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Autore: Elayne    31/10/2007    2 recensioni
Eppure io non sono morta.
Dopo due giorni tornasti.
Raccogliesti il mio corpo senza vita,anche se il mio spirito vagava libero,eternamente incatenato ai destini di questo mondo.
Mi seppellisti in una bara di cristallo,con un corona di viole selvatiche a cingermi il capo,ed una piccola rosa solitaria come compagna per il mio sonno di tenebre.
“Qui giace Miehlu figlia della Foresta”
Per sempre mia Ofelia Immortale.
Genere: Dark, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dormi piccola fata del Crepuscolo
Ofelia Immortale
che sola,hai avuto il coraggio di spiegare le tua ali verso le spirali dell’eternita.
Chiudi gli occhi dolce farfallina,
perdi te stessa in sogni di magico incanto,
dormi cullata dall’abbraccio delle Tenebre infinite,
che come soffici lacrime di giada,
accarezzano il tuo pallido viso,sussurrandoti misteri proibiti.
Per sempre farfallina,mia piccola Orchidea,
Ora sarai per sempre immortale,
come Ofelia,che cedendo al bacio fatale delle coltri spumeggianti,
anche tu ora,sei immolata nella tua prigione di fine cristallo.
Mai piu lacrime di purpureo dolore,
ma piu schegge di effimera follia,
mai piu brame di divino amore
solo malinconico oblio,
che proteggera il tuo cuore di delicata porcellana.
Quel cuore che non ho avuto il coraggio di custodire,
quel cuore che mi ha crudelmente strappato il mio misero animo,
fatto di cocci deformi e da brandelli di carne scarlatta.

Era una notte buia, il cielo era di un nero profondo, come mai l’avevo visto.
Non c’erano stelle,non c’era luna.
Sono una fine pioggerellina che mi entrava nei polmoni mentre respiravo affannosamente.
Attorno a me le Tenebre regnavano sovrane.
Le ombre della vespro mi avvolgono come un manto voluttuoso,me la bambola deforme,la fata del Crepuscolo,che come un fantasma senza passato,senza futuro,vagava solitaria per i viottoli di una esistenza senza nome.
Come apparivo agl’occhi di quelle ingenue creature chiamate mortali?
Come un angelo?Un angelo dalle ali spezzate,imbrattate da sangue vermiglio e da brandelli di carne putreffata.
Nere lacrime d’inchiostro bagnano le mie gote diafane.Ma sono vere lacrime?
O solo effimere illusioni che sgorgano dal mio animo spezzato?
Non oso entrare.
Non ho il coraggio di varcare la soglia del mondo dei vivi,e preferisco perdermi nei miei sogni di purpurea follia.
Come una figura rattrappita,storpia e deforme,mi ritiro nel mio piccolo guscio di porcellana,fatto di perdute speranze e ricordi proibiti.

Lost in the darkness
Hoping for a sign
Instead there's only silence
Can't you hear my screams?

Pallide colline,robusti frassini,sambuchi verdeggianti,gentile betulle.
Era questo il luogo della mia infanzia.
Mazzi di fiori selvatici:violette,orchidee,filipenduele. Ognuna,che racchiudeva all’interno dei petali dipinti da goccie d’arcobaleno,una storia segreta.
Una storia sussurrata agli spiriti del vento.
Una storia che solo chi restava in silenzio,in attesa dei bisbigli del crepuscolo,poteva ascoltare.
E qui,protetta dalle braccia voluttuose della foresta,crescevo.
Libera,incontaminata,custodita in un piccolo mondo incantato fatto di genuine risate e di antiche leggende.
Miehlu.
Cosi mi chimavano.La figlia della Foresta,principessa del crepuscolo.
Occhi spiritati, illuminati da una goccia di pura luce,capelli d’ambra che ricadevano in un manto di onde voluttuose,pelle diafana soffice e deiziosa,pura come il colore dei primi fiocchi di neve.
Miehlu.
La bambola delle terre dell’antica bretagna, sacerdotessa delle perdute tradizioni.

