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Autore: HandfulOfDust    11/04/2013    5 recensioni
Stava seduto sul letto, appoggiato alla testiera e con il lenzuolo tra le gambe, dopo una notte di sesso.
Lanciò uno sguardo al corpo perfetto che giaceva accanto a lui, ma anziché sentirsi soddisfatto, per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva svuotato. Quasi fosse pentito di quello che aveva fatto e Sebastian Smythe non si pentiva mai di conquistare nuove prede.
Genere: Erotico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: One day, baby, we'll be old
Genere: Slash
Pairing: Huntbastian
Prompt: One day / Reckoning Song
Disclaimer: Non mi appartengono. Ohibò.
Note: Prima Huntbastian, mi auguro sia di vostro gradimento!







One day, baby, we'll be old


Stava seduto sul letto, appoggiato alla testiera e con il lenzuolo tra le gambe, dopo una notte di sesso.
Lanciò uno sguardo al corpo perfetto che giaceva accanto a lui, ma anziché sentirsi soddisfatto, per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva svuotato. Quasi fosse pentito di quello che aveva fatto e Sebastian Smythe non si pentiva mai di conquistare nuove prede.
Eppure stavolta era lì, alle 6 di mattina, a pensare e ripensare su quello che aveva fatto, mentre Hunter, quello che fino a alla sera prima professava di non essere nemmeno lontanamente bicurioso, dormiva nudo e beato nel suo letto.


La sera prima la Dalton aveva dato una festa per il termine delle lezioni, per nulla interessante dato che c'erano i professori e discorsi inutili su quanto fosse stato fruttuoso quell'anno per loro e per i ragazzi. Tutti gli studenti attendevano con ansia che le luci si spegnessero per darsi alla pazza gioia e celebrare i tre mesi di meritate vacanze che erano appena cominciati.
Gli Usignoli avevano organizzato un after party esclusivo in camera di Jeff con tanto di musica – per l'ultimo giorno il custode avrebbe chiuso un occhio – e alcol a volontà.
Sebastian si aggirava per la stanza, mentre i suoi compagni saltavano a destra e manca incitandosi a vicenda per bere sempre di più, e osservava da lontano Hunter.
Erano nove mesi che provava a portarselo a letto e non ci era riuscito: tutti prima o poi cedevano alle sue avances, anche i più convinti eterosessuali si erano lasciati convincere. Clarington no. Questo faceva di lui una conquista ancora più ambita.
- Seeeeeb, come mai sei così silenzioso? Andiamo a ballare, forza!
Non era passata neppure un'ora e già Jeff era ubriaco fradicio e costringeva tutti a ballare, cercando di nascondere che lui in realtà voleva ballare con Nick, ma era ben palese. Da anni.

E così Sebastian si era trovato a ballare con Hunter e a riempirgli il bicchiere di qualche cocktail ogni qual volta esso fosse vuoto. Anche lui beveva, ma che effetto poteva fare un succo mischiato a qualche alcolico, a uno che beveva Courvoisier come se fosse latte materno?
Ad un certo punto partì una canzone che era sempre in radio lo stesso inverno, Sebastian non l'aveva mai ascoltata attentamente...a quanto pare Hunter sì.
- Balla con me, Smythe, coraggio!
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e saltò in piedi sul letto come l'altro.
- Come mai così esaltato?
- La canzone!
- La canzone?
- E' bellissima!
- Ma di che parla? La vocetta modificata mi urta troppo e non riesco a ascoltarla.
Hunter si lanciò al collo di Sebastian ridendo e si avvicinò all'orecchio:
- Parla di una persona molto nostalgica.
- ..E?
- E pensa alla sua giovinezza..a tutte le cose che avrebbe potuto fare ma non ha fatto e che adesso rimpiange. - e qui scoppiò in una fragorosa risata – Io...io non voglio finire così.

 

Aveva ottenuto quel che voleva. Normalmente ne sarebbe stato felice, avrebbe spuntato il nome dalla lista e sarebbe passato al prossimo.
Invece si sentiva uno schifo.
Non lo voleva ammettere, ma in fondo sapeva benissimo che non voleva che andasse a finire così. O meglio, che fosse andata a finire così ne era ben felice, ma a Hunter ci teneva. Non era come tutti gli altri con cui era andato a letto.

 

Non avrebbe saputo dire se era stato lui a portare Hunter lì o il contrario, l'unica cosa che sapeva in quel momento è che Clarington era disteso sopra di lui e gli stava infilando tre metri di lingua in bocca.
- Se lo dici a qualcuno, io giuro che ti ammazzo con le mie stesse mani – biascicò il capitano degli Usignoli, prima di fiondarsi nuovamente sulle labbra dell'altro.
- Credimi, non sei il primo che me lo dice.
Hunter si staccò improvvisamente da lui per togliersi la polo e lanciarla per terra: rimase a torso nudo, osservando l'espressione incredula di Sebastian.
- Cosa ci fai ancora vestito Smythe? E' così che fai conquiste di solito?
- No. Stavo cercando di capire se facevi sul serio o meno.
- Io vado fino in fondo alle cose se le inizio. - poi lo baciò sul collo e mormorò – Letteralmente a fondo.
Sebastian era sempre stato eccitato dall'idea di possedere quel ragazzo dal corpo perfetto, ma farsi possedere in quel caso forse lo eccitava ancora di più:
- Cosa avresti intenzione di fare?
- Sono io il capitano, Smythe. Ora esegui i miei ordini.

 

Non poteva negare che si fosse divertito quella notte, ma sapeva che Hunter avrebbe ricordato quell'episodio, molti anni dopo, come la volta in cui aveva provato a fare sesso con un uomo. Non come la volta in cui aveva scoperto di essere innamorato di un uomo.
Innamorato.
Sebastian si vergognava anche solo di pensarlo: proprio lui, quello che professava una gioventù all'insegna di notti folli, alcol e sesso, si era innamorato. Voleva stare con una persona, non cambiarne una a sera.
Forse era proprio questo ciò di cui si sarebbe pentito da vecchio. Non aver mai aperto il suo cuore a qualcuno negli anni migliori per la troppa paura di soffrire.
Era giunto il momento di farlo. Oh sì, appena quel gran figo si fosse svegliato avrebbe ammesso quello che provava.
Quasi si sentisse chiamato in causa Hunter aprì gli occhi e sbadigliò.
- Sebastian, che cavolo stai facendo? Ma che ore sono?
- E' presto, dormi ancora se vuoi.
Il ragazzo si guardò intorno e poi fece caso a quello che indossava. Ovvero niente.
- Nudo e in camera tua? Non penso di sentirmi a mio agio.
- Stanotte non eri dello stesso parere. - ammiccò Smythe, scoppiando poi a ridere per la reazione di Hunter.
- Nasconditi pure sotto a tutti i cuscini che ti pare Clarington, ho stampato bene in testa ogni singolo istante!
- Non posso ancora credere che questo sia successo! Non posso!
Sebastian deglutì e fece un gran respiro.
- Hunter..
- Dimmi.
“Penso di essermi innamorato di te”.
- ..niente.
- Dimmi, di che ti vergogni ormai?
Sebastian sospirò.
- Hunter..mi..mi chiedevo se volessi venire a fare colazione con me.
Il capitano degli Usignoli sorrise:
- Cos'è, un appuntamento?
- Una...una specie, sì.
- Va benissimo.

  
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