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Autore: Devileyes    11/04/2013    3 recensioni
Durante una giornata di pausa tra le battaglie dei Grandi Giochi Magici, Gajeel viene catturato e torturato dai maghi di Raven Tail, i quali cercano disperatamente vendetta dopo esser stati battuti da Laxus... ma né Makarov né Fairy Tail potranno lasciar correre quest'ennesimo affronto... il Master dovrà inviare una squadra speciale a salvare il Dragon Slayer, una squadra invincibile e determinata a distruggere una volta per tutte Raven Tail...
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gajil Redfox, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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Ohayo!

Giusto una noticina prima di eclissarmi e lasciarvi alla lettura... allora, tanto per cominciare SPOILER per chi non segue le scans o l'anime. La storia è ambientata subito dopo la battaglia tra i Dragon Slayers e c'è un piccolo sfasamento temporale (altrimenti non avrei proprio saputo come inserirla): praticamente i Grandi Giochi Magici sono leggermente anticipati, e tra l'inizio di questa fic e il 7 luglio (cioè l'ultimo giorno dei Giochi) passano almeno una decina di giorni di "riposo", nei quali avvengono i seguenti eventi (secondo la mia mente totalmente malata). Detto questo, avverto che la storia non contiene yaoi né shonen-ai né alcun riferimento a qualche coppia specifica, solo violenza, sangue e cattiveria. Abbiate pietà di me, perché per il protagonista io non l'ho avuta per niente!
I personaggi non mi appartengono, la storia non è stata scritta a scopo di lucro, bla bla bla.

A voi!

ELEGIA DELLA VENDETTA


Prologo – Ombre e Visioni


La strada era deserta e tranquilla in quella soleggiata mattina di primavera, abbastanza lontana dalle città da non incontrare anima viva per chilometri e chilometri, pregna di quell'assoluta aria di pace e calma che non si sarebbe mai potuta respirare a Fairy Tail.
Non che a Gajeel dispiacessero le quotidiane risse tra i maghi della gilda più casinista di Fiore, anzi, di solito lui era noto per essere uno dei primi a fomentare le allegre scazzottate. Ma diamine, di tanto in tanto aveva anche lui bisogno di ritirarsi in solitudine e godersi un po' il silenzio!
Forse era per questo che aveva accettato quella missione di basso livello, più che per l'aspettativa del guadagno. A causa degli ultimi eventi, all'apparenza infausti, gli organizzatori dei Giochi Magici avevano spostato l'ultimo di giorno di battaglie circa una settimana più tardi, lasciando così alle gilde il tempo per riprendersi e prepararsi all'ultima grande sfida.

Da parte sua, Redfox non vedeva l'ora di buttarsi di nuovo nella mischia, il recente scontro con i Draghi Gemelli di Sabertooth gli aveva lasciato l'amaro in bocca a causa di quell'egoista infiammato di Salamander. Dannazione, quanto avrebbe voluto essere lui a dare una bella lezione a quei due mocciosi!

Sacca in spalla e bandana sulla fronte, camminava di buona lena quando d'un tratto il suo udito sensibile captò qualcosa di anomalo nell'aria intorno a lui, interrompendo il flusso dei suoi pensieri e mettendolo all'erta. Si guardò intorno con cautela, ma a parte rocce, campi e alberi non c'era assolutamente nulla. Provò a fiutare il vento come un cane da caccia, ben attento a non abbassare la guardia. C'era qualcosa vicino a lui, percepiva un lieve brivido lungo la schiena, come se avesse degli occhi puntati costantemente addosso. Che cos'era? Eppure nemmeno il suo fiuto riusciva a trovare risposta...

Riprese a camminare, ma questa volta restò ben concentrato sulla strada, senza permettere ai propri pensieri di deviare la sua attenzione. Peccato che non ci fosse anche Lily con lui, avrebbe sicuramente captato al volo la presenza di una probabile minaccia.
Pochi passi ancora, poi fu costretto ad allarmarsi di nuovo, gli occhi rossi puntati su un cespuglio a lato della strada che si scuoteva vistosamente. Forse si trattava solo di un coniglio, oppure...

