*+*Painfull
Love*+*
*+*Flame07*+*
XXXXXXX
Come è
cominciato tutto questo?! Come ho fatto a cadere così in basso??... È bizzarro
di come avvolte la vita ti prenda per il culo. Sono sempre stato freddo e
distaccato con tutti, nessuno si azzardava a darmi ordini,
eppure...
È
cominciato tutto in un normale giorno di primavera.
Non mi
sarei mai neanche lontanamente immaginato che, trattenermi a fare due tiri in
palestra, quel giorno, avrebbe avuto conseguenze così
devastanti.
L’ho
conosciuta per caso... non frequentava la mia scuola, era una teppista delle più
temute, proveniente da una famiglia molto ricca. Ma c’era una particolarità che
la distingueva dalla massa, che la metteva di gran lunga due spanne sopra gli
altri... una bellezza tanto rara quanto
stupefacente.
In
apparenza un angelo... capelli lisci biondissimi, lunghi fino a metà schiena,
occhi azzurri talmente chiari e gelidi da rasentare il bianco... un viso dai
lineamenti dolci e armoniosi, carnagione dorata e un fisico talmente sensuale da
togliere il respiro. Alta, snella, prosperosa... seno grande, fondoschiena
perfetto, gambe toniche e scattanti...
Stonavano
solo i piercing: ne aveva parecchi sulle orecchie, uno sul sopracciglio sinistro
ed un altro sul labbro, posto lateralmente sulla destra. Aveva anche un paio di
tatuaggi... una fenice sulla spalla sinistra, un drago sul polpaccio destro e
una farfalla tatuata poco distante dall’ombelico, sulla
destra.
Ma era
ugualmente stupenda, un’immagine idealizzata... un angelo...
Eppure
non lo era... non lo era per niente.
Dietro
l’aspetto angelico si nascondeva il diavolo in persona... maligna, orgogliosa,
egoista, vendicativa, violenta, arrogante, sfrontata,
diabolica...
un
genio del male, con una mente e personalità estremamente malvagie. Abilissima
nelle risse, famosa
(dipende dai punti di vista) per i suoi calci micidiali e per le sue
terrificanti vendette.
Talmente
bella da sfiorare la perfezione... ma era bella tanto quanto
malvagia.
Questa
è Layla Hayden, 16 anni... la donna che ha sconvolto la mia
vita.
Non
sono mai riuscito a capire fino in fondo da dove provenisse tutta la malvagità
che la differenziava. Hn... probabilmente da un’infanzia infelice. Era una
ragazza che avrebbe potuto avere tutto anche senza la sua perfidia e la
violenza... eppure...
È
bastato un semplice ricatto per innescare la reazione a catena... mi ero spinto
oltre.
Scoprendo
le mie intenzioni e le mie malefatte, decise di sperimentare su di me uno dei
suoi famosi e terribili “giochetti”...
Non
avrebbe detto una parola di quello che aveva scoperto su di me, ma in cambio...
in cambio voleva il mio corpo...
Rapporti
sessuali... dei più svariati.
Ero
rimasto scioccato da quell’assurda pretesa... ma ben presto mi accorsi che non
era affatto una “semplice richiesta”, bensì un vero e proprio
ricatto.
Se non
avessi fatto quello che mi chiedeva, avrebbe raccontato
tutto...
Da quel
giorno sono diventato il suo concubino, il suo amante segreto... ha comprato la
mia volontà in cambio di prestazioni sessuali. Ogni volta che la sua sete di
sesso si faceva sentire, ogni volta che ne aveva voglia, io dovevo alimentare
quel suo assurdo desiderio carnale.
Non
aveva mai fatto ricatti del genere a nessuno. Iniziò con me per motivi ben
specifici...
Io ero
la sua perfezione... la sua porta per il paradiso.
Con lei
non dovevo interpretare nessun ruolo... io ero già il suo sogno erotico, nella
completa pienezza.
Adorava
il mio corpo e il mio modo di fare sesso... dal petting ai preliminari,
dall’atto vero e proprio all’orgasmo finale.
Ero
come una droga per lei... non poteva farne a meno. Ero l’unico in grado di farle
perdere la testa.
