Dedicata a Jud_91 e Star_95, che smaniano per le Tropay ^^. La canzone è “Ce la farò” di
Antonino.
Ce
la farò
Salve. Sono Sharpay Evans, nota come la Regina di Ghiaccio
alla East High School.
Ma ora come ora non mi sento di
ghiaccio.
Insomma, per esserlo dovrei fulminare chiunque con lo
sguardo. Dimostrarmi fiera e altezzosa. Prendere tutti in giro.
Eppure è da qualche tempo che sento una strana forma di apatia dentro di me. Apatica. Proprio io. Catastrofe! E quando mai è accaduto che fossi apatica e che non me ne
importasse nulla di ciò che mi circonda? Quando mai
rinuncio ai miei sogni?
E da quando sto qui a rimuginare sull’apatia sdraiata a pancia in su. Le gambe alzate e i piedi appoggiati al muro accanto ad uno dei
miei tanti poster della Scala di Parigi.
-Sorellina, non ti prepari?-
Mi volto con la testa. Eccolo. Ryan Evans. Mio fratello. Con indosso un paio di pantaloni neri, una camicia a mezze maniche
bianca e un borsalino nero in testa. I capelli biondi che
escono a ciuffetti dal capello. Gli occhi azzurri puntati nei miei.
-Non vado.- rispondo semplicemente.
Ryan si avvicina al letto, sedendosi accanto a me, -Ma
abbiamo sempre fatto insieme le audizioni per i musical della Darbus.-
Sospiro, -Fallo con Gabriella.- rispondo risoluta.
-Non vuole neanche lei.- sbotta incrociando le braccia al
petto, -Si può sapere che succede a te e Gabriella?-
Fisso il soffitto. Cosa ci
succede? Domanda semplice, concisa. Ed altrettanto
semplice e concisa è la risposta.
Sono innamorata del suo ragazzo. Troy Bolton. Capitano
della squadra e primo candidato alla lista dei più bei fondoschiena della East High School. Dopo di lui c’è Chad, ma non ci bado
più di tanto. Lascio a Taylor l’ardua impresa di sopportare quel cappellone
matto. Ma la mia risposta ha un doppio senso: Gabriella
è innamorata di te, caro fratellone. Ma ha paura di
dispiacere a Troy.
Scoppio a ridere.
-Perché ridi?- mi chiede Ryan.
Il sorriso rimane sulle mie labbra,
-Pensavo.- dico senza il coraggio di guardarlo in faccia.
Mi dispiace per te, Ryan. Deve essere Gabriella a dirtelo.
-Quindi non farai neanche il provino per la borsa di
studio?-
Scuoto la testa, -No, non me la
sento. Tanto
non mi prenderanno mai.-
-Scherzi? Ma se sei bravissima.-
Sorrido, senza gioia, -Per entrare alla Juliard devo
essere più che bravissima.- mi volto, -Devo essere eccellente. E io non lo sono.- chiudo il discorso.
Ryan capisce ed esce dalla stanza. Tempo pochi secondi e
sento anche la porta di casa che si chiude. Sono da sola in casa. Mi metto a
sedere sul letto, per poi uscire dalla mia camera e raggiungere le scale.
Scendo lentamente, senza fretta, e mi dirigo verso la cucina.
Prendo una bustina di quelle per fare la cioccolata e la
verso in un pentolino. Pochi minuti e verso la cioccolata nella mia tazza rosa.
Ci aggiungo un po’ di panna e prendo dei biscotti dalla dispensa. Mi siedo sul
bancone della cucina e comincio a sorseggiare la cioccolata. Ad un certo punto
sento bussare alla porta.
-Arrivo, arrivo!- sbotto sentendo
il campanello farsi sempre più insistente, -Gabriella!- la guardo entrare
confusa.
Gabriella entra in casa senza che io le abbia dato il permesso, -Cos’è questa storia che non vuoi fare il
provino?- domanda guardandomi fisso negli occhi.
