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Autore: Kim_HyunA    07/04/2013    4 recensioni
-Cosa ci fai qui?- ripeté.
-Non avrai mica pensato che ti avrei lasciato trascorrere da solo il tuo compleanno, vero?-
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jonghyun si girò verso l’orologio appeso alla parete.

 Mancava ancora qualche minuto a mezzanotte, solo qualche minuto prima del suo ventiquattresimo compleanno e sospirò triste. Trovarsi in un letto d’ospedale in una giornata speciale come quella non era certo quello che aveva programmato. Solo una settimana prima non si sarebbe mai aspettato che potesse succedere.
 
Seguì attentamente lo spostamento della lancetta dei secondi, e non appena combaciò con le altre due, segnando la mezzanotte precisa, Jonghyun abbozzò un sorriso.
 
-Buon compleanno a me- sussurrò piano, battendo i palmi delle mani l’uno contro l’altro in un silenzioso applauso.
 
Tutto ciò che voleva in quel momento era trovarsi con gli altri ragazzi, divertirsi e festeggiare, e il sapere che non poteva farlo in alcun modo, non contribuiva certo ad alleviare il suo umore.
 
A nessuno piacevano gli ospedali, e ancora meno potevano piacere a Jonghyun, abituato a spostarsi per ventiquattrore al giorno, ed ora costretto in un letto.
 
Si sentiva solo.
 
Gli altri componenti erano andati a trovarlo quel pomeriggio, ma erano rimasti poco, erano sommersi da impegni e prove, non potevano certo trattenersi a lungo. E il fatto che il giorno dopo avessero un’esibizione all’estero, lo rendeva ancora più triste, perché non avrebbe potuto trascorrere il compleanno in loro compagnia.
 
Avrebbe dovuto dormire già da tempo. Non c’era molto da fare in una stanza d’ospedale, soprattutto non dopo che vi aveva già trascorso qualche giorno, e persino collegarsi a internet con il suo cellulare era diventato noioso. Ma per uno strano motivo, anche se non aveva potuto fare altro se non osservare quell’orologio, aveva preferito rimanere sveglio ad aspettare.
 
Ventiquattro anni.
 
Nemmeno lui ci poteva credere. Gli sembrava solo ieri che aveva debuttato e invece, già così tanti anni erano passati. Non che avesse il tempo per accorgersi di come gli anni passavano in fretta. Con tutti gli impegni che aveva avuto, non poteva nemmeno accorgersene.
 
E senza che potesse controllare i suoi pensieri, nella sua mente iniziarono a formarsi le immagini dei suoi allenamenti, del suo debutto, delle prime esibizioni, i primi concerti…
 
Sorrise —un misto di melanconia e serenità— ed era certo che se avesse continuato così, probabilmente molto presto si sarebbe commosso. Ma, sentendo la porta della sua stanza aprirsi, il fiume in piena che aveva invaso la sua mente, venne spazzato via.
 
Si girò incuriosito, l’orario della visita medica era già passato da molto tempo ormai, non potevano essere i dottori a quell’ora della notte. Chi poteva essere?
 
Vide un volto sporgersi dalla soglia della porta, come a voler controllare che non ci fosse nessuno e Jonghyun non poté fare a meno di spalancare di colpo gli occhi, colto di sorpresa, nel ritrovarsi davanti Kibum.
 
-Cosa ci fai qui?- chiese, tra lo stupito e il divertito.
 
-Shhhh- lo zittì l’altro, ben consapevole che non aveva nessun permesso per trovarsi lì a quell’ora, e lanciando un’ultima occhiata al corridoio prima di chiudere piano la porta, per assicurarsi che nessuno lo avesse visto.
 
-Cosa ci fai qui?- ripeté, questa volta sussurrando, e sul punto di mettersi a ridere per quanto quella situazione fosse assurda. Nessun visitatore poteva trovarsi in ospedale durante la notte, ma magari, visto che erano personaggi famosi, avrebbero chiuso un occhio. O forse no.
 
