I miei ringraziamenti vanno, come sempre a Rebecca, che è sempre disponibile e pronta ad aiutarmi, e a chi legge.
Buona, breve, lettura,
Silvia.
Il tesoro più prezioso
Le urla di un neonato squarciarono il silenzio che era da poco calato nel piccolo e mal ridotto monolocale in una delle zone più malfamate di New York. La giovane attrice che lo abitava si rigirò nel divano letto nel quale dormiva insieme al suo bambino di tre settimane.
-Oh Richard, caro,- disse accarezzandogli dolcemente la guancia e prendendolo in braccio – cosa succede ora? Hai fame?- guardò l'orologio appeso nella parete accanto- Hai mangiato appena un'ora fa... Non devi essere cambiato, allora cosa ti serve, tesoro?- chiese stancamente- Ti prego, piccolo, ho bisogno di dormire, devo fare un provino tra tre ore...- il piccolo Richard sembrò tranquillizzarsi sentendo la voce della madre e le sue urla si trasformarono in singhiozzi- Va bene, vuoi un po' d'attenzione, credo che quella sia colpa mia. Sai, non vorrei dover andare a quel provino domani, ma purtroppo devo, i soldi stanno finendo, piccolo, e non so fare altro, quella è la mia vocazione e ci permette di andare avanti, anche se a malapena, ma puoi stare sicuro, Richard, che farò tutto ciò che è in mio potere per darti tutto quello che ti meriti- continuò, cullandolo e stringendolo al petto- ti voglio bene Richard e anche tuo padre te ne vuole, anche se probabilmente non lo conoscerai mai.-.
La calma aveva nuovamente preso possesso dell'appartamento, finalmente la giovane donna avrebbe potuto riposare, con il suo bambino accanto a lei, cioè l'unica cosa al mondo della quale aveva veramente bisogno.