Back To the Start
Autrice:
Sacchan
Titolo: Back To the Start
Paring: accennatissimo Peter/Nathan
Rating: PG13
Disclamer:
I personaggi di questa fan fiction sono tecnicamente tutti belli che
maggiorenni. Purtroppo non ho diritti di nessun genere sulla serie Heroes,e se
li avessi mi terrei Peter-Milo come peluches in camera. Insomma non ricavo un
centesimo manco per solidarietà a scrivere questa cosa,ma viene soddisfatta la
mia pazzia.
Note: SPOILER fino all’episodio 4 della seconda serie.
Ignora beatamente gli eventi dell’episodio 5. E' una WHAT IF che prende un punto
X della seconda stagione,prima dell'episodio 5,e che vuole mostrare come sarebbe
stato un incontro tra Peter e Nathan
Consiglio di ascoltarla con
The Scientist
dei
Coldplay (sentendola mi è venuta in mente la fic così com’è)
Dedicata: a nessuno e a tutti XD
Avvertenze: E’ appena accennato molto velatamente (mi odio per ciò) una
relazione tra Peter e Nathan. Quindi,se anche l’accenno allo SLASH vi da
fastidio,non andate avanti.
Non sapeva bene come era arrivato in Irlanda.
A dirla tutta non sapeva molte altre cose. Per esempio,dove aveva detto Heidi
avrebbe portato i loro figli,cosa gli aveva urlato sua madre prima che lasciasse
l’appartamento di Peter,cosa si era detto fissando il proprio riflesso alle
specchio.
Ma sapeva perfettamente che quello che voleva era un bicchiere di qualcosa di
forte,ottenebrante che gli facesse perdere la cognizione della realtà in
fretta;molto in fretta. Non aveva senso quella realtà senza Peter.
Spinto dalla voglia di alcool –e forse sua madre aveva ragione a dire che si era
distrutto e che era solo colpa sua che non aveva seguito il loro piano- entrò
nel primo posto dove ne avessero. Così si era ritrovato seduto al bancone con un
bicchiere di cristallino Gin tra le mani;una bottiglia di Rhum semi vuota alla
sua sinistra,un bicchiere pieno di ghiaccio venato dal colore di whisky alla
destra accompagnato da dei bicchierini vuoti che un tempo dovevano aver
contenuto brandy.
Come gran parte della gente aveva finito per annegare quel poco di lucidità in
qualsiasi alcolico avesse sotto mano. Era diventato una persona mediocre,priva
di spiccate qualità,senza una famiglia -ad essere sinceri era consapevole di
averla distrutta con le sue mani- e senza un futuro. E gli veniva quasi da
ridere se pensava a quanto si era dato da fare per entrare nel congresso,quanto
la politica era l’unico obbiettivo che si era prefissato in tutta la sua vit. E
gli veniva da ridere se pensava che aveva davvero creduto che un giorno sarebbe
stato Presidente degli Stati Uniti. Ma la lontananza di Peter gli era sembrato
un ottimo motivo per distruggere ogni cosa e per distruggersi.
Cacciò giù per la gola l’ultimo sorso di Gin;si sentì la gola in fiamme e si
sentì bene. Sentì una voce femminile in lontananza,un eco indistinto di cui non
riuscì a capire le parole,poi sentì una voce maschile rispondergli.
”Se continua a bere così finirà ammazzato”
Quella voce lo fece quasi sobbalzare,non per la sorpresa –se fosse stato per lui
avrebbe ignorato qualsiasi voce esterna- ma per la famigliarità che essa aveva.
Posò il bicchiere sul bancone e scrutò il proprio interlocutore. Per poco non
svenne,sopraffatto dall’alcool e dalle emozioni,quando si ritrovò a fissare i
lineamenti ancora fanciulleschi,i grandi occhi scuri e l’espressione ingenua di
suo fratello.
”Sta bene?” domandò preoccupato l’altro vedendo la reazione esagerata di quel
cliente sconosciuto.
Qualcosa non andava,se ne accorse anche con l’aiuto del Gin che ancora bruciava
in gola. Perché era così informale e distante?
”Si…sto bene” rispose svogliato. Rigirò il bicchiere di Gin vuoto continuando a
chiedersi cosa fosse successo. Quella delusione gli evitò di alzarsi
improvvisamente e abbracciare il fratello con foga,facendo la figura del totale
idiota.
Scoppiò in una risatina amara;suo fratello era lì,poteva allungare la mano e
accarezzargli il volto,e non si ricordava di lui. Lui che aveva buttato dalla
finestra ogni speranza di futuro dilaniato dal pensiero di cosa aveva fatto al
suo fratellino.
”Qual è il tuo nome?”
”Peter,almeno credo” rispose l’altro lasciando perdere un attimo la pulizia del
bancone in cui si era cimentato.
”Io sono Nathan” riuscì a stento ad allungare la mano verso il fratello. Quando
sentì la pelle soffice di Peter di nuovo contro la sua di nuovo rischiò di
svenire. Ma non lo fece.
”Almeno,così,posso ricominciare da capo con te,fratellino.Non farò più gli
stessi errori. Non ti abbonderò.” e questa volta più che mai gli sembrò giusto
aver distrutto una vita per una sola persona.
Non sapeva bene come era arrivato in Irlanda,ma si complimentò con se stesso.
-Commenti-
Finita!Corta corta,ma l’ho finita. Mi piace…cioè non doveva venire così,ma
proprio un'altra cosa,un'altra storia. Al limite della drabble?Naaa,abbastanza
lunga. XD