Miehlu.
Ormai tutto ha perso significato.
Non sono ne viva,ne morta,solo un unitile spettro,imprigionato in eterno in questo limbo di perpetua sofferenza.
Ciò che resta del mio animo deforme,non è altro che un ammasso confuso di consumati ricordi, intrinsi in un fiume di accecante dolore e di vermiglia agonia.
Mi avvio verso il mio luogo di eterno riposo.
Il santuario dove è conservato il mio corpo mortale,racchiuso in una bara di cristallo e protetto da tralci di fiori spinati e da piante rampicanti.
Anche qui,in questa sperduta città,la foresta mi accoglie benevola,mi protegge tra le sue sprire voluttuose.
Quello che doveva essere un luogo di arcaico splendore,ora però è ridotto ad un mausoleo dimenticato,scarno e decadente,infestato da insetti e da ratti voraci,che si scannano,anche solo per ottenere un misero boccone di carne putrefatta.
Soltanto due fedeli guardiani,sorvegliano il mio sonno immortale.
Un nero corvo si erge a difesa della sua antica sorella,librandosi in volo nell'alto del cielo stellato.
E un vecchio cane,dal pelo slavato e lanoso,vaga in questo cimitero di tombe e di ricordi,unica compagnia,per la mia anima vuota e desolata.
Forse sono gli unici che possono vedermi.
Forse sono gli unici che assistono al mio raccapriciante diletto.
Mi diverto a far volteggiare pallide foglie morte,preda di una storpiante follia,in una macabra imitazione di una danza melodiosa.
Pezzi di putrido legno,resti ammuffiti di un qualche bocciolo sfiorito,cadevari decomposti di ratti e di piccoli animaletti.
Protagonisti del mio deforme spettacolato,che come marionette impotenti,danzano al suono della mia funesta melodia.
Le stesse allegre canzoni,le stesse assordanti ballate,appartenenti ad un tempo ormai celato nei meandri di qualche libro polveroso.
Ormai di quei secoli passati,non rimangono altro che cumoli di candide ossa,palazzi frantumati ridotti in macerie,e fiabe infantili che narrano di leggende dimenticate da tempo.
Ma non tutto è peruto,inghiottito dalle oscure acque del silenzio.
Solo tu,mio angelo tenebroso,sei reso immune dal fluire del tempo.
Solo tu mio dolce amore,sei sopravvissuto alle spire dell'implacabile morte.
Tu,che come tutto il tuo popolo immortale,vivrai fino alla fine del mondo,fino ad assistere l'ultimo debole raggio di sole,che illuminera ancora per una volta,uno spiraglio di terra.

Never stop hoping
Until you know where you are
But one thing's for sure
You're always in my heart

È notte.
Seguo quello strano ragazzo.
Quello dagli occhi fiordaliso e dai capelli ramati.
Insieme ci avventuriamo silenziosi nel cuore della foresta.
Pian piano la vegetazione si fa sempre piu fitta,piu rigogliosa.
Le quercie imponenti si stringono sempre di piu,come ad erigere una barriera impenetrabile,chiaro monito per tutte le creature mortali..
Stiamo sconfinando nelle terre proibite,nelle terre del popolo fatato.
Eppure non ho paura.
È strano ma nutro una strana fiducia verso questo silenzioso ragazzo,apparso misteriosamente nella dimora di mio padre.
Percepisco che in qualche modo è diverso,simile a me.
Sa ascoltare i sussurri della foresta,udire i bisbigli celati degli uccelli migratori,leggere la terra attraverso le impronte del terreno o grazie alle varie sfumature delle foglie.
Non tutti imparano queste cose.
Molti ignorano che ogni venatura rugosa, incisa nel tronco di un vecchio albero,che ogni petalo di fiore,ogni pianta selvaticae,all’apparenza ripugnante,ha in realta una storia da raccontare,segreti svelati solo a coloro che hanno il coraggio di ascoltare ed attendere pazienti le risposte alle loro domande.
Ad un certo punto il sentiero si interrompe,ed io mi fermo dubbiosa.
Non oso interrogarti,eppure una parte di me brama sapere,brama conoscere la verita.
“Chiudi gli occhi”mi bisbigli autoritario. Io esito,eppure non posso resistere.
Abbasso lentamente le palpebre,e sprofondo nelle tenebre totali.
L’unico contatto con il mondo è la tua mano,fredda e ghiacciata,che mi stringe sicura e mi guida attraverso sentieri nascosti.
Un improvviso calore mi illumina il viso.
“Aprigli”
Apro gli occhi,ed osservo stupita la valle incantata,fin’ora inacessibile agl’occhi curiosi degli umani.
“Faerie”sussurro meravigliata.
Mi sorridi in risposta.
E capisco,che non ho piu bisogno di acoltare delle risposte.

