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Autore: Perla_Bianchi    07/04/2013    0 recensioni
Maya ha 14 anni e sta per cominciare una nuova scuola, perché finalmente andrà al liceo!
La sua storia è simile a tante altre... è quella di una comune liceale che frequenta la I pedagogico, va agli scout, pratica ginnastica artistica e il karate da quando aveva cinque anni e in più, suona la chitarra e segue un corso di canto da quando aveva 9 anni e in più, pratica teatro dagli 11 anni. Per quanto riguarda i suoi gusti le piace andare a teatro, suonare, andare agli scout, fare gli sport che pratica, cantare, gli horror, l'oriente, scrivere, leggere e poco altro.
Una vita piena di impegni, di amicizie e di nuovi amori... una vita non facile, perché Maya ha i suoi problemi, più o meno difficili da affrontare, insomma, una storia simile a molte altre, ma diversa, perché la vita di ognuno è diversa l'una dall'altra.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa è la prima storia che pubblico ed una delle prime che scrivo... di norma non sono molto portata per un genere come il romanticismo e le storie stile le telenovelas, tutte intigri, amori, amicizie e cose di 'sto tipo, ma per una volt aho voluto cimentarmi in qualcosa di questo genere, quindi, spero che vi piaccia e che recensiate in tanti, anche con critiche costruttive! :)

Ovviamente, quando parlerò in modo approfondito di scout metterò delle note per spiegare meglio ciò di cui sto parlando e vorrei anche precisare che il rating potrebbe alzarsi, ma non penso che diventerà mai rosso :)

1° capitolo.

 

Ero impegnata a fare esercizio, seguendo gli ordini della mia insegnante di ginnastica artistica.

Feci la ruota verticale, ritornando subito perfettamente in piedi, mentre pure le altre lo facevano assieme a me.

All'improvviso la nostra insegnante fischiò e tutte noi ci girammo verso di lei.

-Bene, per oggi la lezione è finita, sono le 16:30. Andate pure a casa- a quelle parole io mi fiondai verso gli spogliatoi, lasciando tutte le altre a bocca aperta per la mia velocità.

Una volta dentro gli spogliatoi presi il sapone, un asciugamano e lo shampoo, per poi fiondarmi sotto una delle docce libere, chiudendo la porta ed aprendo l'acqua, mentre mi spogliavo.

Prima finivo meglio era, poco ma sicuro.

Mi insaponai tutta, mi lavai i capelli per ben due volte e dopo essermi bagnata con cura uscii con indosso solo lo asciugamano.

Dentro lo spogliatoio c'erano pure le altre ragazze e quasi tutte si stavano facendo la doccia.

Io mi cambiai molto velocemente, indossando la mia solita felpa, i miei soliti jeans strappati e le mie solite scarpe da trekking, per poi prendere il phon ed asciugarmi molto velocemente i capelli.

A quel punto rimisi tutto a posto e salutai alcune delle mie compagne, quelle che erano uscite dalle docce.

-Io devo proprio muovermi, scusate!- dissi loro, sorridendo ed uscendo di corsa dagli spogliatoi, mentre entravano le ragazzine della lezione dopo, quasi tutte molto piccole.

Con lo zaino sulle spalle uscii dalla palestra quasi volando, quindi, mi diressi a passo spedito verso la fermata del bus, col cuore a mille.

Mi fermai di colpo davanti alla fermata e ripresi fiato, piegandomi in avanti.

Ero sfinita, del tutto, anche se la giornata non era affatto finita.

Arrivata a quel punto della giornata dovevo recarmi a casa, posare lo zaino, prendere la mia viola e recarmi a lezione.

Ero davvero sul punto di esplodere...

Appena il bus si fermò davanti a me io salii e mi sedetti il prima possibile.

Entro cinque minuti sarei arrivata praticamente sotto casa.

Presi il cellulare dalla tasca dei jeans dove lo avevo precedentemente sistemato e lo riaccesi, controllando gli eventuali messaggi.

 

Amore:

Senti, so che sei a fare ginnastica, quindi, rispondimi quanto preferisci... che ne dici di uscire un po', stasera? Alle 19:00 sei libera, giusto? Ti vengo a prendere sotto la casa del tuo insegnante di viola?

