POKE’MON MYSTERY
DUNGEON 4
TOMMY & IL RISVEGLIO DI
DARKRAI
Notte. Cielo tenebroso. Le
nuvole coprivano la luce della luna. Kangaskhan stava chiudendo il suo deposito
per andare a letto. Ad un tratto voci. Ombre.
Un Dusknoir apparve alle
sue spalle. Ma lei non se ne accorse, sentì solo un altro sibilo. Poi il
Dusknoir avvicinò le mani al suo collo, e la bocca al suo orecchio
destro…
-Assorbanima!-
Sussurrò.
Kangaskhan non sentì
nient’altro, se non un grande brivido lungo la schiena, e non vide nient’altro
se non una smisurata luce violastra, che poi si era fatta nera. La poverina
cadde a terra esanime, mentre lo spettro sgusciava via, silenziosamente, com’era
comparso.
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Tommy si svegliò sudato.
Si affacciò alla piccola finestrella della base della sua squadra. Il sole stava
sorgendo. Era già mattina.
Andò a svegliare Mukippa,
e insieme si divertirono a tirare l’enorme coda di Treena, per svegliare anche
lei. Poi si decisero ad uscire dalla base.
Appena fuori, uno dei
Pelipper della posta fece cadere davanti a loro un giornale. Tommy lo raccolse e
lesse:
POKE’DIAN, il quotidiano del nostro
mondo!
Notizia del
giorno: La nostra amata
Kangaskhan del deposito oggetti è stata trovata stamattina stesa a terra
esanime, davanti al portone chiuso del suo deposito. Ancora ignoti gli autori
dell’efferata aggressione. La povera creatura sembra non riportare ferite. Le
entità stanno indagando. A presto gli aggiornamenti…
-No,
Kangaskhan!!-
Esclamò
Tommy.
I tre corsero subito in
Piazza Pokémon a constatare che il fatto fosse vero.
Speravano di no, ma in
realtà… Kangaskhan giaceva proprio davanti al suo deposito. Mukippa iniziò a
piangere, e perfino dagli occhi dell’incorruttibile Treena spuntò qualche
lacrimuccia. Incredibile… la più buona di tutti i pokémon sembrava essere stata
uccisa senza motivo, privata della sua stupenda anima.
Improvvisamente il
mormorio della folla intorno al corpo di Kangaskhan crebbe e un maestoso e
imponente pokémon che non avevano mai visto si fece largo tra gli altri pokémon.
Era un Raikou.
-Voi
tre…-
Disse
inflessibile indicando col muso
-…seguitemi
immediatamente, Lui vuole parlare con voi.-
Tommy non capì perché
tutti i pokémon, perfino Mukippa e Treena sembravano spaventati e allo stesso
tempo ammirati, tanto che Treena disse…
-Lui? Lui, il grande Lui
vuole parlare con noi?!-
-Ma dico, sei sorda o
cosa?! Sì, il grande Lui, l’ha appena detto!-
Rispose
Mukippa.
-Mi stupisce che un essere
stupido come te non sia sorpreso del fatto che Lui voglia parlare con
noi!-
-In realtà è merito mio:
sono così famoso che il fatto non mi stupisce…-
-Sì certo, come no…ma
falla finita, razza di idiota!-
-Parla per
te!-
Raikou si incamminò, e i
tre lo seguirono. Attraversarono praterie, fiumi, grotte…e alla fine giunsero ai
piedi di un’imponente montagna, la cui vetta bianca si stagliava nel cielo
azzurro e terso di quella giornata d’estate. Raikou ruggì, e immediatamente un
fulmine scese dalla vetta della montagna.
Allora il cane leggendario
ripeté agli altri tre di seguirlo, e poi corse sul fulmine come se quest’ultimo
fosse un’autostrada. Dopo vari minuti, arrivarono in cima. Essa era praticamente
quasi vuota, se non per un grande tempio che risiedeva al centro. Raikou guidò i
tre (sempre più increduli) davanti all’alto portone del tempio, e ruggì ancora.