Troppo tempo è trascorso da quel primo incontro,eppure io non ho mai smesso di amarti,e i ricordi tornano a tormentarmi implacabili,facendomi desiderare di essere morta.

I'll find you somewhere
I'll keep on trying
Until my dying day
I just need to know
Whatever has happened?
The truth will free my soul

Primavera.
Ovunque la natura regna sovrana,un esplosione di suoni e di colori.
A casa fervono i preparativi per i fuochi sacri di Beltane.
Eppure io approfitto di ogni occasione per ritornare nella mia vera casa,per ricongiungermi nelle braccia di colui che amo.
Giacemmo distesi in un soffice giaciglio,ognuno perso ad osservare il candido riflesso dell’altro.
“Sei bellissima”mi sussurri tenero.
“La mia piccola principessa dagli occhi spiritati”
Ti faccio la linguaccia.
Ho gli occhi color malva,screziati da una goccia di luce vermiglia.
Occhi da strega,occhi da fata,da sensuale ammagliatrice,che incanta le sue ingenue vittime,fino a condurle sul ciglio di un dirupo o semplicemente fino a farle sprofondare nei terreni paludosi.
Mi alzo stiracchiandomi,i miei capelli annodati in una massa di ciocche ribelli,nelle quali si sono intrecciate foglie grinzose o teneri boccioli.
“Dove vai?”mi chiedi curioso.
Sorrido ed inizio a spogliarmi.
“Aspetta”cerchi di afferrare la mia mano,ma io mi scanso rapido.
“Prova a prendermi”sussurro maliziosa.
Tu ridi felice,i tuoi occhi ricolmi di dolcezza e di malcelato divertimento.
Mi tuffo nel lago,glorificando la mia pelle accaldata con quel delizioso frescore.
Nuoto libera in un oasi incontaminata,cullata dal ritmico movimento delle onde,e dal gorgogliante canto dei passeri solitari.
E con rapida grazia mi raggiungi anche tu.
I nostri corpi si rincorrono nelle acque ghiacciate,rilucono chiazzati dalla luce del sole filtrata tra le foglie.
I tuoi baci hanno il sapore di un frutto proibito,e le tue carezze risvegliano in me una passione assopita,riscaldano il mio corpo di candida porcellana,fino a farlo bruciare di insaziante desiderio e di spasmodico amore.
Ad un certo punto mi sollevi da terra,ed io mi aggrappo istintivamente alle tue spalle diafane.
“Mettimi giu,mettimi giu”urlo divertita.
“Calmati Miehlu,rilassati per favore”mi ordini tenero.
Cerco di obbedire,e lentamente riesco a rilassarmi,fino a sdraiarmi supina sulla superficie del lago.
Galleggio sul acqua,sorretta dal semplice tocco della tua mano.
La mia chioma si spande rigogliosa in una moltitudine di ciocche ambrata,che come i raggi del sole risplendono di abbagliante splendore.
Assomglio sempre di piu ad una creatura sopranaturale,o alla dama di un dipinto che immobile attende l’ultimo tramonto.
“Mia Ofelia immortale”il tuo sussurro è cosi fievole,a malapena udibile.
Le tue mani massaggiano il mio esile corpo, percorreno decise le mie forme voluttuose,soffermandosi ad accarezzare le escrescenze dei miei seni piccoli e sodi,o le linee armoniose dei miei fianchi e dell'incavo nelle mie coscie.
Uno strano calore mi avvolge,che come un fuoco rovente e vorace,mi brucia febbrilmente.
I miei pensieri sono completamente evaporati,sostituiti da un intendo piacere.
Improvvisamente però abbandoni la presa sul mio corpo facendomi sprofondare.
“Ehi”rispondo stizzita.
Ti schizzo per ripicca,e mi tuffo nuovamento,scappando lontano.
Continuammo a giocare,e a farci scherzi infantili fino al sorgere del crepuscolo,quando stanchi ci rifugiammo lungo le sponde protette del lago.
Un refolo di vento mi fa tremare di freddo,
Accarezzo giocosa i tuoi riccioli ramati,ed intanto mi perdo ad osservare i tuoi profondi occhi cobalto.
“Verrai alla Festa di Beltane?”
“Perche?”mi chiedi confuso.
Mi rattristo.Il tuo popolo non ama il mondo di noi esseri umani.
Quella notte,quando la mia vita è cambiata per sempre,sei apparso nella dimora di mio padre per cercarmi.
Per offrirmi il tuo amore,per condurmi nel sentiero nascosto,mostrandomi il regno segreto.
Ora che sono tua,celebriamo liberi il nostro amore proibito,protetti dalle ombre delle foresta.
In queso magico luogo,nessuno ci potra mai trovare,nessuno potra turbare le nostre giornate.
Eppure questo significa dire addio alla mia famiglia,dire addio per sempre a quel mondo che avevo imparato ad amare.
Un giorno verrò costretta dal mio clan a sposarmi,e allora dovro scegliere.
Abbandonare la mia famiglia,o abbandonare te,il mio unico amore e lasciarmi alle spalle per sempre i ricordi di faerie e del popolo delle fate.
Una lacrima solitaria scivola silenziosa sulle mie gote diafane.
Una lacrima di viola,dal triste sapore di un desiderio irrealizzato.
Tu ti accorgi subito,del mio dolore e mi abbracci teneramente.
Mi accarezzi i capelli,e con le labbra baci quell’unica lacrima,nata per distruggere il mio sorriso felice,per spezzare il magico incanto nel quale entrambi siamo precipitati.
Eppure cullata dal tuo dolce abbraccio,dimentico ogni preoccupazione e mi lascio trasportare nuovamente in quella gioisa armonia.
“Però,non sei neanche un po curioso,di vedere la regina di maggio?”chiedo scherzando.
Allungai una mano fino a sfiorarti delicatamente la guancia.
“Sei tu la perfetta regina di maggio”mi rispondi ridendo.
Intrecci una rosa selvatica tra i miei capelli.
Avverto le tue braccia che mi sollevano da terra,eppure non posso fare altro che continuare a fissarti rapita.
“La regina del mio cuore”

