Note: i personaggi non mi appartengono e la storia non è stata scritta a scopo di lucro.




 

Occhi vitrei color smeraldo che ti fissano insistenti.

Arti di candida porcellana uniti a fili rossi, bagnati dal sangue dei peccatori.

Capelli di seta notturna e labbra dipinte di un rosa tenue.

Vesti funebri a coprire il corpo flessuoso e immobile.

 

Loki.

Questo è il nome della marionetta che in tanti bramano di possedere, unica nel suo genere, malinconica riposa nel suo scranno dorato.

Thor ne osserva ogni minimo particolare, accarezza le guance fredde di neve e sussurra parole dolci quanto il miele; Loki è suo, ma la sua anima è ora sorda ai suoi richiami.

 

- Loki, sei bellissimo! - Il moro solleva appena il viso e sorride, ma i suoi occhi sono troppo vitrei..troppo verdi, non hanno emozioni.

- Loki, danza per me! - I fili rossi seguono i comandi del biondo marionettista e gli arti candidi di Loki si sollevano docilmente; creano una lenta danza, le braccia e le mani accarezzano l’aria e i piedi fasciati da morbidi mocassini saltellano silenziosi sul parquet di noce scura.

Quale ipnotica danza che crea quella marionetta, quasi sembra che i fili non tocchino il suo corpo per guidarlo nei movimenti.

Thor la vede, la sente; l’anima del suo amato che si risveglia e quegli occhi non sembrano più vuoti e senza vita, sono luminosi, belli e freddi, ma vivi.

E sorride Loki, in quella danza, il suo marionettista ha cura di lui, lo ama, lo guida gentile ad ogni passo, gli piace ballare per lui, gli piace sentire la vita scorrere sulla porcellana fredda e insensibile al tocco, i fili rossi sembrano diventare quasi bianchi quando è Thor a sfiorarli, ritornano puri..e lui piange perché è felice.

C’è quindi, il lieto fine per quella marionetta che da ferma non possiede anima e sentimenti?

 

La porcellana quasi sembra illuminarsi, adesso; calda e morbida come pelle umana.