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Autore: LizDream    25/10/2007    5 recensioni
Mi guardo allo specchio, studiando i tratti del mio viso, del mio corpo. Guardo i miei occhi,così spenti. E non mi riconosco. Quel riflesso non è il mio. Quella non può essere Gabriella Montez. Quella ragazza così pallida, così magra, con gli occhi privi di luminosità, le labbra rigide che non sanno più che cosa significa tendersi in un sorriso, non può essere lei. Ma poi guardo in faccia la realtà. Quella sono io. O meglio, quello che sono diventata dopo aver lasciato il Country Club.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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RITROVARE SE STESSI

TO FIND AGAIN IF SAME

RITROVARE SE STESSI

 

 

 

Allora, so già di avere un’altra ff in corso, di cui presto posterò il 3° e ultimo capitolo, ma mi è venuta l’ispirazione per questa one-shot ascoltando i gotta go my own way.

Spero che vi piaccia e che commentiate!

Kiss

By

LizDreamer

 

 

 

 

Mi guardo allo specchio, studiando i tratti del mio viso, del mio corpo. Guardo i miei occhi,così spenti. E non mi riconosco. Quel riflesso non è il mio. Quella non può essere Gabriella Montez.  Quella ragazza così pallida, così magra, con gli occhi privi di luminosità, le labbra rigide che non sanno più che cosa significa tendersi in un sorriso, non può essere lei.

Ma poi guardo in faccia la realtà. Quella sono io. O meglio, quello che sono diventata dopo aver lasciato il Country Club.

 

E’ passata solo una settimana, e mi sembra sia trascorsa un’eternità. Non mangio da giorni,e sinceramente non so come faccio a reggermi in piedi.

La notte cerco di dormire ma appena chiudo gli occhi mi ritorna in mente quella sera …

FLASHBACK

T- Io parlavo sul serio di andare al cinema, della nostra estate, di stare insieme-

G-Ne sono convinta, in quel momento. Ma anch’io parlavo sul serio. Voglio che questa estate sia indimenticabile, ma non così Troy …


I gotta say what's in my mind

Something about us

doesn't seem right these days

life keeps getting in the way

Whenever we try, somehow the plan

is always rearranged

It's so hard to say

But I've gotta do what's best for me

You'll be ok..

I've go to move on and be who I am

I just don't belong here

I hope you understand

We might find our place in this

world someday

But at least for now

I gotta go my own away…

 

FINE FLASHBACK

 

Ancora una volta stavo scappando. Ma cosa dovevo fare? Tu eri cambiato, sei cambiato. Non pensi più ai tuoi amici, ora hai i Redouxe e Sharpay. Già … Sharpay. Ora è lei quella importante. Quella che ti fa sentire te stesso, eh Troy?Si, perché non hai abbandonato solo Chad e i Wildcats, hai abbandonato anche me. Dicevi che ero importante, mi facevi sentire importante.

Mi guardavi in quel modo che mi faceva venire i brividi, e poi … improvvisamente questo è svanito nel nulla. Come un soffio di vento, ha portato via tutte le mie speranze, i miei sogni, i NOSTRI SOGNI.

Una volta mi hai detto che avevi paura del futuro. Che ti spaventava. Ma ora sembra che tu stia facendo di tutto per rendere quel futuro il presente. Ti stai creando un mondo alternativo, dove hai i crediti e le conoscenze giuste per accedere al college, e una promettende carriera con il basket. La famiglia Evans ti sta facendo conoscere chi saprà farti diventare qualcuno. Quel qualcuno che tutti sogneranno di incontrare.

E in quel mondo per me non c’è posto.

Finchè si tratta di Sharpay, del basket … posso ancora lottare. Posso tentare di salvare il nostro rapporto dagli ostacoli che loro ci impongono.

Ma non posso competere con il destino.

E nel destino che tu hai scelto, Gabriella Montez non è inclusa.

Perciò ti ho detto addio e me ne sono andata.

Ma anche per un altro motivo, molto importante.

Per cercare di non perderti, stavo perdendo me stessa. Mi stavo cambiando, stavo trasformando il mio modo di essere, mi stavo … adeguando alle tue esigenze. Tutto pur di restare con te.

