Karen guardò oltre le finestre, scrutando il paesaggio del fondale che le si presentava dinnanzi con aria preoccupata. I suoi occhi viola mostravano la sua angoscia «perché proprio io?»
Karen chiuse gli occhi. Ancora quella luce. Ancora quella musica malinconica. Ancora quel canto Due lacrime solcarono il suo pallido viso e le sue mani si portarono a sfiorare delicatamente la conchiglia che portava al collo, in cui era contenuto il suo tesoro più grande: la perla viola.
Cambierò, con l'amore riuscirò, a spegnere il male che c'è qui... che non può più dividerci....
Agli occhi di Karen, lo scenario in cui si trovava cambiò. Si vide circondata dalle rovine di un antico palazzo. Il palazzo di Gaito. In rovina, dopo la sua sconfitta. Ne rimaneva ben poco, fatta eccezione delle colonne e di alcuni muri.
guidaci e il nostro sogno arriverà... sulla stella del destino... giustizia tornerà! Davanti a Karen, comparve la longilinea figura di una donna, dal corpo fasciato da un lungo abito bianco che le arrivava alle caviglie. Quella voce... quei capelli... la riconobbe subito. Era Sara, l'ex principessa sirena dell'Oceano Indiano. Le era apparsa di nuovo la sua immagine. Lei smise di cantare e la guardò con i suoi profondi occhi arancioni. Un tempo, essi serbavano rancore, odio e frustrazione. In quel momento, mostravano solo la tristezza e il rimpianto per aver abbandonato Tarou, l'umano di cui era veramente innamorata, per rimanere assieme a Gaito. «fai presto... non c'è più tempo»
Prima che la giovane principessa sirena potesse dire qualcosa, i suoi occhi si riaprirono e tornò nella sua stanza, confusa e attonita. Era ormai un mese che aveva queste apparizioni. Quelle rovine, quelle voci... Non erano un caso. E lei, avrebbe scoperto tutto quanto...