A questo punto il portone si spalancò, facendo sì che i quattro potessero
entrare. Tommy era l’ultimo della fila, e poco prima che il portone si chiudesse
alle sue spalle, accanto al tempio vide formarsi altre due autostrade magiche
che scendevano giù per la montagna, una fatta di fiamme e una fatta d’acqua.
All’interno il tempio era
costituito da un’enorme sala buia, col pavimento a scacchi bianchi e dorati, e
il soffitto argentato. In fondo alla sala stava un trono dorato, sopra il quale
era seduto sicuramente un pokémon, ma Tommy non avrebbe saputo dire che tipo di
pokémon era, perché il buio della stanza non permetteva di vederlo bene. Raikou
si inchinò dicendo…
-Li ho portati mio
Signore, sono tutti e tre.-
Un altro pokémon, un
Cresselia, si mosse dall’ombra andando incontro a Raikou.
-Sua Onnipotenza sapeva di
poter contare su di te…-
Cresselia si interruppe
momentaneamente, mentre il portone si apriva di nuovo. Stavolta entrò un Entei,
seguito a ruota dal saggio Xatu e da altri due pokémon che Tommy non aveva mai
conosciuto, un Absol e un Crobat. Successivamente però il portone non si
richiuse, ed entrò un Suicune, seguito da Alakazam, Tyranitar e
Charizard.
-…e sapeva anche di poter
contare sui tuoi due fratelli. Mio Signore, ci sono
tutti.-
Concluse
Cresselia.
Fu soltanto allora che il
misterioso pokémon seduto sul trono si alzò e andò verso di loro. Vedendoselo
davanti Tommy non poté fare a meno di pensare a quanto quel pokémon fosse
imponente. Tutti i pokémon presenti, tutti, si inginocchiarono, compresi Mukippa
e Treena. Quel pokémon era quello che nel mondo reale viene detto il “dio” dei
pokémon. Arceus.
Ad un tratto Cresselia
interruppe quell’aria di mistero e riverenza che si era venuta a creare, guardò
Tommy e gridò…
-Inchinati anche tu, razza
di sfacciato!-
Tommy stava per inchinarsi
terrorizzato e imbarazzato allo stesso tempo, quando Arceus cominciò a
parlare…
-Non lo fare, piccolo uomo
vestito da pokémon. Cresselia, tu sei solo il mio consigliere e portavoce, non
devi certo dare ordini al posto mio!-
-Mi scusi sua Onnipotenza,
non accadrà più.-
-Sei scusato, anche perché
senza di te non saprei che fare. Vi ringrazio, miei fratelli cani leggendari,
miei fedeli servitori da sempre. Non saprei che fare neanche senza di
voi.-
-Faremmo tutto per te,
nostra Onnipotenza. Non siamo degni di essere chiamati da te “fratelli”, e di
essere considerati tuoi pari, grande Arceus!-
I tre cani si sedettero
intorno al trono dorato di Arceus.
-E adesso veniamo a te,
Tommy, piccolo uomo. Forse è giusto che io mi presenti, poiché tu non sai chi
sono. Ti sarai sicuramente stupito del fatto che anche io sappia che anche se
ora sei del tutto un pokémon, in realtà dentro di te sei ancora e sei sempre
stato un umano. In effetti sono stato io a suggerire al caro Xatu di
trasformarti in un pokémon per sempre. Io so tutto. Io sono tutto. Io sono la
vita che scorre in questo mondo, sono l’anima che riempie il corpo di tutti i
pokémon. Io sono l’unico Re e Dio di tutti i pokémon! Ed è solo per questo che
prima il mio consigliere voleva ti inginocchiassi davanti a me. Ma a dirti la
verità non mi piace che tutti si inchinino a me. In fondo sono un pokémon anche
io, come tutti voi. Ma adesso veniamo al fatto del giorno. Io gradirei chiedere
a voi nove, qui riuniti davanti a me, un grosso, immenso favore. Ho intenzione
di capire la forza di voi tutti.
