E mi scivola, mi sfugge, come grano nei campi.
Le mie mani sono aride, come la terra battuta dal sole,
e incise, incise da solchi profondi.
E talvolta i corvi, neri e spietati, strappano voracemente la carne dal mio corpo.
Strappano le radici dal campo
e d’un tratto la terra diventa arida,
le mie mani, il mio cuore, le mie labbra,
ma i miei occhi sono ancora umidi.