Ma poi ho aperto gli occhi e mi sono detta : questo non è giusto. Ci siamo innamorati per quelli che eravamo, tu mi hai amata per quello che ero.

E io non dovevo cambiarmi perché tu l’avevi fatto.

Dovevo continuare ad essere me stessa, e per farlo noi non potevamo stare insieme.

Perché se solo ti avessi guardato negli occhi un’ultima volta, tutte le mie certezze sarebbero crollate e i motivi per i quali stavo partendo, mi sarebbero sembrati così insignificanti e privi di senso, che avrei mandato all’aria tutto e sarei rimasta.

 

Ma nonostante ogni santo giorno io mi ripeta che ho fatto la scelta giusta,non riesco ad andare avanti.

Credevo che tornare a casa mi avrebbe fatto bene e che sarei riuscita a continuare la mia vita.

Ma è tutto il contrario perché è come se io non vivessi.

Mi manca l’aria, mi sento soffocare da tutte le emozioni che mi sconvolgono l’anima.

Se sto così perché ti ho lasciato, come starei se ti rivedessi?Non oso nemmeno pensarci.

 

- Gabriella, è pronta la cena, vieni a mangiare!-

La voce di mia madre mi distrae dai miei pensieri.

Sempre la stessa storia, sa già che anche stasera non mangerò.

 

- Mamma, non ho fame-

 

So che è preoccupata per me, e non so posso biasimarla. A vedermi sembra che abbia perso ogni ragione di vita. E infatti è così. Perché la mia ragione eri tu, Troy.

 

Sento dei passi, una persona che sale le scale, e mi ritrovo mia madre sull’uscio della porta che mi guarda con apprensione.

 

-Gabriella, non puoi continuare così. Io non ho ben capito il motivo di questo tuo cambiamento, ma se è per …-

-mamma, non dire così ti prego. Sono tornata proprio per non cambiare,sono tornata per essere me stessa.-

-E ti sembri te stessa in questo momento?Non mangi, sei pallida, stai tutto il giorno in camera tua. Andiamo, non puoi comportarti così per un ragazzo-

-mamma!Lui non è un ragazzo qualsiasi, lui è Troy. E’ … è … non saprei come descrivertelo. Lui … -

-Si, lo so. Lui è il capitano della squadra di basket della tua scuola, il ragazzo più popolare. E tu ti sei presa una bella cotta, ed sei anche ricambiata. Io ancora non capisco perché l’hai lasciato-

-Primo: lui non è Troy il giocatore di basket, Troy il popolare, Troy il playmaker. Lui è solo Troy. Senza niente vicino. E’ il Troy che mi ha fatto innamorare quella sera a capodanno, il Troy che mi ha fatto scoprire l’importanza della musica, il posto così grande che occupa nella mia vita.

Il ragazzo che voleva semplicemente essere amato per quello che era. Non per meriti sportivi, non perché era il figlio del coach Bolton.

Voleva essere apprezzato come persona. Come all’asilo.

Secondo: l’ho lasciato per permettergli di essere felice, e di continuare per la sua strada, così come io avrei continuato per la mia.

Terzo:io non mi sono presa una cotta. Io mi sono innamorata seriamente, sennò perché credi che mi sia ridotta in questo modo, eh?-

- Non puoi parlare d’amore, Gabriella. Hai solo 17 anni, non puoi pretendere di sapere cosa significa.-

-Amare significa voler la felicità dell’altro prima di ogni altra cosa, amore è sinonimo di sacrificio. Distruggerti per lui, rendere la tua vita un inferno solo per rendere la sua migliore. Allora, credi ancora che io non sappia cosa vuol dire?

L’ho lasciata senza parole, è stupita, probabilmente non credeva che Troy per me fosse così importante.

Prima di lasciare la stanza, mi fa un’ultima domanda, ancora scossa per il mio “monologo”.

-Che ci facevi davanti allo specchio?-

-Cercavo di riconoscermi.

Mi rivolge un sorriso triste, confuso e poi se ne va, lasciandomi di nuovo sola. Sola con il mio dolore.

