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Autore: polutropaul    12/04/2013    2 recensioni
Era troppo vuoto, lì. Quello era un appartamento per due persone, non per una sola.
Erano due le poltrone, due le camere da letto e gli spazzolini da denti nel bagno.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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disclaimers: Sherlock Holmes e gli altri personaggi qui descritti non appartengono a me ma ad Arthur Conand Doyle e alla BBC. Fossero miei, probabilmente avrei già una pallottola in testa.
 
Yesterday,
 
all my troubles seemed so far away, 
 
Now it looks as though they're here to stay,
 
Oh, I believe in yesterday. 
 
 
31 dicembre. 221b Baker Street.
 
 
Si dice che quello che si ha fatto la sera di Capodanno lo si farà tutto l'anno. 
E John era solo, quella sera, sdraiato sul suo letto, o comunque che ora era suo, con una camicia stropicciata sotto la guancia e una bottiglia di champagne - chiusa - di fianco alla spalla.
Erano passati quanti, due, tre anni? Non aveva tenuto più conto nemmeno di quelli.
Tanti, troppi giorni a pregare Dio o il diavolo o Mycroft o chiunque lo volesse ascoltare di esaudirgli un desiderio, l'unico che contasse davvero qualcosa, quello che aveva espresso davanti ad una tomba, la sua tomba, lucida di lacrime di quei pochi che ancora credevano in lui.
 
Dong.
 
Un altro anno inutile.
E gli mancavano ancora trecentosessantacinque giorni prima che fosse finito.
E poi altri trecentosessantacinque a quello dopo.
Ma mancava qualcosa, in mezzo ai fuochi d'artificio e ai canti, giù in strada; l'aria pesante di lutto non se n'era ancora andata da quell'appartamento, nonostante gli anni e i profuma ambiente al melograno di Mrs. Hudson. Era troppo vuoto, lì, quello era un appartamento per due persone, non per una sola: erano due le poltrone - ora coperte da un telo bianco e polveroso - due le camere da letto e gli spazzolini da denti nel bagno.
Se non fosse che John lo sapeva - Londra lo sapeva - che Sherlock Holmes non era lì, non più, si sarebbe quasi potuto pensare che ci vivessero ancora due persone.
Non era cambiato niente, secondo le volontà dell'occupante rimasto. 
 
Abbracciò la camicia di cui stava respirando il profumo, come un orsetto di peluche appena uscito dalla lavatrice - e su accorse che era bagnata. O pioveva in casa o lui stava ancora, di nuovo, piangendo.
Non solo perchè Holmes non c'era più - o meglio, era proprio quello il problema - ma perchè John si era appena reso conto di quanto la sua vita facesse schifo, di quanto fosse un fallimento e di quanto l'unica prospettiva di qualcosa di diverso se ne fosse andata costringendolo a guardarla negli occhi.
C'era stata qualche storia,dopo,  e con una ragazza - una certa Mary - si era pensato perfio ad un matrimonio; ma John non poteva, non voleva legarsi di nuovo a qualcuno, troppo spaventato all'idea di un altro abbandono che sarebbe inevitabilmente accaduto, prima o poi.
«Esaudisci quel miracolo, Sherlock, so che puoi farlo. Io credo ancora in te.»
Qualche goccia di champagne cadde sulla camicia viola quando brindò ad una vita ormai passata.
"Oh, I believe in yesterday". Si addormentò con quel ritornello sulle labbra, quella canzone che da piccolo era stata la sua ninna nanna e che ora come mai sembrava scritta apposta per lui.
 
 
Yesterday,
 
love was such an easy game to play,
 
Now I need a place to hide away,

Oh I believe in yesterday.
 
 
[1] Yesterday, The Beatles. 
 
 
Ok. Prima di iniziare con i pomodori, voglio dire che questa è la prima long che riesco a scrivere da quanto, sei mesi? wow. scrivo di getto, ho un quaderno pieno di scritti talmente pesanti che potrebbero causare autolesionismo in molte persone e che vi risparmio perchè nessuno dovrebbe essere sottoposto ad una tortura simile.
Non dico che questa non lo sia, eh, però posso dire che, a differenza delle altre, almeno questa mi piace.
Non so quando posterò il seguito, avrei anche un esame a giugno, in realtà, e forse è il caso che inizi a studiare (davvero divertente.)
Se avete voglia di recensire e di dire cosa ne pensate mi fareste davvero, davvero un enorme piacere. 
Alla prossima
   
 
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