Per
molti sarebbe stato un vanto... anche per me lo era, specialmente quando la
vedevo in valìa del mio corpo, vibrante di piacere puro.
Ma
quando penso al motivo per cui lo faccio e per il quale lei mi vuole,
rabbrividisco... ancora oggi ho la pelle d’oca al
pensiero.
Ho
comprato il suo silenzio con il sesso, in un certo senso era come se mi stessi
prostituendo... e probabilmente mi prostituivo davvero, solo che non ricevevo
nulla in cambio... ne soldi ne amore. Solo il suo
silenzio.
È
bizzarro... chiunque avrebbe pagato oro per una notte d’amore con Layla, io
stesso all’inizio la pensavo così... lei a letto è tutto quello che un uomo può
desiderare, è il sogno erotico per eccellenza... sensualissima, sfrontata,
disinibita, fantasiosa ed estremamente passionale.
Non mi
potevo lamentare... a letto era qualcosa che oltrepassava l’immaginabile
fantasia maschile. Era estasi pura.
Eppure
mi sentivo sporco... continuamente.
Ero
stanco di essere trattato così... ero il suo giochetto erotico, il suo
bambolotto gonfiabile per ogni occasione da usare ogni volta che ne aveva
voglia. A lei non importava nulla di me e dei miei sentimenti... io ero la sua
macchina da sesso, la sua nemesi contro la vita. Non voleva Kaede Rukawa...
Layla voleva solo il mio corpo. Minacciava il mio orgoglio di uomo ogni volta
che mi toglieva i vestiti e abusava di me.
Abusava...
forse non è il termine giusto per descrivere con pienezza la
situazione...
Avrebbe
abusato di me se io fossi stato contrario... ma in realtà io non mi sono mai
opposto ai suoi trattamenti speciali, neanche una volta. E non potevo negare che
non mi piacesse e che non ci godevo anche io... sarei stato
bugiardo.
Ma
questo non significa che io accettassi quello che mi faceva o che mi obbligava a
fare...
All’inizio
forse era così, ma con il tempo le cose sono cambiate... ad ogni rapporto
sentivo sensazioni diverse e contrastanti.
Ancora
adesso mi chiedo se da una relazione puramente sessuale possa nascere l’amore...
era più una speranza la mia.
Eppure
è esattamente quello che è successo a me.
Ma
sapevo perfettamente che lei non ricambiava... anche se, esplicitamente, non me
lo aveva mai detto.
Chissà...
forse mi sbaglio.
A forza
di vederla nel suo lato più intimo ho cominciato ad amare non solo il suo
corpo...
Tz... è
assurdo quello che sto dicendo.
Nonostante
la freddezza e il vuoto di quelle sveltine, non riuscivo a spiegarmi il continuo
desiderio che mi spingeva a cercare calore nelle braccia di Layla... anche se i
nostri incontri erano esclusivamente a sfondo sessuale, quando la stringevo tra
le braccia sentivo un calore devastante... eppure lei era sempre fredda con me.
Non ci siamo neanche mai baciati... nemmeno una
volta.
Forse
sono pazzo e probabilmente lo sono davvero... provare qualsiasi tipo d’affetto
per un essere malvagio come Layla è da sciroccati totali. Eppure è successo,
contro la mia volontà, però è successo... ho sempre amato solo ed esclusivamente
me stesso, non mi sono mai innamorato di nessuno nonostante potessi vantare
stormi di belle ragazze che mi sbavano dietro.
Avrei
potuto avere qualsiasi donna, qualunque avessi voluto... di ogni genere: dolce,
comprensiva, affettuosa, passionale, romantica... qualunque. E invece mi sono
infognato andando a perdere la testa per il diavolo in persona, per la ragazza
più maligna e vendicativa che esiste al mondo.
Me la
sono andata a cercare con il lanternino, non c’è che
dire.
Forse è
quello che merito... infondo non sono mai stato un bravo ragazzo, anzi...
tutt’altro.
Dio...
quanto vorrei che le cose fossero diverse...
XXXXX
Perdo
il mio sguardo nel ghiaccio dei suoi occhi azzurri... e mentre ancheggia sopra
di me, continuo a sperare con tutto me stesso che un giorno possa ricambiare
quello che provo per lei... ma so che non è così, e che non lo sarà
mai.
