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Autore: Sarugaki145    11/04/2013    5 recensioni
-Chi è Kaien Shiba?-
Una domanda semplice all'apparenza, ma che se chiesta alla persona sbagliata può impiegare anni per ricevere una risposta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Shiba Kaien
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Who is Kaien Shiba?

-Chi è Kaien Shiba?-

Chiese Ichigo con disinvoltura, continuando a leggere il libro seduto sul letto.

Era ricoverato alla Soul Society, nella sede della quarta compagnia, in seguito alle ferite riportate nella sua battaglia per salvare Rukia dalla condanna a morte.

Ormai si era parzialmente rimesso, ma non osava sfuggire alle cure del capitano Unohana per paura di subire la sua ira.

La giovane shinigami appena salvata era andata a trovarlo e ora stava seduta alla scrivania, dove scarabocchiava i suoi soliti coniglietti.

L’aria primaverile entrava dalla finestra aperta, mentre il sole tramontava lentamente.

La scena ricordava un qualsiasi pomeriggio che avevano passato insieme nella stanza di Ichigo ed ora entrambi erano stati ben attenti a non rompere quella sorta di silenzio che permetteva quell’illusione, essendo consapevoli che quel momento avrebbe potuto non ripetersi.

Rukia si irrigidì per qualche secondo sentendo la domanda impertinente dell'amico, ma restò concentrata sul suo disegno.

-Perché ti interessa?-

Chiese indifferente, prendendo la matita rosa ed iniziando a colorare il coniglio che aveva appena finito di disegnare.

L’arancio rispose quasi subito con tono tranquillo:

-Perché mi paragonano sempre a lui, ma io non ho idea di chi sia. Anche tuo fratello l'ha fatto la prima volta in cui l'ho visto.-

-Lui era molto meglio di te..!-

Ribattè Rukia, sicura che l’amico si sarebbe irritato da quella sua affermazione e avrebbe quindi fatto cadere la conversazione.

A dispetto delle aspettative Ichigo ribattè:

-E` possibile! Ora mi dici chi è?-

-Chiedilo a Renji.-

Lo liquidò la ragazza fermandosi ad ammirare il suo disegno.

-Mi ha detto che lo conoscevi molto meglio tu.-

Replicò lo shinigami pacato. La ragazza sospirò e si girò verso di lui, osservandolo severa.

Non capiva il perché volesse sapere chi fosse il nobile Kaien e perché tutti continuassero a parlare di lui.

Era morto, perché continuare a parlarne?

Rukia sbuffò e si alzò dalla sedia andando verso l’uscita, mentre troppi ricordi iniziavano ad inondarle la mente.

Con un gesto rapido uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle e appoggiandosi poi ad essa per tranquillizzarsi.

Le pizzicavano gli occhi, ma non voleva piangere un’altra volta, soprattutto rischiando di essere vista da qualcuno.

Ichigo osservò la scena di sottecchi e quando Rukia pose quelle distanze tra loro sospirò e disse, in modo che lei lo potesse sentire nonostante la porta chiusa:

-Io aspetterò Rukia. Come tu hai aspettato che io ti raccontassi di mia madre io aspetterò che tu mi racconti di lui. Non ho fretta.-

Dopo di che tornò a leggere placidamente il suo libro, non immaginando dopo quanto tempo lei gli avrebbe raccontato di quello strano individuo.

 

Più o meno due anni dopo.

 

Ichigo sedeva sul suo letto in camera, mentre sfogliava svogliatamente un manga per non studiare.

Gli avvenimenti di quegli ultimi giorni l’avevano scombussolato non poco e ora faceva fatica a riabituarsi alla routine della vita da shinigami.

Mentre era perso tra i suoi pensieri la porta venne spalancata e Rukia apparve nella stanza salutando:

-Yo Ichigo.-

Lui alzò gli occhi un momento dal manga e sorrise divertito, notando come l’amica avesse iniziato a salutare come lui.

-Yo nana.-

Rispose lui abbassando gli occhi e tornando a leggere.

Fu nuovamente interrotto dopo pochi secondi, quando sentì il materasso accanto a lui abbassarsi leggermente e vide che Rukia gli si era accomodata affianco.

La osservò con sguardo interrogativo, non capendo il perché di quel gesto. Di solito sedeva alla scrivania o per terra e tappezzava la stanza con i suoi assurdi disegni, non si era mai accomodata affianco a lui.

-Kaien Shiba era il luogotenente della tredicesima compagnia.-

Affermò lei sicura, evitando accuratamente di guardare negli occhi il vicino, mentre con le mani si torturava un lembo del vestito.