Lost in the darkness
Tried to find your way home
I want to embrace you
And never let you go

Assaporo quel semplice nome,cosi infinitamente sublime,cosi deliziosamente meriviglioso.
E ricordo.
Ricordo il sapore delle tue labbra di miele,e il soffice contatto con la tua pelle di velluto e con i tuoi riccioli di seta.
Ricordo le tue dolci parole,i tuoi fievoli sussurri,che mi cullavano teneramente e mi facevano sprofondare in un’estatico oblio.
Eppure,quei caldi giorni felici,mi sono stati brutalmente strappati.
Ed ora,una macchia scarlatta di atroce sofferenza,ricopre quei momenti gioiosi come un manto vischioso ed impenetrabile.
Dolore.Morte.Agonia.
È questa la trappola crudele che rifuggo.
Sono queste le oscure memorie che dopo secoli,continuano a tormentarmi e ad infliggermi nuova disperazione.

Almost like you're in heaven
So no one can hurt your soul
Living in agony
Cause I just did not know
Where you were

È lo schiocco di una frusta che mi rimbomba nelle orecchie?
È il mio sangue,quello che mi imbratta le vesti,e si sparge voluttuoso sul terreno?
Dolore.Agonizzante dolore.
Dolore che mi trafigge come aghi accuminati,che lacera il mio fine corpo di delicata porcellana.
Spilli incandescenti mi penetrano la carne,uno ad uno sfregiano la mia bianca pelle,massacrano il mio cuore infantile e lo riducono a brandelli sanguinanti.
Sudicie mani,si abbattono sul mio corpo impotente,calano impassibili,infierendo,umiliando una vittima inerme,privata del diritto di ribellarsi,di implorare perdono e sottrarsi a quel miserevole destino.
Delle braccia mi sollevano.Braccia rozze,sporche di terra e di sudore.
La folla è in visibilio.
Tutti si tendono per toccare la strega. er stringere anche solo per un istante,un lembo di quella carne viziata e corrotta,per strappare una ciocca dorata della figlia del diavolo.
Ruvide corde mi incatenano in una stretta ferra,tagliano e scheggiano i miei polsi sanguinanti, e un caldo liquido scarlatto mi bagna la schiena e scende copioso verso il terreno.
“Legate la strega.Bruciate la figlia del demonio”ordina una voce,seguita da un boato fracassante.
Continuano a torturarmi.
Ancora ed ancora.
Il dolore avvolge il mio corpo in un fuoco perpetuo di straziante agonia.
Pezzi di legno,ramoscelli seccati,vengono gettati verso la pira del rogo.
Gli uomini si divertono a strapparmi le vesti e gridano eccitati alla vista della mia pelle nuda,pregustando gia,l’acre sapore di carne bruciata.
Ancora ed ancora.
Grida soddisfatte riecheggiano dappertutto,urla divertite,gongolanti.
Vedo il mio sangue spargersi sulla dura e fredda pietra,osservo le mie lacrime che cadono invisibili, fiocchi di luce,celati dall’abbagliante splendore delle ombre tenebrose.
Eppure sono le vostre risate,che straziano anco di piu il mio animo deforme.
Sono i vostri occhi,vogliosi ed insaziabili,dipinti sul volto di ogni uomo,donna e bambino,che mi riepono di rabbia e di implacabile vendetta.
