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Autore: 19_ACSECNARF_94    11/04/2013    1 recensioni
Non volevo essere la preda, preferivo essere una predatrice. Mi innamoravo sempre di quelli che scappavano, se poi si accorgevano di me, perdevano il loro fascino e io ne cercavo un altro, ricominciando sempre dall’inizio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Io sono la cacciatrice

Odio la biologia, e tutti i compiti strani che ci dà quel professore. La sua ultima genialata? Dividere la classe in gruppi di due persone e farci vedere dei documentari sul comportamento di animali e poi stilare una relazione sul loro posto nella catena alimentare.
L’animale da analizzare? Il ghepardo.
Il mio compagno di ricerca? Stefano.
Eravamo a casa mia a sorbirci quel noiosissimo filmato, scribacchiando qualche appunto sul quaderno. La monotonia fu interrotta quando il ghepardo, con scatto felino, si avventò su una povera zebra e Stefano disse “Vuoi essere la mia preda?”. “No grazie. Io sono la cacciatrice, quindi inizia a scappare”.
Può sembrare una frase innocua visto il contesto in cui fu detta, ma considerando chi l’aveva detta non era così insignificante. Stefano erano anni che ci provava con me, era cotto! Io invece avevo un piccolo difetto, se capivo di piacere a qualcuno scappavo. Non volevo essere la preda, preferivo essere una predatrice. Mi innamoravo sempre di quelli che scappavano, se poi si accorgevano di me, perdevano il loro fascino e io ne cercavo un altro, ricominciando sempre dall’inizio, ma questa volta per quanto volessi scappare, non potevo farlo, ma per puro egoismo! Stefano era il mio migliore amico, era lui che mi consolava dopo una delusione, era lui a darmi consigli su come comportarmi con i ragazzi. Da quando l’ho conosciuto lui è sempre stato al mio fianco e ora non riuscivo ad immaginarlo lontano.
“Io non scappo mai, lo sai non sono uno che si tira facilmente indietro”, continuò a dire. Ed era vero! Ed era proprio per questo che stavamo facendo il tira e molla da tre anni! Ogni tanto ci rinunciava e appena lo vedevo allontanarsi la mia caccia iniziava, ma appena se ne rendeva conto tornava alla carica e io ricominciavo a vederlo come un amico. Ma quanto poteva continuare quella situazione. Stava logorando il nostro rapporto e litigavamo sempre più spesso, nessuno dei due voleva cedere.
Forse avrei dovuto cedere io, insomma ero io la ragazza, ero io quella che doveva essere corteggiata, il ché non crediate che non mi piaccia, anzi lo adoro, ma ero io a dover sceglie la mia preda! Lo so è molto contorto come ragionamento, ma non volevo abbassare la testa e lasciarmi trasportare dagli eventi, dovevo essere io a guidarli! Ma questo mio atteggiamento a cosa mi ha portato? A tantissime sofferenze! E anche ora soffrivo, stavo per perdere un mio amico, era anche molto carino, ma… ero io la cacciatrice! Doveva essere così!
“Elisa? Elisa! Il documentario è finito dobbiamo fare la relazione”.
“Si giusto…”.
“Stavi pensando alla mia proposta, vero? Stavi pensando di diventare la mia zebra?”.
“Non essere scemo Stefano, stavo pensando a questa stupida relazione!”.
“Dici la verità, stavi pensando alla nostra relazione?”, disse Stefano per scherzare, ma aveva visto giusto. Stavo pensando proprio a quello.
“Si Stefano, stavo pensando a noi, al male che ci stiamo facendo senza riuscire a smettere. Entrambi testardi e non vogliamo cedere. Entrambi troppo saldi sulle nostre convinzioni e per questa nostra ostinazione stiamo facendo terra bruciata della nostra amicizia, se così la si può definire…”.
“Perché dici se così si può definire?”.
“Dico così perché due amici non si farebbero tutto il male che ci facciamo noi!”.
“Ma non ne possiamo fare a meno!”.
“Invece si! Basterebbe che uno dei due ceda diamine! Io non ne posso più di litigare con te. Tu ti arrabbi con me perché non provo i tuoi stessi sentimenti, ma non è così! Tu mi piaci, ma… ma… sono come il ghepardo, voglio andare a caccia, non mi piace essere servita a tavola il piatto già cucinato, quel piatto me lo devo guadagnare. Con te non ci riesco! Ogni volta che ti allontani ti cerco e non mi dai neanche il tempo di dire ciao che tu torni alla carica, e io divento di nuovo una preda!”.
Quasi urlavo per cacciare via la mai frustrazione.
“Dobbiamo trovare una soluzione!”.
“Geniale Stefano! A questo ci ero arrivata anch’io, ma non so che fare!”.
“Non dobbiamo fare niente!”.
“Eh?”.
“Noi siamo amici! Allora comportiamoci come tali, senza pensare ai nostri sentimenti, poi quel che succeda succeda!”.
“Ok, allora vada per il quel che succeda succeda!”.
 
Erano passati vari mesi e la situazione era rimasta invariata e continuavamo ad essere amici, lui non ci provava più con me e io non pensavo più ai miei sentimenti e ai miei istinti, era difficile, ma ci stavamo riuscendo, non ci stavamo più facendo del male.
Una noiosa sera mi invitò a casa sua a vedere la partita, e successe tutto lì, la nostra squadra del cuore aveva appena vinto e nell’euforia ci ritrovammo l’uno stretto nelle braccia dell’altro. Stefano mi guardò fisso negli occhi e disse “Io non ce la faccio più a celare il mio sentimento per te, ci ho provato, ma…”.
“Neanche io ce la faccio più, non voglio più scappare per poi aspettare di andare a caccia, la predatrice va un po’ in ferie!”.
Prese il mio volto tra le mani e lentamente avvicinò le sue labbra alle mie, stavo assaporando quel momento, non avevo nessuna fretta, lo avevo atteso per troppo tempo, ora volevo godermelo.
Le nostre lingue si intrecciarono e si lanciarono in una danza frenetica, le sue mani scesero sul mio corpo e mi avvicinò ancora di più a lui così che i nostri corpi si fusero. Non volevo più allontanarmi da lui, ma si staccò da me e disse “Finalmente sei mia!”.
“E tu sei mio!”, forse la frase più giusta sarebbe stata si, sono tua, ma la mia indole prevalse e lui se ne accorse e rise, ma io smorzai quella risata con un lungo, tenero, affamato bacio.

  
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