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Autore: MaryMatrix    28/10/2007    2 recensioni
Questa è la mia storia. La storia di come una ragazza normale se crede in una stella e per cui “impossibile” è solamente una questione di punti di vista possa vivere le avventure più emozionanti della sua vita… una vita in compagnia di quei grandi eroi a cui tutti voi in questo momento starete pensando. Quegli eroi che non studiavano la storia. Quegli eroi che hanno fatto la storia.
19° e ultimo capitolo!!!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il viaggio durò tutta la notte, e fui svegliata dai primi raggi di sole che battevano sul mio viso… “dannato sole!” pensai dentro di me. La cosa strana è che mi ero dimenticata di quello che era successo, ma me lo ricordai quando vidi che mi ero addormentata con la testa sulla spalla di Achille. Mi sorrise. – Dormito bene? – mi domandò.

Mi tirai su immediatamente, ma non sembrava affatto imbarazzato per l’accaduto. Lanciò un’occhiata fuori dal finestrino, poi si voltò. – Patroclo! – chiamò.

Ma Patroclo era ancora immerso nel mondo dei sogni. Mi voltai per guardarlo. Si vedeva che era più grande di Achille, aveva un aspetto più maturo, anche se meno dotato di muscolatura, la barba bionda che gli cresceva, e i capelli castani selvaggi sparsi su tutto il volto. – Patroclo! – Achille lo richiamò, ma anche quella volta Patroclo non diede segni di voler svegliarsi.

Achille mi guardò. – Che dormiglione, non credi? – mi domandò. Eppure aveva un’espressione così felice mentre dormiva. - PATROCLO!!! – urlò Achille, cercando di svegliarlo. Oltre a svegliare lui, svegliò l’intero bus. Patroclo sobbalzò, e per la prima volta vidi i suoi occhi verdi, molto brillanti. – Ma ti sei bevuto il cervello? – saltò su, incavolato.

-         Siamo arrivati. – replicò Achille.

E infatti, mentre tutti si svegliavano lanciando, chi a voce alta chi tra sé e sé, accidenti contro Achille, il bus si fermò, e caddi un’altra volta. Elena mi scavalcò per scendere. – Sei proprio un’imbranata. -.

Sentii le mani prudermi e avrei voluto afferrarla per i piedi e buttarla per terra. Clitennestra la seguiva guardandola con occhi che lanciavano fulmini. Sorrisi allo sguardo di Clitennestra: ero sicura che con lei c’era del materiale per riuscire ad intenderci. Penelope la seguiva, e aveva tanto l’aspetto a Lucia dei Promessi Sposi… sembrava così innocente, così angelica. Mentre Achille ridendo mi aiutava a rialzarmi vidi che si era portata dietro il materiale per cucire. Scendemmo dal bus alla fine, e vidi che c’era un altro bus uguale identico al nostro poco più in là.

-         Qui anche quest’anno! – fece una voce alle mie spalle.

Era un ragazzo alto poco meno di Achille, con i capelli neri corti, lo sguardo furbo, una muscolatura non molto sviluppata (meno di Achille e Patroclo ad ogni modo), e la bocca appena incrinata in un sorriso di soddisfazione.

-         Quest’anno ci si diverte Odisseo. – Achille sembrava soddisfatto di vedere quel gruppo di studenti che stava scendendo dal bus. – Ettore!!! – chiamò, a voce alta.

Uno di quei ragazzi alzò lo sguardo nella nostra direzione e sorrise vedendo Achille, poi venne da noi. – Achille! – esclamò cordiale. – Odisseo! Qua le mani fratelli! Bella spada! -.

Si sputarono sulla mano destra e la misero una sopra l’altra. – Bella spada fratelli. – salutarono Achille e Odisseo.

Dopo questo rituale che trovai abbastanza ripugnante, vidi che Ettore mi stava analizzando, come del resto lui stava analizzando me… di corporatura sembrava la fotocopia di Achille, solo che aveva i capelli castano scuro, ricci, legati in una cosa, e gli occhi marroni, molto molto espressivi. Era un ragazzo buono. Mi porse la mano, sorridendo incoraggiante. – Io sono Ettore. – si presentò. Strinsi la sua mano. Era molto calda. – Giulia. – mi presentai a mia volta.

-         È il primo anno questo per te, vero? – mi domandò.

-         Sì. – confermai. Con lui parlavo senza vergogna, mi sentivo come se lo conoscessi da sempre.

