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Autore: HikariKanna    30/10/2007    8 recensioni
Una semplicissima oneshottina per il mio tesoruzzo Memi!!! Riuscirà Yamato a scrivere una lettera d'amore per la sua amata?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Letters

Letters

 

                                                                                                                                   

Ciao Sora.

Ciao...Notte, Buonanotte...?

Non so come iniziare questa lettera, dannazione!

Vediamo...Potrei dirti la data, no?

Da esattamente due ore e tredici minuti è il 30 ottobre.

Apparentemente, nulla di così importante.

Semplicemente, il sottoscritto non riesce a dormire.

E vorrebbe dirti tutto ciò che la sua voce con le parole non sa dire.

O forse potrei dirti...Dirti, poi...Tu sarai sicuramente dormendo sotto le tue calde coperte, è ottobre, ma sai, qui fa freddo...Ed io posso solo scrivere.

Se un giorno leggerai questa lettera notturna, sono sicura che una domanda affiorerà alla tua mente.

Perché sono sveglio, adesso?

Forse perché la sveglia si è rotta e il suo naturale ticchettio non mi accompagna più. Dev’esser stato quando ho suonato fino a tardi e non mi volevo svegliare.

Forse quell’immenso pisolino di questo pomeriggio che era programmato per una mezz’oretta e che è finito col durare tre ore e un quarto...

O forse questo perpetuo ronfare proveniente dall’altra stanza.

Poveretto, mio padre  non dorme decentemente da settimane...

Avrò delle occhiaie spaventose.

Ma soprattutto una domanda ti sorgerà spontanea.

Cosa vuoi, Yamato, a quest’ora?

Già...Cosa voglio, poi?

Non saprei dirlo.

Tutto quel che mi esce come risposta è un semplice volerti confessare i miei sentimenti.

Lo so, le sento tutte quelle accuse che silenziose i tuoi occhi mi rivolgeranno.

Potresti dirlo in faccia.

Potresti scrivere una canzone.

Non una stupida lettera che probabilmente non mi darai mai.

E sento anche una leggera sorpresa.

Quali sentimenti, Yamato?

E sai, in questo momento mi rendo conto che non valgo granché come digiprescelto dell’amicizia se non ho saputo discernere esattamente il momento in cui la mia verso di te...si è lentamente trasformata in...

In amore, Sora.

Amore.

Che parola strana per me.

Può essere definito amore, questo?
Tu una volta mi hai detto che se sei innamorato vedi il mondo in rosa, tutto ti sembra meraviglioso e vorresti passare la vita solo con quella persona.

Bè...si avvicina dannatamente a quello che sento io con te.

Solo che non avevi parlato delle rivoluzioni dello stomaco e del cuore.

Guardo la città, una macchia scura da questa piccola finestra sul mondo.

Tutte le luci sono spente, tranne la luna che mi sorride dall’alto del cielo.

E...La verità è che sono finito in un vicolo cieco.

Perché se non mi addormento, ti sogno ad occhi aperti.

Perché se riposo un po’, ti sogno.

E in entrambi i casi, mi sembra di toccare così tanto il cielo che sospiro di dolore ogni volta che mi rendo conto di essere precipitato sulla fredda terra.

Già immagino la tua reazione, non appena ti consegnerò la lettera.

Ci metterai ore per decifrare la mia grafia stanca ed illeggibile.

Curverai leggermente le labbra in un sorriso.

Corrugherai la fronte, guardandomi di tanto in tanto ed arrossendo.

Ed alla fine, alzerai gli occhi, tremante.

Non te l’aspetterai.

aspetterai.

, alzerai gli occhi, tremante.

 in tanto ed arrossendo.

ospiro di dolore ogni volta che mi rendo conto di essere preE nemmeno io.

Voglio dire, guardami.

Io, il lupo solitario.

Io, che litigavo col mio migliore amico.

Io, un fratello ben lungi dall'essere perfetto.

Un semplice ragazzo innamorato.

Innamorato.

Non avrei mai usato questo aggettivo per descrivermi.

In sè, contiene un'idea di debolezza, di arrendevolezza che io di natura non ho nel mio carattere.

Che mi hai fatto scoprire tu.

Oh, no, non prenderla male.

Ti devo solo dire grazie perché mi hai fatto provare sentimenti che conoscevo solo sulla carta dei libri, sensazioni a cui mai avrei dato un nome, silenzi che valevano più di mille discorsi, sguardi di cui non ho saputo calcolare la preziosità..

Non fino ad ora.

Adesso, molte cose mi sono chiare, ed ancora di più son le cose che risultano oscure.

Sospiro, faticando a scrivere queste tre parole.

Io ti amo.

Sono un vigliacco a dirlo così, ma che ci vuoi fare, sono sempre stato più bravo a cantarle, le parole.

Un altro sospiro.

 

 

Non l'ho neppure conclusa e gliela voglio comunque dare.

Sarò impazzito, forse?

"Mi dispiace, Yamato! Sora è agli allenamenti di tennis, ma dovrebbe tornare a breve! Le dico che sei passato?"
Scuoto la testa.

