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Autore: thecafewriter    06/04/2013    1 recensioni
L'amore più grande è quello di una madre, poi di un cane, infine quello di un innamorato. [Proverbio polacco]
Quando per colpa di Baekhyun Monggu scappa di casa, Kai è preoccupato e teme di non rivedere mai più il suo amato cane. Ma una ragazza l'ha già ritrovato...
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Baekhyun, Baekhyun, Kai, Kai, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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T/N: Come al solito, questa è una traduzione. L’originale può essere trovata su AFF.
Anche se c’è un prologo, vi avviso che la storia in teoria doveva essere una oneshot. Quindi il prossimo capitolo (che ho appena finito di tradurre e lo posterò appena passerà l’attento esame della mia beta) sarà il primo e l’ultimo. A me personalmente questa fan fiction ha fatto sorridere, si concentra molto sul rapporto di Kai con il suo cane, la trovo una cosa molto dolce. *w*
Vi lascio alla storia, con qualche precisazione. Per chi non lo sapesse, il nome vero di Kai è Kim Jongin. Ha due sorelle maggiori, rispettivamente di cinque e nove anni più grandi.

The Greatest.
Prologo.

“Umma*1?” dice un Jongin di tre anni in piedi e aspettando accanto al letto dei suoi genitori. Quando gira la testolina per guardare l’ora, l’orologio digitale gli mostra numeri rossi luminosi. Sono le due del mattino, e il cielo di Jeju, prima brillante e luminoso, è buio pesto. E’ quasi più buio nella camera d’albergo della famiglia Kim. “Umma!” chiama di nuovo Jongin. Abbraccia più forte il suo orsacchiotto e dà dei colpetti col dito sul fianco di sua madre per farla svegliare.

Si lamenta un po’, ma al leggero suono della voce di suo figlio che la chiama si sforza di aprire gli occhi. Umma si gira nel letto per guardare il bambino. Gli occhi di Jongin sono perfettamente svegli, con un leggero gonfiore intorno che le suggerisce che abbia speso un po’ di tempo a piangere nel letto che condivideva con la più piccola delle sue noona*2. Sospira e gli fa cenno di salire con lei sul letto.

Jongin non sorride o ride o salta sul letto eccitato. Resta in piedi vicino a lei e Umma non è sicura di quale sia il problema. Però, è leggermente infastidita dal fatto che il suo bambino l’abbia svegliata a quest’ora assurda della notte, mentre dovrebbero essere in una rilassante vacanza in famiglia e nient’altro.

“Umma,” dice di nuovo Jongin con una voce lamentosa. “Voglio tornare a casa.”

Umma spalanca gli occhi e si gratta la testa.

“Jongin-ah,” sussurra. “Torna a dormire, fuori è ancora buio. Torniamo a casa tra una settimana, va bene?”

Jongin resta fermo dov’è e mette il broncio. Pesta anche per terra con un piede. “Voglio tornare a casa!” urla, e per colpa della sua voce anche suo padre si agita nel sonno. Umma controlla sul marito prima di dare di nuovo attenzione a suo figlio. Prova a persuaderlo a salire sul letto, ma Jongin si rifiuta cocciuto. Umma si chiede da chi abbia ereditato la testardaggine e silenziosamente maledice sua suocera.

“Shh,” dice piano. “Devi fare silenzio, piccolo. Appa*3 sta dormendo.”

“Sveglialo, umma!” Jongin si lamenta di nuovo con gli occhi di nuovo sull’orlo delle lacrime. Si allunga per afferrarle una manica e dà uno strattone. “Torniamo a casa, Umma,” dice e immediatamente inizia a piangere. Al suono dei suoi violenti singhiozzi, Umma tira il piccolo Jongin tra le sue braccia e accende le luci. Appa si sveglia per il subbuglio e quasi arrabbiato chiede perché suo figlio stia piangendo.

Anche le noona di Jongin si svegliano e corrono nella stanza lamentandosi del rumore. Umma lo culla, e gli chiede di calmarsi. Ma piuttosto Jongin piange di più, più forte e più violentemente, pregando di tornare a casa. Appa si tira indietro i capelli scocciato.

“Perché vuole tornare a casa?” chiede Appa. “Abbiamo pianificato questa vacanza per anni. Si stava divertendo in spiaggia, no? Fallo andare a dormire!”

“Voglio andare a casa!”

“Calmo, Jongin! Aspetta una settimana, poi torneremo a casa.”

“No, ORA!”

Gli occhi di Appa iniziano a scurirsi pericolosamente. Da sempre aveva avuto un carattere irascibile, ma disturbare qualcuno alle due del mattino non è mai una buona idea per nessuno. Le sue guance iniziano ad arrossarsi per l’irritazione. “Perché?” chiede e Umma chiede a Jongin la stessa cosa. Jongin si asciuga gli occhi e trova una pausa tra le lacrime e i singhiozzi per pronunciare una sola parola.

“Doogi.”

Nell’intera stanza cade il silenzio, interrotto solo dai suoi singhiozzi. I suoi genitori e le sue noona lo osservano in assoluto stupore e lui ripete: “Doogi.”

“Doogi?” Appa lo ripete incredulo e poi scoppia a ridere in totale disperazione. “Doogi, come il suo cane?”

“Mi manca,” dice Jongin piangendo sulla spalla di sua madre e strillando il nome del cane più e più volte. Appa si limita a ridere, incapace di credere alla totale ridicolaggine della situazione.

“Intendi dire,” dice. “Che vuole tornare a casa e perdere un’intera settimana a Jeju perché gli manca il suo cucciolo?” Umma cerca, con suo marito, di farlo ragionare insistendo, con affettuosa preoccupazione, sul fatto che Jongin sarà capace di stare lontano dal cane che hanno lasciato a casa per il resto della settimana. Ma in risposta, il loro figlioletto piange ancora più forte, gridando che vuole vedere il suo cucciolo, che gli manca il suo Doogi.

Quest’assurdità va avanti fino alle tre del mattino, quando il pianto rende Jongin stanco e le sue sorelle lo riportano da dormire nel letto. Ma succede la stessa cosa la notte seguente, e la notte dopo e quella dopo ancora. Tre giorni prima della data stabilita per la fine della loro vacanza, la famiglia Kim fa i bagagli e torna a Seoul, dove Jongin è finalmente riunito al suo cucciolo ed è contento per il resto della settimana, mentre gli altri membri della sua famiglia brontolano sul suo attaccamento quasi ossessivo a quel cane.

Ma il piccolo Jongin di tre anni è felice solo col suo cane. Il suo cucciolo, non importa quanto piccolo o irrilevante potesse sembrare agli altri, gli aveva insegnato la fedeltà, la fiducia, e l’amicizia. E l’amore di nessuno, secondo Jongin, sorpassava l’amore provato dal suo cucciolo.

________
A/N: Originariamente, non dovevo includere questo piccolo prologo, ma sono andata in vacanza con mio nipote di tre anni al Sequoia National Park e stava piangendo tutto il tempo arrabbiato, e quando gli abbiamo chiesto il motivo ha detto che era perché gli mancava il suo cucciolo. Era così carino che l’ho dovuto includere~
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*1 Umma (엄마) è il coreano per “mamma”.
*2 Noona (누나) è il modo per dire “sorella maggiore” per un maschio.
*3 Appa (아빠) vuol dire “papà”.

  
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