Achille sorrise soddisfatto. – Ero sicuro che con Ettore non ti saresti sentita imbarazzata. –. Capii che aveva ragione. per qualche strano motivo era entrata in azione un qualcosa di familiarità reciproca con Ettore, fin dal primo sguardo seppi subito che su di lui potevo contare. Achille sorrise ancora di più. – Quindi adesso puoi anche lasciare la sua mano. – abbassai lo sguardo. Oddio, stavo ancora stringendo la sua mano e non me ne ero resa conto. La mollai all’istante… solamente che in facendo un movimento brusco colpii Odisseo sul naso. – Scusa! – mi scusai immediatamente, voltandomi… urtando ovviamente Ettore col gomito.

Lui scosse la testa. – No, non preoccuparti, non è niente. – si stava massaggiando il naso con le mani. Mentre Ettore si massaggiava il fianco ed Achille era piegato in due dalle risate.

-         Due in un colpo solo. – commentò divertito. E il premio per le peggiori figure di beep va a me, con ben 5 figure in meno di 12 ore!!! Evvai!!!

Quei miei pensieri furono tuttavia bruscamente interrotti perché una voce non proprio cordiale emerse su tutte le altre. Al centro della piazzola c’era un gruppo di persone, di cui una, notai, era cieca. Ed era proprio questa persona, quell’uomo dall’aspetto così autorevole, che colpì la mia attenzione.

-         Ragazzi! – nonostante la sua cecità la voce era molto sonora, e poco incline a sentirsi contraddire a quanto mi sembrava. – Benvenuti al Campus Omero! Omero, come ormai già saprete, sono io. Le regole già le sapete, sono le stesse degli anni scorsi, ma è sempre meglio fare un ripassino. – fece una pausa. – Vero Achille? -.

Achille sembrava soddisfatto della sua situazione da malandrino del campus, e Omero continuò. - È vietato uscire dai propri appartamenti la notte, per motivi che non siano di pericolo, tra i quali non rientrano bravate notturne. – e qualcosa mi fece pensare che si stesse riferendo a quello strano trio che avevo accanto a me, poi continuò. – Dovete obbligatoriamente sottostare a quello che vi viene detto da me e dai miei colleghi, i cui ordini possono anche infrangere il regolamento se necessario. E soprattutto sono assolutamente vietati gli scherzi stupidi. – scandì bene queste parole. – Adesso sarete condotti nelle vostre stanze dove come al solito troverete la roba che dovrete indossare nei vostri armadi, così come tutte le cose che vi serviranno. Il pranzo sarà servito tra 6 ore… fino ad allora siete liberi di fare quello che volete. In seguito vi verranno date informazioni sulle attività pomeridiane. -.

Detto ciò prese e si ritirò dentro l’edificio, che assomigliava esteticamente ad una reggia, sullo stile di Versailles, ma molto più piccola. Così tutti quelli che capii erano dèi presero gruppi di tre e di due persone. Nessuno era venuto a prendere me, quindi decisi di trovare la mia stanza da sola. – Ehy ragazzina! – una mano forte mi afferrò la spalla. – Dove credi di andare? Tu vieni con me! -.

All’inizio pensai che si trattasse di una bulla, ma mi portò dentro l’edificio, e attraversammo dei corridoi fino a raggiungere un ufficio. Il suo ufficio. Quindi mi sedetti davanti alla scrivania e lei dietro. L’osservai. I capelli erano rossissimi, tagliati corti, spettinati. Gli occhi erano marroni, e notai che sul volto aveva una specie di disegno tribale fatto con sfumature verdi che partiva intorno agli occhi. Era magra, alta, muscolosa, e sulle braccia dei lunghi bracciali a serpente. Indossava un top e degli shorts in pelle, marroni.

-         Allora ragazzina – cominciò senza fare tanti preamboli. – io sono Eris. Suppongo che avrai sentito parlare di me. -.

Annuii. Eris era la dea della discordia e adesso non faticavo più a capire il perché. Lei continuò, con sguardo tagliente. – Allora, se adesso sei qui è solamente perché quella stella ero io la notte scorsa e ho deciso di accontentare il tuo desiderio visto la tua attaccatura a quel libro e a quella mitologia da cui tutti prendiamo vita… i ragazzi non si ricordano di quello che successe tanto tempo fa, della guerra che scoppiò, dell’ira di Achille… adesso si sono reincarnati in ragazzini esattamente come te, non ricordarglielo. – fece una pausa. - Io sono il caposquadra tuo e delle tue due compagne che troverai nella tua camera. Adesso ti accompagnerò nella tua camera, per qualunque cosa dovrai fare riferimento a me, e dovrai fare alla lettera quello che ti dico. Tutto chiaro novellina? – mi domandò.

