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Autore: Ladra di zucchero filato    12/04/2013    5 recensioni
Se 11 ragazzi si ritrovassero a difendere l'uomo che per loro era stato una piaga per 4 anni? E' troppo tardi per tornare indietro. Sono vampiri.
E, potrebbero giocarcisi la testa: non sarebbe stato facile combattere contro l' "uomo senza faccia" mistero, paura e amore. Un bel mix direi!
Citazioni dalla storia:
"Ripetete dopo di me!" fece una pausa. "Io non mi innamorerò MAI dei miei compagni di avventura. In caso contrario che le anime si impossessino del mio corpo dannato per condurlo all'inferno."
"Ammettilo, ci vuoi bene." la ragazza scosse la testa. "Non lo farò mai. Siete stronzi!"
"Si ma, siamo i tuoi preferiti!"
"Per quanto ti odi, non vorrei mai vedere la tua testa su un palo, Principessa."
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Heart Attack.

 

Prologo

 

Far tardi la sera non era certo un problema per Gwen, ci era abituata. Sapeva a memoria ogni singolo particolare di quel vicolo, dal mattone un poco rovinato, al cassonetto puntualmente infestato da gatti.

A passo svelto si dirigeva verso il suo appartamentino al secondo piano della periferia di Ottawa; Il vicolo oggi aveva qualcosa di strano. Era tetro. I soliti rantolii di gatti randagi non la turbavano, era la frequenza con cui venivano emessi che agghicciava.

Qualcosa di non identificato le colpì la caviglia coperta da un sottile collant nero, era qualcosa di ispido, ma allo stesso tempo viscoso. Il suo sguardo saettò verso il basso, cacciò un mezzo urlo, era la testa di un gatto; iniziò a respirare pesantemente sentendosi come in uno di quei film horror di seconda mano.

Qualcosa la sbattè al muro: cercava il volto dell' aggressore, ma non c'era.

Si sentì stupida a pensare che un uomo senza faccia la stava trattenendo contro un muro. E che era stata colpita da una testa di gatto mozzata. -Domani alle 9 fatti trovare al bar ''Da Rico'', vai al tavolo sulla sinistra, il numero 16 per la precisione. Fallo. Se non lo fai so dove trovarti.- non era una ragazza facilmente impressionabile, ma quella situazione superava i limiti. L'uomo le appoggiò le labbra sul collo, soffiando un -Boom Baby- sul collo pallido della ragazza. E Gwen non capì più niente.

 

 

Il sole del mattino le ferì gli occhi, si tirò su a fatica, ricadendo dopo poco.

Si toccò il collo, il punto dove quell'essere l'aveva baciata: era umidiccio. Che porco.

Lo percorse finché il suo dito non incappò in una fessura.

Sbarrò gli occhi.

-Che cazzo è?!- brontolò strisciando verso la fine del vicolo, era sangue. Quasi sicuramente il suo.

Rico.

Le saettarono in mente le parole del tizio.

Doveva andare da Rico, al tavolo 16. L'unico sulla sinistra.

Che ore potevano essere? Guardò il campanile. Le 9 meno 20.

Corse. Per la prima volta dopo il reality corse.

E arrivò davanti al locale, passò la porta e si fiondò verso il tavolo.

Ma era occupato!

-Scusa ma ci sono già io se non sei cieca. Puoi cercare un altro tavolo. GRAZIE- Gwen riconobbe quella voce.

Una voce forte. Forse si era un po' più addolcita in due anni che non si vedevano. Ma rimaneva sempre quella voce menefreghista e cattiva. Quella che le faceva salire la pressione ogni volta che parlava. Anche se aveva tifato per lei, se dalla sua bocca erano uscite una G, una W, una E e una N.

-Che fai qui? Non devi fare jogging?- la ragazza sbuffò.

-Tu non dovresti essere al cimitero?- doveva mantenere la calma. Anche se ricordava Caterpillar più alta. Decisamente più alta e decisamente più rude. Lo era ancora, ma si vedeva un segno di maturazione in lei: ad esempio il monociglio che non c'era più o l'abbigliamento più casual. Ma anche lei, d'altronde, aveva smesso di essere totalmente ''nera'', dopotutto a sedici anni si è in un modo e compiuta la maggiore età si è in un altro.

- Il 16 serve a me. Eva, ti prego spostati.- la mora la guardò interdetta.

-Due giorni fa un idiota mi ha rapito e mi ha detto di trovarmi qui in questo tavolo a quest'ora. IO NON MI SPOSTO, OK!?- si tolse la sciarpa della Blueberry e l'appoggiò su una delle sedie. Due buchi! Diamine, anche Eva aveva i due buchi sul collo!

