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Autore: StreetArtist91    27/10/2007    6 recensioni
Non si rese conto del tempo che scorreva, della classe che, seppur lentamente, cominciava a riempirsi di gente… sussultò quando una mano picchiettò velocemente sulla sua spalla sinistra… si voltò e trovò il viso di un ragazzo a pochi centimetri dal suo… lunghi rasta castani chiari raccolti in una coda alta… la testa coperta dalla solita fascia e dal berretto. -Tomi!! Ciao!!- esclamò Angelique saltellando –Finalmente una faccia amica!! Non ne potevo più di aspettare! Oggi ci hai messo un secolo ad arrivare e io sono rimasta sola per tutto questo tempo come una deficiente!! >.<- Il ragazzo la guardò allibito, possibile che questa ragazza sapesse solo parlare, o meglio, possibile che ogni volta che iniziava a parlare non la finiva più? -Buongiorno anche a te…- rispose Tom mentre si sistemava al suo banco, in ultima fila vicino alla finestra, tirò fuori dalla cartella un quadernetto nero tutto scotchato… -Tieni ^^- e lo porse alla ragazza.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scese dall’autobus sistemandosi al meglio la cartella nera comprata l’anno prima… molte spille facevano capolino sopra di essa, inseguite da molte scritte bianche in contrasto con la stoffa scura…

Angelique, questo il nome della ragazza, si fermò un attimo, poggiando la pesante tracolla su un muretto, estrasse le cuffie dell’ i-pod dalla tasca dei jeans scuri e se le ficcò nelle orecchie…il tempo di rimettersi la cartella e la musica era già scattata, il volume alto le perforava i timpani, mentre le bellissime note di Sk8er Boy accompagnavano la sua camminata un po’ strana…

Svoltò l’angolo, ritrovandosi davanti ad un edificio bianco, pieno di finestre e di studenti… continuò a camminare, nonostante moltissimi ragazzi e ragazze la guardassero male per il suo modo di vestire ed i suoi gusti…

Angelique infatti, a differenza del nome, non era propriamente una ragazza angelica, aveva le unghie coperte da un piccolo strato di indelebile nero, gli occhi cerchiati dalla matita scura erano come due pozze di petrolio, l’unica  cosa che non li rendeva cupi erano le iridi verdi, i capelli castani erano raccolti di una coda alta. Indossava un semplice paio di jeans neri a sigaretta e una maglietta a righe bianche e nere… raggiunse la sua classe e prese posto al suo banco, in seconda fila al centro… che merda di posto… i professori ti beccavano sempre quando facevi qualcosa che non rientrasse nella categoria “Orario di studio”… estrasse il suo diario e aspettò invano che il suo migliore amico entrasse dalla porta verde... niente da fare, dopo dieci minuti la classe era ancora vuota e silenziosa. Si tolse le cuffie dell’i-pod e andò alla finestra… erano tutti giù, c’era tutto l’Istituto diviso in gruppetti, solo lei non era capace di trovare delle amicizie…

Non si rese conto del tempo che scorreva, della classe che, seppur lentamente, cominciava a riempirsi di gente… sussultò quando una mano picchiettò velocemente sulla sua spalla sinistra… si voltò e trovò il viso di un ragazzo a pochi centimetri dal suo… lunghi rasta castani chiari raccolti in una coda alta… la testa coperta dalla solita fascia e dal berretto.

-Tomi!! Ciao!!- esclamò Angelique saltellando –Finalmente una faccia amica!! Non ne potevo più di aspettare! Oggi ci hai messo un secolo ad arrivare e io sono rimasta sola per tutto questo tempo come una deficiente!! >.<-

Il ragazzo la guardò allibito, possibile che questa ragazza sapesse solo parlare, o meglio, possibile che ogni volta che iniziava a parlare non la finiva più?

-Buongiorno anche a te…- rispose Tom mentre si sistemava al suo banco, in ultima fila vicino alla finestra, tirò fuori dalla cartella un quadernetto nero tutto scotchato…

-Tieni ^^- e lo porse alla ragazza.

-Waaa!! Finalmente!!! E’ un secolo che lo tieni tu!- esclamò la mora prendendo in mano il quadernetto, aprendolo –E hai scritto più di una pagina! Cavolo Tomi, ti adorooo!!- si sedette sul banco del ragazzo –Mi spieghi come fai a sopportare le mie lamentele? E mi rispondi anche!!-

-Basta pensare sempre in positivo, ovvero che prima o poi la pianterai di parlare di questo fantomatico tipo che neanche ti conosce…- e si mise a ridere.

-Sei cattivo!! >.< Non lo conosci neanche e lo critichi come se fossi suo cugino!!- disse tirandogli un pugnetti affettuoso sul braccio.

Tom alzò le spalle divertito e indicò la porta. La vecchia professoressa Shonest si trovava alla porta.

Angelique salutò Tom e andò al suo posto, stessa cosa fecero altre ragazze.

La vecchietta entrò poggiando il registro e la borsa sulla cattedra…

Tre ore di lezione e poi… pausa per la merenda…

“Manca poco… pensa solo a quello… ancora cinque minuti e potrai andare a cercarlo!!” pensò mentalmente la ragazza mentre fissava l’orologio appeso sopra la lavagna… quattro minuti… tre minuti… stava per suonare… mancava pochissimo!!