Esiste un posto chiamato
Labiriepe, costituito da un largo labirinto fatto di siepi. Gradirei che voi,
divisi in tre squadre, andaste laggiù a fare un sopralluogo. Tutto qui.
Semplice, no?-
Alle parole di Arceus
seguì un interminabile silenzio. Tommy, Mukippa e Treena avevano paura di dire
la cosa sbagliata al momento sbagliato, anche se non capivano il motivo di
questo “sopralluogo”. Gli altri sei pokémon invece sembravano sovrappensiero.
Poi Charizard disse una cosa che fece rimanere perplessi i membri della Squadra
Red.
-E’…è tornato, vero?
L’aggressione di stanotte a Kangaskhan è opera sua, non è
vero?-
Ci furono altri lunghi
minuti di silenzio, poi Arceus rispose.
-Non è detto. Fatto sta,
caro amico, che quella verso Kangaskhan non è che il culmine di alcune
aggressioni che si stanno verificando nell’ultimo periodo in tutto il nostro
mondo. Sento la sua forza rinvigorirsi, ma non è ancora detto che sia lui.
Probabilmente qualche suo vecchio servitore che tenta di divertirsi. Ma ho
bisogno comunque che voi, forse nove dei più potenti pokémon attualmente in
circolo, facciate appunto un sopralluogo a Labiriepe: ultimamente ho avvertito
forti attività in quel posto spettrale. Buona fortuna
amici!-
Ci fu un gigantesco flash,
e Tommy, Mukippa, Treena, Alakazam, Tyranitar, Charizard, Xatu, Absol e Crobat
si ritrovarono di fronte all’ingresso di quello che sembrava proprio Labiriepe.
Delle altissime siepi
creavano mille muri solidi, disposti in modo confuso lungo tutta una
valle.
Tommy, Mukippa e Treena
cercarono di avere delle spiegazioni dagli altri sei, che sembravano saperne
molto più di loro, ma come risposta ottennero sempre un “non
ora”.
I nove si fecero coraggio
ed entrarono nel luogo labirintico.
Il luogo era veramente
spettrale e freddo. Tommy aveva i brividi; eppure il fatto che Mukippa e Treena
lo stessero seguendo ciecamente gli dava coraggio e lo spingeva ad andare
avanti, anche se non sapeva esattamente l’obiettivo della
missione.
Nel silenzio della notte,
ad un certo punto si sentirono dei sibili, e poi un grido.
Qualcuno stava
combattendo.
-Ventagliente!-
-Psicoraggio!-
-Aerasoio!-
Poi di nuovo silenzio.
-Ah!-
Un altro grido fece da
sottofondo allo spettacolo: una luce violastra e nera era comparsa in
lontananza, per poi sparire in un soffio.
Appena arrivati, quello
che videro non fu un bello spettacolo: Crobat era steso al suolo esanime,
proprio come Kangaskhan. Absol e Xatu stavano in piedi accanto a lui, piangendo.
Nel frattempo arrivarono anche Alakazam e i suoi. Xatu guardò Alakazam e
disse…
-Non l’abbiamo visto, era
troppo buio. Abbiamo solo sentito dei sibili nel vento. Abbiamo attaccato, ma
lui era troppo veloce…credo stia per tornare, Alakazam…-
Gli otto pokémon decisero
di restare uniti e proseguire fino a trovare il centro del labirinto. Tommy
continuava a chiedere spiegazioni, ma gli altri sembravano troppo preoccupati
per rispondere.
Girarono più o meno tutto
il labirinto senza subire altre aggressioni, prima di trovare il viottolo
giusto: portava ad uno spiazzo largo, probabilmente il centro del labirinto
stesso. Nel punto centrale dello spiazzo uno strano pentolone bolliva, come se
in quel luogo abbandonato ci fosse vissuto qualcuno che ora magari stava facendo
cuocere la pasta. Ma dietro al pentolone gli otto pokémon scoprirono qualcosa
che avrebbero preferito non vedere.
