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Autore: gajra    29/08/2004    5 recensioni
Ran Kotobuki non ne può più di essere trattata come un ragazza frivola e superficiale, di vedere da lontano il ragazzo che lei ama veramente. Una lettera. Un addio. Un ben venuto alla rinascita. Un amore senza barriere, che và al di là del tempo e dello spazio. P.s. dal 3° chap in poi crossover
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un moretto dai lineamenti delicati e perfetti osservava tutte le procedure che stavano compiendo i fotografi

Martedì 16.40

Un moretto dai lineamenti delicati e perfetti osservava tutte le procedure che stavano compiendo i fotografi. Si stava annoiando a morte, ma la giornalista della rivista Street Gal aveva fatto molta pressione e anche per diverse settimane. Seccato da questo accanimento non aveva potuto fare altro che cedere.
-bene, Otohata, per favore mettiti lì E ...- Un cellulare interruppe il fotografo 
-Scusi, faccio subito- rispose all'uomo che sembrava piuttosto seccato, ed in cuor suo benedisse chiunque lo stesse chiamando -pronto?-
-Rei, sono Yuya, corri subito a casa di Ran, è scomparsa nessuno l' ha vista dopo ieri pomeriggio- cosa poteva mai essere successo? In quel momento non seppe dirsi il motivo di quello strano avvenimento
-Ok, arrivo subito- chiuse il cellulare e dicendo che c'era un problema familiare grave scappò sulla vespa prima che la troupe lo fermasse

Per tre ore cercarono Ran Kotobuki per tutta Shibuya, chiesero informazioni: Niente, di Ran nessuna traccia.
Arrivarono a casa Kotobuki e vi trovarono solo la madre della ragazza in lacrime, e davanti a lei un foglio.
-Se n'è andata, ci ha lasciati!- riuscì a dire sol questo e poi proruppe in un pianto disperato.
Yamato si avvicinò, prese il foglio e incominciò a leggere

Non sono superman.
Non ho poteri speciali.
Sono un essere umano.
Sono solo una ragazza di 17 anni.

Ho ragazzi che mi vengono dietro perché mi temono.
Ho ragazzi che mi vengono dietro perché mi trovano bella.
Ma c'è qualcuno che mi ami veramente?!

Ma Ran Kotobuki và oltre queste cose.
A lei non interessano queste cose.
Lei è una gal.
Lei è superficiale.
Lei non prova sentimenti
La sua unica preoccupazione sono le unghie finte.
La sua unica preoccupazione è divertirsi.
E' così frivola che non si è nemmeno accorta dei sentimenti di numero due!

Ma vi sbagliate tutti.
Io ce l' ho un cuore.
Le mie preoccupazioni vanno ben oltre le unghie finte.
E poi sul serio credete che non mi sia accorta di Yuya?
Se gli avessi fato capire che l'avevo capito che avrei dovuto dire?
'Mi dispiace numero due non mi piaci '.
Certo, e poi che sarebbe successo?
BUM
Un amicizia buttata nel cesso!

Io non mi sono mai mostrata per quello sono veramente.
Sono solo un' ipocrita che vive nella menzogna.
Com'è quel detto?
Ah, sì: predico bene e razzolo male.
Tutte le persone che ho aiutato...
Ma qualcuno ha mai aiutato me?!

Eppure mi era sembrato di aver lanciato dei segni chiari.
Ma nessuno ascolta mai quello che ho da dire.

Qualcuno mi ha mai visto piangere?!
No, mai.
Ran Kotobuki non piange.
Forse pensate che io non ne sia capace?
E invece ecco.
Ecco la prova che anche Ran Kotobuki piange.
E per cosa? 
Per amore.

E pensare che sono stata io in un certo senso a farli mettere insieme.
Non è che non conoscessi i miei sentimenti per lui,
ma pensavo di poterci passare sopra.
E invece no. 
Pensavo che con Tatsuki l'avrei scordato.
E invece no.

Lo Amo.

E sì cari ragazzi:
La Mitica Ran Kotobuki si è innamorata!

E di chi poi?
Del cinico musone Rei Otohata.
Colui che odia le gals.
Colui che sa tenermi testa. (a parole Nd A)
Colui che con le buone e, specialmente, con le cattive riesce a calmarmi.
Colui che riesce a mantenermi viva.

