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Autore: TonyCocchi    11/04/2013    6 recensioni
Tutti dicono che i 2P! sono abbietti, truci, infidi, perfidi, insensibili, e via dicendo… Ma se anche loro avessero un cuore? Se anche loro, tra un pestaggio e l’altro, avessero solo bisogno di un po’ d’amore? Ecco un paio di loro alle prese con un maldestro quanto terrificante tentativo d’abbordaggio! [Personaggi 2P!]
Genere: Avventura, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 2p!Hetalia
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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2phetalia fratelli sorelle

Ciao a tutti! Come va? ^__^
Quanto a me… Così così… Mi sto un po’ lasciando andare… XP

Vogliate scusare la mia scarsità d’aggiornamenti, ma è per l’appunto un periodo sciatto e molto pigro questo qui; si dovrà aspettare che passi.

Ma ogni tanto riesco ancora a regalarvi qualche mia piccola ispirazione, come questa qui. Dopo i personaggi normali, le nyotalia, mi mancavano solo i 2P!, no?

Andiamo a vedere come me la cavo con loro!
Buona lettura a tutti!

 

Nota: I design dei personaggi 2P! sono ripresi da Deviantart


PS: GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!

 

 

 

Aprì lo specchietto con uno scatto e fissò il suo stesso sguardo magnetico: prove generali per il prossimo maschione da accalappiare e abbindolare.

Spostò una ciocca dei capelli rossi e, finalmente, si carezzò le labbra col nuovo rossetto; lenta, suadente, compiaciuta da quanto riusciva ad essere piccante, in ogni singolo gesto.

Mentre proseguiva la sua controllatina con una scrollatina al suo… “armamentario anteriore”, Ucraina pensò all’obbiettivo del giorno. Francia forse: per quanto era allupato poteva facilmente fregargli le chiavi dell’auto, anzi, quel gonzo davanti a una come lei sarebbe stato capace di regalarle le chiavi di casa senza battere ciglio.

Ridacchiò, controllandosi l’ombretto verde su una palpebra e poi sull’altra: quando adorava essere così stupenda e malvagia.

Ma mentre il suo ego si gonfiava come le protesi di quelle sciacquette che cercavano di stare inutilmente dietro alla sua naturale prosperosità, ecco che l’avvicinarsi di un piagnucolio distolse la sua attenzione da sé, facendole emettere un lungo gemito di noia.

“Sorellonaaaaaaaa!”

Sbuffò: niente di peggio quando stai innocentemente gongolandoti per quanto sei dannatamente sexy da far sbavare che quella scemotta tutta zuccherini della tua sorellina!

“Bielorussia, che c’è?” –fece già spazientita, richiudendo lo specchietto con un altro scatto e poggiandolo sul tavolo davanti a sé.

Col suo vaporoso e merlettato vestitino rosa, la dolce Biel arrivò correndo all’impazzata e, atterrata sulla sedia accanto, provò ad accoccolarsi vicino la sua sdegnosa sorella maggiore.

“Iiih! Aiutami!”

“E piantala di frignare! E poi, non ti avrò detto un milione di volte di smetterla di indossare questi vestitini da mocciosa?”

“Sigh! Non essere cattiva!”

“Tsk!” –girò la testa la popputa dal vestito rosso fuoco- “Persino il fiocchetto nei capelli!”
“Che ha che non va il mio fiocchetto?” –domandò con voce da pulcina, toccandoselo.

“Niente…” –scrollò le spalle, ma il suo tentativo di ignorarla fallì miseramente, visto che Biel non aveva intenzione di smetterla di addossarsi e aggrapparsi dappertutto.

“Ti prego, salvami! Quel tipo inquietante ce l’ha di nuovo con me!”

“Di nuovo lui, eh? Beh, potresti anche prenderlo in considerazione: hai accalappiato un uomo senza nemmeno bisogno di trucco, tacchi o di queste due…” –se le sollevò un po’.

“No! No! No! È spaventoso!”
“Per te tutti sono spaventosi!”

“Ma lui lo è di più! Lui è…”
<< SBAM! >>

Subito dopo la botta, Ucraina sentì Bielorussia stritolarle il braccio! Tremava tutta e i suoi occhi erano sgranati e umidi dallo spavento.

E come non essere a dir poco terrorizzata da una mazza da baseball irta di chiodi che viene improvvisamente picchiata con violenza sul tavolo, a pochi centimetri dalla tua mano, e dal ben conosciuto teppista che la brandisce?
Il terribile America!

“Ciaaaaao, dolcezza!” –la salutò digrignando i denti.

“Iiiiiih!”