-Non avrai mica pensato che ti avrei lasciato trascorrere da solo il tuo compleanno, vero?- gli domandò, quasi come se potesse offendersi nel caso in cui l’altro gli avrebbe risposto che sì, temeva di passarlo da solo.
 
Kibum andò verso la finestra, scostando leggermente la tenda e permettendo alla luce notturna di entrare.
 
-Sarei arrivato prima di mezzanotte, ma non è stato facile arrivare fin quassù senza essere visto-
 
Jonghyun sorrise.
 
-Non importa-
 
E lo pensava davvero. Significava già molto per lui che l’altro avesse deciso di andarlo a trovare nel cuore della notte, quando avrebbe invece dovuto dormire prima di un’altra ennesima giornata pesante. Avrebbe voluto dirgli che doveva riposare e risparmiare le energie, ma la parte egoista dentro di sé non poteva che essere felice di trovarsi in compagnia del suo migliore amico.
 
Kibum si sedette accanto a lui sul letto, abbassando il volto verso quello dell’altro e dandogli un affettuoso bacio accanto alla bocca.
 
-Come sta il mio ammalato?- chiese, passandogli una mano tra i capelli.
 
-Bene, ora che sei qui- gli occhi chiusi mentre il suo corpo era attraversato da brividi al contatto con le dita di Kibum.
 
-Ruffiano- scherzò l’altro e scoppiarono contemporaneamente a ridere. Una risata contenuta, silenziosa. A quell’ora, anche il più piccolo rumore poteva diventare un frastuono nel silenzio spettrale dell’ospedale.
 
La risata di Jonghyun si trasformò in una smorfia di dolore, i muscoli che si erano contratti gli avevano provocato dolore alla ferita non del tutto guarita del naso, e si portò una mano verso il volto come per alleviare il male.
 
-Ti fa ancora male?- chiese preoccupato, il tono improvvisamente più serio mentre stringeva una mano intorno al suo braccio, accarezzandoglielo con leggerezza.
 
Jonghyun sporse le labbra e annuì. Certo, non faceva male come il giorno dell’incidente, quando il dolore al momento dell’impatto era stato talmente forte che la vista gli si era annullata per qualche secondo, o come quando l’avevano medicato appena arrivato all’ospedale o dopo essersi svegliato dall’operazione; ma il dolore era ancora lì. Debole, nascosto, ma pronto ad assalirlo di nuovo ogni volta che il suo volto si concedeva un movimento sbagliato. Il gonfiore era finalmente passato e respirare diventava sempre meno difficoltoso, ma la strada per la completa guarigione era ancora lunga.
 
-Ho un metodo per farti stare meglio- e il semplice sorriso che era comparso sul suo viso era abbastanza per far dimenticare a Jonghyun ogni male.
 
-E quale sarebbe?- domandò, anche se in un qualche modo sapeva che qualsiasi cosa avesse in mente Kibum, sicuramente avrebbe implicato un qualche contatto ravvicinato. Non che gli dispiacesse poi.
 
E non si sbagliava infatti, le morbide labbra dell’altro erano già sul suo viso, accarezzandogli teneramente una guancia.
 
Un bacio dopo l’altro, finalmente arrivò alla bocca di Jonghyun, il quale si sentiva già in paradiso, perché dopo giorni e giorni di assenza di un qualsiasi rapporto umano, anche un semplice ed innocente sfioramento di labbra poteva farlo sentire in quel modo.
 
Stando particolarmente attenti a non far scontrare i loro nasi, approfondirono il bacio, facendo incontrare con più forza le loro bocche.
 
Avevano entrambi chiuso gli occhi, e sembravano non averne mai abbastanza. Riprendevano il fiato per qualche secondo e poi continuavano a baciarsi e baciarsi, come se tutto il resto del mondo fosse scomparso. Come se non si trovassero in una buia e triste stanza d’ospedale, come se non stessero rischiando ad ogni secondo in più che passava di essere colti in flagrante.
 