L’ennesimo corpo di un
pokémon era steso a terra, immobile. Si trattava di un Banette, all’apparenza
molto vecchio.
-Sono qui, sono
loro…-
Sussurrò ad un tratto
Absol, mentre Charizard iniziava a guardarsi intorno
allarmato.
Un sibilo. Un altro. Un
altro ancora. Un mare di sibili si eresse intorno a loro, e si alzò un vento
pauroso che contribuì a rendere l’ambiente alquanto
angosciante.
Poi di colpo i sibili
finirono, e intorno al pentolone comparvero dal nulla tre pokémon spettro: un
Gengar, una Mismagius e un Dusknoir, lo stesso Dusknoir che Kangaskhan, Crobat e
non si sa quanti altri pokémon avevano visto prima di
morire.
Alla vista dei tre spettri
Alakazam, Tyranitar, Charizard, Xatu e Absol rabbrividirono, e Charizard
sgomento gridò…
-VOI! VOI!!! Siete
tornati, esseri spregevoli…ma il vostro padrone per fortuna è seppellito per
sempre!-
Sulla bocca degli spettri
comparve un ghigno malefico. Ma il sorriso più inquietante era senz’altro quello
di Mismagius. I suoi occhi da strega brillavano nel buio della notte, e le perle
intorno al suo collo sembravano stelle furenti, in un cielo di disperazione. Fu
lei a rispondere alle parole di Charizard, con un solo filo di voce, afona e
rauca.
-Ne sei proprio sicuro,
insulso draghetto?!-
-Ma come ti permetti? Io
sono un Charizard, non un insulso draghetto!!!-
Ma ormai Mismagius non lo
stava più ascoltando. I tre spettri si erano disposti in circolo attorno al
calderone. Puntarono gli occhi su di esso e lo fissarono intensamente, finché
sotto al pentolone non si accese un enorme fuoco bluastro, dalle sfumature
violette, e il liquido al suo interno non bollì ancora più forte. La luce che si
venne a creare rivelò un particolare che prima nessuno dei “buoni” aveva notato:
la parete posta in fondo allo spiazzo, aveva al centro un grande rigonfiamento,
come se al di sotto ci fosse stato nascosto qualcosa.
Intanto i tre spettri si
erano messi a girare intorno al calderone, e ad un certo punto cominciarono ad
intonare quella che pareva proprio essere una qualche formula magica o, peggio,
una maledizione.
-Zam bu zam, zam bu zam,
zam bu zam, zam bu zam, zam bu zam…-
Alakazam, Tyranitar,
Charizard, Xatu e Absol mormoravano dei “no” infiniti, mentre Tommy Mukippa e
Treena assistevano meravigliati allo spettacolo, senza neanche capire cosa
stesse succedendo. Ad un certo punto, Treena gridò…
-Alakazam, ma se non vi
piace quello che sta succedendo, perché non li fermate? Siamo otto contro
tre!-
-Non è così semplice,
Treena! Loro sono molto più forti di quello che credi. E oltretutto ormai hanno
iniziato la danza della notte. Non li possiamo più
fermare…-
-La danza della
notte?-
-Vuol dire che stanno per
usare un incantesimo molto potente…possiamo aspettarci il peggio da questi
farabutti!-
-Ma allora voi li
conoscete? Perché? Chi sono quelli?-
-Treena, non c’è tempo
ora! Dobbiamo stare attenti a ciò che sta per succedere…credo che questa notte
sarà l’inizio della fine del mondo dei pokémon…-
E mentre Treena cercava di
controbattere per convincere Alakazam a rivelarle qualcosa, i tre spettri si
erano fermati, formando un perfetto triangolo intorno al pentolone. Poi Gengar
parlò…
-Corpo del maestro donato
senza consenso!-
Le mani di Gengar si
illuminarono di viola e nero e lui le puntò verso il corpo di Banette:
quest’ultimo fluttuò per un po’ in aria, per poi finire nel calderone sotto gli
occhi sempre più sgomenti degli altri pokémon.