Ucraina roteò gli occhi e sperò che la sua indifferenza bastasse a tenerla fuori dalle noie.

America estrasse la mazza facendo svolazzare qualche trucciolo del tavolo e, snobbata la sedia e alzato invece un piede sopra il tavolo in modo da intrappolarla dall’alto nella sua ombra, si protese sulla piccoletta in rosa.

“Ma che fai, scappi? Non è carino, sai? Perché non vieni qui e mi da un bel bacetto?”

“N-no… I-io… M-mi vergogno!” –era spaventoso con quel ghigno e quegli occhi che sprizzavano violenza e voglia di sopraffazione, ma, come a volte capita davanti ai film horror, non riusciva proprio a staccare gli occhi, girarsi e sprofondare nel davanzale della sorella come fosse un bunker sicuro; restava intrappolata, tremante in quel contatto visivo agghiacciante.

“E su, dai! Solo un bacetto! Vieni qui!”

Tirò fuori la lingua e iniziò a muoverla e rotearla oscenamente!
“Kyaaaah! No! Non voglio!”

America rise: “Oh, sei di quelle che fanno le difficili? Poco male, io ottengo sempre quello che voglio, dopotutto sono un bastardo!” –disse fiero, alzando il pollice e facendo scintillare una zanna.
“Ucrainaaaa! Ti prego, aiutami! Quella lingua fa paura!”

Tanto che prese a scuoterla, che alla fine si rassegnò a degnarla di una risposta: “Oh, arrangiati! Quante volte ti ho detto che ormai sei grande e devi cavartela da sola? Ti è piaciuto indossare vestitini e fare la smielata che saltella nei prati coi fiori e cavolate varie? E ora gli uomini giustamente ti mangeranno viva! Datti una svegliata o fregati!”
“Uaaaaah! Cattivaaaa!”
“E poi, se vuoi saperlo, anche io ho i miei problemi…”
<< SBAM! >>

Il selvaggio Canada non aveva trovato modo migliore di segnalare il suo ingresso in scena che sbattere un pugno sul tavolo.

Come il fratello, anche lui allargò il suo minaccioso sorriso all’inverosimile: “Ehilà, bambola!”

Si sedette sulla sedia accanto quella di Ucraina, poggiando poi maleducatamente uno scarpone sul tavolo, stiracchiandosi, e dando una sorsata dalla bottiglia di birra che aveva in mano.

“Iiiih! Un altro tipo spaventoso!”

Finito di sciacquarsi il gargarozzo, tirò giù il piede e si protese verso la sorella maggiore, pulendosi le labbra con la manica della larga camicia a quadri rossa e nera che indossava sopra la maglietta nera.

“Come te la passi? Aspettavi qualcuno?”
“Umpf!”

Ucraina aveva già avuto a che fare con lui, e sapeva che la tattica che usava di solito con le schiappe, incrociare le braccia e restare ferma e zitta ad aspettare che lo scocciatore evaporasse, poteva rivelarsi pericolosa con Canada, che più di ogni altra cosa detestava che non gli si desse conto… Ma l’avrebbe usata comunque, apposta per farlo incazzare!

Si avvicinò: “Sei sempre più uno schianto! Mi verrebbe voglia di inzaccherarti di sciroppo d’acero e leccarti tutta, ma proprio tutta, uh uh uh! Che te ne pare come idea? Non male, eh?”

Perché mai doveva badare a un boscaiolo ubriacone fissato con l’hockey quando le bastava un occhiolino per farsi offrire champagne e gioielli da tipi ben più importanti? Continuò semplicemente ad ignorarlo come stava ignorando dall’altro lato Bielorussia che le si appiccicava e America che continuava chiedere baci e fare linguacce…

“Uh, dai, non ignorarmi, bambola, lo sai che non mi piace…” –disse aggiungendo un tono minaccioso alla voce, pur restando sorridente- “Dai, scendi la piedistallo e sali sul mio pick-up qui fuori, non te ne pentirai!”

Ucraina era ancora determinata a non dirgli una parola… Così fu qualcun altro a pensarci.
“Eh eh eh, che succede, schiappa? La signorina non ti vuole?” –fece America, alzandosi di dosso a Biel, con sconfinato sollievo di quest’ultima.
“Fatti gli affari tuoi.”

“La solita storia, eh? Le donne non ti si filano di striscio, ed il motivo c’è tutto: guardati, che razza di pezzente!”

“Tu per me hai l’aria di uno che vuole prenderle da un pezzente.”

Ucraina scosse il capo e si coprì la faccia: sapeva bene come sarebbe finita.

“Oh, hai detto qualcosa, scusa? I perdenti come te sono così facili da ignorare.”
Ecco, questo non doveva dirlo.