Incrocio le braccia al petto, -Non sono adatta
alla Juliard. Ultimamente sono peggiorata, non mi impegno
più come prima.-
-Tu farai quel provino.- mi prende
per mano e mi trascina fuori di casa, -Gabriella! Fermati!- la imploro
guardandomi in giro preoccupata. Indosso una maglietta
a maniche corte bianca, i pantaloni della tuta bordeaux e un paio di All Stars bianche, -Accidenti! Almeno fammi prendere un
cappotto!-
Gabriella si ferma in mezzo al cortile,
-Oh.- commenta lasciandomi la mano, -Giusto.- sorride.
Scuoto la testa scioccata, tornando dentro e prendendo il
mio giubbotto nero. Quella è pazza! Per un momento si era dimenticata che siamo
in pieno inverno! Torno fuori, infilando le tasche nel
giubbotto, -Non ho preparato nessun pezzo, Gabriella. Non posso
sostenere un provino, non sono pronta.-
Gabriella alza gli occhi al cielo, afferrandomi la mano e
trascinandomi di nuovo. Cerco di impuntarmi, ma dopo pochi
minuti ci ritroviamo nella palestra della East High. In fondo c’è un tavolo
lungo, che mi ricorda tanto quello di Flashdance. Sugli spalti numerose
persone, alcune vestite con delle semplice tute, altre
che chiacchierano tranquillamente. Individuo subito mio fratello, Taylor, Chad
e Troy. Mi volto verso Gabriella.
-Non posso. Non mi sono preparata.- bisbiglio
concitata, cercando di convincerla.
-Sharpay Evans.-
-Eccola!- esclama Gabriella indicandomi con una mano,
-Traccia n° 4.- porge un disco alla donna che ha detto il mio nome.
Strizza l’occhiolino in mia direzione e poi corre verso
gli spalti per raggiungere gli altri. Non ci posso credere! Avevano
architettato tutto!
-E’ pronta, signorina Evans?-
Mi volto verso uno dei commissari esterni, -Io…- senza
lasciarmi rispondere la musica parte.
Il mio cuore perde un battito sentendo le parole di quella
canzone.
Spesso non ne posso
più
Uno straccio da
gettare via
Non suona mai il
telefono
I sogni che si spengono
Ma devo reagire all’apatia
Resto immobile. Molti sguardi incuriositi mi vengono rivolti. Stringo forte i pugni. Questa canzone l’ho
scritta io e la voce è indubbiamente di Troy. Perché l’ho scritta? Perché è così
che mi sento. Impotente, uno straccio. Il telefono non suona più come prima, i
miei sogni si spengono. Ma devo reagire. Devo
abbandonare questa apatia. Così, senza un progetto
schematizzato o una coreografia precisa, mi sposto di lato, allungando il
braccio destro verso l’esterno.
Rincorro le mie
fantasie
Ma c’è chi mi dice cerca altre vie
Diventa responsabile
I sogni tuoi lasciali
lì
La meta è
irraggiungibile
Basta così
I miei genitori mi hanno detto di smetterla di sognare,
perché la vita non è fatta solo di sogni. Dicono sempre che devo diventare più
responsabile, devo smetterla di comportarmi da
menefreghista. Se continuo così non raggiungerò mai la
mia meta. Ma si sbagliano.
I pugni in alto. Passo a sinistra, ruota verticale.
Io ce la farò
Non mi basterà
Anche se lo so quanto costerà
Sì, ce la farò
Inseguirò i sogni
miei
Ci proverò
Ci riuscirò
Giro su me stessa. I passi non li conto
nemmeno più. Sono guidata solo dalla musica e da questa mia improvvisazione. So
che ce la farò. Non mi basterà, ce la metterò tutta.
So quanto potrà costarmi tutto questo, ma non ci bado. Perché
ci proverò, finché non ci riuscirò!