Oggi l' ho visto.
Era in un posto isolato a Bukuro.
Eccoli là.
Rei e la sua ragazza.
La mia migliore amica.
Aya Hoshino.
Cho friends forever.
Già.

Non avevo speranze con lui,
e il mio credo è nell'amicizia.
Conclusione:
li ho fatti mettere insieme,
e quando il rapporto vacillava
era la sottoscritta ad aggiustare tutto.

Ma appena ho visto le loro labbra divise da pochi centimetri
sono stata posseduta da una nuova emozione:
qualcosa mi pungeva  l'occhio e chiedeva ostinatamente di uscire,
sentivo un groppo in gola che mi impediva addirittura di respirare
e mi sentivo tutta un tremito

Sono fuggita con le lacrime che imperterrite rigavano le mie guance.
Non potevo fare altro.
Come adesso.
Non so dove andrò.
Non so cosa farò.
Voglio solo ricominciare a vivere.

Mamma, papà: vi ho voluto bene nonostante mi abbiate fatto passare l'inferno

Fratelli miei, forse non vi ho mai trattato molto bene, ma il mio amore per voi è inconfutabile.

Miyu, amica... anzi, sorella mia, ti auguro tutta la felicità del mondo con quel gufaccio di mio fratello, e voglio tanti bei nipotini ^_^. In quanto seconda nella battaglia tenutasi tre anni fa ti affidi Shibuya, sono sicura che è in buone mani.

Aya, vorrei tanto dirti di odiarti, che avrei tanto voluto non incontrarti, ma purtroppo per me non è così. Amiche per sempre, non dimenticare.

Mio dolce vero primo amore... ti amo e ti basti, poiché il mio orgoglio ha già faticato molto.

Addio.

Con Amore infinito
La vostra mitica
Ran Kotobuki

Quel foglio si era bagnato di nuove lacrime: Yamato non aveva saputo trattenerle.
Anche la sua futura consorte piangeva -Perché? Perché non ce l' ha mai detto? Perché è stata così stupida?- chiese tra i singhiozzi mentre affondava il viso nelle spalle del suo ragazzo -Perché siamo stati così sciocchi da non accorgerci di nulla?-
Tutti col capo abbassato e un espressione cupa sul volto.
Era un turbinio di emozioni, e anche abbastanza violento.
Ora in quella stanza era raccolto tutto il gruppo e tutti si sentivano in colpa, me c'era anche chi si sentì usato.

Il povero Tatsuki Kuroi era rimasto veramente di merda: 

Pensavo che con Tatsuki l'avrei scordato 

questa frase riecheggiava ancora nella sua mente, gli era caduta addosso come un incudine. Si sentiva come se stesse facendo una doccia ghiacciata, se non proprio col ghiaccio, come se dopo giorni e giorni chiuso in una stanza buia avesse visto il sole nel suo massimo splendore. Aveva sempre avuto dei piccoli dubbi e ne avevano anche parlato

  io non mi chiedo se Tatsukichi mi va bene, perché Tatsukichi mi va bene 

così gli aveva detto, ma solo ora si era reso conto del senso di questa frase: lui gli andava bene, ma non l'amava. Forse gli voleva anche bene ma come voleva bene a numero due. Lei amava Otohata, come lui la ama. "Sciocchi! Invece di fare queste tragedie e di spezzare il cuore agli altri avrebbero dovuto parlarsi, dovevano chiarirsi invece di fuggire l'uno dall'altro! Oh Ran..." anche se lei gli aveva spezzato il cuore lui le voleva veramente bene. Certo non l'amava, questo grande sentimento va menzionato solo quando sei veramente sicuro, era qualcosa di intoccabile, incancellabile di speciale, inspiegabile... e Ran l'aveva usata, aveva usato proprio quel nome: Amore

Lo amo

e lei era una che crede fortemente in queste cose, prova ne era che dopo un anno che stavano insieme lei non gli aveva permesso ancora di baciarla. E poi in quella lettera non si parlava mai di lui, a parte quel rigo... un semplice Scusa per averti usato gli sarebbe anche bastato... forse.
Quanto desiderava che all'improvviso Ran entrasse in casa Cosa sono quei musi lunghi? Cosa?! Io innamorata di Otohata?! Mi state prendendo in giro vero? Con il suo stupendo sorriso sulla faccia che neanche i tempi peggiori cancellavano...
Ma a quanto sembrava questo era solo un prototipo di Ran che si erano fatti loro.
Quel sorriso era finto quanto il loro rapporto.
Osservava il suo rivale, capo chino e i capelli coprivano gli occhi. Cosa stava provando in quel momento? Soddisfazione? Incredulità? Magari non si era neanche reso conto della situazione.

