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Autore: Hermes    26/10/2007    8 recensioni
Erano passati vent’anni…
Vent’anni precisi dal giorno in cui il mondo rischiò di decadere nell’Apocalisse, nel caos, nella morte più nuda e cruenta che un saggio possa ricordare.

Nota: Questa storia è il sequel di 'La vita che ci è stata rubata', consiglio a tutti di leggerla prima di iniziare questa! ^^
Genere: Romantico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kagura, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'La Vita che ci è stata rubata'
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La vita che ci è stata rubata. 2

Vexilla Regis Prodeunt Inferni...

Capitolo 1
Toshio
Erano passati vent’anni…
Vent’anni precisi dal giorno in cui il mondo rischiò di decadere nell’Apocalisse, nel caos, nella morte più nuda e cruenta che un saggio possa ricordare.
Ma in vent’anni…niente era cambiato…il paesaggio davanti agli occhi di un viaggiatore pareva sempre lo stesso…colline coperte di boschi selvaggi appena punteggiati da spazi aperti e grondanti di vita e luce riflessa dalle grandi risaie lavorate con amore dagli abitanti di quella terra che ancora non aveva conosciuto carestie gravi o guerra.
Gente che viveva con quello che la natura offriva.
Tutto quel paesaggio si racchiudeva in due occhi screziati d’azzurro ma grigi forse tristi o forse stanchi…
“Somma Ka-chan…non abbiatene a male, ma è da molto che siete sovrapensiero…cosa vi preoccupa?” a parlare era stata una voce anziana quanto la sua proprietaria. E quella che era un’alta e slanciata donna da giovane ora pareva essersi rimpicciolita su se stessa, ma questo non era sinonimo di brutto perché alla sua età la donna non si curava nemmeno della sua bellezza.
Ka-chan la osservò a lungo.
Sì…quella anziana donna davanti a lei era Kaede, a suo tempo la sorella minore di Kikyo. La prima volta che l’aveva vista doveva essere sulla trentina ma ora la donna dimostrava più di sessanta anni. Portava un occhio coperto come ricordo di uno scontro a cui anche lei aveva assistito…
Nonostante l’aspetto poco incline alla delicatezza, lo spirito di quella vecchia era dolce, affettuoso…proprio come lo sguardo di una nonna nell’osservare il nipotino ancora in fasce, giovane carne della sua carne.
“Non c’è nulla che mi preoccupi più del dovuto a dir la verità…” rispose con il tono più rassicurante che trovò.
Non voleva parlarne…era da troppo tempo ormai che non voleva più parlare con nessuno dei suoi problemi, anelava solo a dare il suo aiuto agli altri ora che le era concesso di farlo per l’eternità…
“Forza Kaede…dobbiamo ancora fare il giro di ricognizione serale e poi vi riaccompagnerò nella vostra capanna per accendere il fuoco…” “Grazie Ka-chan…ma credo che non ci sia bisogno…” “Sono sei anni che occupo una delle capanne adibite alla cura dei malati…e per me è sempre un peso non potermi sdebitare in qualche modo…è mio dovere fare tutto il possibile per ripagarvi almeno della vostra ospitalità…” rispose la giovane, inchinandosi. “Nulla come la vostra umiltà è degna del rispetto che ho sempre riservato nei vostri confronti…ed è in nome di questo rispetto che vi chiedo di non tardare oltre e tornare nella vostra capanna…” rispose Kaede con lo stesso tono cortese ma inflessibile.
Ka-chan lasciò cadere l’argomento e si diresse verso la casupola buia a fianco quella un po’ più grande della sacerdotessa.
In vent’anni Kikyo era morta combattendo contro un demone potente…e in quella battaglia Kaede aveva perso un occhio pur sconfiggendo lo youkai. Da allora era diventata la guida spirituale di tutto il villaggio.
Ed era stata la prima che avesse ospitato lei ed Inuyasha, nonostante il profondo rancore che c’era ancora fra lui e Kikyo. Entrò scostando la stuoia e ravvivando le braci ormai fumanti con del nuovo fogliame.
Preparò con movimenti veloci del riso bianco in quantità sufficiente per sfamare due persone e si alzò per togliersi il kimono superiore e prepararsi per andare a letto…quel giorno si era stancata molto…
Chiuse le palpebre un solo attimo, giusto per riposare i suoi occhi così chiari dal riverbero delle fiamme che ardevano scricchiolando.
Quell’unica stanza era illuminata da una luce d’ambra…
Ambra…come gli occhi di Inuyasha…
Il mezzo demone appena era riuscito a trovare una sistemazione per lei si era soffermato per un paio di notti e poi era ripartito senza dirle quale fosse la sua direzione…
Vedeva ancora il suo volto di quel giorno di sei inverni prima…
Gli occhi decisi, le labbra strette in un mezzo sorriso di saluto, la solita aria spavalda e sbruffona e quella voce un po’ roca che l’assicurava che sarebbe tornato da lei…senza precisare quando.
