Ohayo!
Giusto una noticina prima di
eclissarmi e lasciarvi alla lettura... allora, tanto per cominciare
SPOILER per chi non segue le scans o l'anime. La storia è
ambientata subito dopo la battaglia tra i Dragon Slayers e
c'è un piccolo sfasamento temporale (altrimenti non avrei
proprio saputo come inserirla): praticamente i Grandi Giochi Magici
sono leggermente anticipati, e tra l'inizio di questa fic e il 7 luglio
(cioè l'ultimo giorno dei Giochi) passano almeno una decina
di giorni di "riposo", nei quali avvengono i seguenti eventi (secondo
la mia mente totalmente malata). Detto questo, avverto che la storia
non contiene yaoi né shonen-ai né alcun
riferimento a qualche coppia specifica, solo violenza, sangue e
cattiveria. Abbiate pietà di me, perché per il
protagonista io non l'ho avuta per niente!
I personaggi non mi appartengono, la storia non è stata
scritta a scopo di lucro, bla bla bla.
A voi!
ELEGIA DELLA VENDETTA
Prologo – Ombre e Visioni
La strada era deserta e
tranquilla in quella soleggiata
mattina di primavera, abbastanza lontana dalle città da non
incontrare anima viva per chilometri e chilometri, pregna di
quell'assoluta aria di pace e calma che non si sarebbe mai potuta
respirare a Fairy Tail.
Non che a Gajeel dispiacessero le quotidiane risse tra i
maghi della gilda più casinista di Fiore, anzi, di solito
lui era
noto per essere uno dei primi a fomentare le allegre scazzottate. Ma
diamine, di tanto in tanto aveva anche lui bisogno di ritirarsi in
solitudine e godersi un po' il silenzio!
Forse era per questo che aveva accettato quella missione
di basso livello, più che per l'aspettativa del guadagno. A
causa
degli ultimi eventi, all'apparenza infausti, gli organizzatori dei
Giochi Magici avevano spostato l'ultimo di giorno di battaglie circa
una
settimana più tardi, lasciando così alle gilde il
tempo per
riprendersi e prepararsi all'ultima grande sfida.
Da parte sua, Redfox non vedeva l'ora di buttarsi di nuovo nella mischia, il recente scontro con i Draghi Gemelli di Sabertooth gli aveva lasciato l'amaro in bocca a causa di quell'egoista infiammato di Salamander. Dannazione, quanto avrebbe voluto essere lui a dare una bella lezione a quei due mocciosi!
Sacca in spalla e bandana sulla fronte, camminava di buona lena quando d'un tratto il suo udito sensibile captò qualcosa di anomalo nell'aria intorno a lui, interrompendo il flusso dei suoi pensieri e mettendolo all'erta. Si guardò intorno con cautela, ma a parte rocce, campi e alberi non c'era assolutamente nulla. Provò a fiutare il vento come un cane da caccia, ben attento a non abbassare la guardia. C'era qualcosa vicino a lui, percepiva un lieve brivido lungo la schiena, come se avesse degli occhi puntati costantemente addosso. Che cos'era? Eppure nemmeno il suo fiuto riusciva a trovare risposta...
Riprese a camminare, ma questa
volta restò ben concentrato
sulla strada, senza permettere ai propri pensieri di deviare la sua
attenzione. Peccato che non ci fosse anche Lily con lui, avrebbe
sicuramente captato al volo la presenza di una probabile minaccia.
Pochi passi ancora, poi fu costretto ad allarmarsi di
nuovo, gli occhi rossi puntati su un cespuglio a lato della strada
che si scuoteva vistosamente. Forse si trattava solo di un coniglio,
oppure...
Rimase di sasso quando un'ombra nera schizzò fuori dal fogliame, sbarrandogli la strada.
Un piccolo essere nero dagli
occhi vuoti e il sorriso
inquietante, la coda flessuosa come quella di un gatto che si agitava
in aria, eppure completamente diverso da qualsiasi altra creatura
conosciuta.
Lo riconobbe all'istante, senza bisogno di pensarci.
Era... quell'essere.
Quella specie di animaletto
domestico che accompagnava
sempre Raven Tail, quel mostriciattolo infame che aveva fatto del
male a Wendy e Charle, il giorno del loro arrivo nella capitale.
E improvvisamente si rese conto di una cosa che avrebbe
dovuto capire fin dall'inizio, ma che realizzò solo nel
momento in
cui una nera cappa di oscurità lo avvolse, facendolo
sprofondare nel
buio senza fondo.
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“Charle?”
“Charle?! Mi senti?”
La bianca Exceed si
risvegliò a fatica quando udì una
voce familiare chiamarla, scuotendola da una sorta di torpore che
l'aveva lasciata stordita per una manciata di secondi, come se avesse
preso una dura botta in testa.
Scoprì che era stato Happy a chiamarla, probabilmente
preoccupato per il fatto che lei non avesse risposto a una qualche
stupida domanda. Si portò una zampa alla testa e si accorse
di avere
il fiato corto e il corpo scosso da tremori, come accadeva tutte le
volte in cui aveva una visione.
Happy la guardava con espressione addolorata, offrendole un pesce.
“Stai male? Vuoi mangiare?”
“N-no...” rispose lei, che ancora faticava a tornare alla realtà. Le ci volle ancora qualche minuto prima di ricordare di essere seduta su una tovaglia da picnic assieme al gatto blu e al suo inseparabile compagno di avventure, insieme a Wendy, Lucy, Erza e Gray, insomma, il gruppo che spesso si trovava ad affrontare missioni collettive. Ricordò che quella mattina avevano deciso di riposarsi dalle fatiche dei Giochi Magici prendendosi una pausa all'aperto, e che fino a quel momento era andato tutto bene...
Ad eccezione di Happy, nessuno
degli altri sembrava
essersi accorto del suo stato catatonico, neppure Wendy, troppo
impegnata a ridere mentre Natsu e Gray si sfidavano a una delle loro
ridicole e assurde gare di abilità.
Charle tornò con la mente sulla visione, che, seppur
breve, l'aveva lasciata preoccupata e intontita.
Che cos'era quello?
Uno dei soliti sogni
premonitori?
Un evento già accaduto?
Ora le immagini che aveva visto le risultavano sporche e
disordinate, ma il significato generale risultava tragicamente
chiaro: un uomo dagli occhi rossi che portava sul braccio il marchio
della gilda era incatenato in una cella buia, visibilmente ferito. Il
resto era un complesso vortice di oscurità, sangue,
macchinari
arrugginiti, urla, dolore.
Scattò in piedi, incurante dell'emicrania che ancora la tormentava.
C'era un solo uomo che vantava
occhi rossi, a Fairy
Tail, l'unico che poteva risultare quasi adatto allo
scenario
che le si era presentato davanti.
“Dov'è
Gajeel?” domandò a voce alta, in modo da
attirare su di sé l'attenzione generale.
Natsu e Gray smisero si
prendersi a testate e si
voltarono a guardarla, perplessi, mentre Lucy alzò gli occhi
al
cielo, pensosa.
“Mmm... non lo so,
questa mattina non l'ho visto. Però
mi sembrava che prima Panther Lily si stesse allenando in giardino,
potresti chiederlo a lui”
Charle fece apparire le piccole ali bianche sulla
schiena e si apprestò a spiccare il volo, ma Wendy la
trattenne.
“Charle... è successo qualcosa? Perché cerchi Gajeel-san?”
L'Exceed non riuscì nemmeno a guardarla negli occhi. “Perché... ho un brutto presentimento”