“Fallo.”
Non è semplice concedere un permesso. E' qualcosa che ti obbliga ad ammettere che tu hai il diritto di fare quella cosa. E tale potere te lo sto dando io.
Akashi non dà mai permessi. Come è suo solito dire, i suoi ordini sono assoluti. Di conseguenza non concede potere a nessuno all'infuori di se stesso.
Eppure, in questo momento, sta permettendo a qualcuno che non è lui di agire nella maniera che ritiene migliore. E' qualcosa che gli sta dando una strana emozione, qualcosa che non può controllare. Un impulso, un sentimento che non conosce e che ha quasi paura di pronunciare il suo nome.
Cos'è che ti porta a chiudere gli occhi davanti a una parte del tuo carattere che è così forte? Cosa ti fa socchiudere le labbra e attendere con il fiato in gola l'esito della tua concessione?
Non può vedere, però sente benissimo il respiro di Kuroko sulle sue labbra, la presa debole della mano del ragazzo che stringe la sua con forza.
Poi annulla le distanze in una maniera così leggera che non sembra neanche sia successo davvero. Eppure è così, perché gli basta socchiudere gli occhi per trovarsi davanti a quello di Kuroko, con il viso leggermente in imbarazzo per il suo gesto.
Lo fissa un poco, senza proferire parola.
Solo le dita s'intrecciano e Akashi concede a Kuroko il suo sorriso. Non quello che usa per nascondere le apparenze, ma quello vero, che illumina quel viso così regalmente freddo.
“Questo permesso... te lo concederò più spesso.”
E mentre appoggia la fronte su quella del compagno di squadra (e, da quel momento fino a un tempo indefinito, di vita) capisce quella parola che non ha mai usato. La parola che l'ha portato ad essere diverso, anche se per poco e solo per Kuroko.
Eppure non è così difficile, fidarsi di lui.
Semmai è impossibile il contrario.

Note notose.

Scritta per l'AkaKuro day, che è l'undici aprile.
Buon AkaKuro day, signori miei. <3