-Credo che ci sia capitata la stessa cosa.- mormorò sedendosi.

-Ragazze?- un'altra voce, squillante, ma mai come prima.

-Che fai qui senza la tua amica ochetta?- chiese di getto Gwen.

-Vorrei essere con lei ma si è suicidata appena finita la terza stagione. Bulli di merda.- le due ragazze si guardarono e Pappa si sedette con loro.

-Ehy belle! Cos'è un ritrovo stile macabro!?- Geoff e Duncan arrivarono alle loro spalle. Anche loro con i due buchi sul collo.

-L'orco chiodato?! Ah Andiamo non qui! Non dopo essere stata aggredita da un uomo senza faccia!- sputò Courtney.

-Anche tu?- le fece eco Heater.

-Perché tutti qui? Pensavo che fosse solo per la seconda stagione!- Jo li gurdava con acidia. Mentre due teste rosse e una bionda entravano nel locale.

Ci fu un momento di caos generale. Erano in 11. 11 con due buchi sul collo.

-RAGIONIAMO UN SECONDO!- si impose Courtney. - Siamo tutti qui, ci dev'essere un motivo. E soprattutto: cosa siamo adesso?- chiese facendo notare a tutti la pelle pallida e gli occhi rossi.

Una delle cameriere smanettava con un cerotto, si sarà tagliata, probabilmente.

Eva respirava affannosamente.

-Cazzo succede?!- esalò prima che due canini le spuntassero dalla bocca e le unghie le si allungavano a dismisura. Tutto questo sotto lo sguardo allucinato degli altri. La mora si lanciò sulla donna.

-BASTA!- la voce di Katy eccheggiava tra le mura. Tutto si fermò di colpo. Tanne gli undici.

-Katy che hai fatto?- chiese Dawn, pacata come al solito.

-N-non lo so.-

-DIO MIO!- Courtney indicava Eva, in piedi ricoperta di sangue.

-Come facciamo a risolvere questo casino?!- sbuffò Duncan. Nel preciso istante tutto si ricompose. La cameriera era di nuovo in piedi che ritornava a fare quello che stava facendo.

-Ok. Cosa siamo?- ribadì Eva, pulendosi il sangue dalla bocca con naturalezza.

- Non ci arrivi? Siamo succhiasangue. Viscide sanguisughe. ECCO COSA SIAMO!- Gwen era sul punto di scoppiare.

-Oh, sono già qui. Puntuali i miei animaletti!- Animaletti? Chi era quello per parlare così?

-Calma i pensieri Duncan!- impartì dopo poco. - Vi starete chiedendo perchè siete qui e cosa siete. Bene, posso confermare l'ipotesi della Darkettona: siete vampiri. E non ho scelto voi a caso. Siete i più forti, e i più determinati.- iniziò l'essere.

-Piano con i complimenti. Vogliamo il piano.- ribattè Heather.

-Bene, dovrete aiutarmi ad uccidere alcuni dei miei nemici. Tra cui, Christian McLean, famigliare?- sogghignò.

-In pratica ci hai privato della vita per uccidere? Stai scherzando spero!- Dawn lo guardava con odio.

-Si piccola elfa.- scosse la testa.

-Mai.- sibilò Gwen.

-Come volete. Sappiate che farò di tutto per mettervi in difficoltà. Ah, Katy?- la ragazza lo guardò. -Sicura che si trattasse di suicidio?.-

-Che vuoi dire?!- rise.

-Niente.- sparì con la velocità con cui era apparso.

-Dobbiamo proteggerli.- tutti guardarono Geoff, era insolito per lui dire cose serie.

-Non scherzo. Dobbiamo trovarci un posto in cui stare e indagare per proteggerli. Sarebbe carino che non capitasse la stessa cosa a loro. E poi, per quanto odiamo Chris, nessuno vorrebbe vederlo morto.- Si ma dove?

 

 

 

Angolo Me.

 

È tanto che non mi faccio sentire, lo so. Se sono qui dovete ringraziare Demi Lovato e la sua “Heart Attack”.

È che ogni volta che pubblicavo storie nel fandom, ricevevo molte bandierine arancioni e ho preferito prendere una pausa. Credo che questa si l'ultima mia storia in questo fandom, quando questa long finirà, (se non ci sono cambi di programma) credo che abbandonerò la cartella Total Drama. Anyway

Se vi piace, recensite.

 

Ladra :D

  
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