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Autore: Lady_V    06/04/2013    0 recensioni
Scritta per un mio amico che continuava ad esaurirmi ^-^
Parla dell'amore di lui per una donna,più di preciso la prof. di Latino
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Freddo.
Ecco la prima cosa che sentì appena sveglio.
-"Un'altra giornataccia",si disse,mentre infilava quella felpa che tanto gli piaceva...
E non era l'unica "cosa" più grande che aveva rapito il suo cuore.
Cosa lo spingesse ancora ad andare a scuola era ben chiaro,anche se doveva restare un segreto.
-"Ma chi me lo fa fare...Faccio filone e mi programmo l'interrogazione!" furono le sue parole a pochi passi dal cancello della scuola...
Quel cancello,segno del confine che avrebbe deciso la sua giornata,soglia di un mondo che gli si sarebbe aperto dinnanzi,quella mattina rischiò seriamente di non essere superato.
-"Dai,è la volta giusta,andrà bene",si disse.
Due piani di scale,ecco cosa ancora lo separavano da lei.
Non ce l'aveva fatta.
Il solo pensiero di non vederla lo avrebbe consumato dentro.
Ma,infondo,cos'erano 5 ore di lezione se c'era lei? Cosa poteva significare un 4 in scienze se l'ora successiva si sarebbe nuovamente perso nei suoi occhi?
Niente.
E niente doveva apparire agli occhi degli altri.
Perchè tra loro due c'è un divario immenso,qualcosa che non può essere colmato.
"Due poli che si respingono",poteva essere il paragone adatto,tanto per citare quel sapientone del prof di Fisica che continuava a trattenersi in classe nonostante il suono della campanella.
Ma ad un tratto...
Il Paradiso.
Gli occhi gli si illuminarono al suo ingresso in classe.
Aveva di nuovo quel maglione a scacchi,che tanto amava e quelle scarpe che le davano una spinta in più rispetto a tutte...
-"Che donna!"
Era l'unica cosa che gli veniva in mente,guardandola.
E' vero,avevano 35 anni di differenza,ma a chi importa dei numeri,se gli unici che continuavano ad aumentare erano quelli del suo battito cardiaco?
Era un traguardo irraggiungibile,ne era a conoscenza,ma certi suoi sguardi,in determinati momenti,gli facevano sperare il contrario.
Ed ecco allora che si metteva in gioco,con alzate di mano e continui richiami.
Lo faceva per farsi notare.
Poi però,tutto crollava,all'ingresso del collaboratore che,puntualmente,veniva a salutarla e a scambiare chiacchiere affettuose con lei.
E lui si sentiva morire.
Era come se,giocando,fosse finito nel fosso che lo separa dalla bandierina di fine livello.
Era un peccato cadere lì,giorno dopo giorno,non riusciva a capacitarsene.
Rabbia e tristezza lo ricoprivano in quei momenti ,ma,nonostante tutto,riprendeva sempre il joystick della sua vita in mano.
Perchè sapeva,o almeno sperava,che prima o poi sarebbe riuscito a passare quel punto maledetto,raggiungendo la principessa che lo aspettava dall'altro lato.
Perchè,alla fine,la posta in gioco era davvero alta e lui,nonostante tutto,non si era ancora stancato di giocare.
  
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