Tristemente mi accingo ad un inchino,
occhi aperti, nere iridi nei fiori di loto…
cadenti tulipani dai petali screziati.

Sfila il ventaglio, scaturisce una pioggia
E scoprendo…
Scivolando il bianco polso

In una ruota perfetta,
rimembranza degli occhi
smeraldini del pavone.

Striscia il manto del serpente,
scaglie ruvide e perfette,
lucidi specchi di Vanità,
sotto le rose, tinte di amaranto.

Fili di ragno d'ebano scuro
su un fiore che si apre,
muore e vive,
in una giravolta di colori.

Pioggia di ciliegi
Sotto la volta di carta di riso…
Disegni reali
di gru dalle memorie nere.

Tra le mani il cuore
pulsa di maligna energia…
Elettrostatiche scosse di luce…
Il sipario crolla…
Applausi dai Kabuki di porcellana