-Credi lo vogliano
liberare?-
Chiese Absol a
Xatu.
-Sì…io…io penso stiano
preparando la pozione giusta per poter rompere le barriere che lo
imprigionano…-
Intanto Dusknoir si era
mosso, con il sottofondo del suo solito sibilo, e nel giro di pochi secondi Xatu
se lo vide alle spalle, mentre gli puntava le mani al collo. Poi Dusknoir
sussurrò…
-Assorbanima!-
Xatu, il caro vecchio
saggio Xatu, cadde vittima del fantasma, accasciandosi a
terra.
-NOOO,
XATU!!!!!-
Gridò tutta
Allora Dusknoir puntò di
nuovo le sue mani verso il corpo di Xatu, le fece illuminare di viola e nero, e
pronunciò…
-Piume del nemico, donate
senza consenso!-
Tre piume si staccarono
dal petto di Xatu, fluttuarono per un po’, e poi finirono anch’esse nel
pentolone.
Infine Mismagius iniziò a
far brillare il suo cappello di luce viola e nera, e
disse…
-Energia dei servi più
fedeli donata con consenso!-
A quel punto brillarono
anche le corna di Gengar e il capo di Dusknoir, e tre lampi viola finirono
dentro il pentolone.
Il calderone diventò
completamente blu, scuro, lugubre. I tre spettri lo fecero fluttuare col
pensiero, per poi sbatterlo addosso al rigonfiamento che c’era nella parete di
fondo dello spiazzo.
Fu un
attimo.
Il rigonfiamento si
sgretolò a terra, liberando un’immensa luce nera che si piazzò al centro del
piazzale. Lentamente la luce prese forma, in essa comparvero un barlume azzurro
e un barlume rosso, che successivamente si trasmutarono l’uno in un grosso
occhio e l’altro in una serie di denti aguzzi. Del fumo grigio comparve dietro
alla luce nera. Un Darkrai era ora davanti ai nostri
protagonisti.
Il terribile spettro si
guardò più volte le mani, quasi sorpreso di essere un corpo in carne ed ossa. Si
toccò le braccia, la faccia, il capo. Immerse le mani nel vuoto del fumo che gli
sgorgava da dietro, come a volersi acconciare i capelli. Una strana aura di
malvagità lo circondava, così forte che la percepirono addirittura Tommy,
Mukippa e Treena, gli unici estranei a quella vicenda, gli unici in quello
spiazzo che non avevano mai conosciuto il potente Darkrai, signore delle
tenebre.
Ad un tratto Darkrai
sussurrò qualcosa di appena percettibile…
-Sono
tornato…-
La voce era molto debole,
e sembrava facesse a pugni con l’aria per uscire fuori, ma presto Darkrai
riacquistò forza, e la sua voce divenne potente e inquietante, mentre alzando le
mani al cielo gridava…
-SONO
TORNATO!!!!-
Poi si girò verso i tre
spettri che l’avevano riportato lì, che intanto si erano inchinati alla sua
presenza.
-Voi…è merito vostro, i
miei servitori fedeli!-
Si avvicinò a
Dusknoir.
-Grazie a te, Dusknoir,
per l’enorme quantità di anime che mi hai fornito…-
Darkrai posò le mani sul
capo di Dusknoir, poi le fece illuminare, in una tempesta viola e nera, e subito
sul petto di Dusknoir comparve un marchio impresso a fuoco: un cerchio, con un
occhio disegnato dentro. L’impressione del marchio dovette essere dolorosa,
perché il pokémon urlò di dolore.
-Grazie a te, Gengar, per
l’eccessiva fedeltà e l’impegno…è grazie a te se ora la squadra è riunita e io
sono di nuovo qui…-
Darkrai posò le sue mani
anche sul capo di Gengar, e un marchio comparve anche sul suo petto, fra le
grida di dolore.