Ma non importava. Non importava ad entrambi, perché era il compleanno di Jonghyun, e sarebbe anche potuta scoppiare una bomba e non se ne sarebbero accorti. Avevano sentito la mancanza l’uno dell’altro per troppo tempo per potersi preoccupare di certi inutili dettagli.
 
Un suono gutturale ed appagato sfuggì dalle labbra del moro quando sentì una mano del più piccolo massaggiarlo appena sotto lo stomaco. Gli erano mancate quelle dita sul suo corpo. E se ora non si fosse trovato a letto, con una fasciatura sul naso e con il corpo privo di energie, probabilmente non avrebbe avuto alcun problema a rimediare a quella mancanza.
 
Avrebbe voluto toccarlo, baciarlo, abbracciarlo, fargli ogni cosa gli passasse nella mente, ma quella non era decisamente la situazione più adatta e avrebbe dovuto rimandare ad un’altra occasione le sue intenzioni.
 
Baciare Kibum rimaneva una delle sensazioni migliori che potessero esistere. Non importava da quanto tempo fossero insieme, o quante volte si fossero baciati, ciò che provava nell’avere le proprie labbra contro quelle dell’altro era ineguagliabile. Non avrebbe mai smesso se avesse potuto.
 
Adorava il modo in cui, dopo aver trascorso numerosi minuti a baciarlo, le labbra di Kibum diventavano rosse, come a voler testimoniare a gran voce ciò che era appena successo, e riempiendo Jonghyun di orgoglio.
 
Non appena allontanarono i loro volti —gli occhi ancora incollati tra di loro, in alcun modo intenzionati a interrompere quell’intenso contatto— si sciolsero entrambi in un caldo sorriso.
 
Non c’era nessun bisogno di parole in un momento come quello, era sufficiente stare insieme, tenersi per mano, respirare la stessa aria. Era vero, se quell’incidente non fosse successo, se quella notte Jonghyun non si fosse mai distratto, ora non si troverebbero in uno scomodo e freddo letto, ma, riflettendoci, non era neanche la peggiore delle ipotesi.
 
Jonghyun temeva il momento in cui l’altro se ne sarebbe andato, momento che, ad ogni secondo che passava, si avvicinava sempre più. Avrebbe voluto che rimanesse con lui per quella notte, facendolo semplicemente dormire al suo fianco, stretti più che potevano per potersi fare spazio a vicenda. Ma sapeva anche che non poteva farlo. Kibum doveva tornare al dormitorio, doveva alzarsi in tempo per rispettare l’agenda del giorno dopo.
 
Quando lo vide alzarsi poco dopo, sapeva che il momento era arrivato. Tanto valeva iniziare già a rassegnarsi a trascorrere l’ennesima notte solitaria in ospedale.
 
Kibum si chinò un’ultima volta verso il suo volto, strofinando le proprie labbra a cuore contro quelle dell’altro e sorridendo nel bacio.
 
-E dimenticavo…- sussurrò piano contro la bocca di Jonghyun —il suo respiro caldo sulla pelle così piacevole da farlo rabbrividire— mentre portava una mano alla sua guancia per accarezzarlo una volta di più -Buon compleanno-
 
 
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A/N: ta-dah~ e ho scritto anche una fanfic di compleanno XD
 
In realtà qualche giorno fa avevo iniziato a scrivere una storia simile sull’incidente di Jonghyun, però poi prima ho realizzato che avrebbe trascorso il suo compleanno in ospedale (povero, guarisci presto, ok?), e quindi ho pensato di cambiare la trama, e così ho scritto questo.
 
Non è niente di com’è, come avete letto, giusto qualche smanceria, ma spero vi sia piaciuta lo stesso^^ E scusate per gli errori (che ci saranno sicuramente) ma ho appena finito di scriverla e l’ho a malapena riletta, quindi non odiatemi per questo XP
 
Grazie per aver letto c:

  
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