Stava rileggendo il saggio di Letteratura Inglese, quando il suo Iphone prese a squillare con insistenza. Cercò di non dar peso alla vibrazione sul tavolino – avrebbe recuperato la chiamata in un secondo tempo – ma l’insistenza con la quale gli faceva tintinnare le biro raggruppate a lato della scrivania lo spinse a controllare chi fosse a cercarlo.

Inutile dire che ebbe un tuffo al cuore nel notare si trattasse di Kurt.

Il suo Kurt.

Prese il telefono, affrettandosi a rispondere.

- Pro… - l’altro non gli diede il tempo di aggiungere altro.

- BLAINE DEVON ANDERSON!!! SEI UNO STRONZO!!! –il biondo era sicuramente sull’orlo delle lacrime – Mi spieghi perché diamine non me lo hai detto!? -.

L’interpellato impiegò qualche secondo a capire di cosa si stesse trattando, poi il rumore di quello sparo gli trapanò i timpani una seconda volta.

- Kurt io… - cercò di giustificarsi.

- Kurt un accidente!!! – lo interruppe nuovamente questi – Hai idea di come mi sia sentito?! -.

Blaine sospirò, prima di accantonare un attimo il compito e sdraiarsi sul letto.

- Ero terrorizzato – confessò con un sospiro – quando ho scritto a Cooper le mani mi tremavano e… - cercò di soffocare un singhiozzo, ma non riuscì a camuffarlo del tutto.
- E poi Sam è uscito di testa, Brittany era chiusa nei bagni e… -.

La voce di Kurt lo riscosse da quel turbinio di incubi.

- Sono qui..respira, con calma okay? – prese un sospiro e Blaine fu pronto a scommettere che si stesse passando una mano tra i capelli – scusami. Sono uscito di senno.. è che sapere quello che è successo da Santana mi ha fatto imbestialire…pensavo… -.

- Non ce la facevo – il pigolio del moro lo interruppe.

- Cosa sugar? – quel nomignolo, dopo così tanto tempo, lo fece sorridere.

- Non ce l’avrei fatta a dirti di nuovo “ti amo” sapendoti con un altro… - mormorò, prima di passarsi una mano sul volto e tirare su col naso – ed è incredibilmente stupido, perché magari non… -.

Il biondo lo interruppe di nuovo.

- Ascolta, ho prenotato un last minute per venerdì notte…sono a Columbus alle undici. Mi verresti a prendere? Così ne parliamo un po’… -.

Blaine si morse un labbro.

- Non ho molta voglia di parlare di questa storia…magari possiamo fermarci a prendere una ciambella e… -

- Non sto più uscendo con Adam – Kurt lo sputò lì come se non riuscisse più a tacere il particolare all’altro – Allora, ci vediamo venerdì sera? Così dico a papà e Carole di non aspettarmi alzati, se vogliamo ancora darci alle ciambelle -.

Improvvisamente Blaine sentì un grumo di calore all’altezza del petto sciogliersi, e sentì una lacrima rigargli una guancia.

- Ti aspetto davanti alla porta degli arrivi – mormorò.

Chiuse la comunicazione poco dopo, abbandonando definitivamente il compito di Letteratura e scendendo al piano di sotto.

- Mamma, vero che venerdì posso usare la macchina? -.
 
Riprendere da quei piccoli gesti – ne era certo – da venerdì sarebbe stato dannatamente più facile.


NOTE: personalmente, dopo aver visto la puntata, ho avuto un briciolo di speranza la serie possa tornare a degli standard decenti perché attualmente è tutto davvero molto desolante... i nuovi personaggi non riescono a soppiantare i vecchi e spesso le puntate si risolvono in cliché a go go. Chiusa la parentesi, ho cercato di proseguire lungo il filo della puntata, cercando di non eccedere nella traGGGedia. Spero abbiate gradito! ;-)
Il titolo è preso da un verso dell'ormai nota "I follow Rivers" di Lykke Li e non ne faccio uso per scopi lucrativi di sorta. Amen.