Oggi
Layla non è in buona giornata. Quando ha la luna girata è un dramma... è
ingestibile, perde totalmente il controllo. Diventa una bestia insaziabile e gli
sforzi per soddisfarla con pienezza diventano
devastanti.
Non è
la prima volta che mi sbatte con tanta foga e
violenza.
È
durato 4 ore... massacranti anche per uno sportivo come me, abituato agli sforzi
fisici.
Mi
sento a pezzi... il bacino mi fa malissimo.
Una
volta finito si alza e sparisce in bagno dove si farà la solita doccia. Mi
lascio cadere pesantemente sul letto... non sento quasi più i muscoli. Per
fortuna che oggi non ho gli allenamenti...
Chiudo
gli occhi... vorrei urlare, ma non riesco a fare
niente.
Mi alzo
dal letto a fatica. Il mio corpo è tutto una fitta. Mi ritrovo a fissare la mia
immagine riflessa sul grande specchio dell’armadio a
muro.
Stringo
forte i pugni...
Mi
guardo allo specchio e mi chiedo chi sia la persona riflessa... sì, perché
quello non sono io. Quello non è Kaede Rukawa.
Mi
faccio così schifo che mi viene da vomitare. Non vedo più la mia solita immagina
riflessa... vedo un individuo senza più ritegno, senza più controllo e pudore,
che perde la testa per una donna che non potrà mai ricambiarlo e che continua a
farsi sbattere solo per un’assurda paura di
perderla.
Che
tristezza... mi faccio pena.
Mi
faccio sbattere tutti i santi giorni da una ragazza che non prova il minimo
affetto per me, eppure continuo ad assecondare i suoi desideri erotici perché è
l’unico modo che ho per starle vicino, per avere la sua attenzione... perché, in
quei momenti in cui lei si annulla in me, sento che Layla è solo mia, che
nessuno la vedrà come la vedo io... che sono l’unico al quale concede il suo
corpo... e mi sento sollevato. Ma sono solo miei pensieri esclusivamente
soggettivi... nati da una mente che sta deteriorando di giorno in
giorno...
Sto
davvero toccando il fondo...
Io che
sono sempre stato strapieno di presunzione e dignità... che avevo fatto
dell’orgoglio il mio vanto e il mio scudo verso il mondo. Ero indistruttibile,
inviolabile, imperturbabile... una maschera di ghiaccio puro il cui unico
interesse era il basket e il mio Ego senza limite.
E
adesso mi guardo allo specchio e vedo un individuo in valìa di un’altra
persona...
Sono
una puttana. Sì... la sua puttana.
Come
sono caduto in basso...
Sento
dolore ovunque... ma in questo momento sento che non è solo il corpo a farmi
male...
Le
gambe mi cedono, costringendomi a cadere nuovamente sul letto. Mi ha spompato
fino all’osso.
Finalmente
esce dal bagno e mi rivolge un’occhiata raggelante.
Alzo
faticosamente la testa e, nonostante il risentimento che provo per lei in questo
momento, non riesco ad impedirmi di rabbrividire... il suo corpo perfetto è
risaltato in un mini vestitino nero aderentissimo, di marca prestigiosa, ornato
da brillantini di Swarovski. Si
infila i sandali neri con tacco da 10 centimetri mostrando il drago tatuato sul
polpaccio destro. Le sue forme perfette riescono a farmi eccitare con una
velocità e potenza impressionante... i capelli lunghi ancora bagnati, la pelle
che brilla ai flebili raggi di sole che filtrano dalle tapparelle, quegli occhi
azzurri così accesi e profondi... mi fa
impazzire...
Questi
sono gli unici istanti in cui sono contento di essere le sua
puttana...
La sua
voce gelida, poi, mi risveglia da quello stato di trance
adorativo...
LA: “Non
ti sei ancora vestito?! Veloce... voglio venire a casa tua prima di andare al
Black Night.”... so che a casa mia vorrà farlo di nuovo... è spaventosa la fame
di me che ha questa ragazza. Io non ho nemmeno la forza di alzarmi e lei sembra
in piena forma.
