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Autore: ElfoMikey    27/10/2007    6 recensioni
questa è la mia prima fan fiction... personalmente adoro Mikey way, ma volevo incimentarmi con un altro personaggio... l'ho scritta molto tempo fa e parla della difficile lontananza fra due ragazzi che si amano veramente. frank è in tuor con la band ma nel New Jearsey ha lasciato un pezzo di se.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti capita mai di voler lasciare tutto quello che stai facendo, per raggiungere l’unica persona, l’unica cosa, di cui t’importa veramente? No? A me è capitato e capita tutte le volte che lascio la mia città, cosa che succede molto spesso. Sono Frank Iero. Suono la chitarra in una band. Forse hai già sentito parlare di me, ma non è di questo che voglio parlare. Siamo in tour da quattro mesi ormai. E’ davvero stancante, soprattutto se sei uno dei My chemical romance. Prove, concerti, interviste, serate in tv e ancora concerti. Per carità adoro fare tutto questo, anche se per seguire il mio sogno ho dovuto lasciare da sola una persona. Tutte le volte che parto piango come un disperato davanti hai miei compagni che cercano di consolarmi, non mi interessa se pensano che sono un piagnucolone, mi interessa solo di lei. Ogni volta che sento una ragazza ridere, sento lei, ogni volta che vedo una ragazza muovere i capelli, vedo lei, penso a lei, alla mia Jamia e anche se la porto con me con il suo nome tatuato sul cuore o in foto che rinchiudo nel mio portafoglio, ormai non mi basta più. La voglio qua con me. Sempre. Stiamo insieme dai tempi del liceo ed ora ho venticinque anni, fate un po’ il conto. C’è chi dice che è troppo, chi dice che sarebbe ora di sposarmi. L’unica cosa di cui mi rendo conto è che dopo tutto questo tempo provo ancora la stessa identica emozione della prima volta che l’ho vista. Forse è questo che la gente chiama vero amore? Non lo so, davvero. Gerard mi definisce un ragazzino in piena agonia e io non posso dagli torto, semplicemente perché è la verità. Ogni volta che mi sento giù la chiamo e solo sentire la sua voce calda e dolce mi fa tornare a star bene, a volte la chiamo dopo che ha pianto e io adoro consolarla, dirle parole tenere, farla ridere con una battuta, per sentire finalmente la sua risata. Ho appena chiuso la chiamata con Jamia e alla fine un sorriso è apparso sulle mie labbra. “ finalmente il nostro Frankie sta sorridendo!!” mi accoglie Ray, appena metto piede del bus tour, vado sempre lontano dagli altri quando mi sento al telefono con lei, voglio esprimere quel che provo senza risatine di sottofondo. Il mio sorriso si apre ancora di più. “allora come sta la tua Jamia?” mi chiede Mikey dandomi una pacca sulle spalle. “si sentiva sola…” dico, perdendo un attimo il sorriso “ma mi ha detto che sta sera va al cinema con Alicia, quindi sono più tranquillo.”. Riprendo, notando con un sorrisetto che Mikey era arrossito, anche lui è cotto, ma penso che per ognuno di noi ogni storia d’amore è diversa e quindi non paragono l’amore che prova Mikey per Alicia come l’amore che sento io per Jamia. Mi dirigo verso il mio letto per riposare e sognare il giorno in cui la rivedrò. Dio, sono davvero perso…

