Capitolo I

Episodio 1: Una scuola speciale!

San Francisco, USA

Ore: 6:45, Luogo: Camera di Jolanda (alias Jo o DjJo)

 

Jo Pov

 

Stavo tranquillamente dormendo sul mio letto, caldo, accogliente e perfetto, col copripiumino color azzurro oceano, quando i maledetti raggi del sole mattutino non iniziarono a solleticare i miei occhi eterocromi stanchi e chiusi. Due iridi verdi mi fissavano, divertite per il mio risveglio.

 

- Forza dormigliona!!!!!Svegliati!Oggi è il tuo primo giorno di scuola liceale e TU ti devi svegliare, sennò farai tardi! - dice la mia 'cara' sorellina minore di ben quattro anni (quindi ne ha 12, di anni intendo). Si chiama Liliana, ma tutti la chiamano Lolli o addirittura GreenStar. Frequenta la seconda media, è bassa per la sua età, ha lunghi capelli color giada e gli occhi color smeraldo (capite ora perchè la chiamano GreenStar?) e da grande vorrebbe fare la cantante pop e teen-rock.

 

- Questo è il colmo: mia sorella che mi sveglia?Oddio!E ora che succede?Gli asini sanno volare? - feci io mettendomi il cuscino sopra la testa, ancora sdraiata sul letto.

 

- Solo perchè mi sono svegliata presto non significa che tu debba dormire di più! - dice lei e mi tira via il cuscino. Io mi metto sotto le coperte e lei me li tira via. Mi metto sotto le lenzuola e lei che cazzo fa?!Me le tira via, ovvio.

 

- Oh, ma porco culo, lasciami stare! - dico esasperata

 

- Nostro madre non è ancora tornata a casa dal viaggio di lavoro e ha detto che ti devi prendere cura di me! - esclama. PORCO CULO!ME NE ERO DAVVERO DIMENTICATA!

 

- Ma cazzo è vero!Ti sei lavata i denti? - chiedo

 

- Si è ho fatto anche la doccia! - che?!Mi stropiccio gli occhi con le mani e, mettendo a fuoco i miei occhi, vedo che mia sorella è già vestita. Ah ma bene!Sono l'unica cogliona che non si è ancora preparata in questa casa. Che bello, davvero bello!

 

- Ok, tu vai in salotto, vengo subito! - dico, mi alzo, metto a posto il letto a velocità supersonica, apro la porta e vado a lavarmi i denti e a farmi una doccia veloce. Dopo tutto ciò tornai in camera mia, aprii l'armadio e misi delle cose a caso (mia abitudine): berretto blu scuro con visiera bianca, canotta bianca sopra la vita che faceva vedere il mio piercing sull'ombelico, giacchino corto smanicata nera con scritte sul retro verde acqua, pantaloncini neri strappati sui lati con catene laterali di metallo e stivaletti blu in pelle. Prendo la mia borsa a tracolla giallo limone ed esco da camera mia (sempre così di fretta di mattina).

 

Ritrovò mia sorella minore in soggiorno a fare zapping col telecomando: - Teen Days, Angel Friends, Occhi di Gatto, Anna dai capelli rossi, La Compagnia dei Celestini,....Evvai One Piece! - e comincia a guardare il suo personaggio preferito avvicinandosi sempre di più alla TV come se ci volesse entrare: Rabber; io sinceramente preferisco Ace, è più figaccione! 

 

Poso lo zaino sul tavolo della cucina e apro il frigo: uova, latte, yogurt, burro e tutto quello che prendo. Prendo la padella e faccio delle deliziose omelette, aggiungendovi un pò di peperoni,  pomodori e un'insalatona. Metto due tazze fumanti di latte sul tavolo di ebano, entrambe con lo stemma della Juventus. Ah già, per mettere le cose in chiaro io e mia sorella siamo delle tifose esagerate della Juve. Tornando al discorso di prima, metto anche del pane imburrato e yogurt greco con aggiunta di miele. Senza che io chiami mia sorella, Lolli viene a tavola e comincia ad abbuffarsi. Mamma che fame da lupi...letteralmente.

