09/04/2013
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Mystic Falls.
MAY 30, 2015.
Lei era piccolissima all'epoca, però già si riuscivano a notare i suoi bei occhioni verdi pieni di speranza.
Shelley era sola al mondo e noi l'abbiamo scelta. La tenerezza che mi ha trasmesso fin da subito mi ha fatto capire che lei sarebbe stata la ragione per la quale sarei stata disposta combattere sempre, quella graziosa bimba che adesso mi chiama mamma.
Quello non fu un giorno pieno di sole, anzi: nuvole ovunque.
Io e Tyler decidemmo di dare una famiglia ad una creatura che ne aveva bisogno, un sostegno morale, una madre e un padre. Per questo motivo ci recammo in orfanotrofio armati di pazienza.
Entrando notammo tantissimi bambini, neonati, piccoli e grandicelli, che avevano stampata in faccia la malinconia causata da carenze affettive, ma tra tanti notammo lei.
Ci dissero che era senza nome, aveva poco più di un mese ed era appena arrivata in quel posto orribile dove nessun bambino doveva restare, luogo nel quale nessun genitore dovrebbe abbandonare i propri figli.
Ricordo bene che io e Tyler ci guardammo negli occhi. Poco bastò per prendere la decisione: quella minuscola creatura sarebbe diventata nostra figlia.
Shelley Carol Lockwood questo sarebbe stato il suo nome.
FIVE YEARS AFTER...
Shelley ha dei lunghi capelli ramati che danzano leggeri al vento e coglie fiorellini nel vasto giardino davanti a casa nostra.
-Papino, questo non vale!- cinguetta la piccola perchè Tyler l'ha presa in braccio all'improvviso.
-Sì invece, dolcezza. E adesso in casa, sennò mamma si arrabbia con noi, vero?-
-Non voglio far arrabbiare mammina.-
E allora entrano in casa correndo insieme dolcemente. Sono questi i momenti in cui vorrei fermare il tempo per assaporare meglio questi momenti di gioia, amore e pace.
-Eccoti, signora Lockwood, vieni subito qui...non ti nascondere!- mi dice Tyler vedendomi appena.
-Ciao mammina- Shelley mi viene incontro e vuole essere presa in braccio. La prendo e vado vicino a Tyler.
-Ciao Shell- dico -Eccomi amore: io non mi nascondo mica- aggiungo rivolta a lui.
-Sì che lo fai, Care- detto ciò Tyler mi bacia, togliendomi il fiato come sempre.
-Ma dai, c'è la bambina!- lo rimprovero ridendo. Anche Shelley ridacchia. Capisce tutto, come sempre.
-Posso farvi una domanda?- chiede la piccola.
Tyler risponde subito dicendo: -Chiedi pure, tesoro.-
-Ma come vi siete conosciuti tu e la mamma?-
Oh, che domanda dolcissima. Mi si riempe il cuore d'amore che quasi scoppia.
La nostra bambina è tenera e buona, da sempre. Ty dice che questo è possibile solo perchè io sono la mamma, ma non ci ho mai creduto: il merito è di entrambi.
-Beh. La mamma era piccina e tenera, sai? Aveva i boccoli biondi, un po' più corti dei tuoi e aveva un carattere un po' vanitosello, ma le volevo bene lo stesso.- comincia a dire sorridendo.
-Solo vanitosello?- ridacchio.
-Sì, solo. Perchè eri anche molto timida e insicura, amore mio. Eri fragile e spesso venivi dimenticata dalle tue amiche, per quello ti atteggiavi da diva.-
-Può anche darsi, ma ero davvero tremenda.- ribatto. -Però solo con te riuscivo a essere 'normale' e molte volte gli altri quando ci vedevano cantavano la marcia nuziale.-
-Oh davvero?- chiede Shelley.
-Certamente, ma io e la mamma eravamo soltando buoni amici. L'amore bocciò anni più tardi, proprio quando io ero in difficoltà- risponde Tyler con gli occhi luccicanti. -Tu ci sei sempre stata Care, anche quando mi trasformavo in un mostro orribile.- aggiunge guardandomi.
-Io ci sono sempre. sappilo. Ne abbiamo passate così tante, ma nulla ci ha battuti. L'amore ha vinto e vince sempre. Sappilo cucciolotta.- rispondo rivolgendomi alla bimba.
E in questo momento mi avvicino al mio vero amore, lo abbraccio forte.
Shelley capisce ancora e sale di sopra lasciandoci soli.
Tyler mi bacia come se non ci fosse un domani anche se è consapevole che abbiamo tutta l'eternità per noi, un'eternità piena d'amore e dolcezza.