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Autore: margy    30/10/2007    3 recensioni
"Odio tutto da quando te ne sei andato via da me. Niente è più uguale. Eri tu che rendevi le cose così speciali, uniche e perfette. Riuscivi a farmi sentire importante come poca gente è riuscita a fare. O forse sei stato l'unico..." La mia seconda fanficion pubblicata, spero vi piaccia...commentate,please! ;) [NON è twincest]
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Tokio Hotel non mi appartengono (purtroppo) e non li conosco (ri-purtroppo!). Tutto ciò che è scritto qui di seguito è frutto della mia immaginazione.
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Tutto ciò di cui ho bisogno...




Ed eccomi di nuovo qui, distesa, come al solito, su questo letto ormai troppo grande.
Quello che prima era il complice del nostro amore, adesso è diventato il mio rifugio.
Perché da quel giorno, niente è più come prima...
Sono rimasta sola in compagnia dei miei pensieri.
Passo le mie lunghe giornate a riflettere, domandandomi il motivo per cui le cose sono dovute cambiare così all'improvviso.
Prima andava tutto bene.
Era tutto perfetto.
Eravamo solo tu ed io, nel nostro piccolo mondo.
Non chiedevamo altro che stare insieme.
Ci bastavamo e ci completavamo a vicenda.
Ma non a tutti andava bene il nostro rapporto...
So che è difficile mantenere segreto un rapporto, ma noi ce l'avremmo potuta fare.
Se non fosse stato per quel maledetto telefono, adesso potremmo stare ancora insieme.
Perché, mi chiedo...perché s'è dovuto sgretolare tutto?
Se solo quel giorno mia madre non lo avesse dimenticato in camera mia...
E' stato un momento.
La porta si è aperta.
Ricordo solo le urla e tu davanti a me che cercavi di proteggermi.
Non ho ancora ben chiaro cosa sia successo dopo, ma so solo che dopo che hai varcato la parta di casa mia, non ho più saputo niente di te.
E l'unica cosa che ha saputo dire mia madre è stato che era meglio così per entrambi.
Poi non mi ha più rivolto parola.
Si sa bene che non gli sei mai piaciuto.
Te ne eri accorto anche tu la prima volta che vi siete incontrati, dicevi che ti guardava con occhi strani.
La conferma la abbiamo avuta quando un giorno mi ha detto che non potevo più vederti perché non saresti stato in grado di far altro che farmi soffrire.
Non so perché pensa questo...non ne ho la più pallida idea.
Però, alla fine, è stata lei ad averla avuta vinta.
E adesso sono quasi due mesi che non sento la tua voce.
Ci sto male.
Ho bisogno di te, di nuovo.
Ogni tanto, se chiudo gli occhi, sento ancora il tuo profumo, la tua voce, le tue mani...
Non passa secondo della giornata in cui non ti penso.
Odio tutto da quando te ne sei andato via da me.
Niente è più uguale.
Eri tu che rendevi le cose così speciali, uniche e perfette.
Riuscivi a farmi sentire importante come poca gente è riuscita a fare.
O forse sei stato l'unico.
E, anche se non lo davi a vedere, anche io ti facevo sentire così.
Non te l'ho mai detto, ma me ne sono accorta quando sei arrossito la prima volta che ti ho baciato, come poi altre innumerevoli volte in seguito.
Mi piaceva vedere il tuo viso dipingersi di rosso semplicemente...
Beh, semplicemente perché eri con me.
Mi faceva sentire la persona più importane del mondo.
L'unica in grado di abbassare le tue difese, ma la stessa che riusciva ad incoraggiarti e a darti la carica prima che salissi sul palco.
Dal back stage ti sentivo cantare con una carica indescrivibile e sapevo che molta dell'energia che avevi era anche merito mio.
Non dimenticherò mai le emozioni che provavo ascoltandoti.
Chissà se torneranno mai.
Per adesso so solo che ti rivoglio.
Ogni volta che penso che potrei non rivederti più, sento come se mi mancasse l'aria; un macigno mi si posa sul torace e calde lacrime scendono giù dai miei occhi.
Non so come, ma in qualche modo sento che anche tu provi le stesse cose.
Sto male senza di te.
Mi basterebbe sapere dove sei e se stai bene.
E se mi pensi come io penso a te.
Lo spero tanto.
Perché la speranza è sempre l'ultima a morire, giusto?
Me lo ripetevi sempre tu quando ti dicevo che prima o poi i miei genitori ci avrebbero scoperto.
Mi dicevi di non pensarci e di sperare che non accadesse mai.
Perché solo se lo volevo con tutta me stessa, le cose sarebbero andate bene.
Si vede che non l'ho mai sperato abbastanza...
O forse non l'hai mai fatto tu.
A volte sento l'irrefrenabile istinto di venirti a cercare, ma ciò che mi blocca è la paura di un tuo rifiuto.
Non so cosa provi per me, adesso.
Quando ci penso mi appaiono nella mente le cose più brutte.
Potrei farti pena per il fatto che ti sto ancora aspettando.
Potrei sembrarti ossessiva.
O potrei semplicemente esserti indifferente, il che, se così fosse, mi farebbe ancora più male...
La mano con cui asciugo le mie lacrime sta diventando fredda a causa della temperatura...
E già...tra un po' è Natale.
La tua festa preferita.
Ricordo ancora il primo che abbiamo passato insieme ed il peluche che mi avevi regalato.
Lo stringo forte ogni notte sperando di trovarti accanto a me, il mattino seguente.
Ti penso sempre, continuamente,
Anche adesso.
E mente ti penso aumenta sempre di più, in me, la voglia di rivederti, di riabbracciarti e di risentire le tue dolci labbra di nuovo posate sulle mie.
Sei diventato la mia droga.
Ma dove sei?










Spero vi sia piaciuto il primo di sue capitoli...anche se devo ammettere che non è un granchè...
Comunque, ringrazio già chi commenterà e anche chi leggerà senza commentare.
Ciao, al prossimo chap, by margy! ;)
  
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