I
Believe
Lui le era sempre accanto.
Dal momento in cui l’aveva
incontrato, le era sempre stato vicino.
Aveva riposto in lei la sua
fiducia.
Quella
sera lo sentì entrare in camera sua, impacciato, timido e silenzioso.
Le
sembrò come se la porta si fosse aperta, e il suo rumore l’avesse
fatta destare dal sonno.
Così,
di scatto, alzò le coperte e osservò con rimprovero un punto
dinanzi a lei.
Ma, in
quel punto, non c’era nessuno.
S’infilò
nuovamente sotto le coperte, con l’orecchio teso, in
attesa di sentire qualcosa.
Sbuffò.
Non sentiva nulla.
Così,
ripensando a lui, cominciò a ricordare, tante, tante cose.
-Pecoponiana!- urla lui con fare minaccioso, brandendo un fucile. Il suo sguardo
è fermo, distaccato. Ma lei non è da meno. Si alza in piedi fiera, senza abbassare lo sguardo. Era lui
l’essere che l’aveva pedinata per l’intera giornata.
Sfidandola, lui le punta il fucile
contro, raggiungendola.
Ma lei, ancora una volta, lo
disarma e lo mette in difficoltà.
E lui, ha la conferma di quello che aveva
pensato per il resto della giornata.
Quella, era una ragazza
particolare.
La prima in assoluto, che gli aveva
saputo tenere testa.
Il viso di
lei si addolcì appena dopo quel ricordo. Il loro primo incontro.
Non si era
mai capacitata di quanto fossero simili.
E…
anche se lei odiava quegli stupidi ranocchi… anche se
le combinavano un guaio dopo l’altro… aveva imparato a voler bene
ad ognuno di loro. Soprattutto a lui, che le era stato accanto
tante volte.
Lei si guarda intorno
triste. È la gara di staffetta della scuola. Genitori e alunni.
Lei avrebbe voluto parteciparvi con
sua madre. Ma lei doveva lavorare, e non l’aveva potuta raggiungere.
Con lo sguardo basso, si toglie la
fascia bianca dai capelli e si dirige al chiosco delle iscrizioni.
-Mi scusi…- comincia
dispiaciuta –io… dovrei ritirarmi…-
-ma che dici Natsumi-
dice ad un tratto la voce di lui. Lei si volta stupida, ritrovandoselo davanti
con un costume umano. È lì per correre insieme a
lei.
Così, combattono insieme,
partecipano e vincono.
Lei lo guarda con riconoscenza. Lui
arrossisce, come sempre, e abbassa lo sguardo.
Lei sorride. È allora che
comincia a sentire quello strano affetto per lui.
Si strinse
appena, afferrandosi la pancia, e sentendo una morsa farsi sempre più
stretta.
Tutti quei
ricordi erano ancora vivi in lei. Anche se non avrebbe dovuto ricordare.
Il suo
ricordo non sarebbe mai svanito.
Quel giorno, strano a dirlo ma
vero, lui si era dichiarato. Le aveva aperto il suo cuore, per risvegliarla
dall’incantesimo nel quale era piombata. Per farla tornare la sua Natsumi, forte e determinata.
Ora la guarda speranzoso, che lei
apra gli occhi, e che gli dica qualcosa.
Lei non ricorda nulla,
fortunatamente.
Apre gli occhi piano, sbattendo
appena le palpebre.
-Giroro…- mormora piano, guardandosi intorno. Non sa cosa sia successo.
-sta tranquilla Natsumi-
le dice lui –è tutto passato-.
I ranocchi passano loro davanti
mormorando cose incomprensibili per lei, del tipo “alla fine si è
dichiarato!”. E Girono sbraita rosso come suo solito, lasciandola
perplessa più che mai.
Lei non seppe mai che si era
dichiarato quel giorno.
Probabilmente, se l’avesse
saputo, l’avrebbe convinto a restare.
Quei
ricordi erano sempre più sfocati, ma lei li conservava gelosamente.
Girandosi
su un fianco, vide delle vecchie foto su una mensola. Piano, si alzò da
sotto le coperte, s’infilò le pantofole e si avvicinò ad esse. Allungò piano la mano, per afferrarle. Come se
avesse paura che quelle scomparissero, portandosi via anche l’ultima
traccia che gli era rimasta di lui.
In quelle
foto sorridevano. Tutti loro.
Non
curanti di quel giorno maledetto nel quale si sarebbero detti
“addio”.
Allora era
strano pensarci. E diveniva più doloroso ogni giorno che passava.
Quella
stanza, la sua stanza, conteneva più emozioni di quanto lei stessa credesse.
Era
testimone di quel giorno lontano, nel quale lui aveva rischiato tutto per lei.
Lei è malata. A letto, rossa in volto, sospira velocemente, con un panno
bagnato sulla fronte.
La barriera che si era eretta
attorno alla casa non permetteva nessun contatto con il mondo esterno.
Lui l’aveva attraversata con
la forza, senza rimanere illeso.
Ma il desiderio di salvarla lo
avrebbe spinto a fare di tutto. A dare la sua vita stessa.
Guardandola in quel letto,
più debole e fragile di quanto fosse mai stata, si sentì
stringere il cuore.
Per quanto ci avesse
provato, non poteva fare nulla per lei, e questo lo faceva sentire
impotente.
Ma lei lo guardava riconoscente,
con degli occhi dolci che lui non le aveva mai visto.
Natsumi riuscì a guarire, fortunatamente.
Ma lui non volle nessun tipo di
ringraziamento. Così, lei, che lo comprendeva come nessun altro, lo
andò a “rapire” dalla sua tenda per medicargli le ferite.
Aveva fatto tanto per lei. Le aveva
dimostrato di volerle bene.
Si morse
le labbra, e cercò di allontanare quei ricordi. Erano bellissimi.
Ma, una volta rivissuti, andavano via, creando un vuoto ancora
maggiore del precedente.
E lei si
sentiva più sola che mai, senza la presenza di quel ranocchio rosso, che
tante volte l’aveva sorretta nei momenti di sconforto, l’aveva
appoggiata nelle sue decisioni, l’aveva aiutata quando
era in difficoltà.
Si
voltò verso la finestra, e le sembrò di sentire un rumore
provenire da fuori.
Con le
lacrime che ancora le premevano per fuoriuscire dagli occhi
color cioccolato corse sul davanzale, spalancandola. Guardò
ansiosa verso il posto dove la sua tenda era rimasta per tanti anni.
Ma un
vuoto maggiore le strinse il cuore.
Lì,
non c’era nulla.
A un anno
dalla loro partenza, nessuno era ancora tornato.
Ma lei,
giorno dopo giorno, continuava a credere che lui sarebbe tornato.
La visione
di lui che le sorrideva era ormai soltanto un ricordo sfumato.
Un ricordo
che la luna portava con sé ogni notte, cullando i sogni di lei.
L’unica
che avrebbe sempre sperato nel suo ritorno.
Anche se
forse, lui non sarebbe tornato mai più.
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T^T
Sto malinconica in questi giorni?? Non lo so, ma
è un periodo che scrivo solo One-shot
tristi… bah… questa è la mia prima GiroNatsu!
E anche se avrei voluto farne una piuttosto allegra,
mi è balenata in testa quest’idea.
Dedicata a
Vivitheblackwizard che mi ha ri-appassionato
a questo anime e mi ha messo in testa l’idea di
scrivere una GiroNatsu, e alla mia Crazy Dark Queen, semplicemente
perché le voglio troppo bene!
Ditemi che
cosa ne pensate! Kisses
ValHerm