 

LA MATTINA DOPO

Ummm, questo sole proprio non vuole sapersene di andare. MI acceca e mi costringe ad aprire gli occhi. Mi sento terribilmente stanca, anche questa notte come al solito non sono riuscita a chiudere occhio, se non per poche ore.

Mi alzo e scendo giù, scaldo un po’di latte con il microonde, in qualche modo devo pur tenermi in forze, no?

Dopo circa una mezzoretta scende anche mia madre.

-Tesoro, io devo uscire. Ho delle commissioni da sbrigare, tornerò verso mezzogiorno.-

-ok, mamma. Va bene, ci vediamo dopo allora. Ciao, ti voglio bene-

- Anch’io. Vado ciao-

 

Cosa faccio adesso? Sono da sola in casa come sempre. Oh, ho dimenticato di accendere il cellulare. Provvedo subito.

3 messaggi non letti. 2 sono di Taylor e 1 di Kelsi.

Taylor mi chiede come sto e perché me ne sono andata all’improvviso. Le manco e vuole tanto rivedermi. Che dolce, la mia amica!

Kelsi mi scrive che senza di me non è più lo stesso e che vorrebbe tanto che ritornassi, anche perché ha delle nuove canzoni da farmi ascoltare, naturalmente tutte scritte e composte da lei.

Rispondo a tutte due e gli dico che anche loro mi mancano ma che non penso di ritornare. Almeno non per il momento. Non sono ancora pronta, è passato così poco tempo.

 

Decido di andarmi a fare una corsetta tanto per sgranchire le gambe, che mi sembrano macigni.

Mi metto una tuta azzurra, prendo l‘ipod e poi esco.

I capelli li ho legati in una coda alta con una elastico sempre azzurro.

Lascio che il vento mi rinfreschi dolcemente il viso mentre le note di una canzone mi rimbombano in testa.

 

 

When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you

"...quando sei lontano
i pezzi del mio cuore sentono la tua mancanza
quando sei lontano
manca anche il volto che conoscevo
quando sei lontano
mi mancano le parole che ho bisogno di sentire per farmi
sempre andare avanti fino alla fine della giornata
mi manchi..."

 

E’ vero, il mio cuore sente la tua mancanza, mi manca il tuo volto, mi manca tutto di te.

Questa canzone sembra proprio descrivermi, descriverCI.

 

Dopo un’oretta torno a casa. Mia madre non è ancora tornata. Mi sdraio un po’ sul letto, cercando di non pensare aniente, ma poi il suono del campanello mi sveglia e io scendo giù ad aprire.

Mi sembra strano, mia mamma ha le chiavi, allora perché suona?

Apro la porta e il mio cuore si ferma, gli occhi si inumidiscono, le labbra tremano, le gambe mi cedono.

E svengo.

Mi risveglio dopo circa 10 minuti, ma quell’immagine è ancora lì, non se va. Continua a ferirmi.

- Finalmente ti sei svegliata. Sapevo che non mi aspettavi ma non pensavo che addirittura svenissi alla mia vista!-

E’ la sua voce, sembra così reale …

-Che ci fai tu qui?Sei venuto per illudermi, per regalarmi quei pochi attimi di felicità illusoria?Vattene, sparisci dalla mia vista, sogno illusorio che non sei altro-

-ma che stai dicendo?Sogno illusorio?Io sono reale e sono qui con te.

Mi accarezza piano una guancia,e sento il suo calore. Non può essere un sogno, questa sensazione è troppo … vera.

- T-Troy, sei tu?Sei proprio tu?-

-Fino a prova contraria si, sono io –

-Ma .. ma che …che ci fai tu qui? E il basket?E Sharpay?E il talent show?e il tuo FUTURO?-

- Ehi!Una domanda alla volta!No, a parte le stupidaggini, ascoltami. Ascoltami bene,Gabriella.

Quando te ne sei andata, pensavo fosse tutto uno scherzo. Un brutto scherzo. Ma poi, quando mi sono reso conto che non saresti tornata indietro, mi sono sentito perso. Perso con la consapevolezza che non ti avrei rivisto, se non a scuola, ma anche in quel caso, tu non mi avresti rivolto la parola.