 

- Allora, cos'hai oggi a scuola - chiedo a Lolli, sedendomi a tavola.

 

- Fortunatamente c'è geografia, storia e grammatica, sfortunatamente c'è aritmetica e geometria.... - tutte e due rabbrividiamo: odiamo la matematica, è una cosa che non sopportiamo!

 

- Comunque è meglio se ti sbrighi a mangiare, sennò ci perdiamo il pullman! -

 

- Va bene - finiamo la colazione in pochissimi minutini, spegniamo tutto ed usciamo da casa. Camminiamo verso la scuola media di mia sorella. 

 

 

Ore: 7:00, luogo: marciapiede

 

 

Cammino verso la fermata del bus. Insomma, sto tutti per i fatti miei con le cuffie dell'Mp3 nelle orecchie che sparano a tutto volume Don't Speak dei No Doubt quando un 'non so chi' arriva da dietro e, correndo, mi fa cadere.

 

- Maldito Seas! - impreco in spagnolo. Letteralmente significa 'Che tu sia maledetto'. Lo vedo da dietro, sembra sia un ragazzo della mia stessa età, sui 16 anni, capelli neri e corti, scalati con uno stile rock. Stronzo, Scemo, Stupido pensai. Mi alzo e mi spolverai i capi che avevo addosso, per poi vedere tristemente che il bus era andato. 'Cazzo!'

 

Avrei dovuto fare tutta la strada a piedi, fantastico. Era proprio quello che volevo: camminare a quasi nove isolati fino al liceo.

 

 

Ore: 7:55

 

 

C'erano solo pochi metri di distanza dal liceo. Vidi gli ultimi studenti entrare, quindi con uno scatto degno di quel nome entrai dentro la scuola schiantandomi contro le porte poco concentrata sul rumore agghiciante che emisero quando me li richiusi dietro di me. Cercai la mia classe, che doveva essere la I° A. La trovai al secondo piano, entrai e presi posto, posando la borsa color limone sulla tavolata azzurr. La classe era ampia e invece di banchi e sedie per gli studenti c'era una serie di tavolate di metallo azzurrognolo, che pareva nuovo di zecca, che saliva sempre verso l'alto, diciamo come i tavoli delle Università. Poco dopo entrò un professore col ciuffo castano alla Elvis Presley, camicia bianca e maglia nera. Non so perchè ma tutti lo salutarono amichevolmente, chiamandolo Johnny, forse un diminutivo del suo nome. Dopo aver fatto l'appello disse che nella classe c'era una nuova alunna e, ironia della sorte, chiamò proprio me (ma va!). 

 

Con un leggero rossore sulla guancie mi alzai e mi incamminai verso la cattedra di 'Johnny'.

 

- Ragazzi, vi presento Jolanda Martinez, viene dall'Argentina, più precisamente da Buenos Aires, ed è la nuova alunna alla Musix School - disse il prof

 

- S-Salve!M-Mi chiamo Jolanda, ma potete chiamarmi Jo, o anche DjJo se volete - feci con voce tremante. 

 

- E' un piacere averti qui, ora puoi andare a sederti! - andai a sedermi alla svelta per un motivo semplice: mi vergogno a farmi vedere da una decina di ragazzi, Ok?!

 

Sedendomi una ragazza dai capelli rosa confetto pettinati a caschetto mi salutò: - Ciao, è un piacere averti qui!Mi chiamo Amy, Amy Rose - disse stringendomi la mano destra. - Lei invece è Blaze Infierno - e indicò una ragazza dai capelli lillà con sfumature lavanda e gli occhi ambrati

 

- Salve! - fece la lillà

 

- Mentre loro sono Tikal Pachacaman e Kyoko Escalante - e indicò altre due ragazze alla mia sinistra, una coi capelli arancioni e gli occhi azzurri e cristallini, l'altra dai capelli blu elettrico e le iridi nocciola. 

 

- Come va? -

 

- Piacere - secondo me sarebbe stata l'inizio di una buona amicizia. 

 

 

 

CONTINUA....