Senza
fiatare faccio quello che mi chiede. Mi alzo a fatica e mi
vesto.
Camminiamo
per i larghi viali fioriti, in silenzio... lei mi precede di qualche
passo.
Non
riesco a starle dietro, comincio a sentire dei dolori lancinanti al bacino...
rallento il passo rimanendo indietro.
KA: “Potresti camminare più lentamente...?!”
LA:
“È tardi, non ho molto tempo.”
KA: “Questo perché non sai mai quando
fermarti.”
LA: “Cosa??!! Che vorresti dire??”
KA: “Sei tu
che vuoi farlo di nuovo... e visto che andiamo a casa mia vorrei almeno
arrivarci sano...” le fitte, sempre più forti, mi impongono di fermarmi. Abbasso
la testa cercando di nascondere le smorfie di dolore. Lei se ne accorge e si
ferma...
LA: “Stai bene?!”
KA: “Sto bene, sta solo zitta.”
il dolore è talmente forte da costringermi a sedermi sul marciapiede. Lei è
ferma poco distante. Sento il suo sguardo freddo su di me... so che è
arrabbiata, odia perdere tempo.
KA: “Va
meglio.” mento. Difatti non riesco neanche ad alzarmi.
LA: “Ti fa male il bacino...?” il suo tono è talmente calmo
che sfiora la dolcezza. Insolito, lei non è MAI dolce, anzi... non lo è proprio
mai stata.
KA: “Ho detto che va tutto bene...” faccio peso sulle
braccia nel tentativo di rialzarmi... non ci riesco, le fitte sono ancora
forti.
LA: “Sicuro di stare
bene?! A me non sembra proprio.”
KA: “Non è nulla... aspetta solo un
altro po’...”
Perché
lo faccio... perché LO facciamo... perché continuo a permettergli di usarmi?!
Perché...??!! Lei se ne frega di me, che senso ha continuare ad assecondare
quest’assurdo rapporto?! Ogni volta che mi sbatte è una coltellata al cuore...
tutto questo non mi porterà da nessuna parte. E la cosa che mi fa incazzare è
che IO sono consapevole di questo e non faccio un cazzo per risolvere il
problema!! Accetto senza fiatare tutto quello che lei decide di farmi. Ma sono
davvero così masochista?!...
LA:
“...Ti senti meglio?” sussulto a quell’affermazione, nonostante la mia
espressione non tradisca il minimo cambiamento. Non gli è mai fregato un cazzo
di me... come mai tante premure?!
KA:
“...Sì...”
LA:
“Hn...”
si ferma dalla parte opposta della strada... appoggia la schiena al muro
incrociando le braccia al petto. Si accende una sigaretta. Mi guarda da lontano,
con un sguardo, stavolta, meno gelido del solito. Sembra aver deciso di
aspettare qualche minuto. Fortuna... gli avrò fatto pena.
Rimaniamo
in silenzio per un lungo momento. Abbasso la testa a guardare per terra... non
voglio che veda le incrinature sul mio viso.
Poggio
le braccia sulle ginocchia e mi ci appoggio con la testa... mi sta anche venendo
sonno!! Da quando l’ho incontrata dormo pochissimo e, molte notti, non dormo per
niente. Nessun problema, recupero a scuola, però... le energie che spreco sono
tante e in campo il mio fisico e la mia resistenza ne risentono non
poco.
Ultimamente
non reggo neanche fino alla fine degli allenamenti. Contento Sakuragi che non
perde tempo per sparare a zero!! So che Miyagi, il nuovo capitano, è
preoccupato, ma non posso spiegargli il motivo del mio calo... mi ucciderebbe,
come minimo. Sto diventando una preoccupazione per la squadra e per i miei
compagni...
Paradossale...
il basket è sempre stato il mio solo e unico interesse, e
ora...
Cazzo...
ma vale la pena continuare tutto questo?? Questa ragazza, dopotutto, è così
importante per me??
Le
solite domande... lo so che non smetterò mai di vederla, anche se dovesse
risentirne il basket, ormai per me sono diventati essenziali i nostri incontri,
sebbene esclusivamente sessuali e privi di sentimento reciproco.