Chiudo la telefonata con un sorrisino ebete stampato in faccia, sono stesa sul letto e fino ad un’ora fa piangevo come una disperata, invece ora vorrei mettermi ad urlare dalla felicità. Tutto grazie a Frank. Lui è l’unico che mi conosce veramente e che mi sa comprendere a pieno. Non avrei mai pensato, neanche lontanamente che col tempo il nostro amore si sarebbe rafforzato così, anzi ogni volta avevo paura che potesse finire, per qualsiasi cosa. Mi ricordo la prima volta che gli parlai: stavo correndo per i corridoi della scuola superiore in cui studiavo e all’improvviso andai letteralmente addosso ad un ragazzo, lo sentii imprecare e massaggiarsi le natiche dolorate. “ehi pericolo pubblico! Stai più attento!” mi urlò, ma quando alzò lo sguardo verso di me, lo vidi diventare ancora più serio. “ah, Nestor sei tu.” Disse con un po’ di rimorso nella voce. “scusa Iero, sono in ritardo pazzesco!” raccolsi in tutta fretta la mia roba e corsi verso la mia classe, lasciandolo in silenzio. Lo rividi fuori dalla scuola, mi chiamava, cioè urlava. “Nestor? Ehi! Nestor! Cazzo NESTOR!!!” Mi girai infastidita, togliendo dalle orecchie le cuffie. “che c’è? Ti ho già chiesto scusa!!” sbottai irritata. Frank mi porse un quaderno. “questo deve essere tuo.” Mi disse. Arrossii di brutto. Farfugliai delle scuse e un grazie. “di nulla.” Rispose scuotendo le spalle. E li che è cominciato tutto. Adoro ripensarci tutte le volte in cui lui non c’è. Mi fa sentire più vicina a lui. Mi salgono ancora le lacrime agli occhi, pensando che è ormai sono quasi quattro mesi che non lo vedo e mi manca da morire. Tutto di lui mi manca, il suo disordine in casa, la sua allegria, i suoi occhi, le sue labbra, i suoi abbracci… tutto quanto, nulla escluso. Improvvisamente in testa è spuntata un’idea: niente e nessuno m’impedisce di raggiungerlo. Allora perché sono ancora qui a piangere? Faccio in fretta e furia delle telefonate, per prima ad Alicia, che ridendo mi da della pazza. “lo so sono pazza!! Ma ti prego non dire niente a nessuno, nemmeno a Mikey.” Le chiedo supplichevole. “contaci Jamy! Buon viaggio e attenta!!” mi risponde, sempre ridendo. “grazie sei un tesoro” le rispondo, chiudendo la chiamata. Infilo alla rinfusa dei vestiti in uno zaino e mi dirigo verso il nostro catorcio parcheggiato davanti casa e parto. Destinazione New Orleans. Devo essere veramente impazzita. Di certo la città non è dietro l’angolo, ma con la buona volontà e una gran dose di caffè posso farcela. Dopo varie ore di viaggio, finalmente arrivata, grazie a due ragazzi riesco a trovare lo stadio dove i My chemical Romance suonano. Il concerto è finito da poco e io riesco, nella confusione generale ad intrufolarmi sul retro dove un gorillone, vestito di nero mi guarda con aria severa. “di qui non si passa.” Mi dice autoritario scrutandomi per bene, con gli occhi ridotti a due fessure per i fari abbaglianti. “per favore… cerco Frank Iero, sono Jamia la sua ragazza.” Dico supplichevole. “certo… e io sono Peter Pan… circolare bambola.” Mi risponde sarcastico. Ormai mi metto a piangere, quasi otto ore di viaggio e non riesco a vederlo. Perfetto. Guardo dietro all’omone e qualcuno attira la mia attenzione: Bob. Ricomincio ad agitarmi, cercando di farmi notare e alla fine si gira mi guarda sorpreso e con fare pesante si avvicina. “Jamia!!!” esclama “cosa ci fai qui?” mi chiede agitato. “dovevo vedere Frank a tutti i costi…” gli rispondo piagnucolando. “Adam, falla passare, è la fidanzata di Frankie.”. Il gorilla Adam mi fa passare un po’ scocciato. “grazie Peter Pan” lo ringrazio. Lui m guarda in cagnesco prima di voltarsi dall’altra parte. “sarà contentissimo di vederti, è stato in stato vegetativo da quando siamo partiti.” Mi dice Bobby conducendomi nei camerini. Rido felice, tra poco lo rivedrò.

