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Autore: Maryskate_VicKaTess    11/04/2013    3 recensioni
FF dedicata al distretto 4 e alla mietitura di Annie Cresta
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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"The brightest seashell under the ocean"
        Fan Fiction about Finnick and Annie

-Annie Cresta-  il mio viene chiamato a gran voce dallo speaker
-Annie Cresta ci sei ? Certo che ci sei, non essere timida-
Mi faccio strada tra la gente, il mio cuore sta palpitando, gli occhi mi bruciano. Vorrei scomparire, vorrei che la terra mi risucchiasse in questo istante. Una lacrima inizia a scivolarmi sul viso, sto piangendo e non riesco a contrastare il fiume in piena che mi sgorga dagli occhi. I miei occhi appannati cercano quelli azzurri di lui. Dove sei Finn. Dove ?
Ma so che è inutile cercarlo, lui non c'è, non oggi, si è rifiutato di assistere alla mietitura.
Il vincitore non ci degna della sua presenza, molti non parlano ma lo pensano.
Ormai i volti di tutte le ragazze sono distesi, il tributo femmina è stato scelto. Sono io. Cammino lungo la passerella , che diventa solo una linea indefinita per i miei occhi colmi di lacrime.
I miei pensieri vengono interrotti dal suo sguardo fisso su di me. Lui è qui.
Il sangue mi si gela. Per quanto possa trovare conforto, nei suoi occhi oceanici. In quel preciso istante mi rendo conto di una cosa; tutto finirà presto, e li dove c'era stato l'azzurro si stenderanno solo tenebre.
La piazza è ghermita di gente, eppure è come se ci fosse solo lui. Quello che vorrei è che Finn restasse lì in eterno a guardarmi, ma dura solo un attimo quando mi volto, il suo sguardo si è spostato altrove . È stato annunciato il nome del tributo maschio ma ero troppo assorta, sia per sentire che vedere ma quando la mia vista si schiarisce e le orecchi riprendono la loro funzione mi rendo conto che il tributo maschio scelto per partecipare agli Hunger Games e rappresentare il distretto 4 è Jake Musson .
Conoscevo bene quel ragazzo. Alto, molto più di me e grosso almeno 4 volte quello che ero io, capelli biondi, occhi castani, pelle bronzea. In passato mi aveva schernito, non seppi mai il reale motivo, ma da un po' di anni a questa parte era calata una tregua tra noi. Forse per merito della mi amicizia con Finnick.
Adesso invece ci trovavamo nuovamente uno di fronte all'altro, ma questa volta le parole avrebbero lasciato il posto ai fatti.
Prima me me possa rendere conto, ci troviamo incredibilmente vicini tanto da percepire tutta la tensione che lo sta attraversando e il calore corporeo che lo pervade, mentre io invece sono un pezzo di ghiaccio .
-I tributi che rappresenteranno il distretto 4 a questi Hunger Games sono stati scelti- a queste parole la tensione della folla diminuisce gradualmente anche se uno stato di inquietudine accompagna tutti.
-scambiatevi un segno di pace ragazzi- ci dice Juditte, la presentatrice dalla folta chioma turchese, mandata per noi da Capitol city .
Jake si volta verso di me e dall'alto del suo metro e novanta o più, mi stringe la mano.
La sua stretta e salda, forte eppure incredibilmente delicata e gentile. Per tanto tempo ho creduto che mi odiasse eppure questa stretta di mano indica che mi sbagliavo .
Quando le nostre mani si separano, veniamo condotti all'interno dell'edificio adiacente fino al palazzo di giustizia, dove potremmo salutare i nostri cari prima di essere condotti a Capitol .
Jake ed io siamo seduti uno di fianco all'altro quando, la sua voce riecheggia nella stanza vuota.
-Mi dispiace Annie, mi dispiace davvero- mi ha spiazzato. Non è colpa sua se mi trovo lì, non è colpa di nessuno se non di Capitol .
-Non devi non è colpa tua se sono stata sorteggiata- mi affretto a dire
-No non intendevo questo, quello per il quale ti voglio chiedere scusa è il mio atteggiamento. In passato sono stato orribile nei tuoi confronti-
Tutto mi sarei aspettata , ma non quelle scuse prima di una lotta alla sopravvivenza che ci vedeva l'uno contro l'altra.
-Accetto le tue scuse, anche se avrei preferito che me le avessi fatte prima. Avremmo potuto essere amici .-
Il suo sguardo che era fisso sul pavimento scatta verso di me .
-Io ecco, non ho mai voluto essere tuo amico-
quelle parole mi ferivano
- e poi c'era Finnick-
- Finn? E lui cosa c'entra? - perché stava parlando di Finnick? Cosa c'entrava lui in tutto questo, era sempre stato il mio migliore amico, ma questo non significava che non potessi averne altri. 
- Il modo in cui lo guardi, la luce che ti illumina quando sei con lui. Ecco cosa c'entra Finnick.-
qualcuno oltre la sottoscritta si era accorto dell'affetto che Finn aveva su di me. Mi faceva ridere arrossire... 