Rimase di sasso quando un'ombra nera schizzò fuori dal fogliame, sbarrandogli la strada.

Un piccolo essere nero dagli occhi vuoti e il sorriso inquietante, la coda flessuosa come quella di un gatto che si agitava in aria, eppure completamente diverso da qualsiasi altra creatura conosciuta.
Lo riconobbe all'istante, senza bisogno di pensarci.

Era... quell'essere.

Quella specie di animaletto domestico che accompagnava sempre Raven Tail, quel mostriciattolo infame che aveva fatto del male a Wendy e Charle, il giorno del loro arrivo nella capitale.
E improvvisamente si rese conto di una cosa che avrebbe dovuto capire fin dall'inizio, ma che realizzò solo nel momento in cui una nera cappa di oscurità lo avvolse, facendolo sprofondare nel buio senza fondo.

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Charle?”

Charle?! Mi senti?”

La bianca Exceed si risvegliò a fatica quando udì una voce familiare chiamarla, scuotendola da una sorta di torpore che l'aveva lasciata stordita per una manciata di secondi, come se avesse preso una dura botta in testa.
Scoprì che era stato Happy a chiamarla, probabilmente preoccupato per il fatto che lei non avesse risposto a una qualche stupida domanda. Si portò una zampa alla testa e si accorse di avere il fiato corto e il corpo scosso da tremori, come accadeva tutte le volte in cui aveva una visione.

Happy la guardava con espressione addolorata, offrendole un pesce.

Stai male? Vuoi mangiare?”

N-no...” rispose lei, che ancora faticava a tornare alla realtà. Le ci volle ancora qualche minuto prima di ricordare di essere seduta su una tovaglia da picnic assieme al gatto blu e al suo inseparabile compagno di avventure, insieme a Wendy, Lucy, Erza e Gray, insomma, il gruppo che spesso si trovava ad affrontare missioni collettive. Ricordò che quella mattina avevano deciso di riposarsi dalle fatiche dei Giochi Magici prendendosi una pausa all'aperto, e che fino a quel momento era andato tutto bene...

Ad eccezione di Happy, nessuno degli altri sembrava essersi accorto del suo stato catatonico, neppure Wendy, troppo impegnata a ridere mentre Natsu e Gray si sfidavano a una delle loro ridicole e assurde gare di abilità.
Charle tornò con la mente sulla visione, che, seppur breve, l'aveva lasciata preoccupata e intontita.

Che cos'era quello?

Uno dei soliti sogni premonitori?
Un evento già accaduto?
Ora le immagini che aveva visto le risultavano sporche e disordinate, ma il significato generale risultava tragicamente chiaro: un uomo dagli occhi rossi che portava sul braccio il marchio della gilda era incatenato in una cella buia, visibilmente ferito. Il resto era un complesso vortice di oscurità, sangue, macchinari arrugginiti, urla, dolore.

Scattò in piedi, incurante dell'emicrania che ancora la tormentava.

C'era un solo uomo che vantava occhi rossi, a Fairy Tail, l'unico che poteva risultare quasi adatto allo scenario che le si era presentato davanti.
Dov'è Gajeel?” domandò a voce alta, in modo da attirare su di sé l'attenzione generale.

Natsu e Gray smisero si prendersi a testate e si voltarono a guardarla, perplessi, mentre Lucy alzò gli occhi al cielo, pensosa.
Mmm... non lo so, questa mattina non l'ho visto. Però mi sembrava che prima Panther Lily si stesse allenando in giardino, potresti chiederlo a lui”
Charle fece apparire le piccole ali bianche sulla schiena e si apprestò a spiccare il volo, ma Wendy la trattenne.

Charle... è successo qualcosa? Perché cerchi Gajeel-san?”

L'Exceed non riuscì nemmeno a guardarla negli occhi. “Perché... ho un brutto presentimento”


  
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