-E infine…grazie a te,
Mismagius, mio amore! Sempre perfida e potente come una
volta…-
Il marchio fece fare alla
Mismagius il grido più forte.
Darkrai a questo punto si
girò verso gli altri, che erano rimasti a guardare a bocca
aperta.
-E Grazie anche a tutti
voi naturalmente…credevate di avermi eliminato per sempre, ma in realtà ora sono
tornato, più forte e più temibile di prima! Quindi grazie di avermi
imprigionato…ma c’è uno in particolare che devo ringraziare, vero
amici?-
Darkrai fluttuò verso il
corpo di Xatu.
-Non lo
toccare!-
Mukippa ignorava chi fosse
quel pokémon, ma aveva già capito che di sicuro era un farabutto.
-E perché non lo dovrei
toccare?! In fondo è grazie a lui se ora sono più forte! Devo
ringraziarlo…-
Darkrai fece un carezza
sul becco di Xatu. Poi si allontanò, alto nel cielo
sussurrando…
-Povero
idiota…-
Improvvisamente si girò
minaccioso, sollevò una mano formando una palla oscura, e la
lanciò…
-Che il tuo corpo venga
distrutto, stupido e inutile pennuto!-
Ancora una volta tutto si
svolse nel giro di pochi secondi. Alakazam si teletrasportò accanto al corpo di
Xatu, e puntando le mani in alto gridò…
-Protezione!-
La palla oscura stava per
colpirli, mentre uno scudo verde si alzava intorno a lui e Xatu. L’impatto fra
la palla e lo scudo fu comunque micidiale, ma Alakazam ne uscì incolume, e il
corpo di Xatu non ebbe neanche un graffio.
Darkrai era visibilmente
deluso. Scomparve per qualche secondo e riapparve alle spalle di Alakazam,
sussurrandogli…
-Oh, caro Alakazam…ho
sempre apprezzato la tua potenza…sai, potresti essere la punta di diamante della
mia squadra. Se solo evitassi di proteggere questi inutili
esseri…-
Per tutta risposta,
Alakazam teletrasportò sé stesso e il corpo di Xatu dalla parte opposta dello
spiazzo, e poi guardò dritto negli occhi Darkrai.
-Non mi metterei mai dalla
tua parte, essere senza scrupoli!-
-E va bene, allora vuol
dire che morirai anche tu! Intanto inchinatevi anche voi alla mia
potenza!-
Nessuno dei “buoni” osò
inchinarsi.
-Ho detto,
INCHINATEVI!-
Darkrai alzò una mano, per
poi riabbassarla lentamente. E tutti gli altri, come ipnotizzati, si inchinarono
involontariamente, come se tanti spilli pungessero le loro
schiene.
-Molto bene…e
adesso…vediamo, da chi potrei iniziare a divertirmi?! Magari proprio con te,
Alakazam? Oppure con quel tuo stupido compagno di un
Charizard?!-
Charizard strinse i pugni
rabbioso.
-O magari potrei iniziare
dai tuoi nuovi giovani amici? Tu e quello stupido di Arceus avete deciso di
prendere dei nuovi alleati, eh?! Avevate paura di me? Sciocchi!!! Stavolta
niente potrà fermarmi… Sì, il primo che toglierò di mezzo sarà proprio uno dei
tuoi nuovi amici, così che sappiano contro chi si sono messi! Quel galletto
rosso sembra proprio simpatico!-
Tommy cominciò a tremare,
a temere di non poter più rivedere i suoi amici, i suoi
genitori…
Ma appena Darkrai tentò di
avvicinarsi a lui, Charizard, che ormai non conteneva più la rabbia, spiccò il
volo, fiero e maestoso come solo un Charizard sa essere…
-LASCIALO
STAREEE!!!!-
Si buttò contro Darkrai
spingendolo indietro di parecchi metri. Poi esclamò…
-Attacco
INCENDIO!!!-
L’inferno si scatenò nello
spiazzo attorno a loro. Fiamme dappertutto, e caldo, molto
caldo…
Darkrai ora sembrava
infuriato. In un momento afferrò Charizard per le braccia, per poi lasciarlo
sospeso in aria con la sua energia psichica.
