10/04/2013
6 recensioniSCOPERTE
Alla mia adorata sorella canadese: ti aspetto!! Non vedo l'ora di dividere la stanza con te!! <3
Alexis era rannicchiata sul divano del loft di suo padre, con gli occhi arrossati dal pianto ed un fazzoletto stropicciato tra le mani. Sentì la chiave infilarsi nella toppa della porta e le risate di Kate e suo padre provenire dal corridoio. Cercò di ricomporsi, con scarsi risultati.
“Mmm detective, quali sono i suoi programmi per questa sera??” sentì mormorare maliziosamente al padre, mentre baciava il collo della detective.
“Aah Mr. Castle, non saprei … potrem..” Kate si bloccò di colpo allontanando Castle da sé.
“Alexis??!” esclamò la detective avvicinandosi al divano.
“Alexis??” ripetè lo scrittore raggiungendo la detective. Si sedette sul divano accanto a lei e l’abbraccio forte: “Ehi, ehi .. è tutto ok pumpkin.. cos’è successo??” le domandò preoccupato.
Alexis tirò su forte con il naso e nascose la testa sul petto del padre, scoppiando in lacrime. Kate decise che era di troppo: Alexis aveva bisogno di suo padre ora e lei non c’entrava proprio nulla. Così si diresse in cucina per preparare una cioccolata calda con taaaanta panna, il rimedio che Johanna usava sempre con lei quando era triste o stava male.
“Alexis cos’è successo??” le chiese nuovamente Castle, carezzandole i lunghi capelli rossi. “I-io e Max… ab-biamo rotto…” singhiozzò forte la ragazza.
Max era stato il suo primo vero amore. Certo anche Ashley era stato importante, ma era stato il classico amore adolescenziale. Ma Max era tutta un’altra storia. Per la prima volta aveva provato quel sentimento che ti attanaglia lo stomaco e ti annebbia la vista da quanto è potente: l’Amore.
“Oh.. mi dispiace tanto Alexis… raccontami tutto, sono qui per te..” sussurrò Richard, stringendola al petto come quando era bambina.
“Ve-veramente volevo parlarne con Kate…” mormorò timidamente la ragazza. Castle la guardò per un attimo confuso, poi sorrise. Capiva che Alexis preferisse parlare di quelle cose con una donna e non con suo padre, e Kate avrebbe saputo aiutarla meglio di quanto avrebbe potuto fare lui. “Vado a chiamarla..” rispose, alzandosi dal divano e baciandole i capelli.
Quando arrivò in cucina vide Kate intenta a versare la cioccolata fumante in tre tazze enorme, guarnendole poi con tanta panna montata. “Amore.. vuole parlare con te..” disse, sorridendole amorevolmente. Kate strabuzzò gli occhi: “C-con me?”. “Sì, credo abbia bisogno di una donna.. lei e Max si sono lasciati..” le spiegò velocemente appropriandosi di una delle tazze ed infilando il dito nella panna, come un bambino. “Ok vado..” rispose la detective baciandolo velocemente sulle labbra, per poi afferrare le altre due tazze rimanenti ed andare in salotto, lasciando il suo scrittore alle prese con la panna e la cioccolata.
Scommetteva che quando fosse tornata avrebbe avuto la bocca sporca come i bambini.
“Alexis? Sono qui..” . La piccola Castle si voltò verso di lei e le sorrise, prendendole una tazza dalle mani, per aiutarla.
“Ti va se andiamo in camera mia?” domandò timidamente. “No, certo che no! Vieni, andiamo..” rispose la detective, prendendola per mano e salendo le scale.
Rimasero chiuse nella cameretta di Alexis per quasi due ore. La ragazza le raccontò tutto quello che era successo, pianse, rise ricordando alcuni momenti buffi, bevettero la cioccolata e poi se ne stettero abbracciate sul piccolo letto.
La mente di Kate era invasa dai ricordi di lei e sua madre distese sul letto, dopo aver bevuto la cioccolata con la panna, mentre quella di Alexis dal desiderio di poter avere quel tipo di ricordi con sua madre, che purtroppo non si era mai avverato. Anche se ormai Alexis era adulta, vedeva in Kate la madre che non aveva mai avuto: quella amorevole, che c’è sempre per te, qualsiasi cosa accada. Adorava Kate. Indiscutibilmente.
Quando Alexis si addormentò, Kate la infilò sotto le coperte e gliele rimboccò, baciandola poi sulla fronte, come Johanna faceva sempre con lei.
Poi tornò di sotto.
