6.30 a.m. 6 Aprile                                                                   

La sveglia suona e la ragazza, che fino a pochi secondi prima era fra le braccia di Morfeo, si sveglia, spegne quell'affare rumoroso e con estrema lentezza solleva la schiena dal morbido materasso e si stropiccia gli occhi con quelle piccole mani, che aveva sempre odiato.

<<  E così... inizia un altro giorno. >> disse la ragazza alzandosi dal letto e si diresse verso il bagno. 

"Mi sembra tutto così noioso... così monotono... quasi automatico..." pensò la ragazza mentre si spogliava e iniziava a lavarsi. 

"Mi alzo, mi spoglio, mi lavo, mi vesto, esco, vado alla fermata, faccio la mia solita figura da bambola a scuola, torno a casa, studio e poi vado a dormire. Quanto odio la mia vita." 

Un affermazione forte, quanto sincera. Dopotutto la vita di una normale liceale dovrebbe essere diversa, no? O almeno era così che pensava Luna.

Luna era una ragazza molto particolare, sia fisicamente. che caratterialmente. Era estremamente timida e silenziosa, cosa che la portò a sentirsi spesso sola. Nessuno si poteva affezionare alla bambola, soprannome che le diedero alle medie, poiché non parlava con nessuno. 

Luna fisicamente era davvero una bella ragazza. Alta circa 1.65 m, magrissima. Pelle chiara, capelli lunghi fino a metà petto, ricci, di una tonalità di biondo sul dorato, occhi da cerbiatta, castani chiari, profondi, sinceri. Le mani minute ed estremamente femminili. Gambe sottili. Caratteristiche cha hanno fatto provare invidia e odio da parte delle compagne di classe. Si sparsero pettegolezzi, voci, storielle, che fecero emarginare la ragazza già dalla 2 settimana di scuola.

Luna si sentì male, non le piaceva per niente quella situazione, com'é possibile che delle persone possano odiarti senza neanche conoscerti?