Ridete?Ridete del mio dolore,ridete alla vista del mio corpo massacrato.
Tutti mi hanno abbandonato.
Il mio amore,i miei famigliari che hanno permesso ciò che è accaduto,che non hanno alzato un dito, per impedire,a questi esseri mostruosi chimati umani,di fare scempio del mio corpo.
Vendicatemi.Vendicate il torto subito.Vendicate la figlia della foresta.
Ed ecco,i miei amici fedeli che accorrono in mio aiuto.
Gli spiriti della foresta che vengono a reclamare la loro figlia perduta,la loro sorella seviziata.
Graith.Amico corvo.
Vecchio compagno di vite passate.
Stai morendo per me.
Non hai la forza di sopraffare la folla inferocita,eppure lotti lo stesso,combatti per salvarmi,per salvare la fatina del crepuscolo.
“Scappa Miehlu.Scappa.”
Ti vedo cadere.Vedo le tue ali ferite,trapassate da forconi e da freccie avvelenate.
Piango.Non voglio abandonarti mio dolce amico.
“Corri Miehlu.Corri nella foresta,fuggi da questo luogo di orrori”
Ti vedo risorgere,tentare un ultimo battito d’ali.
E poi sprofondi per sempre.Cedi all’abbraccio fatale dell’oscura Signora.
“Salvati Miehlu.Salvati.Addio mia tenera bambolina”
Addio dolce amico.Mio unico e solo.
Corro,fuggo via.
Fuggo nella foresta,fuggo nella mia unica casa.

Wherever you are
I won't stop searching
Whatever it takes me to go

Eppue ciò non mi ha salvato.
Ho corso,fuggendo in sentieri d’intricato mistero,sparendo nelle verdeggianti coltri di un irragiungibile paradiso.
Sono fuggita nella foresta,ma è proprio in quel luogo a me piu caro,che le braccia della morte si sono dischiuse,per donarmi il loro bacio immortale.
Ma anche allora,il filo del mio destino non si era compiuto,e ancora una volta venivo condannata alle fiamme dell’inferno.
Doppiamente tradita,doppiamente straziata.
Doppiamente torturata.
Ed ora,non mi rimangono altro che frammenti di ricordi.
Sfuggenti ricordi,persi negli anfratti della mia mente deforme,celati da massi di vermiglio dolore e di scarlatta follia.
Osservo il mio corpo.
I secoli si susseguono uno dopo l’altro,eppure io rimango immutata,immune al fluire del tempo.
Racchiusa eternamente in una bara di fine cristallo.
Solo una rosa putrefatta mi fa compagnia nella devastante solitudine della mia decadente esistenza.
Petalo dopo petalo,la mia unica compagna è avvizzita lentamente.
Attimo dopo attimo,ha perso la sua rifulgente bellezza,ed ora di lei non rimane altro che un guscio vuoto e secco,privo del suo antico splendore.
Ma non io.
Non l’Ofelia immortale,non la bambola del Crepuscolo imprigionata in un guscio di scarlatta porcellana.
Come Persefone sono discesa nelle fiamme dell’inferno per ritrovare il mio amore segreto.
Eppure lui,il mio angelo immortale non è tornato a salvarmi

Lost in the darkness
Hoping for a sign
Instead there's only silence
Can't you hear my screams?