So bene
che questo non mi porterà da nessuna parte, che è nocivo per me, per il mio
cuore e per il mio fisico. Ma non riesco ad evitarlo... c’è qualcosa di
inspiegabilmente profondo che mi lega a questa ragazza. Un filo invisibile...
sottile ma indistruttibile.
Avverto
il suo sguardo su di me... sento la sua pressione continuamente. Riesce ad
agghiacciarmi tutte le volte... ma come fa??
La
sento avvicinarsi... percepisco il rumore dei suoi tacchi che strepitano
sull’asfalto.
Alzo la
testa per un istante. È ferma a pochi passi da me... ha una strana espressione,
quasi pensante.
Chissà
cosa starà pensando...
LA
<Non
dice mai nulla... Non è insolito, lui lo fa sempre, è silenzioso per natura.
Però... dove trova la forza di continuare ad assecondare i miei capricci...?? E
io... perché gli faccio tutto questo...?? Ho fatto un terribile errore di
calcolo, non ho considerato le conseguenze e ora... Maledizione!! Forse... forse
non c’è più di mezzo il solo desiderio sessuale...>
Quanto
vorrei leggere nei suoi pensieri, esaminare ogni minimo particolare, scoprire
ogni piccola sfumatura...
Hn...
sarebbe tutto molto più semplice.
Fa un
passo avanti e si ferma incerta... sembra indecisa. Alzo un sopracciglio
perplesso. La sua singolare indecisione mi spiazza totalmente. È sempre così
decisa e diretta che è alquanto strano vederla
tentennare.
Dopo un
attimo di suspense, decide di avanzare ulteriormente fino a
raggiungermi.
La
guardo perplesso e, sinceramente, anche un po’ preoccupato... c’è da aspettarsi
qualsiasi cosa da Layla, il suo cervello non funziona come quello delle persone
normali.
Si
inginocchia di fronte a me... allunga una mano poggiandola sulla mia testa
corvina...
Spalanco
gli occhi, il mio cuore perde un battito... sposto lo sguardo su di lei
perdendomi nella profondità dei suoi occhi di
cristallo.
Sorride...
Ma non
è uno dei suoi soliti sorrisi maligni... è un sorriso vero, luminoso... dolce. È
come una luce abbagliante... che mi travolge con una forza devastante.
Faccio
fatica a respirare... mi sento scoppiare il cuore nel petto. È la prima volta
che la vedo sorridere... la prima.
Non
faccio neanche in tempo a stamparmi a fuoco quel sorriso nella mente, che china
il suo viso verso il mio colmando il vuoto che separa le nostre labbra.
Mi
bacia... le sue labbra sfiorano appena le mie come una carezza... un bacio casto
e puro.
Non
riesco a pensare a niente... la mia mente è un miscuglio di pensieri
sconnessi.
Vorrei
che il tempo si fermasse...
Sto
tremando e gli occhi mi bruciano per quanto ce l’ho
spalancati.
Un
bacio...
La cosa
di per se sembrerebbe normale, se non fosse che io e Layla non ci siamo mai
baciati. Già... non ci sono mai stati baci nonostante i nostri svariati rapporti
sessuali, neanche bacetti a stampo.
È
paradossale ma... è il nostro primo bacio.
Si
divide dalla mie labbra... sento quasi il vuoto dopo quel distacco. Intreccia le
braccia intorno al mio collo, appoggia la fronte sulla mia e sorride di
nuovo...
La sua
mano mi accarezza i capelli, in un gesto cullante e pieno di calore... mi
rilasso sotto il suo tocco, mi sento protetto...
LA:
“Mi
dispiace Kaede...” me lo sussurra sulle labbra. Non mi aveva mai chiamato per
nome... sentirglielo pronunciare provoca in me scariche elettriche dalla densità
indescrivibile...
KA:
“Mi
piace come pronunci il mio nome...” lo dico quasi senza rendermene conto... come
se la mia bocca desse voce ad ogni mio pensiero. Allungo una mano verso il suo
viso... con le dita le
accarezzò lievemente una guancia, percorrendo il profilo dolce e armonioso...
perdendomi
nell’azzurro profondo dei suoi occhi.
