Titolo What am I doing?

Fandom K project.

Personaggi Fushimi Saruhiko, Yata Misaki.

Rating Verde.

Avvertimenti Flashfic, slice of life, fluff a palate, middleschool time.

Wordcount 472

Note Dedico questa cosa informe a mia moglie __Shiroi con cui sto dalla bellezza di 3 anni. ♥ Sei l'amore mio e ti adoro. Spero ti piaccia. Ho scelto la SaruMi perchè racchiude tutti i nostri feels. Non vedo l'ora di fare il cosplay con te. I love u, darling. *v* ˜ ♥

Non sa perché l’abbia fatto. Non sa perché stia continuando a farlo. Non sa perché l’altro non lo stia prendendo a pugni urlandogli contro. Semplicemente, Saruhiko se ne sta lì, seduto accanto a Misaki sul pavimento della stanza dell’amico e – contrariamente a tutti i pensieri che si era fatto riguardo quel momento – il bacio a fior di labbra rubatogli sta continuando da diversi secondi. Ha le vertigini e crede fermamente che il profumo dei capelli dell’altro stia giocando un ruolo fondamentale nel suo principio di mal di testa. Tiene gli occhi talmente stretti che pensa che non riuscirà più a riaprirli. Ha paura di farlo, paura di vedere l’espressione sul volto di Misaki, paura di vedere il disgusto, la paura, la rabbia, lo sgomento. Sa che non vedrà gioia, sa che non vedrà nulla che sarà felice di ricordare eppure continua a cullarsi in quel dolce limbo di sensazioni e pensieri. Si domanda, poi, se anche Misaki abbia gli occhi chiusi oppure spalancati. Vorrebbe verificare, ma anche lui ha paura. Quando sente le labbra di Misaki premere contro le sue in un contatto impacciato e poco dolce, perde un battito e si paralizza. La testa si svuota di ogni pensiero e l’unica cosa che vorrebbe fare è intrufolare le mani tra i capelli soffici di Misaki e baciarlo come se non ci fosse un domani, come se fosse l’ultima azione concessagli di compiere prima di morire, come se fosse la prova della sua esistenza. Invece apre gli occhi e sembra che l’altro se ne accorga poiché fa lo stesso e si allontana. E’ serio. Una sola e breve domanda trafigge violentemente la testa di Saruhiko. Perché? Apre la bocca, ma non ne esce suono. Non sa nemmeno cosa dire. Non sa se dare voce a quel che pensa, non sa se ridere e esordire con un idiotissimo “Ah!, ma che mi prendi sul serio? Era uno scherzo!”, ma sa che Misaki sa che non è affatto uno scherzo. Cerca di regolare il respiro e sa nel profondo che deve dire qualcosa altrimenti rovinerà ciò che oramai vede difficile da riparare. Si muove un po’, sistemando le gambe e quando una ciocca di capelli gli finisce davanti agli occhi, una mano tremante gliela scosta. A Saruhiko sembra di avere la vista appannata quando nota un lieve rossore sulle gote di Misaki. Non può crederci. Gli sembra di trovarsi in una bolla, un sogno bellissimo da cui non vorrebbe mai svegliarsi, un’utopia. «Stupida scimmia» commenta l’altro, voltandosi e tirando su con il naso cercando di dissimulare l’imbarazzo. Saruhiko non sa perché l’ha fatto. Non sa perché lo stia continuando a fare, ma sa per certo che non vuole smettere di sorridere in risposta alla piega timida e all’insù che la bocca di Misaki ha preso. E prega che quel momento non se ne vada mai.