“Ehi..” richiamò l’attenzione di Castle, che stava leggendo un libro seduto sul divano, con accanto la bomboletta della panna spray.
“Ehi!!” esclamò lui, voltandosi verso di lei e facendole segno di sedersi accanto a lui.
Come previsto, Castle aveva i baffi di cioccolata sulla bocca. Era assolutamente adorabile. Kate rise, accoccolandosi contro di lui e chinandosi per baciarlo. Delicatamente, con la lingua, tolse ogni traccia di cioccolata dalla bocca del suo amato scrittore. “Sei peggio di un bambino!!” sussurrò contro le sue labbra. “Ma tu mi adori anche per questo!!” le ricordò lo scrittore, sorridendo.
“Mmm.. non saprei…” disse la detective, assumendo un’adorabile espressione pensierosa.
“Ah davvero?? Lascia che te lo dimostri mia cara detective!!” esclamò Castle, facendole il solletico.
“Ahah Ok- ok mi arrendo!! Mi arrendo!! Hai ragione!!” cedette subito lei, per poi essere sbaciucchiata tutta.
“Allora? Come sta Alexis??” le chiese lui, quando lei riprese fiato. “Ha il cuore a pezzi.. poverina.. Max è stato il suo primo grande amore.. la sua prima storia seria.. Mi ricordo che anch’io quando ruppi con il primo ragazzo a cui avevo dato tutto, a cui avevo concesso tutta me stessa ero a pezzi.. però poi passa.. finchè non trovi la tua anima gemella, passa sempre..” rispose, carezzandogli il petto.
“E io sarei la tua anima gemella detective?” chiese lo scrittore, con occhi sognanti.
“Sì, direi proprio di sì.. quindi non lasciarmi mai scrittore da strapazzo!!” rispose Kate con un bacio. “Oh non lo farò, amore.. mai e poi mai.. però…” “Però?” “Dovrai abituarti a certe mie abitudini…” rispose Castle, afferrando la bomboletta e spruzzandosi la panna in bocca.
Kate rise di cuore, ma Castle iniziò a tossire convulsamente, sputando tutta la panna. “Ahahahah Castle!! Non sai nemmeno mangiare un po’ di panna??” lo prese in giro lei.
Lui la fissò sconvolto: “Ch-che hai detto prima?? Il primo ragazzo a cui avevi dato tutto?? A cui avevi con-“ la parola non gli usciva, “con-cesso tutta te stessa????” balbettò. “Ehm sì…” “E con concesso intendi…” “Sì, con cui ho fatto sesso..” rispose la detective, non capendo.
Erano tornati all’argomento: io ti dico il mio numero e tu mi dici il tuo?? “Quindi vuoi dire che Alexis ha.. si insomma… ha..” balbettò, paonazzo Castle.
Kate scoppiò a ridere. “Castle davvero non avevi capito che Alexis faceva se…”, “Non dire quella parola!! Ti prego!!” gridò lo scrittore, tappandosi le orecchie e scuotendo la testa, come se quella rivelazione potesse semplicemente scomparire
. La sua bambina, la sua perfetta bambina aveva fatto se… quella cosa, con un ragazzo??!! “Castle, Alexis è adulta ormai. Sapevi che prima o poi sarebbe successo. E’ normale.. E poi lei è responsabile e matura.” Tentò di rassicurarlo Kate. “M-ma lei è-è…” biascicò lo scrittore, incapace di parlare. “Mi dispiace Castle.. pensavo lo sapessi..” mormorò Kate mortificata. “N-no, non è colpa tua Kate..” la rassicurò lui, abbracciandola.
L’immagine di Alexis con un ragazzo, mentre lui….. oddio, come faceva a togliersi quelle immagini dalla testa?? “Ok non parliamone più, ok?? Questo non è mai successo!! Io non so nulla!! Non è mai successo!!” esclamò Castle, alzandosi di scatto dal divano, prendendo la panna per rimetterla in frigo. “Ok, per me va bene!!” rispose sollevata Beckett, con un sorriso divertito.
Ci furono un paio di minuti di silenzio poi un urlo sconvolto dello scrittore.. “oddio, chissà se hanno mai usato la panna!!”.
Angolo dell'autrice:
Quando l'ho letta mi è piaciuta quindi ho scritto questa, ispirandomi all'altra ff.. Vi piace?
Fatemi sapere!!
Baci
S.
PS: Avrò una sorella canadeseeeeeeeeeeeeeeee!!!!! Yuppiiiiiiiiii *.*