L’arancio chiuse il manga e l’appoggiò sul letto, mettendosi in ascolto, ben conscio dell'importanza discorso che stava per avvenire.

Non aveva mai dimenticato la domanda a cui Rukia non aveva mai risposto su quel individuo, forse perché non ne avevano più avuto la possibilità di parlarne o forse perché lei aveva sempre evitato accuratamente l'argomento.

Ma Ichigo sapeva che probabilmente era perché da un’eternità non si potevano permettere un momento solo per loro.

Eppure in quel momento, senza che lui l’avesse chiesto, lei stava aprendo il suo cuore, forse per la prima volta.

Non era  un tipo da parlare facilmente di sé, ormai Ichigo aveva capito quanto fosse riservata, ma non si sarebbe mai aspettato che un giorno l'avrebbe fatto di sua spontanea volontà.

Era veramente cresciuta quindi.

-Era magnifico lui. Non solo sostituiva il nostro capitano in un mucchio di mansioni, ma era un padre e un fratello maggiore per noi della compagnia. Era un tipo originale, era gentile, un po’ sfrontato, ma ben voluto da tutti. Era veramente forte e aveva una mania per proteggere chiunque, quindi non si fermava mai. Diceva che aveva ancora un mucchio di gente da salvare, quindi non stava mai senza far niente.-

Ichigo si rese conto che qualcosa nello stomaco si stava agitando e non era qualcosa di positivo.

Non voleva ammetterlo con se stesso, ma era forse geloso di quel ex luogotenente che voleva salvare tutti come lui?

-E nel mucchio di gente che ha salvato ci sono stata anch’io.-

Sussurrò lei, mentre la sua voce si incrinava per la prima volta da quando aveva iniziato a parlare.

Ichigo si sistemò sul letto, portandosi le ginocchia al petto come la ragazza.

Doveva far qualcosa per impedire a quel senso di malessere di avanzare in lui.

Non era mai stato geloso di nessuno, non era nella sua indole.

Ma in quel momento non riusciva a capire cosa stesse succedendo. 

Era geloso, non poteva nasconderlo.

Forse perché Kaien l’aveva salvata e lui no?

Chi era veramente quell’uomo?

Rukia continuò, cercando di mantenere la voce ferma e non far trapelare tutti i sentimenti che solo il pronunciare quel nome evocava in lei:

-Ero appena stata adottata dai Kuchiki ai tempi, tutti mi guardavano con reverenza, Renji mi aveva lasciata sola, io non avevo nessuno. Poi, è arrivato lui.-

E di nuovo Ichigo percepì quel sentimento di rispetto e amore in quella semplice parola.

Infatti il suo stomaco si ribaltò un’altra volta.

Quel “lui” non era un semplice pronome personale, ma era un nome che Rukia stentava a pronunciare per non intaccare la memoria di quell’uomo così speciale.

-Lui mi trattava come una normale sottoposta, senza aver paura del mio rango quando mi parlava. E mi ha preso sotto la sua ala protettiva. E` stato lui ad insegnarmi a combattere, a farmi credere in me stessa e a sacrificarmi per gli altri.-

La ragazza si fermò un attimo, chiudendo gli occhi per farsi forza. Poi, con un profondo respiro, continuò:

-E io me ne sono innamorata.-

Non l’aveva mai ammesso a nessuno e mai avrebbe pensato di riuscire a confidarlo a qualcuno, tanto meno ad Ichigo.

Un peso si sollevò dal suo cuore, facendola sentire più leggera per aver potuto confidare a qualcuno quei suoi sentimenti.

Sapeva che in molti l'avevano immaginato, che suo fratello e il suo capitano ne erano certi, ma lei non aveva mai confermato alcuna voce.

E in quel momento, quando quelle sei parole uscirono come un sussurro dalle sue labbra, si sentì anche meno colpevole per quel sentimento per la persona sbagliata.

L’arancio, invece, trattenne il respiro.

Quel vago senso di malessere si trasformò in una morsa che gli prese il cuore.

Rukia era innamorata di Kaien Shiba.

Rukia era innamorata.

Rukia era innamorata di qualcuno che non era lui.

Cancellò l’ultimo pensiero prima che potesse nascere nella sua mente, ma il suo inconscio lo stava urlando.

-E lui?-

Chiese Ichigo con un filo di voce, accorgendosi di avere la gola secca e che quelle parole uscendo la stavano graffiando.

La ragazza però era persa nei suoi ricordi e non colse il tono insolito che Ichigo usò, forse più duro e cattivo di quello che le aveva sempre dedicato.