la felicità post concerto è già svanita. Strano di solito dura finchè non decido di mettermi a letto. Sono seduto su una sedia del camerino davanti ad un grande specchio e un’altrettanto grande scrivania piena di trucchi, fazzoletti e bottiglie vuote. Mi allungo a prendere una foto appoggiata disordinatamente sul legno consunto. Siamo io e Jamia: lei con un sorriso buffo guarda l’obiettivo mentre io le do un grosso bacio sulla guancia. Mi ricordo bene quell’occasione. Festeggiavamo otto anni insieme ed è stata una delle serate più belle della mia vita e mi ricordo ancora il suo sorriso, con quella coroncina da principessa in testa. Sempre bellissima. Sento gli occhi velarmi di lacrime ad ancora non capisco perché mi succede questo, ma probabilmente è perché non siamo mai stati per così tanto tempo lontano. Mi passo una mano sugli occhi svogliatamente. Ho chiesto agli altri di lasciarmi solo per un po’ e per fortuna se ne sono andati senza chiedere niente. Sento la porta aprirsi di botto e un moto di stizza s’impadronisce di me: “cazzo, ho chiesto solo cinque minuti!!” dico voltandomi verso la porta, ma ciò che vedo mi fa perdere il respiro.

Eccolo lì. Seduto scomposto su una sedia. Lo guardo con il cuore in gola. Stava piangendo. E io non voglio che lo faccia. Ma è bellissimo con i capelli disordinati e il trucco sbavato. E ritrovo quei occhi che tanto amo. Lo sento trattenere il respiro, sbattere gli occhi come se stesse sognando, ma è tutto vero. Siamo di nuovo insieme.

Che questo sia uno dei miei innumerevoli sogni? Se è così allora vi prego non mi svegliate, non ora. La guardo sorridere, fare qualche passo incerto e la vedo piangere. Mi alzo e la raggiungo chiudendola in un abbraccio quasi disperato.

Ci abbracciamo e piangiamo insieme come dei poveri deficienti, sì ma felici ed è così che mi sento, davvero. Lo guardo negli occhi asciugandogli qualche piccola lacrima, lui mi sorride tenero, facendo la stessa cosa con me, lo vedo chinarsi lentamente per far sparire la distanza che separa le nostre labbra.

Mi avvicino sempre di più e più lo faccio più mi accorgo che lo sto vivendo veramente. Sono felice ora. Non ci siamo detti neanche una parola, ma va bene così tra di noi non serve. Appoggio le labbra sulle sue sperando che non svanisca e quando mi accorgo che non succede la stringo ancora di più. Ci scambiamo un bacio dolce, lento, pieno d’amore e gioia ed è così che vorrei stare fino alla fine dei miei giorni.

Lo sento sorridere dopo qualche minuto, riapro gli occhi e mi specchio nei sui: profondi e nocciola, fa salire le mani per accarezzarmi il viso e i capelli, come fa sempre. Sembra passato un’ eternità e invece sono solo quattro mesi. “fa che non entri Gerard a svegliarmi da questo sogno…” mi sussurra con il sorriso.

“non è un sogno, siamo insieme per davvero.” mi dice accarezzando le mie mani tatuate. L’abbraccio ancora una volta, trovando la forza di prenderla in braccio e fargli fare un giro, la sento lanciare un urletto e mettermi le braccia attorno al collo, mi bacia ancora e ancora fino a far diventare questi baci uno solo e interminabile. La guardo ancora prima di dirle con gli occhi lucidi quanto la amo. “ti amo davvero Jamia…” l’ho detto col cuore, come faccio sempre.

Sentirlo dire dal vivo è ancora più bello. “ti amo Frank…”

e so che è per sempre.

Si, è per sempre.

The end<3


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Questa è la mia prima fan fiction.. che ne dite?? Spero che vi piaccia.. baci!!!!
  
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