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Autore: Fire Gloove    08/04/2013    2 recensioni
Jacopo, alle medie, era il ragazzo più popolare della scuola.
Lucio il più sfigato.
Alle superiori si ritrovano compagni di banco.
Si attraggono, poi diventano amici. E poi?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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SPICY CHOCOLATE ROCK  (L)

 
L’atmosfera del locale è calda e rilassante. Il pavimento di parquet, i tavolini tondi di legno, un lungo bancone in pietra e legno e un’enorme vetrata che da sulla città sottostante contribuiscono a dare un senso di sicurezza e tranquillità.
Jaco si avvicina al bancone, attirando l’attenzione dell’uomo che vi sta dietro.
-Jacopo! Piccolo mascalzone è un secolo che non ti fai vivo!-
-Oh, andiamo, zio, non è vero! Sono venuto il mese scorso! Sole e Filo ci sono?-
-Oh, sì, oggi sono particolarmente insopportabili, li ho spediti in cantina a fare l’inventario, vado a chiamarteli.-
Io sono rimasto in piedi come un imbecille, ad aspettare che il mio adorabile ragazzo reinizi a considerarmi. Finalmente si gira verso di me, sorridendomi.
-Quello era mio zio Marco, il fratello di mamma.-
-Uhm, capisco. Però c’è una cosa che mi sfugge. Esattamente perché siamo qui?-
-Oh, beh, qui fanno la migliore cioccolata calda di Torino…-
Stramaledico lui, la cioccolata e lo zio. E io che speravo di poter stare un po’ di tempo da solo con lui. Il suo sguardo è abbassato sul pavimento. Che si sia reso conto dell’errore? Poi alza gli occhi e li pianta nei miei, e io non posso che sentire il sangue affluirmi alle guance, mentre il calore mi si spande per il basso ventre.
Jaco mi raggiunge con due falcate rapide e mi attira a se, premendo le sue labbra sulle mie e accarezzandole piano con la lingua. Schiudo la bocca, facendomi coinvolgere in un bacio decisamente appassionato. Le mie mani vanno ad arpionare l’orlo della sua maglietta e le sue si infilano sotto il mio golf, accarezzandomi piano i fianchi.
-Ehm ehm.-
Ci stacchiamo di scatto, volgendoci verso la fonte di quel suono. Sulla soglia che porta alla cantina ci sono una ragazza e un ragazzo che ci guardano con una faccia a metà tra lo sconvolto e il curioso.
Lei è la prima a riprendersi, e corre ad abbracciare Jacopo.
-Jaco!! E’ una vita che non ci vediamo! Come va?-
-Tutto bene, Sol, tutto bene. Tu?-
-Bene anche io, grazie! Ma… da quando questa novità?- chiede poi, guardandomi incuriosita.
-Da un paio di mesi. Ma è colpa sua, come si fa a resistere ad un musetto così adorabile?- dicendo questo mi da un pizzicotto sul fianco. Io salto.
-Ehi!-
La bionda scoppia a ridere, poi mi tende una mano.
-Piacere, sono Sole, la cugina di Jaco.-
Poi si gira verso il fratello, fulminandolo con lo sguardo.
-Hai intenzione di rimanertene lì impalato?-
-Eh? Oh, beh, no. Piacere, sono Filippo.-
-Piacere mio, sono Lucio, il… il ragazzo di Jaco.-
Detto questo, guardo fugacemente il mio “ragazzo”. Non avevamo ancora definito esattamente la nostra relazione, e ho paura d’avergli dato fastidio, ma lui si limita a strizzarmi l’occhio, sorridendo.
I fratelli iniziano a chiacchierare con Jaco ci sediamo ad un tavolo. Io li osservo. Sole ha lunghi capelli biondi, grandi occhi castani e delle belle labbra carnose… vedo una leggera somiglianza con Jaco. Indossa una maglietta nera degli Iron Maiden e un paio di jeans sfilacciati… il contrasto tra i suoi lineamenti morbidi e i vesti che indossa è piuttosto inquietante, ma ha anche un suo fascino.
Filippo le assomiglia parecchio: gli occhi della stessa forma e colore, lo stesso naso dritto e gli stessi capelli color del grano, che porta appena più corti di lei. E’ alto, longilineo… decisamente un bel ragazzo… sembra magro, ma il suo fisico è nascosto da una larga maglietta dei Green Day e un paio di jeans sformati.
Cerco di interessarmi alla conversazione, anche se sono alquanto distratto dalla tazza di cioccolata che mi è stata messa davanti agli occhi.
Stanno parlando, mi sembra, di un gruppo musicale che farà un concerto qui al locale tra un paio di settimane. Ascolto silenziosamente per un paio di minuti e realizzo che, del suddetto gruppo, fa parte anche Filippo. A quel punto mi inserisco.
-Che strumento suoni?-
-Uh? Il basso-
-Uhm uhm, capito… come vi chiamate?-
- Rock Chocolate… lo so, nome abbastanza improbabile, ma il nostro vocalist è praticamente cioccolato dipendente, e alla fine del primo concerto ha tirato fuori una barretta di cioccolato e si è messo a sgranocchiarla, così,  sul palco. Ci è sembrato un nome appropriato.-
-No, dai, è carino! Fate testi vostri o cover?-
-Cover, tendenzialmente. Sai, Red Hot Chili Peppers, Green Day, Led Zeppelin, i classici. Ogni tanto, se a mia sorella viene l’ispirazione, abbiamo anche qualche testo originale… Sai, ce li scrive lei. –
-Beh, che figata! Io suono il pianoforte, però a dire il vero ho una passione per la musica classica… -
-Classica, dici? Io non ci vado particolarmente d’accordo la trovo noiosa…-
-Questo perché non vedi tutto il lavoro che c’è dietro, idiota!- ghigna Sole, inserendosi nella conversazione e mollando un “affettuoso” scappellotto al fratello.
Passiamo un paio d’ore a chiacchierare  del  più e del meno e devo dire che alla fine ho quasi perdonato Jaco per non aver dedicato il pomeriggio solo a me.
Verso le sei purtroppo devo andarmene. Jaco mi accompagna alla fermata dell’autobus e mi saluta con un bacio, negli occhi un po’ di senso di colpa.
-Lu… senti… scusa se non abbiamo passato il pomeriggio da soli noi due, non avevo pensato che Sol e Filo potessero darti fastidio. –
-Tranquillo… alla fin sono simpatici.-
Poi tira il cellulare fuori dalla tasca e io vengo folgorato da un’idea, idea che mi fa arrossire all’istante ma che suppongo che lui apprezzerà parecchio.
-Senti… sta sera sul tari, quando vai a letto, tieni il cellulare sotto mano, ok? Potresti avere una sorpresa interessante-
Lui mi guarda interrogativo, poi vedo la comprensione farsi strada nei suoi occhi azzurri.
-Stai pensando quello ch sto pensando io?-
Io non mi degno di rispondergli, mi giro e, con un ghignetto sulle labbra, salgo sull’autobus appena arrivato, lasciandomelo alle spalle.
 
 
 
Angolo dell’autrice (?): Et voilà, im back!! Sono consapevole che questo capitolo non sia bello come lo scorso, ma pace. Comunque, se mi lasciate un commentino non è che mi offendo 
 
 
 

 
   
 
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