Allora ho cominciato a giocare male a basket, a innervosirmi per niente. Il motivo?Mi sentivo un’idiota. Perché ti avevo perso per colpa del mio stupidissimo egoismo. Avevo trascurato gli amici, avevo abbandonato tutti, ma soprattutto aveva abbandonato te. E allora ho capito come ti sentivi.

Con il cuore a pezzi, e la mente piena di pensieri che si accavallavano uno sopra l’altro.

Mi mancavi. Mi mancavi terribilmente.

Così ho deciso di mandare all’aria tutto. La borsa di studio, i Redouxe, Dharpay, tutto.

A dire la verità non me ne è mai importato nulla del talent show. Se volevo parteciparvi era solo perché avremmo cantato insieme. Come quella volta, al karaoke la sera di capodanno. E’ stato lì che ci siamo conosciuti.

Ora ho solo una domanda da farti: puoi perdonarmi?

- … -

Io non so che dire. Mi ha lasciata senza parole. Completamente sbigottita. Aveva lasciato tutto per me. Era ritornato il Troy di sempre. Quello di cui mi ero innamorata.

-Troy, io … non so che dire. Il fatto è che ho sofferto così tanto. Andarmene dal Countrt Club e dirti addio quella sera è stata la scelta più dura e difficile della mia vita. Ma sentivo di doverlo fare. Per me stessa. Perché per adeguarmi a te, stavo cambiando anch’io e questo non era giusto.

- lo capisco. Quindi la tua risposta è no. Beh non potevo prendere che venendo qui avrei risolto tutto. Hai ragione, io ti ho fatto soffrire, lo si vede anche dai tuoi occhi, sono così spenti. Se non riesci a dimenticare io non posso che accertarlo e sperare che un giorno ci possa essere ancora un posto , anche piccolo, per  nel tuo cuore.-

Si alza e si dirige verso la porta. Allora qualcosa dentro di me scatta.Non so bene spiegravi cosa sia, am in quel momento senti rinascere la vecchia me stessa. Quella che non si faceva abbattere, quella che le difficoltà le superava, non che si lasciava sopraffare dal dolore. Così gli corsi dietro e lo gli abbracciai la schiena con tutta la forza che avevo in corpo.

-Non ho bisogno di aspettare, Troy. Perché non occupi un posto nel mio cuore, tu lo riempi completamente. Sono scappata per non cambiare, ma sono cambiata lo stesso, in  peggio. Mi sono trascurata e non affrontato i problemi. La vecchia me stessa non avrebbe mai fatto così. Ma ora sono ritonata, e sono pronta ad amare ancora.-

Lui si gira avvolgendomi le spalle con le sue braccia forti e fissa i suoi occhi cristallini sui miei.

- Quindi questo lo devo prendere come un si?- Mi domanda sorridendo.

- Ti amo, troy. Questo ti basta come risposta?- Dico io ricambiando il sorriso. Si,a vete capito bene, finalmente sorrifo. Felice, felice come non lo sono mai stata.

- si, mi basta. Mi basta per tutta la vita. Perché anch’io ti amo Gabriella Montez –

Dopo aver pronunciato queste parole annulla la distanza tra le nostre labbra, mentre le sue mani passano a stringermi la schiena.

Io mi alzo in punta e allaccio le braccia dietro il suo collo.

Rimaniamo così forse per secondi, ore, non lo so. Quello di cui sono sicura. Invece, è che anche la più terribile delle esperienze, ti porta a pensare. A pensare a cosa è davvero importante nella tua vita. E ti da la forza per affrontare quei problemi che avevi preferito lasciare in sospeso.

E’ quello che è successo a me, per la prima volta non ho dato retta alla mia mente, alla razionalità, ma ho pensato solo a seguire il mio cuore.

E il mio cuore mi ha portato da te, troy, come mi ci porterà sempre.

A volte nella vita si fanno degli errori, ma l’importante è capire che nonostante tutto bisogna sempre ritrovare se stessi.

Io l’ho fatto, e ora sono qui mentre bacio Troy Bolton ,l’amore della mia vita.

Perché ho scelto. Ho scelto di vivere. E la vita non mi è mai sembrata  più dolce.

 

THE END

  
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