Annuii. Lei si alzò e con un cenno della mano mi fece fare altrettanto. – Ti ho dato un enorme occasione Giulia, convincendo i tuoi genitori… qui potrai avere tutte le avventure che vorrai ma devi giocare bene le tue carte. – non aggiunse altro, e salimmo le scale fino al secondo piano. Aprì la porta della mia stanza dove vidi che c’erano due ragazze: una era Clitennestra, e non sapevo se essere felice o no di questa cosa (speravo solo che Elena non venisse a trovare spesso l’amica), e l’altra invece era alta poco più di me, ed era magra, aveva il viso a punta, i capelli rossi lisci che le arrivavano a metà schiena, e lo sguardo apatico e sarcastico. – Giulia! – esclamò Clitennestra, vedendomi. – Allora sarai tu che dormirai con noi per un mese! -.

-         Così sembra. – ero stupita dal suo entusiasmo.

Quanto alla ragazza con i capelli rossi non fece una piega,  non alzò il suo sguardo verso di me, e continuò a rovistare nel suo armadio. – Ciao. – la salutai. – Io sono… -.

-         So chi sei. – rispose lei secca voltandosi verso di me. – Io sono Cassandra, e se non ti dispiace adesso sto cercando la mia pompetta per l’asma! -.

Clitennestra si buttò sul letto. – Cassandra rilassati, santo Zeus. Dopo chiedi a Eris… -.

Mi guardai intorno. La camera era accogliente: c’erano tre letti e davanti ognuna di noi aveva un armadio a quattro ante, stracolmo di vestiti. – Cambiati. – mi ordinò Cassandra.

In effetti notai che sia lei sia Cassandra si erano vestite da antiche greche, con i pepli. Così posai lo zaino sul letto, e lo aprii. – Che… che cosa??? – domandai, allarmata. – Il mio cellulare!!! Il mio i-pod!!! E soprattutto il mio borsellino!!! Dove sono? Chi li ha rubati??? – pensai ad Achille, ma non lo credevo capace di una cosa de genere. Cassandra lanciò un’occhiata sarcastica dentro il mio zaino, poi fece spallucce. – Tipico di Eris. Te li ha presi. -.

-         Ma come? Perché? -.

Aprì il mio armadio. – Vuoi vivere come una greca per un mese? E allora scordati la tecnologia. – mi guardò, e prese quello che sembrava un peplo azzurro. – Togliti quei jeans e indossalo. – me lo lanciò, e lo presi al volo.

Osservai il peplo. Interessante. Come si metteva un peplo???… i misteri della vita. Clitennestra era uscita per raggiungere Elena e quello che considerava il suo Agamennone, mentre Cassandra era andata a cercare Andromaca, che poveretta, a sentire Cassandra era finita con Elena e Penelope. Non conoscevo Andromaca ma già mi dispiaceva per lei.

Così mi sistemai il peplo alla bell’è meglio e andai nel giardino sul retro, dovrei trovai il terribile trio che confabulava. Quando mi videro arrivare Achille e Odisseo scoppiarono a ridere, Ettore mi si avvicinò. – Hai avuto problemi col peplo? – mi domandò, cercando di rimanere serio.

-         Ahah. – commentai. – Che divertente! – lo guardai offesissima.

Achille si alzò e mi aiutò a sistemarlo. Loro avevano indossato le armature, ed sembravano veramente usciti dall’Iliade. Mi sedetti accanto a loro. – Che fate? – domandai, curiosa.

-         Complottiamo. – mi rispose Odisseo. – Contro Elena , è ovvio. Stanotte gli faremo un bello scherzetto. -.

-         Ma il regolamento… - cominciai.

Loro scoppiarono a ridere un’altra volta. – Simpatica la ragazza. Il regolamento! – sembrava che loro fossero superiori al regolamento…

Achille mi lanciò un’occhiata complice. – Sei dei nostri? – mi domandò. Uno scherzo ad Elena la cornacchia? Subito e senza rimorsi. Annuii.

Si sputarono sulle mani e le batterono tutti insieme. Ettore mi fece segno di fare lo stesso. Sputai sulla mia mano e la poggiai sulle loro.

-         Bella spada, Giulia. – sorrisero.

Ero entrata nel loro gruppo… l’avventura era cominciata.

 

 

 

Mi raccomando commentate, commenti belli e brutti... voglio sapere che ne pensate!!! @matrix@
  
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