Giacevo riversa,il mio sangue sparso sulla terra,quella terra che fin da piccola avevo imparato ad amare.
Quella terra che mi aveva sempre protetto,ma che ora mi aveva crudelmente tradita.
Sono sola.Nessuno puo udire le mie grida,o il mio pianto disperato.
Nessuno puo vedere la mia straziante agonia,che tortura il mio esile corpo di delicata porcellana.
Inizia a piovere.
Pesanti gocce scivolana funeste sul terreno,rabbiose mi sferzano il viso,lacerano la mia pelle di fine alabastro.
Si mischiano con il vermiglio del sangue,penetrano nel mio cuore spezzato.
Come Ofelia anch’io sono destinata a sprofondare impotente,nelle gelide acque della foresta.
Anch’io sono destinta a morire da sola,come una principessa seviziata,che dimenticata da tuti, esala il suo ultimo respiro.
Ed ecco,come invocata dai miei pensieri,che la dolce Signora del Crepuscolo mi appare dinanzi.
Il suo corpo brilla abbagliante,come se in un unico punto fosse racchiusa tutta la luce del mondo.
I capelli,raggi argentati di luna,ricadono in onde di pallido splendore.
Mi tende la mano.La dea della Morte reclama sua figlia.
Ma io non sono pronta.Non ancora.Non posso.
La Dea mi guarda sorridendo,pronta ad accogliermi nelle sue grandi braccia materne.
“Vieni figlia della foresta.è giunto il tuo momento.”
“Vieni piccola farfallina.Lasciati andare,abbandona tutto il dolore.Dimentica”mi tende nuovamente la mano.
No.Non posso andarmene.Non posso,non prima d’avergli detto addio.
“è il tuo momento.Non puoi combattere contro il destino”
La sua voce è melodiosa,talmente sublime da incantarmi semplicemente con il suono delle sue parole.
“Spiega le ali figlia della foresta,di addio alla tua vita.Dimenticalo”
NO.Non posso dimenticarlo,non posso.
Sprofondo.
Oblio.Dolore.Tenebra.Sofferenza.
“Miehlu!!Miehlu”Una voce mi chiama,grida il mio nome.
Eppure non ho la forza di rispondere.
Non ho la forza di invocare aiuto,di implorare per la mia stessa salvezza.
Sono imprigionata in un corpo impotente,straziato e distrutto.
I miei stessi amici,compagni di infanzia,mi hanno inflitto queste ferite mortali.
Come crudeli aguzzini,si sono divertiti ad infierire sul mio corpo di bambola.
Come avete potuto?Padre,madre come avete potuto condannare la vostra stessa figlia?
Perche fratelli miei,non avete alzato un dito,per proteggermi,voi che mi chiamavate principessa,per impedire a quei folli individui di massacrare la vostra stessa sorella?
Sono qui.Ti prego salvami.
E tu,rispondendo alle mie preghiere arrivasti.
“Miehlu”mi stringesti.
Freddo.Fa tanto freddo.
Pian piano l’accecante dolore diminuisce,ed io vengo invasa da un gelido torpore.
“Ho freddo”bisbiglio debole.
“Ti prego stringimi”
Non sento piu niente.Ne dolore,ne sofferenza,ne paura.
“Non mi lasciare” sussurro disperata
Tu mi fissi dolcemente.
I tuoi bellissimi occhi ora sono infinitamente tristi,ricolmi di un antica sofferenza.
Perche non mi stringi?Perche non mi abbracci,e non bisbigli tenere rassicurazioni?
Cerco disperatamente di toccarti,di percepire ancora una volta il dolce sapore delle tue labbra.
Eppure tu ti allontanasti.
“Mi dispiace Miehlu.”Piangi.
Perche piangi mio dolce amore?Cos’è successo?
“Non puoi restare”mi rispondi.
I miei occhi si riempirono di lacrime.
No.Non è vero.Non può essere.
Non anche tu.Ti prego non tu,non mi abbandonare.
“Ma io voglio rimanere”
Mi accarezzasti i capelli.
Le tue dita diafana,scivolavano soffici tra le mie ciocche ondulate.
Inizio a singhiozzare.
“Shhh non piangere miehlu,non piangere dolce farfallina.”
Perche non devo piangere?Come non posso piangere,come puoi farmi questo,tu che mi avevi promesso di amarmi in eterno?
Tu,che avevi detto che neanche la morte ci poteva dividere.
“Non….”un rivolo di sangue mi esce dalla labbra.
“Avevi promesso”gemò distrutta.
Baciasti le mie lacrime,le mie gote bagnate.
Infine le tue labbra si posarono leggere sulla mia fronte di ghiaccio.
“Addio Miehlu.Sarai sempre la mia Ofelia immortale”
E cosi,come un sogno,ti sei dissolto nelle fievoli nebbie del mattino.