Ti amo.

Messaggio ricevuto alle 16:00”

 

Sospirai e chiusi un attimo gli occhi.

Non avevo più un minuto libero, un minuto tutto per me... però, uscire con Chiara non era affatto una brutta idea!

Le risposi quasi subito con un “Okay, vieni a prendermi sotto la casa del mio insegnante verso le 19:00. Magari andiamo a mangiare una pizza fuori e stiamo un po' dalle parti del centro... baci. Ti amo anch'io” e quindi, controllai un altro messaggio, stavolta di Jean, la mia migliore amica.

 

Che ne dici di uscire un po', domani sera?

Fammi sapere, ciao :)”

 

Dovetti declinare l'invito, anche se a malincuore, visto che il giorno dopo ancora avevo il compito di latino e dovevo studiare tutta la sera prima, come minimo.

Una volta arrivata vicino a casa mia scesi dall'autobus, arrivai subito davanti alla casa a schiera dove vivevo, quindi, entrai dal cancelletto principale e subito accarezzai Arno, il mio Golden Retriver, subito dopo entrai in casa chiudendomi la porta alle spalle.

-Ciao Alessio- dissi, salutando il compagno di mia madre, nonché una delle persone a cui tenevo di più al mondo, visto il rapporto stretto che ci avevo instaurato.

-Ciao Maya, non dovresti essere a suonare la viola?- io gli indicai lo zaino che subito buttai sul divano, per poi correre al piano di sopra ed entrare in camera mia, dove avevo la viola.

Misi il mio strumento nella sua custodia e quindi, me la misi sulle spalle, per poi riuscire di casa, anche se prima passai un attimo dal bagno a lavarmi la faccia e a sistemarmi al meglio i capelli rossi, semplici da pettinare perché cortissimi.

I miei occhi verdi si specchiarono nello specchio e si ritrovarono ad alzare lo sguardo verso il soffitto, esausti.

Io scesi quasi subito al piano terra, per poi uscire di casa e tornare alla fermata del bus.

Nel frattempo la mia ragazza mi aveva inviato un messaggio dove mi diceva che andava bene e che sarebbe passata alle 19:00.

Una volta sull'autobus mi rimisi a sedere e dopo dieci minuti buoni scesi nuovamente, dirigendomi verso il palazzo dove viveva il mio insegnante.

Io prendevo lezioni private da quell'uomo da anni e lui mi faceva sempre un prezzo speciale, visto che era un carissimo amico di famiglia, il miglior amico di mia madre, per la precisione.

Suonai e mi fu subito aperto, quindi, mi diressi al secondo piano facendo le scale e ad aprirmi la porta fu suo figlio di sette anni, Alex.

-Ciao piccolo, dov'è Nino?- lui mi sorrise e mi disse che era nello studio ad aspettarmi.

Io entrai e mi ritrovai prima di tutto in salotto, quindi, presi un piccolo corridoio ed aprii l'ultima porta in fondo, ritrovandomi nello studio del mio insegnante di viola.

Nino era assieme a Tommaso -stavano parlando del più e del meno-, suo marito, ma appena mi videro Tommaso salutò entrambi e dandomi una sonora pacca sulla spalla uscì dalla stanza.

-Dai, vieni qua, siediti.- io presi posto accanto a Nino e lui mi mise uno spartito davanti.

Tutte le due ore di lezione passarono così, con la sottoscritta che suonava e con Nino che mi riprendeva quando sbagliavo.

A fine lezione lo pagai, lo salutai con un abbraccio ed uscii dalla sua casa.

Nino e Tommaso erano sposati da nove anni e per coronare questo loro sogno erano andati sino in Canada, pur sapendo che qua in Italia i loro diritti non gli sarebbero stati riconosciuti.

Una volta uscita di casa mi ritrovai Chiara davanti e subito l'abbracciai, baciandola e mettendole una mano fra i capelli, accarezzandoglieli dolcemente.

Chiara era la mia ragazza da tre mesi ed aveva la mia stessa età.

Esatto, io ero bisessuale e quindi, mi piacevano sia i ragazzi, che le ragazze.

-Come stai? E' da stamani che non ti sento...- mi disse lei, prendendomi per mano e iniziando a camminare al mio fianco.