CRASH!

Canada spaccò la bottiglia sul tavolo, lasciò sgocciolare dalle guglie puntute le ultime gocce di birra nella bocca e poi le puntò contro America.
“Molto bene, avevo giusto voglia di ammazzare un lurido sbruffone ipercalorico americano! Ti squarto!”

America carezzò la mazza chiodata: “Fatti avanti, finocchio di un buzzurro canadese!”

“Crepa, stronzo!”

“Vieni qui, merda!”

E fu così che esattamente alle spalle delle due sorelline slave, i due presero a suonarsele selvaggiamente, senza esclusione di colpi, pizzichi, tirate di capelli, dita negli occhi, strizzate di palle…

Bielorussia rimase rigida al suo posto: odiava la violenza e non osava nemmeno dare un’occhiata a quello che stava succedendo lì dietro per non urtare il suo animo così  sensibile!

Ucraina invece tirò un sospiro di sollievo: “Almeno hanno smesso di rompere.”

“Uaaah!” –gemette la sorellina- “Ci sono così tante nazioni spaventose in questo mondo! Perché non possono essere tutte un po’ più come il fratellone?”

“Oh, no! Ci risiamo!” –sbottò l’altra poggiandosi la faccia su una mano.

Se fino a un secondo prima Bielorussia era una mocciosa senza spina dorsale, adesso entrava nella modalità ragazzina innamorata. Seriamente, non fosse stato che era una deviata che voleva sposare il suo stesso fratello non avrebbe mai capito come una come lei avrebbe potuto far parte della loro famiglia (e del loro schizzatissimo mondo in generale…).

“Ah!” –sospirò trasognata tra i luccichini- “Se solo Russia finalmente si accorgesse di quanto sarei brava come moglie e mi sposasse, ci penserebbe lui a difendermi da quei mostri! Per questo gli stiro tutti i giorni le camicie, e gli pulisco casa, ed annuso il cuscino su cui ha dormito mentre gli rifaccio il letto al mattino.”

“Bah... Sei senza speranza… Non è così che si conquista un uomo! Pensano solo a una cosa, e cioè a queste!”

BOING! BOING!
“Iiih! Smettila di farle ondeggiare, è da scostumate!”
“UH, CI RINUNCIO!”

Si alzò, evitò con signorile verve la mazza di America che le volò a dieci centimetri dall’orecchio e se ne andò via sull’eccitante melodia dei suoi tacchi alti.

“Sorellona! Dove vai? Non lasciarmi sola con loro, ti prego!” –meglio darsela a gambe finché erano occupati l’uno con l’altro.

 

Quando ritennero di aver arrecato all’altro il giusto numero di lividi, i due fratellini si fermarono.

“Tsk… Finocchio…” –sputacchiò un po’ di sangue America.

Canada fece lo stesso: “Tsk… Montato del cazzo…”
“Non vale! Io mica ho detto << Finocchio del cazzo >>!”
“Al diavolo!”

Si rialzarono e restarono imbambolati davanti le sedie vuote.

“… Sigh… Non riuscirò mai a far capire a Biel che voglio essere io a proteggerla!”
“Sigh! Non riuscirò mai a far capire ad Ucraina che gli uomini possono dare alle donne molto di più!”

America raccolse la mazza: “Dai, andiamo a farci una dozzina di birre.”
“Già, ci vuole proprio…”
Altro che cazzotti… Alla fine la vera batosta gliel’avevano data quelle due!

 

 

 

Poveri 2P!America e 2P!Canada… In fondo vogliono solo fare colpo sulla ragazza che amano! X3

Ciò non toglie che siano entrambi dei volgari zotici arroganti e barbari…

Mi fa un certo effetto scrivere di Ucraina come una specie di escort, anzi, credo sia la prima volta che descrivo questo “genere” di donna in generale… Personalmente le disprezzo alquanto, ma magari in fondo questa Ucraina è solo una romantica frustrata e disillusa chissà… Anche Biel dopotutto si è rivelata un po’ uguale alla sua controparte originale, visto? XD

Per concludere, viva l’amore, visto che rende persino i 2P! un po’ meno spaventosi! ^__^

……

Ma giusto un pochino, eh? XD

Alla prossima!

 

PS: Una mia amica, disegnatrice su deviantart, ha detto disegnerà una fanart su questa storia! Al momento in cui scrivo non è ancora pronta, però, così per ringraziarla, le faccio un po’ di pubblicità linkandovi qui la sua gallery (ci sono anche alcuni disegni 2P!). Date un’occhiata!

 

http://robictheescapist.deviantart.com/


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