Oh, Clove non aveva mai visto un sasso così

Clove era seduta sulla sponda del lago mentre con cura ripuliva i suoi coltelli. Le era sempre piaciuto farlo. Era un rito che compiva con esasperante attenzione e che serviva a calmarla. Una volta finito, si alzò per tornare all'accampamento ma qualcosa minacciò di farla ruzzolare a terra.

Lei si girò imbestialita verso quell'oggetto sconosciuto ma, appena lo vide, la sua espressione arrabbiata si sciolse.

Era un sasso.

Ma non un sasso qualunque.

Era il sasso più bello che Clove avesse mai visto.

Lo prese per esaminarlo meglio.

Era candido, perfettamente tondo e grande come un palmo di una mano.

Non era un sasso normale, no.

La sua forma così regolare e perfetta sembrava quasi non essere naturale. Eppure Clove, l'aveva sentito appena l'aveva avvistato. Aveva sentito la sua natura, aveva sentito che quello splendore era un essere come lei.

Incantata lo rigirava con delicatezza fra le sue piccole e forti mani, sebbene in fondo sapesse quanta forza e resistenza avesse quel piccolo oggetto.

Sì, era come lei. Piccolo e forte.

Lo osservò, rimirando ogni singolo particolare.

Un lato era piatto e con delle piccole pagliuzze nere ad interrompere il candore, mentre l'altro era rigonfio ed immacolato.

Clove, non aveva mai visto un bianco così.

Lo guardava e lo riguardava rigirandoselo fra le mani.

All'improvviso sentì un rumore e in fretta afferrò silenziosamente i coltelli, lasciando scivolare il piccolo tesoro appena trovato in una tasca della bisaccia.

Non poteva di certo lasciarlo lì!

Per fortuna da dietro un albero spuntò Cato e Clove rilassò i muscoli tesi per l'agitazione.

«Dai, è tardi. Torna all'accampamento.»

La ragazza annuì distrattamente e seguì il suo alleato.

Ma i suoi pensieri non erano rivolti a Cato che camminava davanti a lei, o ai giochi.

No. Lei pensava alla perfezione del sasso che teneva stretto nella mano.

Quel sasso l'accompagnò nei giorni a seguire e, perfino quando Tresh le sfondò il cranio con una pietra, lei pensò al suo tesoro.

Non pensò a Cato, o ai suoi avversari che l'avevano uccisa, o alla sua famiglia che in quel momento stava guardando la sua morte. No. Lei pensò al suo adorato sasso, così diverso dalla volgare pietra che era stata la causa della sua morte.

Lei pensò al sasso che aveva tanto amato.

Un amore forse pazzo e ridicolo, ma per lei, intenso.

Ciaaao :D

Beh, devo fare delle precisazioni.

Questa è una Classo (Clove/Sasso), una coppia nata dai deliri di facebook.

Molti di voi penseranno che io sia deficiente, ma alcune ragazze capiranno questa scelta ehm... strana! XD

Beh, spero vi sia piaciuta e che vi abbia fatto sorridere e così vi saluto.

Ah, giusto. Mi stavo scordando di dedicarla a darkangel98, che mi accompagna nei miei deliri mentali, e a tutte le altre pazze fanwriter di facebook con cui mi sto divertendo in questi giorni. Grazie :')

E voglio la maglietta con su scritto:

CLASSOISTHEWWWWWAY

U.U

Adesso vi saluto veramente,

Bessie :D