"Non si preoccupi, signora. Non è poi così importante."

La madre di Sora chiude cortesemente la porta.

Uffa.

Quell'unica volta che ho raccolto il mio coraggio, lei non c'è.

Dev'esser destino.

 

Il tramonto tinge Tokyo di un cremisi sfavillante, ed io girovago per un parco nei pressi di casa Takenouchi.

Non è così male, riflettere su un'altalena illuminato dal sole morente.

Specialmente quando sei grande, ed i bambini non ti contendono il territorio.

"Yamato, cosa ci fai qui?"
Ecco.

Neanche in un film.

Ma, d'altronde, lo sapevo, altrimenti non avrei mai scelto un parco vicino casa tua, no?

"Ti dovevo consegnare una cosa."

Mi copro gli occhi per guardarti meglio, sudata, accalorata, nella tua tuta da tennis e vagamente preoccupata.

Comunque sempre tu.

"Oh, è grave?"
"No." ribatto sorpreso.

Spero.

"Non si direbbe, hai una faccia!"

Sorridi.

Grazie al cielo c'è il sole che rende tutto rosso, altrimenti ti accorgeresti della gradazione porpora delle mie guance.

"Ah, no, tranquilla. E' semplicemente una lettera."
"Per me?"
Annuisco piano.

Rivedo tutte le fasi che ho predetto in quel pezzo di carta.

"Cosa c'è scritto qui?"

Decifri la mia calligrafia.

"Sveglia" rispondo quasi indifferente.

C'è gente che mi odierebbe.

Eppure riesco a controllarmi.

Sorridi.

Mi guardi spaurita.

Poi finisci di leggere.

"...Ebbene?" sussurro, piano.

Questo non c'era nelle mie elucubrazioni.

Questo silenzio condensato di ansia.

"Ebbene?!"ripeti, finalmente fissandomi.

Ti accasci sull'altalena, ed io compio esattamente il movimento contrario.

"Sì, ebbene?"

"Yamato...Sei totalmente uscito di senno?!"

Ti prendi la testa tra le mani, quasi volessi far uscire un pensiero doloroso.

"No. Io le provo davvero...queste...queste cose."
Deglutisco.

"Perchè non me l'hai mai detto prima?"
"Non avevo il coraggio."

Ti ergi sull'altalena, costringendomi a guardarti dal basso verso l'alto.

Cosa c'è, Sora?

Forse...Non mi vuoi?

"Ed ora, cos'è che ti spinge a scrivere queste cose? L'insonnia?"
"Anche."

"Almeno le obiezioni le hai azzeccate."
Fai una piccola smorfia.

Poi noto, nella luce crepuscolare, che le tue guance sono arrossate e che i tuoi occhi sono lucidi.

"Cos'hai?" mi ritrovo a chiedere.

"Cos'ho? Torno dagli allenamenti, ti incontro, mi fai leggere una lettera d'amore scritta alle tre di notte! Quando pensavo che tu mi odiassi!"
Piccole stille salate incominciano ad incorniciarti il viso.

"Non ho mai detto di odiarti..." comincio, sentendomi improvvisamente un povero folle.

"L-lo so, non me l'hai mai detto chiaramente, ma...Pensavo che quell'indifferenza..."
"Sora, io sono indifferente con tutti."
La mia mano inizia ad asciugarle le lacrime.

Le cose stanno prendendo una piaga insolita e tu, tu mi appari così fragile.

Sorridi piano.

"Mi ami davvero?"

Una di quelle domande che la gente non dovrebbe mai porre, per evitare le tachicardie.

Sento il cuore che non ce la fa più ad aspettare.

E il palato bloccato.

Cavolo, sono due lettere.

Due!

Prendo fiato, respiro, osservando i bambini che ci spiano.

"Sì."

Tu sembri soppesare le mie parole.

Ho detto che ti amo.

"Sì, ti amo." ripeto.

"Ti sei arreso." constati dolcemente, sfiorandomi la mano.

Ti stringo a me, anche se ora la sproporzione è evidente.

"Wow, sono più alta di te."ridi.

Poi mormori piano: "Perchè non l'hai finita?"
"Non...Non sapevo cosa scrivere."
"Mi sembrava che tu non lo sapessi fin dall'inizio della lettera."
Ridi.

Ti amo.

Ti amo, ti amo, ti amo!

E non smetterei di gridarlo.

"Guarda che aspetto una risposta." replico, sommessamente divertito.

Tu mi accarezzi una guancia, guardandomi ancora negli occhi.

"...Un bacio ti basta?"

"Oh no. Non solo uno."
E mentre mi baci so che la mia richiesta verrà esaudita.

 

Semplicissima oneshot per la mia tesora!!! Memi tvb!! Augurissimi per il tuo complex...Teso, in realtà, questa fic è troppo dolce e smielata, quindi se non ti piace, non fa assolutamente niente...!XD è che è stata scritta di getto, quindi non so fino a che punto sia bella...Ma dopotutto è il pensiero che conta, vero?

HikariKanna

 

 

 

 

 

   
 
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