Scese
dall’autobus
sistemandosi al meglio la cartella nera comprata l’anno
prima… molte spille
facevano capolino sopra di essa, inseguite da molte scritte bianche in
contrasto
con la stoffa scura…
Angelique,
questo il nome della ragazza, si fermò un attimo, poggiando
la pesante tracolla
su un muretto, estrasse le cuffie dell’ i-pod dalla tasca dei
jeans scuri e se
le ficcò nelle orecchie…il tempo di rimettersi la
cartella e la musica era già
scattata, il volume alto le perforava i timpani, mentre le bellissime
note di
Sk8er Boy accompagnavano la sua camminata un po’
strana…
Svoltò
l’angolo,
ritrovandosi davanti ad un edificio bianco, pieno di finestre e di
studenti…
continuò a camminare, nonostante moltissimi ragazzi e
ragazze la guardassero
male per il suo modo di vestire ed i suoi gusti…
Angelique
infatti, a differenza del nome, non era propriamente una ragazza
angelica,
aveva le unghie coperte da un piccolo strato di indelebile nero, gli
occhi
cerchiati dalla matita scura erano come due pozze di petrolio,
l’unica cosa
che non li rendeva cupi erano le iridi
verdi, i capelli castani erano raccolti di una coda alta. Indossava un
semplice
paio di jeans neri a sigaretta e una maglietta a righe bianche e
nere…
raggiunse la sua classe e prese posto al suo banco, in seconda fila al
centro…
che merda di posto… i professori ti beccavano sempre quando
facevi qualcosa che
non rientrasse nella categoria “Orario di
studio”… estrasse il suo diario e
aspettò invano che il suo migliore amico entrasse dalla
porta verde... niente
da fare, dopo dieci minuti la classe era ancora vuota e silenziosa. Si
tolse le
cuffie dell’i-pod e andò alla finestra…
erano tutti giù, c’era tutto l’Istituto
diviso in gruppetti, solo lei non era capace di trovare delle
amicizie…
Non si rese
conto del tempo che scorreva, della classe che, seppur lentamente,
cominciava a
riempirsi di gente… sussultò quando una mano
picchiettò velocemente sulla sua
spalla sinistra… si voltò e trovò il
viso di un ragazzo a pochi centimetri dal
suo… lunghi rasta castani chiari raccolti in una coda
alta… la testa coperta
dalla solita fascia e dal berretto.
-Tomi!!
Ciao!!- esclamò Angelique saltellando –Finalmente
una faccia amica!! Non ne
potevo più di aspettare! Oggi ci hai messo un secolo ad
arrivare e io sono
rimasta sola per tutto questo tempo come una deficiente!!
>.<-
Il ragazzo la
guardò allibito, possibile che questa ragazza sapesse solo
parlare, o meglio,
possibile che ogni volta che iniziava a parlare non la finiva
più?
-Buongiorno
anche a te…- rispose Tom mentre si sistemava al suo banco,
in ultima fila
vicino alla finestra, tirò fuori dalla cartella un
quadernetto nero tutto
scotchato…
-Tieni ^^- e
lo porse alla ragazza.
-Waaa!!
Finalmente!!!
E’ un secolo che lo tieni tu!- esclamò la mora
prendendo in mano il
quadernetto, aprendolo –E hai scritto più di una
pagina! Cavolo Tomi, ti
adorooo!!- si sedette sul banco del ragazzo –Mi spieghi come
fai a sopportare
le mie lamentele? E mi rispondi anche!!-
-Basta
pensare sempre in positivo, ovvero che prima o poi la pianterai di
parlare di
questo fantomatico tipo che neanche ti conosce…- e si mise a
ridere.
-Sei
cattivo!! >.< Non lo conosci neanche e lo critichi come
se fossi suo
cugino!!- disse tirandogli un pugnetti affettuoso sul braccio.
Tom
alzò le
spalle divertito e indicò la porta. La vecchia professoressa
Shonest si trovava
alla porta.
Angelique
salutò Tom e andò al suo posto, stessa cosa
fecero altre ragazze.
La vecchietta
entrò poggiando il registro e la borsa sulla
cattedra…
Tre ore di
lezione e poi… pausa per la merenda…
“Manca
poco…
pensa solo a quello… ancora cinque minuti e potrai andare a
cercarlo!!” pensò
mentalmente la ragazza mentre fissava l’orologio appeso sopra
la lavagna…
quattro minuti… tre minuti… stava per
suonare… mancava pochissimo!!
-Signorina
Corubert!-
Angelique
alzò lo sguardo, incontrando i profondi occhi scuri della
professoressa.
-Si?-
domandò
innocentemente.
-Cosa ho
appena detto?-
“Cazzo…non
ho
ascoltato un beneamato cazzo di quello che ha detto fino ad
adesso”…
-Ehm…
ha
detto che… insomma ha consegnato i compiti?-
mandò giù una quantità enorme di
saliva.
-Per questa
volta non le consegno una nota di demerito per la
disattenzione… ma la prossima
volta sarà un regalo che le farò con
piacere… e per sua informazione ho detto
che le prossime due ore sono buche, avrete un professore di supplenza.