Eppure io non sono morta.
Dopo due giorni tornasti.
Raccogliesti il mio corpo senza vita,anche se il mio spirito vagava libero,eternamente incatenato ai destini di questo mondo.
Mi seppellisti in una bara di cristallo,con un corona di viole selvatiche a cingermi il capo,ed una piccola rosa solitaria come compagna per il mio sonno di tenebre.
“Qui giace Miehlu figlia della Foresta”
Per sempre mia Ofelia Immortale.

Wherever you are
I won't stop searching
Whatever it takes me to go

Mi alzo e mi libro in volo.
Ritorno nella mia vecchia patria,nella mia unica e vera casa.
E dopo anni ed anni di esilio,eccomi che lentamente riappaio.
Gli alberi cantano commossi,lampi e fulmini squarciano il cielo,e il vento sembra sussurrare parole di benvenuto.
"La figlia della Foresta è tornata"
Lo sono ancora?La fata del crepuscolo,la sorella degli spriti perduti?
Ripercorro i vecchi sentieri,ed infine raggiungo il nostro luogo segreto.
Rimango agghiacciata.
Una strana figura,celata dalle ombre del crepuscolo,giace seduta nel nostro antico luogo segreto,nella nostra piccola oasi perduta.
Mi avvicino.
Uno tremore improvviso ed un frenetico terrore mi avviluppano nelle loro malefiche spire.
Non ho il coraggio di percorrere quegl'ultimimi metri che mi separano da te.
Nn ho il coraggio di veder frantumate ancora una volta tutte le mie illusorie speranze.
Eppure tu sei li ad aspettarmi.
Una pallida figura,riccioli ramati,pelle diafana,occhi fiordaliso ricolmi di un terribile dolore e di un accecante sofferenza,che marchiano il tuo viso come cicatrici indelebili.
Ti guardo e comprendo l'abbagliante verita.
Mi hai sempre aspettato,e solo ora.
Ora mi rendo conto che non hai mai smesso d'amarmi.
Piango.Inizio a singhiozzare.
Le mie lacrime si confondono con le pesanti gocce di pioggia,che quella notte cadono imperterrite nel cuore della foresta.
Lacrime di gioia inondano il mio viso.
Sono bambola,principessa massacrata,eppure dopo secoli di decadente follia e di lacerante dolore,ora sono felice.
Anche una bambola,un invisibile fata del crepuscolo,può piangere di felicita,di gioia a stento trattenuta.
Vorrei correre ad abbracciarti,carezzare il tuo bellissimo vito,urlare il mio amore per te.
Eppure rimango immobile.
Il mio corpo è fatto di vetro e di cristallo,incorporeo,come un soffice alito di vento che svanisce con la prima brezza del mattino.
Non oso muovermi,non oso pronunciare una sola parola.
Ho paura,paura di risvegliarmi da un momento all'altro da questo magico sogno,paura di perderti un'altra volta,di vederti svanira come un angelica illusione,che si dissolve al primo spuntare dei raggi solari.
"Miehlu"bisbigli."Mia Ofelia immortale"
Lacrime scendono sulle tue pallide guancie.
La tua schiena è scossa da fremiti incontrollati,i tuoi occhi brillano preda di un emozione indefenibile.
Amore?Amore per un fantasma,per una principessa seviziata,morta secoli orsono in una landa desolata?
Continuo a piangere.Non ho bisogno di parlare.
Non ho bisogno di niente.Voglio solo restare cosi,immobile,per sempre immobile in questa magica foresta.
Ad un certo punto mi tendi la mano,e abbracci ciò che resta del mio corpo deformato.
Amore.Amore impossibile,proibito,ed innegabile.
Amore tra una bambola di cristallo dal cuore sanguinante,avvolto in un fiocco di bianco velluto ed un angelo tenebroso.
Un angelo che mi ha costruito ali dorate e mi ha insegnato a volare.

Wherever you are
I won't stop searching
Whatever it takes me to go

E mentre L'angelo del crepuscolo e la sua Ofelia immortale si avviano ancora una volta attraverso il sentiero nascosto,Faerie canta il suo benvenuto alla sua figlia perduta.
"Bentornata Figlia della foresta.Bentornata Piccola Principessa!"

  
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