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Autore: hztttao    06/04/2013    4 recensioni
✧ JongKey 「 JongHyun+ Key(KiBum) 」
( OS; 630 / 630 parole. )
Trama:
❝ Non sapeva perché stava sorridendo come un ebete, perché all’improvviso era diventato così fragile davanti a quel ragazzo, quando di solito è molto sicuro di se.
Non sapeva perché all’improvviso si sentiva impacciato, in imbarazzo, ma quelle sensazioni gli piacevano e voleva riprovarle.
Insieme a lui. ❞
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Colorful snow. 




Era uno di quei giorni invernali noiosi, dove potevi fissare i fiocchi di neve scendere lenti dal cielo, in una sorta di danza, oppure accampare sul divano fino a tardi e fare zapping, alla ricerca di qualcosa di interessante, stimolante.
Kibum non aveva scelto nessuna delle due opzioni, perché lui voleva uscire.
Ha sempre amato la neve, ovviamente ci voleva sempre l’ombrello per lui, odiava quando la neve gli entrava nei capelli per poi sciogliersi, bagnarli e rovinare l’acconciatura.
Odiava, ma allo stesso tempo, amava la neve.
Strano da dire, di solito una cosa o la ami o la odi, ma per lui era diverso; lui odiava ed amava la neve.
E odiava anche la noia, quindi abbandona il letto caldo, che gli aveva tenuto compagnia per tutta la mattina, compreso il pomeriggio e si dirige verso l’armadio.
Vuole solo fare una passeggiata sotto la neve, quindi opta per qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo alla moda.
Una felpa di un rosa shocking, un paio di jeans stretti che gli avvolgono le gambe snelle e delle scarpe da ginnastica bianche.
La felpa presentava sulla parte anteriore una scritta bianca: “ Daydream. “
Perché era quello che faceva lui ultimamente.
Si perdeva a fissare oggetti, a guardare la neve scendere, a incantarsi nel vuoto, pensando al suo futuro.


Si da una sistemata veloce ai capelli neri, smuovendoli un po’ con le mani e si ricopre col piumino bianco, che ama.
Regalatogli l’anno scorso a Natale da sua madre, lo ha sempre amato e gli piace molto, infatti lo ha portato per tutto l’inverno, come fosse un portafortuna.
Due giri di sciarpa intorno al collo ed estrae dalla toppa le chiavi di casa, uscendo dall’appartamento.
Lo chiude con due scatti della chiave, prendendo dal porta ombrelli, il suo fidato ombrello rosa antico, coi pois bianchi.
Scende le scale del palazzo, sorpassando il secondo ed il primo piano e finalmente arriva all’entrata.
Apre il portone e preme un bottoncino bianco sul manico dell’ombrello, quest’ultimo si apre con uno scatto silenzioso e Kibum lo porta sopra la propria testa, per ripararsi.
Respira a pieni polmoni l’aria fredda che gli punge le guance ed il naso, colorandoli di un rosso chiaro.
 Cammina senza fretta lungo il marciapiede, ormai ricoperto di bianco.
Lo sguardo scivola dai negozi addobbati di rosso, oro e bianco, al cielo grigio chiaro sopra di se, da dove cadono palline bianche, che non possono sfiorarlo.
Allunga un braccio, sorpassando la protezione dell’ombrello e cattura nella mano alcuni batuffoli di neve che si sciolgono col calore della sua pelle.
Accenna un sorriso, scoprendo poco i denti bianchi e perfetti, con le labbra a cuore, rosee e piene.

Alza lo sguardo ed incontra quello di un ragazzo.
Ha i capelli di due colori differenti, la frangia è di un biondo acceso che va a scurirsi sull’arancione, per poi diventare castano scuro.
Quasi lo fanno ridere, sono strani e gli piacciono.
Le gote si colorano ancora di più, per il suo sguardo puntato nelle proprie iridi nere, come quelle dell’altro.
Le labbra si stendono in un sorriso accennato, che viene subito ricambiato da Kibum, forse un po’ più impacciato di quello dello sconosciuto.
Si stupisce, forse un po’, della sua altezza che è inferiore alla propria, però anch’essa gli piace.
Incastra il labbro inferiore tra i denti, lasciandoci su morsetti continui, perché lo sconosciuto si avvicina a lui, a grandi passi.

« Ciao. »
« Ciao.. »
« Sono Kim JongHyun, piacere. »
« Io Kim Kibum. »

Non sapeva perché stava sorridendo come un ebete, perché all’improvviso era diventato così fragile davanti a quel ragazzo, quando di solito è molto sicuro di se.
Non sapeva perché all’improvviso si sentiva impacciato, in imbarazzo, ma quelle sensazioni gli piacevano e voleva riprovarle.
Insieme a lui. 
   
 
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