-Signorina Corubert!-

Angelique alzò lo sguardo, incontrando i profondi occhi scuri della professoressa.

-Si?- domandò innocentemente.

-Cosa ho appena detto?-

“Cazzo…non ho ascoltato un beneamato cazzo di quello che ha detto fino ad adesso”…

-Ehm… ha detto che… insomma ha consegnato i compiti?- mandò giù una quantità enorme di saliva.

La Shonest la guardò dagli occhialetti quadrati…mentre la classe ridacchiava sommessamente.

-Per questa volta non le consegno una nota di demerito per la disattenzione… ma la prossima volta sarà un regalo che le farò con piacere… e per sua informazione ho detto che le prossime due ore sono buche, avrete un professore di supplenza.

La ragazza abbassò lo sguardo, imbarazzata…

La campanella suonò e lei alzò lo sguardo, voltandosi verso il rasta che la stava raggiungendo…

-Allora oggi mi accompagni?? Ti pregooo!! Così vedi chi è!!-

Tom sbuffò e roteò gli occhi, la prese a braccetto e si avviò nel corridoio…

-Allora, da dove pensi di cominciare le ricerche Angy?-

La moretta si mise un indice sotto il mento… poi un lampo illuminò i suoi occhi.

-Andiamo alle macchinette delle merendine!!- e si mise a correre giù per le scale.

-Angy!! Aspettami!! Io cado con questi pantaloni, sono troppo larghi!! >.<-

Lei si fermò e guardò Tom e con aria di sufficienza gli disse –Io ti ho sempre detto di vestirti come lui, pantaloni stretti, fisico da urlo, forse se ti vestissi come lui potresti anche piacermi-

La guardò stralunato –Io non mi vestirò mai e poi mai con pantaloni che siano della mia taglia esatta!!- si giustificò con queste poche parole…

Raggiunsero le macchinette, un ammassamento di gente a dir poco assurdo…Angelique prese per mano Tom e lo condusse fuori da quella marmaglia.

Il ragazzo si mise una mano sulla testa, sistemandosi al meglio il berretto della NY…

Si attaccò alla ringhiera della scale che portavano al giardino.

-Allora, l’ hai trovato? O almeno intravisto?- domandò riprendendo fiato.

-No…- e scosse la testa rassegnata… -Senti, ti va di andare in giardino?-

-Con questo freddo?! Ma sei impazzita? Vuoi prenderti una bronchite o una polmonite o anche un semplice mal di gola? Ok andiamo…- e uscirono fuori dall’ edificio.

Il vento era forte e la temperatura si aggirava intorno ai 16°, almeno era questo quello che segnava il termometro appeso alla parete.

Silenzio… nessuno dei due proferiva parola… camminavano senza una mèta ben precisa… Angelique aveva riflettuto molto in quei dieci minuti di quiete… infondo quel tipo neanche la conosceva, e lei non conosceva il suo nome, sapeva solo che era di una bellezza da togliere il fiato… arrivarono alla piccola radura, gli alberi circondavano delle panchine e una piccola fontanella…

-Siamo arrivati già qui?- domandò la ragazza stringendosi nelle spalle.

-Ja…hai freddo?- chiese preoccupato il rasta

-No, non ti preoccupare...-

-E allora che ti prende?-

-Niente, solo che… si insomma… lui non sa nemmeno che esisto e io mi faccio delle paranoie per niente… lui non saprà mai della mia esistenza…-

-Dai Angy non dire così… ti prego…- e la abbracciò.

La ramazzasi scostò poco dopo

-Dobbiamo tornare in classe, tra poco suona- e senza aggiungere altro si diresse verso l’enorme edificio.

Stavano salendo le scale quasi deserte, percorsero tranquillamente il corridoio e svoltarono un angolo quando Angelique si sentì sbattere contro qualcuno, cadendo a terra.

-Ma si può sapere dove cazzo guardi quando cammini?- domandò la ragazza rimettendosi in piedi.

Sfortuna volle che fosse andata a sbattere contro il fantomatico “tipo”… rimase qualche secondo paralizzata, mentre il ragazzo mormorava un sincero –Mi dispiace…-

Poi sentì qualcuno scostarla, era Tom.

-Bill!! Ma non puoi stare più attento quando cammini? Per poco non me la uccidevi- e ridacchiò.

-Tu… tu lo conosci?-

Tom la guardò senza capire… poi disse in un sussurrò –E’… è lui?-

-E’ lui cosa?- domandò la ragazza.

-E’ lui il fantomatico tipo?-

Angelique annuì con la testa mentre Bill li guardava senza capire…

-Angy… lui è mio fratello gemello…-

A quelle parole Angelique si sentì sprofondare… conosceva Tom da due anni ma non era mai stata a casa sua e non sapeva dell’esistenza del gemello…

Rimase interdetta mentre guardava prima Tom e poi Bill.

“Bill…” pensò “Che bel nome…”

 

Note dell’autrice: I Tokio Hotel non mi appartengono (sfortunatamente), questa è la prima fanfiction che scrivo e che pubblico su questo sito… so che non è delle migliori, che il capitolo è cortissimo e che è scritta male… ma per favore… lasciatemi un commentino, giusto per sapermi dire cosa potrei cambiare e cosa vi piace e non della storia… sono bene accetti anche i consigli, che prenderò come correzione del mio stile di scrittura…

Recensite!!

 

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