La ragazza
abbassò lo sguardo, imbarazzata…
La campanella
suonò e lei alzò lo sguardo, voltandosi verso il
rasta che la stava
raggiungendo…
-Allora oggi
mi accompagni?? Ti pregooo!! Così vedi chi è!!-
Tom
sbuffò e
roteò gli occhi, la prese a braccetto e si avviò
nel corridoio…
-Allora, da
dove pensi di cominciare le ricerche Angy?-
La moretta si
mise un indice sotto il mento… poi un lampo
illuminò i suoi occhi.
-Andiamo alle
macchinette delle merendine!!- e si mise a correre giù per
le scale.
-Angy!!
Aspettami!! Io cado con questi pantaloni, sono troppo larghi!!
>.<-
Lei si
fermò
e guardò Tom e con aria di sufficienza gli disse
–Io ti ho sempre detto di
vestirti come lui, pantaloni stretti, fisico da urlo, forse se ti
vestissi come
lui potresti anche piacermi-
La
guardò
stralunato –Io non mi vestirò mai e poi mai con
pantaloni che siano della mia
taglia esatta!!- si giustificò con queste poche
parole…
Raggiunsero
le macchinette, un ammassamento di gente a dir poco
assurdo…Angelique prese per
mano Tom e lo condusse fuori da quella marmaglia.
Il ragazzo si
mise una mano sulla testa, sistemandosi al meglio il berretto della
NY…
Si
attaccò
alla ringhiera della scale che portavano al giardino.
-Allora,
l’
hai trovato? O almeno intravisto?- domandò riprendendo fiato.
-No…-
e
scosse la testa rassegnata… -Senti, ti va di andare in
giardino?-
-Con questo
freddo?! Ma sei impazzita? Vuoi prenderti una bronchite o una polmonite
o anche
un semplice mal di gola? Ok andiamo…- e uscirono fuori
dall’ edificio.
Il vento era
forte e la temperatura si aggirava intorno ai 16°, almeno era
questo quello che
segnava il termometro appeso alla parete.
Silenzio…
nessuno dei due proferiva parola… camminavano senza una
mèta ben precisa…
Angelique aveva riflettuto molto in quei dieci minuti di
quiete… infondo quel
tipo neanche la conosceva, e lei non conosceva il suo nome, sapeva solo
che era
di una bellezza da togliere il fiato… arrivarono alla
piccola radura, gli
alberi circondavano delle panchine e una piccola fontanella…
-Siamo
arrivati già qui?- domandò la ragazza
stringendosi nelle spalle.
-Ja…hai
freddo?- chiese preoccupato il rasta
-No, non ti
preoccupare...-
-E allora che
ti prende?-
-Niente, solo
che… si insomma… lui non sa nemmeno che esisto e
io mi faccio delle paranoie per
niente… lui non saprà mai della mia
esistenza…-
-Dai Angy non
dire così… ti prego…- e la
abbracciò.
La ramazzasi
scostò
poco dopo
-Dobbiamo tornare
in classe, tra poco suona- e senza aggiungere altro si diresse verso
l’enorme
edificio.
Stavano
salendo le scale quasi deserte, percorsero tranquillamente il corridoio
e
svoltarono un angolo quando Angelique si sentì sbattere
contro qualcuno,
cadendo a terra.
-Ma si
può
sapere dove cazzo guardi quando cammini?- domandò la ragazza
rimettendosi in
piedi.
Sfortuna
volle che fosse andata a sbattere contro il fantomatico
“tipo”… rimase qualche
secondo paralizzata, mentre il ragazzo mormorava un sincero
–Mi dispiace…-
Poi
sentì
qualcuno scostarla, era Tom.
-Bill!! Ma non
puoi stare più attento quando cammini? Per poco non me la
uccidevi- e ridacchiò.
-Tu…
tu lo
conosci?-
Tom la
guardò
senza capire… poi disse in un sussurrò
–E’… è lui?-
-E’ lui
cosa?- domandò la ragazza.
-E’ lui
il
fantomatico tipo?-
Angelique
annuì con la testa mentre Bill li guardava senza
capire…
-Angy…
lui è
mio fratello gemello…-
A quelle
parole Angelique si sentì sprofondare… conosceva
Tom da due anni ma non era mai
stata a casa sua e non sapeva dell’esistenza del
gemello…
Rimase
interdetta mentre guardava prima Tom e poi Bill.
“Bill…”
pensò
“Che bel nome…”
Note
dell’autrice: I Tokio Hotel non
mi appartengono
(sfortunatamente), questa è la prima fanfiction che scrivo e
che pubblico su
questo sito… so che non è delle migliori, che il
capitolo è cortissimo e che è
scritta male… ma per favore… lasciatemi un
commentino, giusto per sapermi dire
cosa potrei cambiare e cosa vi piace e non della storia…
sono bene accetti
anche i consigli, che prenderò come correzione del mio stile
di scrittura…
Recensite!!
StreetArtist91