-Il nobile Kaien era sposato con una donna bellissima, si chiamava Miyako.-

Rispose lei tristemente, mentre gli occhi le si velavano di lacrime. Nonostante ciò si fece forza e riprese:

-Lei però è stata uccisa da un hollow e quando io, il nobile Kaien e il capitano Ukitake siamo andati per scovare l’hollow io..-

Rukia si interruppe e Ichigo la osservò tremare mentre nascondeva la testa nelle ginocchia.

Non era mai stato bravo a consolare le persone ed in quel momento maledì quella sua incapacità.

Voleva aiutarla, alleviare la tristezza dell'amica in qualche modo, ma non aveva idea di come fare.

-Non sei obbligata a continuare..-

Mormorò Ichigo sentendosi impotente di fronte al visibile dolore della ragazza, ma lei alzò la testa e dopo aver fatto segno di no col capo concluse:

-..Io ho ucciso il mio luogotenente. Ho portato via il fulcro della tredicesima compagnia Kaien Shiba da tutti perché ero troppo debole e sapevo solo scappare.-

Un brivido percorse la schiena del ragazzo, mentre gli tornava in mente una sua frase di due anni prima:

Lei era il nostro centro! Sono stato io a portarla via!

E per un attimo la gelosia che aveva provato per quell’uomo scomparve, lasciando dentro di se un vuoto, come quando se n’era andata sua madre.

Poteva capirla, capiva quel sentimento che si agitava dentro di lei, quel senso di colpa profondo e troppo radicato.

Lo capiva perché lui ancora oggi provava un sentimento identico ogni volta in cui guardava suo padre e le sue sorelle.

Rukia, a differenza di quanto si aspettava Ichigo, non pianse, anzi dopo quella rivelazione la sua voce si calmò, probabilmente perché era riuscita a dividere anche quell’enorme peso con qualcuno.

-Quel terribile hollow si era impossessato di lui e io l’ho trafitto uccidendoli entrambi. O almeno così credevo.-

L’attenzione dell’arancio tornò, mista alla curiosità, perché a quanto pareva la triste confessione di Rukia non era finita li.

-Quando siamo andati nel Hueco Mundo io ho ritrovato l’hollow che si era portato via il nobile Kaien, era l’espada numero nove. Ha preso le sue sembianze, illudendomi che fosse ancora vivo da qualche parte, che il mio luogotenente non se ne fosse mai andato.-

Si interruppe ancora una volta la ragazza, distendendo le gambe sul letto e facendo un profondo respiro rassegnato.

“Il mio luogotenente”, il senso di fastidio, che si era affievolito pian piano, aumentò nuovamente in Ichigo, perché non era solo un modo per definire il luogotenente della sua compagnia, ma quello del suo cuore.

-Poi mi ha chiesto di portargli le vostre teste per dimostrargli che io credessi in lui.-

Proseguì lei, mentre sentiva la sua mente ovattata da quei ricordi.

Ichigo rabbrividì e la ragazza lo guardò sorridendo divertita e rispose:

-Ma non vi ho uccisi tutti per cullarmi nell’illusione che non fosse quell’orribile hollow a parlarmi ma fosse il nobile Kaien.-

E Rukia sembrava in pace mentre pronunciava quelle parole ed apparve chiaro per l'ennesima volta quanto fosse maturata.

Lo shinigami ricordò come anche lui avesse lottato contro un hollow con le sembianze della madre e come non fosse riuscito a sconfiggerlo.

Che fermezza doveva avere Rukia per poter uccidere una persona anche solo con le sembianze della persona che amava?

Cosa aveva potuto spingerla a compiere quel gesto?

La ragazza rispose, come se avesse potuto leggergli nel pensiero:

-Il cuore. E` stato il suo cuore a permettermi di eliminare quell’hollow. Un giorno lui mi disse che quando due persone si incontrano il loro cuore sta li in mezzo, come tra noi è qui.-

Spiegò lei, ponendo il pugno chiuso in mezzo tra lei e Ichigo, specchiandosi negli occhi ambrati del ragazzo.

-E quando io.. Io l’ho ucciso lui mi ha lasciato il suo cuore, perché quando si muore assieme a qualcuno in battaglia quello ha il compito di prendere il tuo cuore e continuare a farti vivere in questo modo.-

Concluse lei, mentre Ichigo restava incatenato alle due pozze d’oceano che erano gli occhi di Rukia.

-Quindi io e te non possiamo morire soli. Perché portiamo sulle nostre spalle il cuore io del nobile Kaien e tu di tua madre.-

Gli sorrise e appoggiò la sua manina sopra quella immensa di Ichigo, stringendola.

