

- aspettate!- esclamò la ragazza. Poi corse verso l’auto di Carlyle, sotto gli sguardi perplessi dei suoi colleghi.

***

Penny aprì il cofano e frugò fino a che non trovò quello che cercava: il suo cellulare. Guardandolo meglio vide che qualcuno era ancora in linea.

- Abby?- domandò avvicinando il telefono all’orecchio -si si, sto bene, non ti preoccupare… si, non ti preoccupare… si,- disse sorridendo - stiamo tornando.-

Penultimo capitolo... ormai l'indagine è finita, tutto si è concluso per il meglio... ma per favore arrivate fino alla fine ^^...

  
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