(Piccola premessa. Questa ff è stata scritta intorno al settembre del 2011... solo che arrivata al 18^ capitolo per qualche strano motivo l'avevo fermata e cancellata da EFP. Ora la riposto sperando che ci sia qualcuno che si ricorda di questa storiella, oppure qualcuno nuovo che non l'ha mai letta ^^. Ho altri 17 capitoli che poterei subito ma.... vorrei fare un po' per volta ahah :3 
Quindi vi chiederei di recensire, solo per sapere se vi piace, se ci sono errori (anche se l'ho riletta tante volte), se volete che continui a pubblicare o se dovrei proprio lasciarla. 
Bene... ora vi lascio alla lettura.
Alla prossima!~)
 

-Tutte le volte la stessa storia... cosa vuole il capo ora!?- feci all'immagine del mio informatore riflesso nello specchio di camera mia. Ormai era da quattro anni che avevo conosciuto questo mio potere, ma parlare con lo specchio, nel quale l'immagine riflessa non è la mia, mi sembrava un po' eccessivo. Ogni tanto i miei genitori mi chiedevano "Parli da sola? Dobbiamo portarti da uno psicologo cara?", me la svignavo sempre con la scusa di parlare al telefono.

-Svegliona! Te l'ho appena detto... sempre con la testa fra le nuvole?- il viso del mio amico era scocciato, possibile che ci voglia così tanta fatica per ripetere una cosa due volte?
-Stavo pensando al mio fidanzato AHAHAH- Lo so, non dovevo dirglielo... il suo viso si fece rosso, le sopracciglia cominciarono a muoversi, e cominciò ad uscirgli il fumo dalle orecchie.
-Dai! Stavo scherzando... non mi metterei mai insieme a qualcuno senza chiedere il tuo parere... dai ora ripetimi!-
Scandendo bene le parole, come se fossi un'idiota, mi disse -Pfff... il capo ha detto che vuole la voce di questo ragazzo... prendi nota del nome che poi te lo dimentichi...-
-Smettila di fare lo spiritoso... muoviti che ho da fare i compiti per domani!-
-Un ragazzo della tua città, si chiama Kim Jonghyun. Da quel che so fa parte di una boyband composta da 5 membri. Ora a te il compito, entro un anno la voce deve essere spedita al capo, chiaro adesso?-
-Di richieste strambe dal capo e ho avute tante... ma la voce di un povero ragazzo... pensa a tutte le fans che ne rimarranno deluse! Ora ti saluto, guardo un po' su internet chi è questo Jonghyun e domani mattina ci risentiamo, ok?-

-Ok... comunque ho sentito che è il mio sosia terrestre! Ovviamente io ho quella cosa in più per risultare più bello, più risplendente...-
-Sì sì, lo so, più intelligente, più figo, più muscoloso... Più IDIOTA! Hahaha, dai ora vado, ciao!-
-A domani mia dolce Yu Ri!-

Certe volte il lavoro del procuratore delle nubi era estenuante. Ok, il nome del mio lavoro era altamente idiota... ma il mio capo non era da meno. Una volta mi aveva persino chiesto di spedirgli dei piedi n°45... perché le sue scarpe preferite erano il 45, e lui aveva il 40! Poi si credeva chissà quale figo! Ogni giorno, mi raccontava Mi Nam, il mio informatore, andava dall'estetista... per farsi pedicure, manicure, massaggi, pulizia del viso, ceretta... e chi più ne ha più ne metta!

Finita la chiacchierata col mio amico fidato mi misi al computer. Non ero una grande esperta di musica "moderna", più che altro ascoltavo musica classica... quella attuale non l'avevo neanche ascoltata una sola volta. Forse perché volevo sentirmi diversa dagli altri, miei coetanei. Nella mia classe regnava il caos, durante l'intervallo sentivo gridare i nomi di band sud-coreane, e tutti litigavano su quale era la migliore. Fin'ora ho sentito urlare "SHINee" contro "Super Junior", contro BIG BANG e... altre che non resto qui ad elencare. Non ho ancora capito chi sia il vincitore, dato che la classe si è divisa in due fette perfettamente uguali... ed io sono nel mezzo.

Cominciai col digitare "Kim Jonghyun" su wikipedia. Come mi aveva detto Mi Nam era un suo sosia. Ok lo ammetto, ho sempre trovato Mi Nam un ragazzo affascinante. Ed averne uno uguale sulla terra era molto positivo! Speravo solo che non fosse un pallone gonfiato come il mio amico. Così sarebbe stato perfetto.
-Yu Ri! Che stai facendo? Non dirmi che ti stai fissando pure tu per quello lì! Nella mia classe ce ne sono già troppe innamorate di quel maledetto ragazzo!-
-Prima di tutto quando entri bussi! E poi lo sai, non mi infatuo per ragazzi che non conosco di persona, e non te la prendere con lui perchè le tue compagne non ti filano!- Feci una linguaccia a quella peste del mio fratellone.
-Comunque è pronto, muoviti a scendere che ho fame!-
-Arrivo, arrivo...!-
Detto questo uscì dalla porta sbattendo la porta. Adoravo far andare fuori di senno mio fratello.
Uno... due... tre click e il computer fu spento. Mi ero salvata giusto qualche foto sul computer di Jong, non mi dispiaceva per niente vederlo lì sullo schermo del mio computer.

Mia madre mi mise una ciotola (sì ho detto proprio una ciotola, come quella dei cani!), sotto il naso, piena di ramen. Mi si attivò la salivazione in modo eccessivo... adoravo i ramen! (Esatto... ne mangiavo pure di mattina)
-Tesoro! Non abbuffarti così, fai un po' la signorina!-
Ma già mi stavo abbuffando, e fermarmi era impossibile... tranne che una cosa... quella cosa poteva fermarmi sul serio!
-Io e tuo padre dobbiamo parlarvi... lo dici tu caro?-
-No, fa pure tu... non sono bravo con le parole...-
-Ecco... il nostro negozio di alimenti è troppo costoso da mantenere. Non abbiamo personale, e i soldi scarseggiano- disse guardando la ciotola dove mangiavo -Vorremmo aprire un bar ambulante... lo piazzeremo nella piazza davanti all'edificio di una casa discografica... chiediamo il vostro aiuto.-
Ero rimasta con la bocca aperta e la forchetta a mezz'aria, ciò non era mai successo con dei ramen che chiedevano di essere mangiati.
-Ok... io ci sto.- Lo shock era passato, del resto un lavoretto non doveva essere così pesante.
Mio fratello acconsentì senza neanche pensarci due volte.
-Oh che bello ragazzi! Lo sapevo che avreste accettato! Venderemo pollo, patatine fritte, salsicce, e perché no anche ramen! Abbiamo giusto preparato 4 cappellini per la nostra attività. Vi piacciono?-
Ok, va bene il lavoro, va bene vendere pollo... ma quei cappellini! No non potevo indossare quei cosi! Erano semplici cappellini bianchi... con sopra un pollo! Un pollo di pezza attaccato al cappello!