Il ragazzo sussultò a quel contatto inaspettato e le urla dentro di lui si placarono improvvisamente.

Lui le sorrise e rispose:

-Hai ragione nana, non possiamo andarcene soli.-

Dopo di che strinse a sua volta la mano di Rukia nella sua, mentre il suo battito aumentava impercettibilmente.

Quel malessere però non era ancora completamente passato, quindi Ichigo si fece forza e chiese:

-Rukia, tu sei ancora innamorata di lui?-

Subito si pentì della sua lingua lunga, perché la sentì irrigidirsi sotto la sua stretta.

Ma lui aveva bisogno di sapere cosa provasse in quel momento Rukia, perché l’aveva aspettata per tanto tempo e ora non poteva restare con quell’interrogativo.

La ragazza distolse lo sguardo e sospirò nuovamente, per poi rispondere:

-No. Il nobile Kaien l’ho amato per avermi salvata una volta, ma quando lui se n’è andato qualcun altro mi ha salvata.-

Rukia alzò lo sguardo, incontrando quello preoccupato di Ichigo.

Gli occhi della ragazza erano invece consapevoli e rilassati, nonostante quello che stesse per dire.

Una goccia di sudore bagnò la fronte di Ichigo. Doveva sapere chi fosse quella persona, per placare quella minuscola speranza nel suo cuore che fosse proprio lui.

-Poi Ichi, ho incontrato te.-

Sussurrò lei, osservando le pupille del ragazzo dilatarsi per la sorpresa e la sua bocca aprirsi.

-Io?-

-Tu mi hai fatto sentire viva dopo anni, mi hai insegnato a credere in me stessa, mi hai fatto riscoprire tutti quei sentimenti che avevo da tempo dimenticato. Nonostante all’inizio tu mi piacessi solo perché assomigliavi così tanto a lui ho imparato ad apprezzarti perché sei una testa arancione pronta a rischiare l’osso del collo per me. Mi hai fatto ricordare cosa significasse essere felice solo con la presenza di qualcuno al proprio fianco. Grazie Ichigo.-

Il tono di Rukia era tranquillo, lasciava trasparire la pace interiore in cui si trovava in quel momento.

Ichigo la osservò attentamente.

Non era la Rukia che aveva conosciuto lui, quella ragazzina burbera, saccente e a volte infantile.

Era diventata una donna.

La ragazza gli sorrise grata, poi si alzò e si diresse alla scrivania, dove un album da disegno l’aspettava.

Il silenzio calò per qualche minuto, ma nessuno dei due lo ritenne pesante, persi com’erano nei propri pensieri.

Era un silenzio disteso, tranquillo, di chi ormai non aveva bisogno di parole per capirsi.

-Grazie a te Rukia.-

Affermò sicuro Ichigo alzandosi e scompigliandole i capelli, dopo essersi fermato in piedi davanti a lei.

-Grazie per avermi salvato un’altra volta permettendomi di essere uno shinigami.-

Lei osservò il ragazzo sorridendo, poi rispose divertita:

-E` un mio dovere marmocchio!-

Lui scoppiò a ridere e mentre andava a riodinare i libri sulla scrivania, chiese con disinvoltura:

-Ma quindi nella Soul Society ci si sposa?-

Rukia alzò le spalle prendendo il manga abbandonato dall'amico e rispose:

-Una sorta di matrimonio, perché?-

-No, niente.. Così appena diventerò uno spirito ti potrò sposare e farti dimenticare Kaien definitivamente.-

Rispose semplicemente Ichigo con un sorriso divertito aspettando la reazione di Rukia, la quale lo guardò male e rispose irritata, alzando gli occhi dal manga:

-Se era una proposta di matrimonio era veramente poco romantica anche se fatta da te, Ichigo. Comunque sarà divertente quando informerai di ciò il mio nobile fratello.-

Concluse la shinigami con un sorriso vittorioso mentre l’arancio sbiancava e si rendeva conto della missione impossibile che era destinato a portare a termine.

L'ennesima, quindi ormai gli venivano bene.

 

 

 

 

 

 

Mm..

Ecco qui l’ennesima one shot sulla mia coppia preferita in assoluto! <3

Secondo me il rapporto Kaien Rukia – Ichigo Rukia non è mai analizzato a dovere.

Insomma ci sono tutte queste similitudini che non sono un caso dal mio punto di vista..!

Quindi ho cercato di buttare giù questa storia-riflessione, nella speranza che non sia un mattone!

Alla fine forse Ichi è un po’ OOC, ma mi piaceva l’idea!

Spero apprezziate anche voi! ˄˄

A presto!

Saru ;)

  
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