-Perché? Perché non ce l' ha mai detto? Perché è stata così stupida?- "noi eravamo, siamo amiche, perché non mi ha detto nulla?" -Perché siamo stati così sciocchi da non accorgerci di nulla?- "Perché siamo stati così ciechi da non accorgerci di nulla? Perché lei si accorgeva di ogni nostro piccolo problema e noi non ci siamo accorti di tutto quel dolore che si teneva dentro? Eravamo veramente suoi amici o le stavamo accanto solo per trovare conforto...?" No, Miyu non voleva credere ad una cosa tanto terribile. Lei era sua amica, e lo sarebbe sempre stata. Si era fatta ingannare da quel sorriso perenne... qualche volta l'aveva anche invidiata pensando che sarebbe stato bello essere senza problemi come lei.
Aveva scordato che la vita ne è piena e che non esistono persone senza crucci.
Stupida, era stata solo una stupida. 
E ora lei non c'era più.
Non un indirizzo, non un numero di telefono...
-Il cellulare!- esclamò alla fine. Perché non ci aveva pensato prima!

Sarebbe stato inutile, Ran non era certo stupida. Stava pensando Aya.
Sentiva un grosso vuoto nel cuore, ma allo stesso tempo si sentiva sollevata...
Perché? Lei le voleva sinceramente bene, ma mentre la sentiva come sua migliore amica la sentiva come la sua peggiore rivale...
Lei aveva sospettato da subito che Otohata provasse qualcosa per la bella Gal

Cerchi ragazze che non ti mettano sotto pressione... Ragazze come Ran per esempio
Come Ran, sì.

La sua voce era così triste quando lo disse, come se la vedesse come qualcosa di irraggiungibile.
Ma non li odiava, come avrebbe potuto?
La sua migliore amica... senza di lei ora magari non esisterebbe neanche più, non sarebbe stata più Aya Hoshino, ma un automa, o peggio ancora.
Il ragazzo che amava. Il suo primo amore. La sua prima delusione. 
Ma non poteva negare che grazie ad entrambi stava finalmente vivendo, stava crescendo.
Non si finisce mai di soffrire. Come si continuerà a gioire. Ma sarebbe stato così facile sorridere senza Ran?

-Pronto Ran?- il telefono squillava, forse c'era ancora speranza, ma essa sparì nuovamente quando il viso della piccola Miyu si rabbuiò e abbassò la cornetta
-Che succede Miyu?- aveva chiesto numero due
-Ha risposto un uomo- un uomo?! -doveva avere circa l'età di Yamatuccio...- 
-L'avrà venduto- ipotizzò Aya
Yuya guardò sconsolato il suo migliore amico appoggiato sullo stipite della porta senza dare alcun segno di vita. Rei covava dei sentimenti molto profondo per Ran, se n'era accorto quando la ragazza e Tatsukichi avevano litigato. Come non notare il suo sguardo perso quando qualcuno la nominava? Ma lui continuava a glissare l'argomento.
Entrambi non volevano far soffrire Aya, ma hanno finito solo col distruggersi.
Ma doveva ammettere che mai avrebbe pensato che anche Ran provasse qualcosa per Rei, anzi che amasse Rei. Perchè le persone si tengono dentro tutto a rischio di scoppiare? A rischio di soffrire?
Perchè il genere umano è così stupido quando si parla di sentimenti?

Non avrebbe mai pensato che l'avrebbe fatto sul serio

-Non posso. Resterei qui con te per sempre... Ma Aya è la mia migliore amica non potrei mai vederla soffrire a causa mia-

Così gli aveva detto mentre raccattava i suoi vestiti con frenesia

-desidero solo che ti ricordi questo: Ti Amo. Addio Reipyon-

Pensava che scherzasse, e invece era un vero e proprio addio... se lo avesse saputo non l'avrebbe mai lasciata andare, quel pomeriggio l'avrebbe  stretta ancora di più fra le sue braccia, non l'avrebbe fatta scappare. Non l'avrebbe lasciata correre via da lui

  
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