B K ti scatterò una foto (T. Ferro) Pioveva a dirotto quel giorno, uno dei tanti che ormai passava alla finestra della sua stanza ripensando a ciò che aveva fatto. Non era stato forte, non aveva capito ciò che stava facendo finche on aveva finito di farlo e aveva realizzato la portata del suo gesto. Si sentiva ferito, si sentiva solo e aveva colto la prima occasione che aveva avuto; aveva tradito e aveva ferito. Gli aveva detto tutto immediatamente perché sapeva che non sarebbe riuscito a mentirgli e quando aveva cantato in quel modo sapeva che lui avrebbe capito che c'era qualcosa che non andava. Aveva visto la sua espressione cambiare da felice a confusa e mentre camminavano non ce l'aveva più fatta; i suoi occhi azzurri da confusi erano diventati sorpresi poi consapevoli. Li aveva visti riempirsi di lacrime e quando era corso via avrebbe tanto voluto fermarlo perché anche lui si sentiva ferito da ciò che aveva fatto. Quando si erano messi a letto e lui gli aveva dato le spalle non aveva potuto far altro che sentirsi ancor più male, voleva che gli parlasse, che urlasse perché quel silenzio lo stava uccidendo. Non voleva che la loro storia finisse in quel modo, non voleva che finisse e basta, non voleva che piangesse a causa sua, non voleva che l'ultimo ricordo di lui fossero quelle lacrime. Voleva poter guardare i suoi occhi azzurri illuminarsi, voleva poter restare, voleva abbracciarlo come solo a lui era stato concesso fino a quel momento. Ma aveva rovinato tutto e tutto ciò che gli rimaneva era solo una fotografia.