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Autore: ziogio    09/04/2013    0 recensioni
Lui è forse il primo ragazzo di cui io abbia avuto il coraggio di innamorarmi, il coraggio di parlare, il coraggio di dichiararmi. Forse lui, pensavo, era quello giusto. In realtà quello giusto non esiste, quello giusto è un’idea; quello che ami è la realtà.
Se un mio amico sorride, se qualcuno lamenta un disturbo scherzando, se qualcuno si sbellica davanti a me rotolando come un pazzo, rimango indifferente; se lui accenna un sorriso, se quelle labbra si muovono anche solo leggermente verso l’esterno… torno come magicamente bambino.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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That smile makes me happy

 
Oggi finalmente ho rivisto il suo sorriso avete presente quando il cuore diventa grande come la finestra aperta in estate e amorevole quanto un regalo di San Valentino?
Non so perché. Non so perché vedo in lui il ragazzo che ho sempre sognato; non so neanche perché mi piaccia, sinceramente… ma non mi sono mai posto il problema.
E’ da mesi che cerco di dimenticarlo, di riempire quello spazio nel mio cuore con qualcun altro, qualcun altro che ho qualche possibilità ricambi, ma… non ce la faccio. Non ce la faccio perché lui, quel viso d’angelo, è uno dei miei più grandi errori, dei più grandi rimpianti, dei più grandi sbagli.
Lo noto dal lontano (oramai) 7 gennaio… appena rientrati dalle vacanze natalizie. Già nei giorni precedenti, nei mesi precedenti, lo notavo attraversare la strada con la sua disinvoltura e naturalezza, dissociandosi dal gruppo in cui opportunamente si inseriva. Quel genuino sorriso che stampava sul suo viso lo rendeva così tenero da sembrar quasi dolce verso il mondo, quasi a voler dire “Amatemi”.
E’ da mesi che cerco di colmare i ricordi, le passioni, gli sguardi neanche lontanamente ricambiati, le spiate, le storie sul suo conto, il libro che ho scritto (non voglio più capire che in realtà il protagonista è ed è sempre stato lui). Voglio dimenticarlo, ma come puoi dimenticare la penna nel portapenne?
Lui è forse il primo ragazzo di cui io abbia avuto il coraggio di innamorarmi, il coraggio di parlare, il coraggio di dichiararmi. Forse lui, pensavo, era quello giusto. In realtà quello giusto non esiste, quello giusto è un’idea; quello che ami è la realtà.
Se un mio amico sorride, se qualcuno lamenta un disturbo scherzando, se qualcuno si sbellica davanti a me rotolando come un pazzo, rimango indifferente; se lui accenna un sorriso, se quelle labbra si muovono anche solo leggermente verso l’esterno… torno come magicamente bambino.
Ricordo giorni fa, in cui si connesse su Facebook per caso, quando mi rispose al messaggio. Ero nel letto, e vidi la notifica tanto attesa da un mese e passa: “Ha accettato la tua richiesta di amicizia”. Mi sembrava di essere in un sogno, nel sogno del paradiso che aspettavo e sognavo da tempi remoti nella mia malata testa da pervertito segnato a vita da quel nome, quel nome che non aveva nulla a che fare col resto del mondo, che non aveva niente a che fare con me, probabilmente.
Poi mi scrive, sorridendo nella chat. Inizio a rotolarmi come uno scatenato nelle coperte del letto come farebbe mio nipote con un giocattolo nuovo, scrivendogli più rapido che potessi in modo che capisse fossi interessato a quella chat. Non rispondevo a nessuno, c’era lui. Se scriveva lui, gli altri in quel momento diventavano codici nel mio cervello… diventavano pesci nell’Oceano Pacifico.
Non ho mai salutato quel volto così simpatico, così dannatamente uguale a quello che sognavo, a quello che ho sempre sognato; non ho mai neanche accennato un qualcosa che non fosse un bacio volatile a quel ragazzo così disinvolto; non ho mai neanche provato a farlo.
Ho avuto paura. Timidezza, incertezza che potesse arrabbiarsi, che potesse controbattere, che potrebbe alterare quella tanto desiderata (da me, almeno) tranquillità. Quei suoi sguardi, forse di terrore forse straniti, mi rendevano felice; sapevo che almeno mi notava. Sapevo quel qualcosa in più che, seppur inutile visto che in nessun caso lo conoscerò mai, mi rendevano allegro, anche solo per un istante. Mi rendevano libero di amare, libero di pensare, libero di vivere come meglio volessi. Mi rendevano capace, audace, coraggioso.
Da sempre ho voluto pronunciare quella parola, quel temuto “Ciao”… ma non l’ho mai fatto, e mai lo farò. Questo perché ho capito una cosa… non starò mai con lui né potrò mai conoscerlo davvero.
Basta guardarmi. Sono uno sconosciuto, non sa neanche chi sono! E tutto sommato io non so chi è lui. So qualcosa per informazioni passate sottobanco, rivelazioni scoperte, ma nulla di suo, nulla che lui mi abbia confidato; perché nessuno, se ci si pensa, si confiderebbe mai cono uno sconosciuto.
Ed è questa la cosa che mi fa male. Non mi fa male che non provi qualcosa per me, mi fa male che non abbia provato neanche ad accettare l’amicizia, quella che non si nega a nessuno.
Ma c’è una cosa che ti rende e ti renderà sempre speciale ai miei occhi:
Il tuo sorriso… mi rende felice.                                                                                   
  
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