-Che questo serva di
lezione a tutti voi!-
L’essere malvagio affondò
le unghie nella pancia del drago, e graffiò più forte che poté. Charizard lanciò
delle grida acute e stridule, che fecero rabbrividire
tutti.
-Alakazam, Tyranitar,
Absol, e anche voi tre, giovani e inesperti, vi dirò una cosa che spero non
scorderete: non osate sottovalutarmi, o ve ne pentirete! Questo vale anche per
voi, miei spettri, fedeli servitori, che non vi venga mai in mente di ribellarvi
a me…e questo vale anche per te draghetto…ma che importa, tanto ormai la tua
l’hai già fatta, e ora ne pagherai le conseguenze!-
-Sei una creatura
ripugnante, mi fai schifo!-
Disse piano Charizard
sputando in faccia a Darkrai.
-Maledetto…
Assorbanima!-
Un lampo di luce viola e
nera. Charizard crollò a terra, svenuto. Alakazam e Tyranitar iniziarono a
piangere in silenzio. Il loro compagno di sempre era
andato.
Darkrai tornò soddisfatto
davanti ai suoi tre servitori, per
poi puntare il braccio destro verso i suoi nemici e
sbraitare…
-Amici miei! La caccia
grossa è aperta…-
I quattro si lanciarono
contro Tommy e gli altri, ma poco prima che potessero raggiungerli, Alakazam fu
pronto, e gridò…
-E’ troppo forte non
possiamo affrontarlo ora, toccatemi!-
Mentre lui recuperava i
corpi di Charizard e Xatu, Tyranitar, Absol, Tommy, Mukippa e Treena lo
toccarono, e in un attimo Alakazam sussurrò…
-Teletrasporto!-
Darkrai e i suoi restarono
a mani vuote, mentre i sei si ritrovarono nel tempio, al cospetto di Arceus,
accanto ai corpi immobili di Xatu e Charizard.
-E’ tornato…è
tornato!-
Gridava Tyranitar, mentre
Arceus scendeva dal suo trono e si apprestava a dare ordini. Raikou, Entei e
Suicune sembravano molto tristi. Cresselia guardò a terra smarrito. Alla fine,
dopo lunghi minuti di silenzio, Arceus parlò…
-Dovete raccontarmi un bel
po’ di cose…ma prima, penso sia giusto che io mi scusi. Mi scuso con
la
Squadra Red, per avervi
messo in mezzo a questa storia. Voi siete diventati famosi ultimamente, come tre
dei più forti pokémon in circolo. Io da tempo sospettavo un possibile ritorno di
Darkrai, e temevo che le nostre forze non sarebbero bastate. Infatti da quello
che vedo avevo ragione, visto che tre nostri compagni sono spariti. Crobat,
Charizard e Xatu ci sarebbero stati molto utili…mi scuso ancora quindi, anche
perché avrei dovuto spiegarvi tutto prima, ma non c’era il tempo…adesso invece,
il nostro nemico è tornato, e volente o nolente, il tempo dobbiamo trovarlo.
Spero perciò che il caro Absol voglia appartarsi con voi nella sala nascosta,
per spiegarvi tutto ciò che dovete sapere. Intanto Alakazam e Tyranitar mi
racconteranno cos’è successo a Labiriepe, e dopo invieremo qualcuno ad avvertire
le autorità del ritorno di
Colui-che-non-deve-essere-pensato…-
Absol si inchinò, e poi
fece segno a Tommy, Mukippa e Treena di seguirlo in una piccola stanza nascosta,
al di là del trono di Arceus. Nel frattempo Alakazam iniziava il suo racconto, e
il sole sorgeva lentamente nella valle, illuminando boschi, fiumi, mari e città.
In Piazza Pokémon tutti si
svegliavano per riaprire le loro attività giornaliere, ignari del pericolo
nascosto dietro l’angolo…
>FINE<