-Ho avuto una giornata a dir poco pesante, lo sai... comunque, va tutto abbastanza bene, non temere! E tu?- e quindi, iniziammo a parlare del più e del meno.

Verso le 20:30 andammo a mangiare una pizza ad una pizzeria che la vendeva al taglio e là incontrammo anche quattro nostri amici e quindi, ci sedemmo accanto a loro.

-Ciao Edoardo, ciao Viola, ciao Bea, ciao Giulio, come va?- Beatrice e Viola erano sorelle gemelle ed erano molto unite, amiche per la pelle, per la precisione, mentre Giulio stava con Beatrice da un mesetto, circa, ed Edoardo era semplicemente un amico.

Beatrice e Viola avevano un anno in più di noi e andavano in classe insieme, mentre Giulio aveva la loro stessa età, ma frequentava un'altra scuola ed Edoardo aveva due anni in più di noi e andava negli scout che io stessa frequentavo.

Sì, esatto, andavo pure agli scout! La mia vita era proprio piena di attività!

Anche con loro parlammo del più e del meno ed ogni tanto io e Chiara ci scambiavamo qualche bacio e qualche effusione.

Alle 21:30 uscimmo dalla pizzeria tutti insieme e ci dirigemmo verso la piazza principale della nostra città, raggiungendola alle 22:00.

In piazza decidemmo di comprarci una birra a testa, ma mandammo Edoardo e Giulio a comprarcele, visto che a Viola e Beatrice avevano già chiesto più di una volta se avevano raggiunto la maggiore età ed io e Chiara sapevamo di non dimostrare nemmeno 16 anni, figuriamoci 18!

Dopo aver preso le nostre birre andammo a sederci su degli scalini e si mettemmo a bere, chiacchierando di cavolate varie.

Finimmo le birre alle 22:40 circa e quindi, accompagnammo a casa le gemelle, visto che non stavano lontane da lì, mentre Chiara e Giulio presero la navetta per tornare a casa.

Io rimasi da sola con Edoardo e lui ebbe un'idea.

-Ci prendiamo un'altra birretta?- io accettai l'offerta, forse perché ero leggermente brilla, forse perché volevo diventare un po' più allegra, non so, fatto sta che accettai...

Quella era la seconda birra che bevevo in una serata ed era pure una di quelle rarissime volte che lo facevo, senza contare la gradazione piuttosto alta della seconda birra... la prima aveva solo 5°, mentre la seconda sulla decina.

Alla fine ero piuttosto brilla e mi misi a ridere per un non nulla, girandomi verso Edoardo.

Era forse una di quelle rarissime volte che mi soffermavo veramente a guardarlo... era davvero un bel ragazzo!

Capelli corti, neri, arruffati, occhi anch'essi neri, fisico robusto e forte.

Fu questione di un attimo e lo baciai, mentre lui ricambiava.

Aveva davvero delle labbra soffici e baciarlo mi eccitava...

Non durò molto, perché subito mi tornò in mente Chiara e visto che ancora non ero completamente partita tornai abbastanza in me da tirarmi indietro.

-No- gli dissi, per poi alzarmi con la testa che mi girava.

Edoardo non disse niente e si limitò ad alzarsi e a prendere la navetta con me.

Io avevo ancora la viola sulle spalle e il suo peso era notevole, infatti rischiavo spesso di cadere, ma prontamente Edoardo mi rimetteva sempre in piedi.

Raggiungemmo la fermata vicino casa mia dopo poco e visto che lui abitava a solo cento metri da me scendemmo insieme e ci avviammo ognuno verso casa sua, rientrando.

Una volta dentro casa notai subito mia madre in salotto, che mi guardava male.

-Sono le 00:00 e tu manco ci hai avvertiti! Te ne rendi conto?! Alessio è ancora in giro a cercarti! Ti abbiamo inviato mille SMS, ma inutilmente!- dovevo aver spento il cellulare per via della lezione di viola e me n'ero completamente scordata...

Non risposi e salii in camera, stanca morta.

Mi buttai sul letto ancora vestita e salutai tutti quanti, senza dare spiegazioni.

Avevo baciato un mio amico pur essendo fidanzata con una ragazza a dir poco fantastica... eppure, mi era piaciuto.

  
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