Arrivata alla Piazza vedo tutti i ragazzi del mio distretto dai dodici ai diciotto anni. Vedo Mike, il mio migliore amico. Lo saluto in lontananza, deve stare in uno spazio della Piazza più lontano dal mio, dato che ha diciassette anni. Capitol City ha allestito un grande palco per la mietitura, con tre schermi alti per trasmetterci il solito video riguardante gli Hunger Games. Finito il video sale sul palco Wannye Holiday, una stravagante donna della capitale. -Felici tredicesimi Hunger Games! Epossa la buona sorte bessere sempre a vostro favore. Ora io, Wannye, come di consueto, estrarrò il primo nome dall'ampolla contenente i nomi delle ragazze.-. La Holiday ha un accento fastidiosissimo, tipico di Capitol. Camminando su quei tacchi vertiginosi la Holiday infila la mano nell'ampolla e, facendo girare la mano, estrae il primo nome. - Linden Crown!-, urla al microfono. "oh no", penso, "quello è il mio nome." Le ragazze intorno a me formano uno spazio per farmi passare.
Ho voglia di piangere e urlare, la buona sorte non è stata a mio favore stavolta. Raggiunto il palco fisso il vuoto, tutto quello di cui riesco a pensare sono i miei punti di forza. Uso l'ascia da quando so camminare e so salire sugli alberi, possono bastare, credo. La voce di Wannye mi riporta alla realtà, urlando il nome del tributo maschile del mio distretto: -Tom Pitch!-. Tom è un ragazzo della mia età, che vedevo tutte le mattine a scuola, stava sempre per conto suo, ma era un ragazzo molto amichevole. Ci stringiamo la mano e cominciamo il nostro cammino per i tredicesimi Hunger Games.