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Autore: LisasCreativity    07/04/2013    0 recensioni
Lisa e Adrian.
Gli equivoci la dolcezza e le sorprese tipiche dell'amore.
Ma chissà che stavolta non sia come tutte le altre volte..
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sei mesi fa.
 
-Giulia, Giulia svegliati! –la riscossi dal sonno.
-Lisa.. Che ore sono? –farfugliò ancora fra le bracci di Morfeo.
-Le cinque –sorrisi- Ecco ho fame –mi giustificai
Dopo una ventina di minuti avevamo svegliato pure Federica e c’eravamo rese minimamente presentabili. Dopo uscimmo dalla casa della nonna di Giulia, viveva in Pisa centro e noi avevamo deciso di andare a dormire lì dopo una nottata in discoteca.
Io non mi ero divertita un granché: troppo frastuono, troppe troiette e la musica non mi piace..
Adesso le mie amiche volevano rimediare portandomi a fare colazione fuori. Le adoravo!
 
Era più di mezz’ora che vagavamo per Pisa in cerca  di una pasticceria aperta, le strade erano già abbastanza luminose, era luglio, ma erano anche le sei per cui la temperatura era piacevolmente fresca ed il sole era ben lontano dalla poderosa potenza che raggiungeva nel pomeriggio.
Tutti i negozi erano chiusi, noi ci dirigevamo verso corso Italia, dove c’era la maggior parte dei negozi.
-Oh, ma quelli ci stanno inseguendo? –mi disse Federica sgomitando
Io mi girai, vidi cinque ragazzi sghignazzanti che ci stavano pedinando, affrettai il passo ma mi accorsi che lo fecero pure loro. Allora mi girai, impaurita, ma rimasi folgorata da uno di loro.
Rappresentava in tutto e per tutto il mio concetto di bellezza: capelli catano-biondici ondulati che gli arrivavano alle spalle, occhi azzurri dal taglio esotico, pelle abbronzata, altissimo (fin troppo per la mia piccola statura). Mi bloccai a bocca aperta, ero incantata e al contempo spaventata. Una piccola parte di me stava urlando il pericolo, nel vano tentativo di risvegliarmi dalle contemplazioni dello pseudo cowboy che avevo a pochi metri.
Giulia mi trascinò via e si mise a correre, ma le avevo rallentate. Era troppo tardi, i cinque ci avevano accerchiato.
Federica indietreggiò andando a sbattere contro uno di loro, Giulia stava fissando uno del gruppo: aveva corti capelli neri e occhi verdi, era abbastanza muscoloso e mediamente alto. Lo osservava, lui le sorrise sghembo e lei arrossì. Il cowboy e il moro misterioso erano gli unici carini di quel gruppo di malati che, probabilmente, stavano progettando uno stupro di gruppo a tre giovani donzelle di quindici anni!
-Possiamo andare? – sussurrai con un filo di voce tenendo lo sguardo fisso verso l’asfalto.
Ero spaventata a morte e non sapevo dove avevo trovato il coraggio.
Risate maschili e sguaiate si levarono, io gli osservai con odio. Si stavano prendendo gioco di noi!
-Divertente, vero?! –urlò Federica, azzittendo tutti.
-Ciao, noi tre andiamo..
Tre dei ragazzi andarono lasciandoci sole con il cowboy e il moro. Loro sorrisero dolcemente ed io sputai per terra con disprezzo.
-Che finezza, ricciola! –il cowboy mi cinse le spalle ma io mi scostai –Era solo uno scherzo, un gioco..
-Guarda che divertimento!
Mentre stavo litigando, Giulia e il Moro si conoscevano avvicinandosi ad una panetteria. Federica era sola.
Entrammo, e Federica mi trascinò accanto a se:
-L’hai v-visto il panaio? –mi disse. Le piaceva!
-Sì, è..
-Te la rubo! –Il cowboy mi interruppe trascinandomi via dall’amica.
 
Eravamo soli al tavolo mentre scherzavamo, era simpatico e carino. Si chiamava Adrian..
-Ascolta ordiniamo o no, io ho fame..
-Ricciola, tu non puoi avere fame pesi trenta chili..
-Veramente sono quaranta, e comunque io mangio tantissimo!
-Si come no, mangio più io!
-E’ una sfida?
-Accetto
Mangiammo tantissimo e alla fine vinsi io, ma ho il sospetto che mi abbia lasciato fare.. soltanto che volli vendicarmi per il loro scherzo.
-Cazzo, ho mangiato troppo devo vomitare!
mi guardò dritto negli occhi, con aria preoccupata. Mi prese la mano e corse in bagno con me al seguito.
 
Mi inginocchiai davanti al bagno con aria sofferente, mi accasciai sul pavimento:
-Lisa, tutto a posto? -stavo trattenendo a stento le risa, ma scoppiai in un lungo e incontrollabile sghignazzare.
Lui mi prese per un polso, mi tirò su mi appiccicò al muro, osservandomi con quegli occhi azzurri improvvisamente seri.
-Stavo solo scherzando.. - mi giustificai un po' spaventata.
-Io no!
Mi baciò, in quel bagno, appoggiata su quel muro. 
In un attimo la squallida latrina scomparve, non ci capii più nulla.
Sentivo soltanto il suo sapore che mi avvolgeva i sensi.
 
 
Le morbide labbra di Adrian indugiavano sulle mie, assaporava ogni piccola parte di me come se non fosse sicuro di rivedermi.
Mi staccai dolcemente ancora intontita con le gambe tremanti, ma ci fu lui a sorreggermi. Uscimmo fuori mano nella mano e, ancora oggi, mi chiedo perché sia successo proprio a me. Cioè le cose belle sembra capitino soltanto agli altri, ma per una volta il destino decise di premiare proprio me!
Certo non fu tutto rose e fiori, ma ancora oggi ringrazio il fato per avermi fatto conoscere Adrian.
 
La giornata passò velocemente. Federica e il panaio (Mirko) non facevano che stare insieme in un angolo. Sembravano fatti l’uno per l’altra: Lui era molto alto con i capelli biondo-rossici, gli occhi marroni e un sorriso gioviale. Rispecchiava l’idea del “ragazzo della porta accanto” simpatico e alla mano, in grado di far sorridere la mia amica con tenere prese in giro.
Camminavano ridendo e, qualche volta, finivano per abbracciarsi e baciarsi. Così dal nulla! Anche lei ringrazia il cielo per averlo conosciuto.
Giulia e il ragazzo misterioso (Michael) non facevano che litigare, sembrava si odiassero.
Quella splendida giornata finì e ci scambiammo i numeri
-Oh, ricciola, sono stato bene.. Ti chiamo per risentirci sempre se ti va! –mi salutò.
Io feci per rispondere ma, per l’ennesima volta, mi baciò.
 
 
  
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