-Si Annie è questo il motivo per il quale mi sono comportato così con te per tanto tempo-
la mia reazione tarda ad arrivare, non so che dire mai avrei pensato una cosa simile.
La porta si spalanca e Juditte entra insieme a dei pacificatori. Sono in due. Scortano fuori Jake che deve incontrare i suoi cari prima della partenza. Quando la porta si richiude sono sola.
La stanza completamente bianca mi mette tristezza, ansia, mi intimorisce.
La porta si apre nuovamente ed entra LUI . 
Finnick il mio Finn .
Si richiude la porta alle spalle. Il suo sguardo mi trafigge. È freddo, vuoto, impassibile . Mi fa male vederlo così. Per la prima volta non lo vedo per quello che è.
Ho paura di parlare così decido di tacere e rimanere seduta. Abbasso lo sguardo sulle mie mani e inizio ad intrecciare le dita nel merletto bianco, che orna il vestito.
Si avvicina, non lo vedo ma posso sentire i suoi passi lenti che tutto un tratto si fanno rapidi è decisi. La sua voce risuona forte e chiara.
-Non abbiamo molto tempo Annie- alzo di scatto la testa. I miei occhi si fissano nei suoi.
-Sono io il vostro mentore, spetta a me aiutarvi a uscire vivi dall'arena-  stava parlando in tono freddo, calcolato.
-Quando saremo a Capitol city avremmo poco tempo di parlare di questo, e voglio mettere le cose in chiaro subito-
Eravamo amici certo, ma un mentore ha il compito di portare alla vittoria il suo distretto, ed io di certo non ero quella che si dice una possibile vincitrice. Non ero piazzata ne muscolosa, abbastanza agile forse, ma non una guerriera.
-Finn davvero non è necessario, ti capisco, è giusto così- Le parole mi stavano bruciando la gola e le lacrime stavano premendo per uscire.
-Ma di cosa stai parlando?-
-So che devi scegliere colui per il quale vale la pena cercare sponsor, e ti capisco. Io stessa scommetterei contro di me a favore di Jake -
Se il suo sguardo un attimo prima mi era sembrato di ghiaccio ora lo era davvero .
- Non capisci proprio vero ?- stava quasi gridando. Ed io cominciavo seriamente ad avere paura .
Non riesco a rispondergli e questa cosa lo spazientisce. Così mi faccio coraggio
-Non devi preoccuparti per me, l'ho accettato ok ? L'ho capito ed accettato quando il mio nome è stato estratto -
-Dannazione Annie- sei tu e solamente tu quella che voglio portare viva fuori da quel tritacarne - 
Cosa stava dicendo, era del tutto fuori di testa? Stava scommettendo su di me. Come poteva seriante pensare di fare di me una vincitrice. Mi veniva richiesto di uccidere ed io non volevo, e chi non si sporca le mani non ne esce vivo .
- Non posso vincere, Finn la tua fiducia è mal riposta. Hai qualcuno che potrebbe davvero portare alla vittoria il nostro distretto, ma quella non sono di certo io – 
Era difficile pronunciare quelle parole, ma prima accettavo la realtà dei fatti prima accettavo la fine di tutto.
In un attimo la sua figura imponente si sgretolò, finendo in ginocchio di fronte a me. 
-Non riesci proprio a capirlo vero ?- I suoi occhi blu come il fondo dell'oceano si erano addolciti, e rattristati, la sua voce prima forte e decisa ora era appena un sussurro.
Amavo i suoi occhi, il suo sorriso la sua voce, amavo tutto di lui. Vederlo in quel modo mi stava procurando un dolore infinito. 
Senza che me ne accorgessi gli stavo accarezzando la guancia con la punta delle dita .
-ssshhhhh Finn- 
Improvvisamente ecco la sua mano scattare e bloccare la mia .
-Ascoltami, ascoltami bene. Annie Cresta Farò qualsiasi cosa in mio potere per farti uscire viva fuori da quell'arena -
Aveva deciso.
-Finn- Volevo dirigi qualcosa ma quel qualcosa avrebbe peggiorato solo la situazione.
Mi stava guardando in un modo strano.
-Annie- Solo il mio nome mi procurava una fitta di dolore.
-Ti Amo, ti ho sempre amato da che ho memoria- 
Cosa ? Mi ama ? Perché ora perché ? No Finn no non mi puoi fare questo. Stavo accertando l'idea della morte, ma dopo questo. 
-Ti amo anche io Finn- dissi quello che fino ad allora avevo sempre taciuto.
Mi stava stringendo a se, e prima che me ne rendessi conto se sue labbra erano premute sulle mie nel primo bacio più dolce, bramoso e magnifico che avrei mai avuto: Il primoe l'ultimo. Ora mi sorrideva, non era lo stesso di quando era entrato. Sprofondai nel suo abbraccio, stringendolo talmente forte a me da far male. 
La porta si aprì nuovamente, lui fu scortato fuori e quello fu l'inizio della fine. Non avevo genitori che mi avrebbero fatto visita così rimasi in attesa, con un unico pensiero. 
Devo vincere, devo vincere per lui. 


  
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