LA:
“Per
oggi basta sesso, ok...” la sua dolcezza è disarmante. Il suo sorriso è
stupendo, magico... non trovo le parole per descriverlo. Sono
talmente
frastornato che non riesco ad articolare una singola parola. Il mia mente è un
girovagare di pensieri senza capo ne coda...
LA:
“Dai...
ti accompagno a casa...”
KA:
“Ma
che...”
LA:
“Oggi
ho esagerato, mi dispiace...” sono scioccato... non ci posso
credere.
Non ho
neanche il tempo di dare ordine ai miei pensieri sconnessi, che mi sorprende di
nuovo... mi accarezza il viso, poi mi tende la mano e mi aiuta a
rialzarmi...
Oh,
sono senza parole.
Rialzandomi,
sento una fitta al bacino e faccio una smorfia di dolore. Perdo l’equilibrio e
per non cadere mi aggrappo a Layla. Appena mi accorgo di averla praticamente
abbracciata, mi ritraggo intimorito... so che, fuori dal letto, odia essere
toccata e così temo una sua eventuale brutta
reazione...
LA:
“Guarda
che non mordo...”
Seee
vabbè... alzo un sopracciglio e la guardo perplesso. Si avvicina... cerco di
allontanarmi ma nel farlo perdo l’equilibrio e cado
all’indietro.
Va bene
essere la sua puttana, ma farmi anche portare a casa a braccetto sarebbe mandare
letteralmente affanculo il mio orgoglio, cazzo!!
LA:
“Non
fare l’idiota!! Dai... fatti aiutare...” non riesco a dire una parola tanto sono
sorpreso... sposta il mio braccio sulle sue spalle, mi passa un braccio intorno
alla vita e mi permette di appoggiarmi a lei... la sua presa mi sorregge e mi
sostiene...
LA:
“Sei
proprio ridotto male. Dovrò portarti a braccetto per tutto il
tragitto...”
KA:
“Perché
lo fai...” anche lei si sorprende della mia domanda... la osservo con la coda
dell’occhio. Si morde il labbro inferiore e
sospira...
LA:
“Mah...
infondo è colpa mia se stai così...”
KA:
“Mi fa
male tutto...”
LA:
“Hn...
vuol dire che a casa tua ti farò un bel massaggio rilassante.” sorride di nuovo.
La sua espressione è indescrivibile... stupenda.
Percorro
il grande viale sostenendomi a Layla... e per la prima volta, sento che il muro
freddo che la circonda si sta lentamente
sciogliendo...
Adesso
sì... le cose possono davvero cambiare. Adesso ne sono convinto più che
mai.
Non
saprò mai cos’è che ha cambiato Layla così all’improvviso... ma forze,
desiderare ardentemente qualcosa, avvolte funziona
davvero.
In
compenso adesso ho la risposta alla domanda del
secolo...
Già...
perché anche da una relazione esclusivamente sessuale può nascere
l’amore.
Dovrò
avere molta pazienza con lei... ma, d’ora in poi, mi impegnerò con tutto me
stesso per abbattere il muro del suo cuore... lo farò poco alla volta, a costo
di metterci mesi e mesi... ma sono sicuro che ne verrà fuori una gran
storia.
Naturalmente
il sesso e le effusioni sarebbero state pane quotidiano. Ma questo rappresenta
una parte caratterizzante e irremovibile del nostro rapporto e della nostra
quotidianità. So bene che nemmeno lei riuscirebbe mai a farne a
meno...
Ma da oggi... non sarà più sesso senza amore... non più.
*+*End
*+*
Mah... non so che dire... spero solo che a voi piaccia. L'ho scritta in meno di due ore quindi il risultato non dev'essere un granchè. Come minimo le fan di Rukawa mi linceranno!! Ma se volete farlo, basta mandarmi qualche commentuccio... insulti, critiche, minaccie di morte, accetto qualsiasi tipo di critica che sia costruttiva!! BAci baci e fatemi sapere cosa ne pensate e se devo smettere definitivamente di scrivere!! ^^
RU: Che sarebbe la cosa migliore... -___-
Muori maledetto!!! Leggete please!! ^^