Tutto di lui era vivo nei suoi ricordi…ormai non credeva che sarebbe tornato a prenderla…
Forse non l’avrebbe fatto mai più…
- - - - - - -
Fu allora che si sentì afferrare da due braccia possenti. La schiena premuta contro un corpo un po’ più alto del suo è indubbiamente maschile…
La sua prima reazione fu quella di divincolarsi e dire con voce rabbiosa “Lasciami schifoso maniaco!”
L’individuo dietro di lei mormorò un “Eh?” stupito, allentando la presa e permettendole di voltarsi in tutta la sua furia.
Fu un attimo, e non si resse sulle gambe per la sorpresa…
Lui…davanti a lei c’era lui…
“S-sei t-tu…I-Inuyasha???” “E chi vuoi che fossi??? Hai forse trovato compagnia in mia assenza?!” il suo tono era parecchio duro, non si era aspettato un ‘bentornato’ così poco caloroso da Ka-chan…
E mentre le sue sopracciglia si corrugavano sempre di più per l’irritazione, lei lo osservava come se lo vedesse per la prima volta…
Il suo kimono non era più rosso ma nero, dal taglio leggermente più ricercato e pareva più abbondante e signorile. Il volto era un po’ più maturo ed il taglio degli occhi si era fatto più marcato acuendo quello sguardo già fin troppo penetrante. Le dolci orecchie da cane che sormontavano la sua testa coperta d’argento erano più appuntite e tutto nell’insieme dava l’impressione che il mezzo demone fosse molto più potente.
Certo…doveva aver viaggiato molto…il suo corpo pareva un po’ malaticcio e smagrito, segno che da molto tempo non degnava il suo stomaco di un pasto abbondante e di buona qualità.
Di botto lo abbracciò forte, stringendosi al suo corpo come se fosse l’unica cosa che la mantenesse in vita.
“Stupido…ho aspettato sei anni…” “Sei anni facilmente recuperabili, tesoro…” le mormorò in un orecchio e procedendo con una fila di baci sul collo…
Sì…quella non sarebbe stata una notte da passare a dormire…
“Inuyasha…” gemette lei, ormai avvolta strettamente fra le sue braccia.
“Inuyasha…!” ripeté un po’ più frettolosamente…il mezzo demone si fermò e la fissò con malumore “Che cosa c’è?” chiese con tono molto pericoloso. “Non ora…” “Per quale stramaledetto motivo?!” l’hanyou iniziava a scaldarsi e Ka-chan sapeva che l’ira del compagno era sinonimo di disastro.
“Ti supplico…per me sarebbe la cosa più bella del mondo ma non posso, te ne prego…” “Non hai risposto al mio quesito…perché?!” “Perché…”
“MADRE!!!”
Una voce d’infante dilagò nella stanza e i due si voltarono nell’osservare sull’entrata un bambino che fissava con occhi sgranati Inuyasha…
Nel crepuscolo pareva molto carino, con due grandi occhi e una folta capigliatura che scendeva giù per tutta la schiena.
Inuyasha osservò il moccioso nella poca luce e collegò i fatti in modo affrettato ma con un senso logico.
Si voltò a guardare la donna che ancora aveva fra le braccia e osservandola con sguardo freddo disse “Adesso capisco…dove si nasconde quel lurido bastardo con cui hai concepito questo moccioso??? COME hai potuto dimenticarmi così in fretta e darti ad un misero umano!!!?” la spinse via e uscì, non voltandosi indietro.
Ka-chan si inginocchiò sul pavimento, scioccata. Il bambino si avvicinò a lei con sguardo preoccupato e la abbracciò per quanto le sue piccole braccia potessero farlo dicendo “Mamma…cos’hai? Chi era quell’uomo cattivo???” “Toshio…” disse lei, accarezzandone la testolina dolce e dicendo “Ora la mamma esce per un po’…tu mangia e infilati nel futon…ma non uscire per nessun motivo…farai quello che ti ho detto?” “Sì…ma io non voglio star da solo!!!” piagnucolò flebilmente. “Ma non starai solo per molto…quando vedrai la luna sorgere io sarò già qui…” lasciò un bacio di conforto al piccolo. E si alzò, uscendo così vestita e a piedi nudi.
Doveva trovare Inuyasha…sperando che non se ne fosse già andato…
Quell’hanyou senza cervello che le aveva rubato il cuore.

Visto? Sono tornata! ^^ Come avrete capito questo sequel parte un bel po' di tempo dopo dal racconto originale...Kagome, Inuyasha e gli altri a venire vi sembreranno un po' 'diversi', questo perchè volevo dare un'impronta differente alla storia.
Mentre verrà pubblicata sarà molto probabile che ci siano cambiamenti di rating (ahimè la storia è lunga e non l'ho revisionata tutta..@_@).
Avviso subito che alla fine un personaggio morirà...non uccidetemi per questo...
Ringrazio chi ha fatto recensioni all'ultimo capitolo della prima storia: _kaggy_chan_, Kaggychan, Elychan (ogni tanto in passato mi capitava di cambiare dalla prima alla terza persona...^^" revisionando non me ne ero semplicemente accorta!), Kabubi (non sei incontentabile...tranquilla xD! Nemmeno io considero l'immortalità un dono, vedrai...)
Gli aggiornamenti rimarrano regolari se tutto va bene...
Vi ringrazio per l'attenzione!
Hermes
  
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