Fortuna mia che ci sei tu
Mi dai la forza per
non sprofondare giù
Mi dai la spinta per lottare
La giusta grinta per
amare
Questa passione
sempre più (Cresce sempre)
Un dito ad indicare davanti a me. Chiudo
ed apro. Un salto e poi cado giù, per poi slanciarmi verso l’alto. Ci sei tu,
Troy. Perché canti la mia canzone? Perché
sei l’unico che mi da tanta grinta per lottare e per… amare…
Io ce la farò
Non mi basterà
Anche se lo so quanto costerà
Io combatterò contro chi non crede in me
Io lo farò
Ci riuscirò
Gli stessi passi di prima. Ed è incredibile il fatto che
io me li ricorda tutti. La rabbia
che divampa in me, pensando a tutte quelle persone che mi chiamano Regina di
Ghiaccio. Che non mi conoscono, che non sanno chi è
veramente Sharpay Evans. È contro di voi che combatto.
Sei un illuso
Sei confuso
Rimarrai deluso
È troppo dura
C’è chiusura, a
dismisura
Su dai
retta
La storia è scritta, è una sconfitta
Non fa per te, non fa per te
Giù, in una spaccata orizzontale. Lo
sguardo in basso, senza il coraggio di guardare in faccia i commissari.
La tristezza che mi invade, mentre ballo questa
coreografia senza schema. Sono confusa, questo è vero.
Ma non rimarrò delusa come dicono tutti. Potrà essere
dura quanto volete, ma io ci riuscirò. Cambierò quella storia. Cambierò la
storia della Regina di Ghiaccio.
Io ce la farò
Non mi basterà
Anche se lo so quanto costerà
Sì, ce la farò
Realizzerò i sogni
miei
Ci proverò
Ci riuscirò
Io ce la farò
Non mi basterà
Anche se lo so quanto costerà
Io combatterò contro chi non crede in me
Io lo farò
Ci riuscirò
I passi sempre più insistenti. La musica finisce. Mi
fermo. Il respiro affannoso, gli occhi puntati davanti a me.
I commissari della borsa di studio mi guardano sorpresi.
Loro che un mese fa mi hanno esaminato e hanno emesso il verdetto: non hai abbastanza grinta hanno detto.
Si sbagliavano. Ho grinta, sono bella, sono simpatica, sono
una combattente. Io ci riuscirò, con o senza il vostro aiuto. Realizzerò i miei
sogni.
Mi allontano verso gli spalti, afferrando il cappotto
nero. Volgo lo sguardo in alto, vedo Gabriella sorridermi e Taylor alzare un
pollice in segno di vittoria. Sorrido.
Mi infilo il giubbotto, per poi
dirigermi verso la porta d’uscita della palestra.
-Signorina Evans.- mi volto. Gli occhi puntati nella
stessa persona dai capelli brizzolati che mi ha giudicato un mese fa, -Le do il
benvenuto alla Juliard.- scorre un elenco, -Marilene Nusary.- dice nel microfono mentre una ragazza del Drama Club si posiziona in
mezzo alla palestra.
E rimango immobile. Gabriella e
Taylor mi raggiungono e mi abbracciano. Ricambio stupita. Anche
Chad e Ryan mi abbracciano e poi lo vedo. Lui.
Troy Bolton.
-Complimenti.- mi abbraccia e vedo Gabriella strizzarmi
un’altra volta l’occhio.
La guardo confusa da sopra la spalla di Troy. Poi vedo mio
fratello. Le prende una mano dolcemente e così mi separo. Guardo Troy negli
occhi.
-Grazie per aver cantato la mia
canzone.- sussurro per non interrompere il provino di Marilene.
-Dovere.- mi bacia una guancia e poi mi prende una mano,
-Su, dobbiamo festeggiare. Ma prima è meglio che vai a casa a cambiarti.-
Sorrido.
E ora non ho più paura.
Perché so che i miei sogni si realizzeranno, so che
nessuno avrà più il coraggio di dirmi che non ho
grinta, so che avrò sempre degli amici accanto a me e che Troy starà sempre al
mio fianco.
Il mio unico pensiero?
Ce la farò.
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E’ per accontentare le fan di
Tropay. ^^
Non so come sia venuta, spetta a voi dirmi cosa ne
pensate.
Baci, vvb
By Titty90
^^